Black Mass – L’ultimo gangster

Johnny Depp ritorna in un ruolo drammatico, trasformandosi in un gangster anni 70 senza scrupoli

La passarella sul “Red Carpet” del Festival del Lido del divo americano, aveva scatenato sui social una quantità di commenti ilari e feroci. “Ma come si è ridotto?”, si erano detti tutti, dov’era finita l’icona di bellezza del cinema mondiale?

Un mistero che in realtà nascondeva non un improvviso invecchiamento dell’eroico “Jack Sparrow” e del cioccolatiere “Willy Wonka”, ma invece il nobile gesto d’amore per la recitazione che, del resto, Johnny Depp con i suoi film ha sempre testimoniato.

Si perché quella trasformazione, che tutti avevano notato, era in realtà necessaria per interpretare il cattivo protagonista di “Black Mass – L’ultimo gangster”, dove Depp è ingrassato e invecchiato tanto da render difficoltoso riconoscerlo, e dove l’attore, con coraggio, abbandona il comodo ruolo di eroe positivo per vestire i panni di un criminale senza scrupoli.

Un film che racconta la storia vera (o diciamo meglio verosimile) di un incontro segreto, di un piano criminale ordito da un oscuro funzionario dell’FBI insieme ad un potente gangster irlandese, per eliminare lo strapotere della mafia italiana nella Boston senza scrupoli degli anni 70. Un intreccio tra politica e crimine pieno di colpi di scena, di sorprese e dove i cattivi e i buoni spesso sorprendono per la disinvoltura con cui si scambiano i ruoli, in un intreccio di dialoghi secchi ed essenziali che ricordano, ed è il pregio ritmico principale dell’opera, i favolosi telefilm polizieschi americani di quegli anni.

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Quindi, un bel mix dinamico e pieno di azione, un po’ “Kojak” un po’ “Sulle strade della California”, con una regia ben congegnata da Scott Cooper, che bissa l’ottimo esordio dietro la cinepresa di due anni fa, quando vinse il Roma Festival con quel sorprendente “Out of furnace”, altro film, come questo, pieno di violenza e redenzione.

E su tutto il genio e l’estro di Johnny Depp, incontenibile e totalizzante, con il suo trucco trasformista e i suoi chili di troppo che rendono il suo personaggio ripugnante e disturbante, violento eppur affascinante. Una prova che lo sdogana da quel genere un po’ carnevalesco a cui si era troppo dedicato e che rischiava di imprigionarlo. Bravo anche, seppur una categoria più in basso Joel Edgerton, che cerca di rubare la scena come antagonista e complice al fuoriclasse Depp, ripetendo comunque le ottime prove d’attore ammirate in “Zero dark thirty” e ne “Il grande Gatsby”.




Jurassic World – Quando la natura si ribella alla genetica-spettacolo

Sono passati più di venti anni, il sogno di John Hammond è diventato realtà: In quel luogo lontano e misterioso chiamato Isla Nublar il Jurassic World richiama ogni giorno migliaia di visitatori e, si cerca sempre di inserire spettacolari e nuove attrazioni . Dopo qualche anno però, il terribile T-Rex, i Velociraptor, e gli enormi erbivori sembrano non richiamare più la stessa mole di visitatori. Ci si abitua a tutto, anche all’esistenza di un parco con dinosauri.

JurassicWorldlocandinaEd allora, per ravvivarne l’interesse, la responsabile delle operazioni del parco Claire Dearing e quel monello di un genetista capo Henry Wuche già si era distinto in follie all’epoca del mitico “Jurassic Park” decidono di creare un nuovo dinosauro usando tecniche di ingegneria genetica, combinando i DNA di diverse specie.

Il nuovo mostro che dovrà sorprendere tutti, nascerà da questa fusione folle e sarà l’agghiacciante Indominus Rex. Cresciuto in isolamento dopo aver divorato il suo unico fratello, l’Indominus sta per essere presentato al pubblico. Ma proprio sul più bello, il gigantesco dinosauro riuscirà a fuggire dal suo imponente recinto, scatenando il panico tra le migliaia di visitatori del parco.

In poche parole la nuova creatura dell’ex regista, ora produttore Steven Spielberg è tutta qui. Una prosecuzione ideale del primo Jurassic Park, questo imponente kolossal promette di battere tutti i recod dei film di genere. Sono lontani i tempi di “Godzilla” eppure il plot narrativo esplode sempre allo stesso modo, con questa ribellione della natura (in questo caso della manipolazione genetica diremmo meglio) contro l’uomo, sempre avido di emozioni nuove e senza nessun limite etico e ecologico.

Sicuramente questo progetto, perché chiamarlo film sarebbe riduttivo, riaccenderà nei giovanissimi la nuova “dinosauro-mania”, così come la generazione dei genitori di adesso fu folgorata da quel primo epico film diretto dal Maestro Spielberg, che sembra giocare con le sue creature più mostruose della sua carriera, addirittura facendo in una sequenza divorare il “suo” squalo, quasi un tenero peluche a confronto del mostruoso “Indominus Rex” di adesso.

Diretto con anonima mano da  Colin Trevorrow , il film ha il cast giusto per arrivare in quota, con Chris Pratt JurassicWorldscena1su tutti, che dopo la caccia a Bin Laden in “Zero dark thirty” si cimenterà in una cattura ancor più spietata, brava anche Bryce Dallas Howard, già vista in “Spiderman 3” e nel meraviglioso “Hereafter” del grande Clint, qui direttrice del terrificante parco sempre schiacciata tra le regole del business e le sue emozioni più intime.