Tardivi versamenti Tasi e Imu senza applicazione di sanzioni e interessi?

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha prescritto ai Comuni, attraverso la risoluzione del 23 giugno 2014, il termine ragionevole di un mese rispetto alla scadenza del 16 giugno 2014 (entro il quale i contribuenti avrebbero dovuto effettuare i versamenti Tasi e Imu), senza calcolare sanzioni e interessi, ritenendo sussistenti le condizioni per applicare le disposizioni recate dall’art. 10 dello Statuto del contribuente considerando la situazione di incertezza normativa che ha caratterizzato il  meccanismo del versamento della prima rata della TASI.

Analoghe considerazioni devono essere svolte per l’IMU, atteso che, le criticità che hanno caratterizzato l’istituzione della TASI con riferimento specifico alle modalità per l’esatto adempimento dell’imposta e la tempistica del versamento della stessa, hanno finito per avere riflessi anche sulla debenza e sul meccanismo applicativo dell’IMU, soprattutto in ragione della stretta interdipendenza esistente fra i due tributi e dei molteplici punti di contatto, quali ad esempio l’identità di base imponibile, rinvenibili nelle citate imposte.

In attesa di recepimento della citata risoluzione da parte dell’Ufficio tributi del Comune, si ricorda che in caso di tardivo versamento si applica la sanzione del 30% oltre agli interessi legali salvo ricorrere all’istituto del ravvedimento operoso .

 

 




A Pomezia non paga IMU chi concede in comodato gratuito la casa a figli o genitori

euro casa - euro houseA pochi giorni dalla scadenza della prima rata IMU (16 giugno 2014), vediamo quando NON si paga.

Anche i muri sanno che e’ stata abolita l’IMU sull’abitazione principale, ma attenzione per  abitazione principale si intende l’immobile che risulta dimora abituale e dove il contribuente risiede anagraficamente.

Fare attenzione quindi che l’indirizzo dell’immobile e l’indirizzo di residenza coincidano.

Le abitazione principali di lusso, quelle accatastate nella categorie catastali A/1, A/8 e A/9, pagano l’imposta seppur con l’aliquota agevolata del 3,5 per mille.

L’esenzione si applica anche alle pertinenze dell’abitazione principale (box, posti auto, cantine, magazzini e depositi), ma nella misura massima di una unità per ciascuna categoria catastale C/2 C/6 C/7.

Significa che chi ha due box di pertinenza dell’abitazione principale, dovrà pagare l’IMU su uno dei due.

Il regolamento comunale approvato il 22 maggio 2014 ha anche previsto alcune agevolazioni:

ha assimilato ad abitazione principale quella di proprietà di anziani o disabili che acquisiscono la residenza permanente in istituti di ricovero, a condizione che la stessa non risulti locata;

non pagano l’imposta anche i cittadini italiani che non vivono in Italia, iscritti all’anagrafe degli italiani residenti all’estero, a condizione che l’abitazione in Italia non risulti locata;

Viene agevolata anche l’abitazione concessa in comodato ai parenti in linea retta entro il primo grado (genitori o figli) che la utilizzano come abitazione principale, limitatamente alla quota di rendita risultante in catasto non eccedente il valore di 500 euro.

Per usufruire delle suddette agevolazioni, occorrerà presentare la dichiarazione IUC entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello interessato.




IUC la nuova imposta con il nome di un ghiacciolo ma il gusto di un cetriolo

liukIl Governo per il 2014 ci ha regalato la IUC, l’Imposta Unica Comunale, in sostituzione di Imu e Tares (che aveva appena preso il posto della Tarsu).

Si chiama “imposta unica” ma in realtà è la somma di tre tasse diverse tra loro, sia per modalità di calcolo, sia per i soggetti obbligati al pagamento.

Anche il Comune di Pomezia dovrà dotarsi, entro il termine di approvazione del bilancio preventivo 2014 (30 aprile salvo proroghe), del regolamento di questo nuovo sistema di tassazione e stabilire le tariffe con le quali calcolare quanto dovremo pagare.

Le tre tasse che compongono la IUC si chiamano: IMU, TASI e TARI

La parte IMU ha le stesse regole dell’imposta pagata fino al 2013,  ma rimangono esclusi dal tributo gli immobili (non di lusso) adibiti ad abitazione principale.

A tal fine e’ indispensabile che oltre alla dimora, anche la residenza anagrafica coincida con l’indirizzo dell’immobile.

Le aliquote per il 2014 saranno stabilite con successiva delibera, per l’anno 2013 l’aliquota base era il 10,6 per mille.

Si pagherà in due rate scadenti il 16 giugno ed il 16 dicembre di ogni anno tramite bollettino postale oppure utilizzando il modello di pagamento F24.

Non grava in alcun modo sugli inquilini degli immobili affittati.

La seconda componente (molto simile all’Imu e per questo accolta con pareri discordanti circa la sua legittimità) si chiama TASI, tassa sui servizi indivisibili.

Sarà pagata da tutti i proprietari di immobili incluse le prime case e per una quota variabile dal 10 al 30 per cento anche dagli inquilini. E’ finalizzata alla copertura dei servizi indivisibili dei Comuni, quali ad esempio l’illuminazione e la manutenzione stradale.

L’aliquota base e’ dell’1 per mille da applicare ai valori Imu degli immobili, ma per il 2014 i comuni potranno alzarla fino al 2,5 per mille.

Attenzione però perchè la somma tra Imu e Tasi per il 2014 non potrà comunque superare il 10,6 per mille.

Il recente decreto Renzi Salva Roma, ha previsto una ulteriore possibile maggiorazione dello 0,8% utilizzabile dai comuni per finanziare detrazioni.

Le scadenze e le modalità di pagamento dovrebbero essere le stesse dell’Imu.

La terza componente della IUC si chiama TARI e non è altro che la vecchia TARES, dovuta sia dai proprietari che dagli inquilini.

Il gettito sarà destinato a finanziare tutti i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a carico dell’utilizzatore.

Si pagherà in due rate semestrali ma non è escluso che per questa componente il comune possa prevedere un maggior numero di rate.

Ricapitolando la IUC,  la nuova imposta unica sugli immobili, sarà pagata da tutti i detentori di immobili, la quota IMU non graverà sulle prime case, la quota TASI sarà pagata parte dai proprietari e in piccola parte dagli inquilini, la parte TARI sara’ pagata da chi produce i rifiuti.




La media del Pollo

 E’ di oggi la notizia che il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha deciso di innalzare il salario minimo dei nuovi assunti nell’amministrazione federale portandolo da 7,25 dollari l’ora a 10,10 dollari, pari ad un aumento del 39%, e lo farà con un decreto apposito scavalcando a piè pari il Congresso, sfidandolo in pratica a lavorare uniti per rilanciare consumi ed economia e far approvare una legge che punti allo stesso risultato anche per i contratti in essere ed infine indicizzare il salario orario all’inflazione. In pratica introducendo quello che in Italia era stato abolito dal ’92, la cosiddetta “scala mobile”, che serviva a mantenere i salari al passo con l’inflazione per preservare il potere d’acquisto degli italiani.

 Questa azione si integra quindi in un progetto dell’amministrazione americana volto ad una più ampia serie di riforme sociali ed economiche, ad esempio sul fisco, sull’immigrazione, sul possesso di armi da fuoco e così via.

 trova le differenze

E in Italia?

 Secondo l’Istat le retribuzioni medie nel 2013 sono cresciute solo dell’1,4%, che corrisponde al tasso più basso registrato dal 1982. Il tutto aggravato del fatto che a fine dicembre, sempre secondo l’Istituto di Statistica, erano in attesa di rinnovo del contratto oltre sei milioni di lavoratori, ovvero quasi la metà dei dipendenti tra pubblici e privati in Italia!

Queste cifre non fanno che fotografare la realtà allarmante in cui si trova il mondo del lavoro nel nostro Paese. A titolo di esempio basti ricordare la questione Electrolux. L’azienda, infatti, minaccia di spostare la produzione in Polonia (dove il costo del lavoro è inferiore) a meno che i lavoratori non accettino una diminuzione delle loro retribuzioni. Di quanto? C’è il solito balletto di cifre che oscillano da metà dello stipendio a “solo” 130 euro al mese in meno.

 Come non ricordare, poi, lo studio di Bankitalia pubblicato pochi mesi fa secondo cui nel biennio che va dal 2010 al 2012 lo stipendio medio dei lavoratori dipendenti è diminuito di oltre 800 euro l’anno, con una flessione del -5%, mentre il costo della vita saliva aumentando il divario tra i redditi ed il potere d’acquisto per le famiglie?

 Ci piace guardare all’estero per trarre esempio da migliore qualità della vita, migliori servizi, ma ci dimentichiamo di guardare uno dei punti essenziali: tali servizi sono pagati ANCHE dai maggiori introiti fiscali (in valore assoluto) dati da RETRIBUZIONI PIU’ ALTE, che le aziende possono permettersi di dare ai loro dipendenti grazie a costi del lavoro complessivamente più bassi.

 Naturalmente si parla sempre di valori medi. Come il famoso “pollo” di Trilussa, che statisticamente toccava metà per uno, mentre in realtà sono sempre più le persone, almeno in Italia, il cui piatto resta vuoto.




Novità Editoriali

Nonostante si faccia un gran parlare di crisi dell’editoria, o si ricordi costantemente che i cittadini italiani siano poco affezionati alla lettura, ci sono case editrici che non smettono di innovarsi per cercare di stimolare l’attenzione dei lettori. Una delle case editrici che da sempre ha fatto delle proposte editoriali rivoluzionarie e stuzzicanti è sicuramente Laterza. Fondata a Bari il 10 maggio del 1901 da Giovanni Laterza, inizialmente doveva essere un punto di riferimento per la pubblicazione di testi a carattere giuridico ed economico, ma col passare del tempo, grazie anche ai suggerimenti di Benedetto Croce è riuscita ad imporsi nel panorama editoriale per la ricchezza e la varietà dei contenuti pubblicati. Basti pensare che scorrendo il suo catalogo si trovano autori come Zygmunt Bauman, vero cardine del discorso sociologico moderno, Paul Krugman, premio Nobel per l’economia, grande contestatore delle attuali politiche economiche basate sull’austerità, Jacques Le Goff forse il più grande esperto di studi sul medioevo, ma potrei citarne tanti altri. L’ultima iniziativa editoriale targata Laterza, sicuramente non ultima per importanza, è la collana di libri Idòla. Scorrendo il sito web si possono leggere le motivazioni che hanno spinto l’editore a proporre questa operazione editoriale: la necessità di contrastare la diffusione di idee discutibili che passano però nel dibattito politico, economico e sociale come certezze.

Attualmente risultano pubblicati i seguenti testi :

  • “E’ l’Europa che ce lo chiede! (Falso)”di Luciano Canfora
  • “Non ci possiamo più permettere uno Stato Sociale (Falso)” di Federico Rampini
  • “La ricchezza di pochi avvantaggia tutti (Falso)” di Zygmunt Bauman
  • “Il Sud vive sulle spalle dell’Italia che produce (Falso)” di Gianfranco Viesti
  • “L’ho uccisa perché l’amavo (Falso)” di Loredana Lipperini e Michela Murgia
  • “La democrazia ha bisogno di Dio (Falso)” di Paolo Flores d’Arcais
  • “In Italia paghiamo troppe tasse (Falso)” di Innocenzo Cipolletta

Vorrei parlare brevemente dell’ultima pubblicazione. Scritta da un valente professore universitario nonchè grande manager italiano, che ha ricoperto grandi ruoli di responsabilità, cito per brevità solo alcuni come la Presidenza delle Ferrovie dello Stato e la Direzione Generale di Confindustria, quest’opera si sostanzia in un coraggioso intervento controcorrente nel dibattito economico che si è venuto a creare dopo la crisi del 2008. Coraggioso perché cerca di discutere un argomento molto sensibile come la tassazione. Parlare di imposte è sempre stata una questione molto delicata perchè è attraverso la tassazione che funziona il meccanismo di redistribuzione dei redditi. E’ un’imposizione fiscale elevata che ha fatto da miccia allo scoppio della Rivoluzione Americana, tanto per dare una portata dell’argomento. Innocenzo Cipolletta attraverso il suo testo, in cento pagine, vuole avvertire il lettore della falsità delle discussioni legate alla retorica antitasse che si è sviluppata, in America ma anche in tutta l’Europa, come risposta al disagio economico e sociale post crisi del 2008. L’autore argomenta i suoi pensieri senza tanti giri di parole, usando sempre, alla base dei suoi ragionamenti, statistiche economiche di facile lettura. Facendo una sintesi, sono quattro i temi conduttori di tutto il discorso del libro :

  1. Quante tasse si pagano?
  2. Evasione e pressione fiscale
  3. La spesa pubblica è eccessiva?
  4. Come limitare gli sprechi.

Personalmente la cosa che più mi ha affascinato delle parole di Cipolletta, è che la sua riflessione ti pone in un’ottica diversa rispetto ai tuoi giudizi di partenza sulla tassazione, leggendo il titolo una persona potrebbe anche indispettirsi, come è successo a me, ma l’esposizione dei suoi ragionamenti man mano che si procede nella lettura stimolano la razionalità del lettore. Potremmo sintetizzare con uno slogan: la ragione che vince sui sentimenti. Se Cipolletta voleva con questo testo dimostrare che è più utile per il cittadino esercitarsi alla riflessione e al ragionamento, invece che lasciarsi irretire dalla classe politica facendo leva sui sentimenti negativi, a mio modesto parere, ci è riuscito in pieno.