Stella di Natale, la pianta delle feste

 

Tra i classici regali  del periodo natalizio, la Stella di Natale, o Poinsettia (Euphorbia pulcherrima), occupa i primi posti. Originaria del Messico, dove cresce spontaneamente raggiungendo anche i tre metri di altezza, al momento della sua prima catalogazione botanica le venne dato il nome in onore del primo governatore americano del Messico, Robert Poinsett, in quanto non si pensava fosse una euphorbia. Solo dopo ulteriori studi venne inserita nella famiglia delle euphorbiacee dove ci sono piante simili a cactus, arbusti e piante erbacee. A partire da fine Ottocento, per tradizione, veniva donata alle autorità istituzionali e agli ambasciatori come regalo di benvenuto. Anche se da noi la Stella di Natale è una pianta tipicamente invernale, le sue origini sono dunque tropicali. Già era nota agli Atzechi che la consideravano il simbolo della purezza, e ne utilizzavano il lattice come colorante.

I fiori della pianta, in realtà, non sono le foglie, dette brattee, che hanno il tipico colore rosso acceso: i fiori veri sono i boccioli giallastri che si trovano al centro delle brattee. Nel corso degli anni le varie ibridazioni della pianta hanno consentito alle brattee di essere rosa, gialle, fucsia, bianche, doppie e arrotolate. I fusti sono legnosi, ma sottili e il fogliame ricorda un po’ quello dell’agrifoglio. Per capire se la pianta è in buone condizioni  le foglie devono essere di un bel verde intenso, non devono cadere dopo un leggero colpo, e le radici devono essere fitte e bianche. La temperatura  deve essere tra i 15 e i 21 gradi,  deve stare lontano da fonti di calore e da correnti d’aria, in una zona della casa poco luminosa, in quanto ‘sopporta’ al massimo otto ore di luce giornaliere. Finite le feste che fine fa la Poinsettia? Non va di certo dimenticata. La terra va mantenuta moderatamente umida e, a fine inverno, quando inizia a perdere le foglie, vanno tagliati gli steli a circa 15 cm da terra. Quando a primavera la pianta comincerà a gettare le prime foglioline, bisogna rinvasarla in un vaso più grande, mettendo un nuovo composto fatto di terriccio e sabbia e tenerla, fino all’estate, in un luogo luminoso, ma non in pieno sole.

La Stella, che nello stelo ha un lattice urticante, va tenuta lontana dalla portata dei bambini in quanto, se ingerito, causa vomito e diarrea (meglio contattare un medico), e quando va trattata è bene proteggere le mani con i guanti. Se ben curate, le Stelle di Natale possono durare molto tempo. Tra i consigli degli esperti:

  • in inverno vanno tenute in una stanza luminosa, arieggiata e non calda;
  • poca luce durante il giorno;
  • in primavera ed estate vanno in ‘riposo’ vegetativo: tagliare allora le foglie colorate e tenerle per circa un mese in luogo luminoso, a temperatura mite;
  • d’estate vanno rinvasate e concimate, i germogli arriveranno per novembre.

Auguri di buone feste a tutti i nostri lettori!

(Foto di Steve Buissinne da Pixabay)