Invito alla corretta informazione: no ai sinonimi, si chiamano sordi e lingua dei segni italiana
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota indirizzata all’Ordine dei giornalisti dalla Professoressa Vanessa Migliosi, Presidente Movimento LIS Subito e dal Dott. Luca Rotondi Presidente Emergenza Sordi
In questi giorni, attraverso i vari notiziari, articoli e siti web, si sente molto parlare della pellicola “I segni del cuore – Coda” vincitore alla 94.ma edizione degli Academy Awards, con l’assegnazione della statuetta per il miglior film, la miglior sceneggiatura non originale e miglior attore non protagonista Troy Kotsur (classificato come il secondo attore sordo ad aver vinto l’Oscar, dopo l’attrice Marlee Matlin nel 1987)
Nonostante il film rappresenti per la comunità dei sordi una soddisfacente vittoria dopo ben 35 anni dall‘ultimo film “Figli di un Dio minore”, con rammarico vogliamo rendere presente che, leggendo tutti gli articoli e i titoli di testo dei vari notiziari, si scopre una forte lacuna nella scrittura degli articoli che vengono redatti o pronunciati a voce.
I media stanno rivelando la triste realtà di una scarsa cultura della disabilità, del loro modo errato di scrivere o pronunciare importanti articoli correlati alla sordità senza dover prima accertarsi sul corretto utilizzo dei termini appropriati. I frequenti termini molto obsoleti che vengono indicati come “sordomuto”, “linguaggio” dei segni, “linguaggio mimico-gestuale”, “non udente”, ecc…non rappresentano il vero lessico italiano ma è solo la dimostrazione di una carente informazione sul mondo della disabilità, senza esprimere un segno di profondo rispetto e comprensione.
Noi, come associazione di categoria, invitiamo a documentarvi in modo da divulgare l’informazione corretta a tutti i giornalisti, professionisti e/o pubblicisti, tramite i Vs. Ordini Regionali sulla terminologia da adottare sui prossimi articoli e testate giornalistiche:
- SORDO: grazie alla Legge 95/2006 art.1 la persona è definita sorda a tutti i sensi di legge e decade il termine “sordomuto” inappropriato, dal momento che il sordo può imparare a parlare, in quanto l’apparato fonatorio è integro. I sordi preferiscono il termine “sordo”, invece di “non udente” perché è la negazione di un qualcosa che non esiste
- LINGUA DEI SEGNI ITALIANA: sono errati i seguenti termini Linguaggio dei Segni Italiano; Linguaggio Italiano dei Segni, Linguaggio mimico-gestuale. La Lingua dei Segni Italiana (LIS – senza i puntini fra una lettera e l’altra) è una lingua che ha una propria struttura, le proprie regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali come una qualsiasi lingua parlata.
Ogni Paese ha la propria Lingua dei Segni. Non esiste la lingua dei segni universale, perché sarebbe come dire che tutto il mondo parlasse l’esperanto. Inoltre, non è neanche corretto dire o scrivere Linguaggio mimico-gestuale. I sordi usano i segni che non vanno confusi con la comune gestualità utilizzata dagli udenti per enfatizzare un discorso e non hanno un significato verbale, mentre i segni hanno un significato proprio e sono formati rispettando regole sintattiche ben precise.
La lingua dei segni italiana è stata riconosciuta ufficialmente con la approvazione dell’art. 34 ter Decreto legge 22.03.2021, n. 41 e permette la comprensione e la produzione di concetti astratti come oggetti ed immagini alla pari della lingua vocale, pertanto è una lingua utilizzata dai sordi ed udenti bilingui. Questa lingua garantisce pari dignità ai sordi in quanto cittadini dello stato Italiano.
(foto da TRECCANI.IT con licenza creative commons)