Atti di sottomissione di Megan Nolan

Grande successo internazionale per la scrittrice irlandese pubblicato in Italia dalla NNEditore

 

Atti di sottomissione è il romanzo di esordio della scrittrice irlandese Megan Nolan pubblicato dalla NNEditore nel settembre 2021 inserito nella neo collana Le fuggitive, con la traduzione di Tiziana Lo Porto.

Atti di sottomissione è un viaggio di legami, dipendenze, consapevolezza  e liberazione della protagonista femminile dal momento in cui, nel corso di un vernissage, si innamorata di un avvenente critico d’arte, Ciaran.

«… non era solo incredibilmente bello, il suo corpo irradiava anche un’immensa tranquillità. […] Lui non cercava nulla di ciò che aveva intorno. […] E anche se non sembrava particolarmente felice, appariva senza dubbio integro, come se contenesse tutto il suo mondo dentro di sé.»

Prima di incontrare Ciarana, lei vive in modo affamato il presente, perdendosi nell’eccesso di alcol, di cibo, di droghe e di sesso e diventa quasi automatico idealizzare la nuova relazione come la panacea di tutti i problemi confondendo l’aridità dei sentimenti di lui per una mera forma caratteriale, accettando di isolarsi dagli amici,  rinunciando ad uscire da sola, preferendo le condizioni imposte dal nuovo compagno piuttosto che guardarsi dentro e accettarsi.

 

 

Così la relazione che pare iniziare sotto i migliori auspici si rivela sempre più ostica, tossica e degradante fino ad arrivare a momenti di violenza.

La grandezza di Megan Nolan è da ricercare nella sua tecnica stilistica che permette al lettore di indossare realmente i panni della protagonista e di sentire con fermezza l’insoddisfazione, l’insicurezza, l’esigenza di sentirsi amata e accettata dagli altri per la sua paura della solitudine.

«Pensavo che una vita così – pulita, gentile e di nobili sentimenti – mi avrebbe garantito ciò che volevo veramente, ovvero conquistare più gente possibile, le loro attenzioni, il loro desiderio, la loro curiosità.»

Un viaggio doloroso ma allo stesso tempo salvifico perché è come la nascita di una donna, di una nuova donna che elimina a colpi di piccone le sue paure, convivendoci e prendendo in mano le redini della propria vita, smettendo di pensare che «l’amore di un uomo mi avrebbe riempito così tanto che non avrei più avuto bisogno di bere, mangiare, tagliarmi o fare di nuovo qualsiasi altra cosa al mio corpo. Pensavo che se ne sarebbe fatto carico al posto mio.»

Megan Nolan è una voce dirompente nel panorama letterario europeo e questo suo esordio raccoglie le insidie, le paure e il mal di vivere delle nuove generazioni dei Millennial riportando tutte le voci dell’essere giovani.




Violenza sulle donne

Un tema ancora attuale

Il 27 novembre si è tenuta la manifestazione a Roma contro la violenza sulle donne. Sono state moltissime le persone che hanno partecipato ed è stato un grande successo. Voglio partire da questo recente evento per riflettere su questo tema delicato e tormentato e analizzare perché, nel 2016, si sente ancora il bisogno di fare una manifestazione del genere.

Molte donne spesso soffocano il proprio dolore dentro quattro fredde mura domestiche, conducendo una vita vuota, una vita che nessuno meriterebbe. La violenza , in ogni sua forma, è il livello più basso a cui l’uomo può scendere per imporre “la propria opinione” o il “proprio volere”. Essa è l’ultima arma disponibile degli stolti non in grado di ragionare. Quando si fa uso della violenza l’uomo può essere giudicato solo in un modo: terribilmente stupido.

Le donne vengono ancora oggi discriminate in moltissimi campi. Questo è evidente tanto quanto nel campo lavorativo, quanto nel campo della politica. Anche la religione è stato un ulteriore fattore che ha influenzato questo tema negativamente.

Sono stati molti gli episodi in cui, nel corso della storia, la donna è stata condannata e giudicata come un “essere inferiore” rispetto all’uomo e le giustificazioni a tali accuse rasentavano il ridicolo. Per farne qualche esempio, una donna prima non poteva intraprendere una carriera politica perché giudicata “troppo irrazionale”. Inoltre, per molto tempo si è pensato che la donna non era in grado di compiere determinati mestieri perché “troppo debole”. Molti padri di famiglia hanno trasmesso ai loro figli un’immagine sbagliata della donna, nucleo fondamentale della famiglia tanto quanto il padre, proiettandola in una visione “passiva” e negativa.

Grazie al progresso molte teorie e stereotipi sono ormai superati, ma purtroppo ancora sopravvivono in alcune comunità, spesso in modo molto evidente (basti pensare come vengono trattate le bambine in alcune comunità africane).

Cerchiamo di ricordarci di tutto questo non semplicemente una volta all’anno. Ricordiamoci che la violenza è sempre sbagliata, verso chiunque essa sia proiettata. Combattiamo con la non-violenza per un mondo paritario, senza alcuna distinzione di genere. Un mondo in cui gli uomini non regalano mimose, ma rispetto ogni giorno.




Pomezia, quello che le donne vogliono

Per la Giornata internazionale della donna, ogni anno si spendono commenti e opinioni, si lanciano anatemi e perle di ‘saggezza’ sul modo di essere donna-compagna-moglie-madre-figlia-sorella, con numerosi eventi in ogni parte del mondo. Per l’8 marzo,festa sempre più commerciale, consumata tra mimose e cene per ‘sole donne’,molte di noi però non festeggiano, perché pensano non sia giusto ricordarsi della donna solo un giorno l’anno, e molte altre invece lo usano come spazio di riflessione e discussione comune sulla condizione femminile.
A Pomezia tra le varie iniziative, il 7 marzo Sportello Donne Pomezia, insieme alla Libreria Odradek, ha presentato ‘Che bello essere noi’ un incontro all’insegna di musica, balli (danze in cerchio), letture (Eleonora Napolitano) e pittura, con la proiezione del video “Sportello Donne: interviste al mercato di Pomezia”, realizzato dalle stesse operatrici (con i ringraziamenti a Carmelo Mammoliti per il montaggio) che hanno incontrato alcune concittadine al mercato la scorsa settimana, a cui hanno posto la domanda: “Secondo te, di cosa ha bisogno una donna a Pomezia?”

https://www.youtube.com/watch?v=yMu6_WtCPpk

Tra le risposte, i bisogni più diverse delle intervistatedai luoghi dove poter incontrare altre donne, al potersi muovere in città anche senza macchina, all’ uscire dall’isolamento, ai consultori, ai servizi per le madri, al coworking, al farsi ascoltare. Il video è un dono che le operatrici hanno voluto fare a tutte le donne del territorio.

Attivo sul territorio dal gennaio 2013, lo Sportello è ospitato dallo scorso anno presso i Servizi sociali comunali e offre ascolto informazione e consulenza alle donne. Le otto volontarie, con percorsi formativi ed esperienze diverse in ambito psico-socio-culturale, educativo, e degli studi di genere, sono affiancate da professioniste in campo medico-sanitario, psicologico, socio-assistenziale e legale.

Abbiamo accolto finora circa 70 donne, con un’età media di 40 anni, il 20% delle quali straniere, che hanno riportato vari casi di violenza: dal mobbing, alle botte, allo stalking e tanta altra violenza privata” affermano le operatrici di Sportello Donne. “Tra le attività che stiamo portando avanti, c’è la formalizzazione di un protocollo d’intesa con i Servizi Sociali del Comune e altre realtà territoriali, per contrastare la violenza di genere,e la realizzazione di progetti sulla differenza di genere nelle scuole di ogni ordine e grado della nostra cittadina, perché, per fare un cambio culturale, si deve partire dai banchi di scuola. Vorremmo fare molto di più, ma siamo volontarie che si autofinanziano e allora tutto è più complicato”.
A tutte,un Otto marzo per tutto l’anno!

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Dove e quando: Ufficio Politiche Sociali, P.zza San Benedetto da Norcia 1, Pomezia. Merc. ore 9.00-11.00/Giov. ore 15.30-17.30
Contatti:tel:06.91146273-3881586901 (attivi solo in orario di ricevimento);
email:sportellodonnepomezia@gmail.com/blog: www.sportellodonnepomezia.wordpress.com/fb:www.facebook.com/SportelloDonnePomezia




Pomezia contro la violenza sulle donne

Si è svolto il 29 novembre, presso l’aula consiliare, per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, un incontro organizzato da Sportello Donne Pomezia, per discutere sulla violenza di genere.
Dopo l’apertura dei lavori da parte del Vice sindaco Elisabetta Serra, che ha ribadito l’impegno dell’amministrazione a favore delle donne del territorio, sono iniziati una serie di interventi che hanno sottolineato come il fenomeno non riguardi solo le donne, ma tutti: dall’inizio dell’anno fino ad oggi sono state più di 170 le donne ammazzate, nel 2012 sono state 157 e nel 2013 il 14% in più (Rapporto Eures 2013).“Il nostro servizio è attivo dal gennaio 2013, ed ha finora accolto circa 60 donne, 20 delle quali hanno riportato casi di violenza: dal mobbing, alle botte allo stalking e tanta altra violenza privata” afferma Claudia Bruno giornalista e operatrice di Sportello Donne che ha coordinato i lavori. L’avvocata Sabrina Mercuri, consulente di Sportello Donne, ha sottolineato come spesso, collegata alla violenza subita dalle donne, c’è quella ‘assistita’ vale a dire una violenza a cui i minori assistono, dannosa per la loro crescita psicofisica. Ma è a livello culturale che va combattuta la violenza contro le donne, a partire dall’educazione dei più giovani alla differenza di genere.
“Per la Giornata mondiale sui diritti dell’ infanzia, lo scorso mese abbiamo organizzato degli incontri all’ Istituto Comprensivo di Via della Tecnica, a cui hanno partecipato circa 500 alunni. Crediamo sia fondamentale che la prevenzione inizi a scuola e che i bambini vadano sensibilizzati al rispetto dell’altro, ma prima ancora al rispetto di se stessi, a prescindere dall’ identità di genere”, sostiene Serena Camillo, psicologa e operatrice dello Sportello.
Importante educare alla prevenzione e alla promozione di comportamenti responsabili tra i più giovani. “Nelle attività, abbiamo stimolato il confronto sull’ identità di genere: essere diversi non significa che ci sia un dominato e un dominatore, ma che ognuno ha le proprie inclinazioni, al di là dei modelli stereotipati che la cultura ci impone”, aggiunge Marina Landolfi, sociologa e operatrice.
Sono inoltre intervenute: Daniela Hondrea (Sportello Immigrazione Pomezia), l’ Associazione ‘Le Mamme di Pomezia’ (Banca del Tempo Pomezia) e Laura Storti, psicanalista, responsabile del Consultorio “Il Cortile”, Casa internazionale delle Donne di Roma.
In conclusione è stato proiettato il video “Le Donne del Muro Alto”, realizzato dall’associazione Per Ananke con le donne del carcere di Rebibbia.




Al S. Benedetto-Ferro giornata sull’educazione di genere per le scuole superiori di Pomezia

fotoferro3Si è svolta il 15 aprile all’Istituto S. Benedetto-Ferro di Pomezia, la seconda giornata su “L’educazione di genere: l’impegno della scuola ad educare alla non-violenza“, iniziativa che coinvolge le scuole superiori sugli stereotipi di genere e il contrasto alla violenza contro le donne.

Dopo i saluti della vice sindaco Elisabetta Serra, hanno dato il loro benvenuto i dirigenti prof. Giovanni Velardo e prof.ssa Angela Marrocchini che ha sottolineato come la scuola abbia aderito alla manifestazione “per sensibilizzare gli studenti sulla differenza di genere. Preparati dai loro docenti, hanno dimostrato una partecipazione molto attiva che mi ha colpita per sensibilità e serietà”. Ha aperto i lavori Fabrizio Cecchini della Casa famiglia Chiara e Francesco, illustrando le attività che porta avanti contro la violenza sui minori. Sportello Donne Pomezia è intervenuto con la dott.ssa Marina Landolfi che ha proposto “Cos’è la violenza di genere?”, quella violenza, psicologica, fisica ed economica compiuta da uomini sulle donne solo perché donne. E’ stata ribadita l’importanza della prevenzione fin dalla più giovane età per contrastare gli stereotipi di genere, con azioni sul piano culturale e formativo-educativo, da effettuare nelle scuole di ogni ordine e grado.

I lavori sono stati coordinati dalle docenti M. Elena Pezone e Francesca Bellomo. “Abbiamo aderito con grande slancio a questo progetto per dare ai nostri studenti l’opportunità di confrontarsi e riflettere su una tematica delicata e importante“. Gli interventi sono proseguiti con l’ artista Giovanni Papi che ha parlato della forza del femminile nella storia dell’arte, la dott.ssa Rita Antonelli, del Centro famiglia e vita della Diocesi di Albano, che ha letto un testo tratto da “Ferite a morte: parliamo della violenza sulle donne!”, mentre l’A.S.D.Zentao Academy” di Pomezia ha fatto una dimostrazione pratica sulla difesa personale.

I ragazzi si sono cimentati in una performance musicale, hanno creato una bella scenografia con le scarpe rosse, e hanno proiettato un loro video “La nuova Aurora“, girato nei locali della scuola. Attivi protagonisti della manifestazione, li abbiamo intervistati e ne condividiamo alcune sensazioni. Paolo – “Penso che i Centri di ascolto per l’assistenza gratuita alle donne sono molto importanti“. Giorgia – “Mi è piaciuto partecipare perché ritengo importante che le donne debbano reagire ai soprusi e denunciare gli uomini che le maltrattano”. Federico – “Interessanti gli interventi dei relatori. Oggi uscendo da qui ognuno si porta via una propria riflessione sull’ argomento!”.“Federica: Ho capito l’importanza dell’ascolto che un amico ti può dare, soprattutto quando sei giù”.
Il ciclo di incontri, iniziato al Liceo Pascal, terminerà con la manifestazione all’ Istituto Via Brodolini (exCavazza) il prossimo 8 maggio.




Prima candelina per lo Sportello Donne Pomezia

Lo Sportello Donne Pomezia ha compiuto un anno! Sono passati infatti 12 mesi da quel 22 gennaio 2013 quando le otto volontarie hanno sentito la necessità di  aprire e dedicare uno spazio di ascolto e informazione alle donne del territorio con il supporto di professioniste per consulenze legali e psicologiche.

sportello-donneLe operatrici sono tutte di Pomezia, con vissuti e formazione diversi. Hanno messo a disposizione i loro percorsi formativi  (in psicologia, sociologia, filosofia e informazione) e le loro esperienze maturate in ambito psicologico, socio-culturale, formativo e della mediazione culturale con l’obiettivo di offrire un servizio finora assente in zona e rispondente alle  esigenze delle donne e delle loro storie. 

Lo Sportello accoglie, telefonicamente e in sede, donne che subiscono violenza nelle sue molteplici forme (sessuale, psicologica, economica, ecc..), che affrontano problemi riguardanti la sfera familiare e/o lavorativa, che si scontrano con i cambiamenti legati all’età, che sentono l’esigenza di condividere una loro esperienza di vita con altre.

In un anno sono state registrate richieste di aiuto, sostegno e informazione soprattutto legate alla sfera domestica per consulenze su violenze psico-fisiche ed economiche: “Il 70% delle donne del territorio che si rivolge a noi ha subito o subisce violenza fisica o psicologica e ha bisogno di un sostegno e/o di una consulenza” – affermano le operatrici – “Per la maggioranza dei casi si tratta  di violenze domestiche, quelle più difficili da accettare, affrontare e denunciare. Sono soprattutto le violenze ‘dentro casa’ che disegnano la realtà del territorio, che rispecchia  peraltro quella del Paese, in cui la violenza sulle donne è prettamente una questione culturale, senza distinzione di classe, di religione e provenienza geografica”.

Ma qualcosa si sta muovendo anche sul territorio. Lo scorso mese di dicembre Sportello Donne e il Comune di Pomezia hanno organizzato un incontro sui diritti delle donne, servizi e violenze di genere  con la partecipazione di rappresentanti della Asl, delle scuole e delle forze dell’ordine, per affrontare il problema, e fare ‘quadrato’ tutti insieme intorno alle donne, pensando di investire in risorse, denaro e spazio ‘culturale’.

Una questione culturale che senza dubbio parte dall’educazione dei più giovani a cui Sportello Donne Pomezia crede molto, e lo fa impegnandosi  nelle scuole con seminari educativi e convegni sulle tematiche connesse all’universo femminile, quali comunicazione, genitorialità, violenza di genere, corpo e sessualità.

Sportello Donne Pomezia si trova a P.za Bellini 14 Pomezia (ospite della Camera del Lavoro Cgil), ai seguenti contatti: tel. 3881586901 martedì 9-11 e mercoledì 16-18; mail sportellodonnepomezia@gmail.com; facebook: Sportello Donne Pomezia; blog: www.sportellodonnepomezia.wordpress.com