Nasce la rete italiana dell’Associazione Nazionale Controllo di Vicinato (ANCDV)

A dieci anni dall’ingresso del progetto del controllo di vicinato nel nostro Paese, nasce una rete nazionale: quella dell’ANCDV 

Pomezianews ha intervistato uno dei suoi più grandi fautori, il criminologo Francesco Caccetta

 

Dieci anni di Controllo del Vicinato in Italia: un bel traguardo, dott. Caccetta?

“Un grande traguardo. Gli Italiani sanno benissimo che, da molti anni, Sicurezza percepita e Sicurezza partecipata sono diventati concetti e bagaglio culturale di tutti. Le condizioni socio-economiche e la mult-ietnicità del nostro Paese hanno portato i cittadini e le Istituzioni a rivedere le dinamiche di Sicurezza e i reciproci rapporti, al fine di migliorare le condizioni di vita delle città e dei piccoli centri. L’isolamento dovuto all’individualismo che si è venuto a creare all’interno delle nostre comunità, con tutte le problematiche ad esso connesse, ha risvegliato il carattere forte e determinato degli italiani che finalmente, guidati dal volontariato, si stanno riprendendo i propri territori difendendosi dai reati predatori in stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine.  Nascono così aggregazioni spontanee di cittadini, abitanti nelle stesse vie o nello stesso condominio o addirittura quartiere, che imparano ad eliminare le vulnerabilità che rendono più facile l’agire dei ladri e delinquenti vari, recuperando di conseguenza, un rapporto efficace con le Forze dell’Ordine locali con le quali collaborano a stretto giro e senza mai sostituirsi a loro”

Come inizia questo percorso virtuoso tra cittadini e Forze dell’ordine?

“Le pratiche di controllo di vicinato non sono certo un’invenzione italiana, poiché sono nate negli anni 60’ in America per poi arrivare negli anni 80’ in Europa e, vent’anni dopo, anche in Italia, in concomitanza con la nascita della Polizia di Prossimità. Questo servizio vedeva la luce per la prima volta in Italia nel 2003, con personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia municipale, che fornivano i poliziotti, i vigili e i carabinieri di quartiere. Già dai primi anni del 2000, quindi, tutti i comandanti di Stazione dei Carabinieri, ricevevano una formazione/informazione, sulle nuove pratiche di polizia urbana e su come ripristinare quel vecchio rapporto di estrema collaborazione che c’era sempre stato con i cittadini, venuto meno a causa delle problematiche prima accennate. La rete spontanea tra i cittadini, quindi, benché non ancora organizzata in gruppi e non tecnologicamente avanzata come ai giorni nostri, e la collaborazione con le Forze dell’Ordine con segnalazioni continue, era sempre stata una realtà tutta italiana. Con il passare degli anni e con l’aumentare del senso di insicurezza nei centri urbani si era reso necessario strutturare questi volontari che partecipavano alla Sicurezza nei loro territori, anche al fine di evitare derive rondiste che andavano all’opposto di quello spontaneo aiuto al quale auspicavano anche le Forze dell’Ordine, sconfinando, a volte, in atteggiamenti prodromici di problemi anche più gravi di quelli procurati dai ladri. L’organizzazione di questi gruppi di volontari, spesso riuniti in comitati di quartiere o associazioni con scopi sociali, prendeva vita grazie all’intervento delle Forze dell’Ordine, le quali, forti di un antico e stretto rapporto con i propri cittadini, riuscivano a mettere in atto delle vere e proprie reti di uomini e donne. Queste persone, formate con riunioni ad hoc tenute dai comandanti di stazione di Carabinieri o dai responsabili dei Commissariati di Polizia di Stato nonché dai componenti della Polizia Locale o Municipale, davano concretezza al concetto di sicurezza partecipata. Le azioni richieste a questi gruppi di cittadini erano sostanzialmente, osservazione delle proprie vie, precauzioni generali per la sicurezza delle loro case e segnalazioni di circostanze sospette o anomale alle Forze di Polizia. Dopo alcuni anni di esperienza di Polizia di Prossimità, grazie all’intervento di alcuni volontari sparsi in tutta Italia, si iniziava a dare una forma e un nome a questi progetti di sicurezza partecipata, chiamandoli appunto gruppi di controllo di vicinato, traducendo in qualche modo il nome dei Neighbourhood Watch anglosassoni. Veniva, quindi, data una struttura ai volontari e creata una metodologia per la diffusione e la messa in pratica del progetto. I primi a fare quest’operazione a livello nazionale sono stato io, insieme a Gianfrancesco Caccia e ai Leonardo Campanale, con i quali nel 2015 fondammo l’Associazione Controllo del Vicinato. Quest’associazione, insieme ad altri gruppi di volontari, riuniti anche in altre forme aggregative, aveva lo scopo di divulgare le pratiche di controllo di vicinato nel Paese per contribuire alla diminuzione dei reati predatori e recuperare la coesione sociale dei cittadini, attraverso la partecipazione e la collaborazione con le Forze dell’Ordine. Le pratiche di controllo di vicinato, ad oggi attivo in quasi 500 comuni italiani, erano subito gradite dalle Forze dell’Ordine e dalle Amministrazioni comunali che, anche in forma autonoma, avviavano poi nei loro territori il CDV ottenendo ottimi risultati. Nel tempo, veniva anche adottata la misura deterrente, consistente nell’apposizione di un cartello stradale, atto ad indicare ai malintenzionati di passaggio, che in quel determinato territorio, la loro presenza non sarebbe passata inosservata. Ogni Comune o gruppo di CDV, decideva quale tipo di cartello adottare, spaziando con la fantasia, con fogge, disegni e colori diversi. Questo è successo anche nel vostro Comune, Pomezia, dove per primo si è mosso il piccolo quartiere periferico di Campo Jemini”

E poi nasce, pochi giorni fa, l’ANCDV: ci spieghi meglio

“Ad oggi esistono molte associazioni che divulgano il Controllo di Vicinato in Italia. Tra queste vogio ricordare sigle come la ANCDV (Associazione Nazionale Controllo di Vicinato), INWA (Italian Neighbourhood Watch Association), ACdV (Associazione Controllo del Vicinato), ACdV-Veneto città Metropolitana di Venezia, ANCDV-Città Metropolitana di Milano, Associazione Brescia Sicura (Controllo di Vicinato Lombardia Provincia di Brescia), ANCDV-Roma Città Metropolitana, ANCDV provincia di Macerata, Comitato Sicurezza Partecipata e Controllo Sociale del Territorio LUGO- Ravenna, Associazione Ravenna-Forlì per il Controllo di Vicinato, ecc. ognuna con proprio statuto e con loghi (e cartelli) diversi. Tutte queste associazioni promuovono, divulgano e aiutano i nascenti gruppi nella realizzazione del progetto delle pratiche di Controllo di Vicinato che nello scorso mese di marzo 2018, ha visto proprio il Ministero dell’interno principale promotore del programma, quale risposta alla proposta istituzionale della Polizia di Prossimità. Questo straordinario risultato, è stato ottenuto grazie ad alcuni qualificati volontari, militanti nelle Istituzioni, che si erano messi a disposizione dei cittadini e delle associazioni di CDV per lo studio e la ricerca sul fenomeno della sicurezza partecipata e del Controllo di Vicinato, intrattenendo rapporti con alcune Prefetture ed anche direttamente con il Ministero dell’Interno. In particolare, il 13 aprile 2017 io stesso, data la mia appartenenza alle forze dell’ordine da oltre trentacinque anni, sono stato ricevuto ricevuto al Viminale durante il mandato del Ministro Marco Minniti, per un confronto sul progetto e le potenzialità di sviluppo in Italia. In quell’occasione, insieme al criminologo Marco Strano (Dirigente Polizia di Stato) e al Cav. Franco Antonio Pinardi (Segretario Naz. Conf. Giudici di Pace e Giudici Tributari), siamo riusciti ad ottenere l’intervento del Ministero dell’Interno sulle Prefetture, per promuovere e consigliare i protocolli d’Intesa sulle pratiche di Controllo di Vicinato con i Comuni. Nei primi mesi del 2018, infatti, molte prefetture ricevevano una direttiva proprio a firma di Marco Minniti, per promuovere le aggregazioni spontanee dei cittadini a mezzo dei protocolli d’intesa con i Comuni sulle pratiche di Controllo di Vicinato (come naturale risposta al testo coordinato del decreto legge 20 febbraio 2017, n. 14 recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 93 del 21 aprile 2017 e legge di conversione 18 aprile 2017, n. 48). Nella Legge, il Ministro Minniti disponeva la promozione del rispetto della legalità e più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile, anche a mezzo di Sistemi di sorveglianza e monitoraggio attivo da parte di privati associazioni di categoria o consorzi o comitati comunque denominati costituiti ad hoc fra imprese, professionisti o residenti. Quindi, con la benedizione ufficiale del Ministero dell’Interno, il programma del CDV diventava finalmente il progetto di tutti e per tutti i cittadini Italiani. Quest’agevolazione della prassi tra Prefetture e Comuni, da tempo auspicata da tutti i volontari del CDV, produceva una ulteriore crescita e nascita di associazioni di volontariato, per la realizzazione del progetto del CDV, in varie parti di Italia. La grande implementazione di realtà associative ha pertanto sollecitato la mente di alcuni volontari, già da qualche tempo operativi nel campo dell’associazionismo del CDV, i quali hanno considerato ormai maturi i tempi per la nascita di una Rete associativa”

Quali sono i motivi della nascita di questa nuova realtà?

“La nuova associazione, ANCDV – Associazione Nazionale Controllo di Vicinato nata a Roma il 16 maggio scorso,  mira a accogliere tutte le associazioni esistenti intenzionate ad aderire, al fine di realizzare una rete più ampia possibile, coinvolgendo un numero sempre maggiore di organizzazioni che promuovono la Sicurezza Partecipata: il tutto con l’unico obiettivo di migliorare il progetto del Controllo di Vicinato e la sua divulgazione nell’intero territorio italiano. ANCDV, presieduta da Leonardo Campanale (tra i primi promotori del progetto in Italia) e con un alto livello dirigenziale (Roberta Bravi, Rodolfo Principi, Paolo Ruotolo, Mirella Seccafieno, Stefano Leprini), proviene in gran parte dalla precedente esperienza in ACdV, e ha ottenuto subito il plauso di Amministrazioni e di molti volontari sparsi per il Paese, i quali hanno aderito alla rete nazionale con le loro associazioni e/o i loro gruppi. Le preoccupazioni di alcuni volontari, in precedenza soci di altre associazioni, relative al cambiamento e alle conseguenti conferme degli incarichi nei propri territori, sono state subito fugate poiché, essendo il progetto del CDV patrimonio di tutti i cittadini Italiani, non importa a quale associazione si faccia riferimento, ma è sufficiente continuare nell’operato di coordinatore o referente locale comunicando, in accordo con i componenti dei gruppi, alle loro amministrazioni, l’avvenuta adesione alla nuova realtà associativa nazionale. A supporto di quest’affermazione, viene in aiuto anche il ragionamento logico, relativo al fatto che le migliaia di cittadini italiani facenti già parte di gruppi di controllo di vicinato in tutta Italia, non sono mai stati soci di alcuna associazione ma hanno sempre comunque operato nei loro territori, mettendo in atto le pratiche di controllo di vicinato come gli erano state insegnate. Nella neonata Associazione Nazionale Controllo di Vicinato hanno confluito da subito tutti gli autorevoli personaggi Istituzionali che in precedenza avevano fatto parte di ACdV e dalla quale si sono recentemente dimessi, tra i quali il criminologo Marco Strano (Dirigente Polizia di Stato), il Cav. Franco Antonio Pinardi (Segretario Naz. Conf. Giudici di Pace e Giudici Tributari), l’architetto Urbanista Umberto Nicolini. A fianco della Rete Nazionale ANCDV  anche la neonata associazione INWA- Italian Neighbourhood Watch Association, da me presieduta, nata come gruppo di lavoro per lo studio e la ricerca sulla sicurezza partecipata e le pratiche di controllo di vicinato. Al suo interno un gruppo di studio composto anche dal criminologo dott. Marco Strano, dalla dott.ssa Mirella Seccafieno, dott.ssa Chiara Caccetta, dott. Riccardo Luzzi”

Il Controllo di Vicinato come patrimonio nazionale…

“Il controllo di vicinato non è mai stato un marchio e non ha alcuno scopo di lucro, è puro volontariato e, per questo, di tutti e per tutti. Nessuno, in Italia, potrebbe mai rivendicarne la proprietà intellettuale poiché, tutti, ci siamo limitati ad adottare un progetto già presente da moltissimi anni in quasi venti paesi europei, oltre che in America, ai quali dobbiamo tanto per avercelo insegnato. I cittadini e le Amministrazioni locali intenzionati a far nascere progetti di controllo di vicinato nei propri territori, potranno tranquillamente rivolgersi ad una qualsiasi associazione presente in Italia che promuova e divulghi il progetto del CDV per ottenere supporto e modulistica per l’avvio di questo straordinario progetto di Sicurezza Partecipata. Dal canto suo ANCDV invita i cittadini italiani a costituirsi in associazioni locali di controllo di vicinato per potere autonomamente promuovere il progetto all’interno dei propri territori, affiliandosi successivamente alla Rete Nazionale per il supporto e la sinergia auspicata. Ultimo suggerimento, relativo alla scelta del cartello da apporre in strada: occorre scegliere quello che più piace tra quelli creati dalle associazioni alle quali ci si andrà a rivolgere, oppure se ne può inventare uno nuovo come fanno in America e negli altri paesi Europei. Il CDV non è il cartello, ma è la filosofia di vita che i cittadini decideranno di adottare”

 

 

 




Illuminazione e lotta al degrado: un binomio inscindibile per la sicurezza

Quando si parla di sicurezza, in primis vanno affrontati due temi: la lotta al degrado e l’illuminazione pubblica.

Infatti, quanto più un luogo sarà curato e ben illuminato, tanto più sarà sicuro.

In altre parole: vogliamo portare più sicurezza nei nostri quartieri?

Cominciamo, sin da subito, a scrivere e a chiedere alle nostre amministrazioni locali un impegno forte e in tempi ragionevoli per far sì che i luoghi più “abbandonati” tornino a vivere, attraverso la pulizia e l’illuminazione.

Ad esempio, succede così, nella nostra Città, che un quartiere (Campo Jemini) da sempre buio e poco curato acquisti, nel giro di qualche anno, maggiore dignità e vivibilità, con la raccolta differenziata porta a porta – con la conseguente eliminazione dei cassonetti – e l’installazione di illuminazione pubblica, che nel corso del 2018 verrà completata..

Sicuramente uno sforzo notevole, da parte dell’Amministrazione comunale e sicuramente da estendere, al più presto, ad altri quartieri o porzioni di territorio che, da tempo, chiedono interventi.

Anche Torvaianica, una larga parte del suo lungomare, è stata oggetto di alcuni lavori che incidono sulla sicurezza dei cittadini: strade asfaltate, marciapiedi rifatti e, da ultimo, proprio in questi giorni, l’installazione di 12 attraversamenti pedonali luminosi.

L’impianto segnala la presenza dell’attraversamento pedonale tramite illuminazione della segnaletica e delle strisce pedonali a terra.

L’opera, finanziata con 39 mila di fondi comunali, si concluderà entro la fine di questo mese e riguarderà i seguenti punti del lungomare:

1.Passaggio a mare 59 (lmare Meduse 331);
2.Passaggio a mare 57 (lmare Meduse 307);
3.Passaggio a mare 56 (lmare Meduse 184);
4.Lmare Meduse – Intersezione Via Parigi;
5.Passaggio a mare 49 (lmare Meduse 153);
6.Passaggio a mare 46 (lmare Meduse 71);
7.Lmare delle Sirene 420;
8.Passaggio a mare 16 (lmare Sirene-Via Bengasi);
9.Passaggio a mare 24 (lmare Sirene-Via Brasilia);
10.Passaggio a mare 28 (lmare Sirene-Via Ischia);
11.Passaggio a mare 31 (lmare Sirene-Via San Francisco);
12.Lungomare delle Sirene 31

 




Appalti, gestione dei rifiuti e sicurezza: il Sindaco Fucci risponde alle critiche

Attacchi e polemiche respinte al mittente dal

Primo Cittadino

Pomezianews ha intervistato il Sindaco Fabio Fucci, dopo gli attacchi e le polemiche partiti qualche settimana fa dalle colonne de L’Unità Huffington post.

Sindaco, dalle intercettazioni telefoniche di Buzzi, che la definirono “incorruttibile”, agli attacchi di qualche settimana fa da parte de L’Unità e Huffington post . Dopo  le accuse sulla sanatoria degli abusi edilizi, anche quelle sulla gestione dei rifiuti. Cosa succede, ci spieghi?

“E’ molto semplice: Pomezia in questi due anni e mezzo ha fatto vedere chiaramente quanto di buono riesce a realizzare un governo del Movimento 5 Stelle.    Non solo l’essere onesti ma anche essere capaci di gestire le complessità di una media città come Pomezia, riuscendo ad investire i soldi pubblici per realizzare opere di utilità e offrendo servizi di qualità. Questo modello di buona amministrazione, in una città molto vicina a Roma, dà fastidio alla campagna elettorale dei partiti che si oppongono al Movimento 5 Stelle, PD in primis, che non perde occasione per tentare di offuscare, senza riuscirci, i grandi successi della nostra amministrazione.
Quando a Pomezia governava il PD, il debito aumentava ed i servizi e le opere pubbliche erano inesistenti ed inconcludenti. Da quando governiamo noi Pomezia abbiamo abbattuto tutti gli sprechi e le spese improduttive ed abbiamo fatto vedere che i soldi delle tasse dei cittadini vengono utilizzati per realizzare scuole, asili, giardini, strade, assistere chi vive il disagio economico, tenere la città in ordine e pulita”
La storia relativa all’appalto del servizio di nettezza urbana: ci dice come sono andate le cose, da quello che ha trovato al momento del suo insediamento a metà 2013, alla definizione del nuovo appalto e fino ad oggi? 

“Quando ci siamo insediati, a giugno del 2013, tutte le gare di appalto relative ai servizi pubblici erano scadute e da anni si procedeva con proroghe a costi salatissimi per le tasche dei cittadini. Noi abbiamo da subito avviato tutte le procedure per bandire gare pubbliche che ci hanno consentito, nel giro di qualche mese – i tempi tecnici necessari per affidare i lavori – di erogare servizi migliori del passato a costi più bassi. Solo per il servizio di nettezza urbana siamo riusciti a far risparmiare ai cittadini un milione di euro all’anno per avere un servizio notevolmente incrementato con la raccolta differenziata “porta a porta” a tutta la Città. Ovviamente questa operazione di successo ha reso evidente il fallimento della passata gestione dell’appalto operato dalla precedente amministrazione del Partito Democratico: abbiamo ridicolizzato quelli che si auto-definiscono gli “esperti della politica” e per questo motivo è partita una campagna stampa operata dai canali vicini al PD tesa a gettare ombre, con scarsi risultati peraltro, sul buon operato della nostra amministrazione”

Prima Parma, poi Livorno, Civitavecchia, Quarto e infine Pomezia: da un po’ di tempo si parla più delle vicende del Movimento  5stelle  che di Mafia Capitale. Vi state omologando ai partiti politici o c’è dell’altro? pomezia-702x432

“Semplicemente Pomezia è diventata una città “modello” di buone pratiche di governo. Abbiamo fatto vedere come la competenza e l’onestà di un gruppo di giovani e determinati amministratori è stato in grado di invertire una deriva che stava portando la Città al collasso, con nefaste conseguenze per i cittadini che avrebbero visti azzerati i servizi. Invece la storia recente di Pomezia parla di un governo del Movimento 5 Stelle che sa utilizzare in modo intelligente le risorse dei cittadini e pianifica gli interventi per migliorare la vivibilità della Città. Abbiamo un piano che, entro il 2018, vedrà raggiungere ogni quartiere di Pomezia con l’acqua potabile; abbiamo un piano di interventi di manutenzione stradale che ogni anno ci permette di asfaltare completamente le strade maggiormente danneggiate; realizziamo nuovi giardini e parchi pubblici e sistemiamo quelli esistenti; supportiamo le categorie di cittadini particolarmente disagiati. Tutte queste iniziative positive non sono passate inosservate agli occhi dei nostri detrattori, che cercano di diffondere notizie false, distorte ed infondate al solo scopo di gettare sospetti sul nostro operato. Non ci riescono, però, perché a Pomezia è possibile vedere concretamente il frutto del nostro lavoro ed i cittadini hanno occhi per guardare.

Un’ultima battuta sul tema della sicurezza a Pomezia: da più parti si sono levate grida di allarme a seguito dell’ondata di furti e rapine che hanno minato la tranquillità della nostra Città. Quali iniziative ha intenzione di mettere in campo?

“Qualche settimana fa ho chiesto al Prefetto di ricevermi, insieme alle massime cariche delle forze di polizia, per rappresentare la preoccupazione dell’intera città in merito ai furti nelle abitazioni, alle rapine ed al fenomeno della prostituzione, oltre che per chiedere l’istituzione del Commissariato di Polizia a Pomezia.         E’ stato un incontro positivo, servito innanzitutto a sensibilizzare le forze dell’ordine a tenere alta la guardia nella nostra Città, interessata negli ultimi tempi da preoccupanti episodi di criminalità, e ad avviare attività di coordinamento con la nostra Polizia Locale. Il Comandante Provinciale dei Carabinieri ha inoltre ufficialmente preso l’impegno di rafforzare le azioni di contrasto alla criminalità sul nostro territorio, già messe in campo con l’arrivo nell’ultimo anno di 15 unità nella Compagnia di Pomezia.  Il Questore ha inoltre accordato un maggior numero di interventi della Polizia a contrasto del fenomeno della prostituzione, altamente diffuso nel territorio, in particolar modo nel quartiere di Santa Palomba. Esclusa invece categoricamente l’ipotesi dell’istituzione di un Commissariato di Polizia nella nostra Città, poiché, come ci ha spiegato il Prefetto Gabrielli, in contrasto con il riordino delle forze di Polizia disposto dal Governo Renzi. Infine, proprio in questi giorni ho incontrato i rappresentanti delle forze dell’ordine che operano a Pomezia per avviare un programma operativo che in prima battuta vedrà impegnati Carabinieri e Polizia Locale di Pomezia per contrastare il fenomeno della prostituzione. E’ un primo segnale che abbiamo toccato i temi giusti ed utilizzato in maniera corretta il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.”




Salvabimbi, applicazione per la gestione delle emergenze

Da qualche giorno è disponibile per Android (presto anche su IOS) l'applicazione gratuita salvabimbi.

Questa la descizione ufficiale di Google play
"SalvaBimbi" è l’app ufficiale del sito ManovreDisostruzionePediatriche.com, sviluppata dal Centro di Formazione Elis, in collaborazione con Italtel, nata per assistere e insegnare a chiunque come salvare la vita di un bambino!
Puoi consultare le news del sito ufficiale, vedere i video tutorial sulle manovre e sui tagli dei cibi, o sfogliare e condividere i poster delle manovre per bambini e lattanti in 17 lingue diverse!

C’è un'emergenza? Effettua le manovre che hai imparato e intanto lascia all’app la ricerca degli ospedali più vicini a te e la guida con il navigatore oppure contatta il numero di emergenza locale.

Principali funzioni:

• Supporto d'emergenza in tempo reale grazie allo sliding delle manovre da effettuare e le spiegazioni vocali;
• Geolocalizzazione degli ospedali più vicini, calcolo delle distanze e ordinamento;
• Poster delle manovre lattante e bambino in 17 lingue con possibilità di condivisione;
• Ultime News dal portale ManovreDisostruzionePediatriche.com;
• Canale YouTube dedicato con video tutorial condivisibili su Facebook;
• Ricerca del Centro di Formazione più vicino, dove poter frequentare (o consigliare) un corso di salvamento;
• Widget per richiesta di soccorso immediata.

L'applicazione nasce da un idea del Dott. Marco Squacciarini che lavora per la croce rossa ed è impegnato nella divulgazione delle manovre di disostruzione pediatriche.
E' stata progettata da Cristiano Capobianco in collaborazione con Elis e patrocinata da ITALTEL

L'applicazione è “…dedicata a Giulio, un bimbo di 3 anni volato in cielo troppo presto, a Bari, il 20 agosto 2013, che ha aspettato i soccorsi per troppo tempo, a poco più di un chilometro dall’ospedale più vicino… e nessuno lo aveva detto ai genitori”


Ma veniamo ai dettagli
In home page troviamo la sezione Notizie, costantemente aggiornata con articoli che informano i genitori sui vari pericoli quotidiani e collegata al sito www.manovredidisostruzionepediatriche.com
La sezione Poster dove sono indicati con fotografia e descrizione tutti gli Step per effettuare una manovra di disostruzione su un lattante o su un bambino (disponibile in 17 lingue)
La sezione Video con filmati che illustrano come tagliare i cibi per evitare il soffocamento e tanto altro.

La funzione più importante è quella di SOS, ovvero, in caso di pericolo si può lanciare l'SOS generando una chiamata al 118. 
L'applicazione utilizza il geolocalizzatore per verificare la disponibilità dell'ospedale più vicino con tanto di indicazioni stradali fornite da google map,
ovviamente bisogna essere sotto copertura di rete dati ed avere acceso il GPS altrimenti è consigliabile contattare immediamente il 118 ed intanto visualizzare i video tutorial per effettuare le manovre.

Nel momento in cui scarichiamo l'app riceviamo le seguenti avvertenze:
1 L'app NON è sostitutiva del corso di manovre ma solo un ulteriore aiuto in caso di emergenza.
2. Il servizio di ricerca ospedali e calcolo della distanza è fornito da Google, pertanto potresti trovare nei risultati anche altre strutture come case di cura, preferisci sempre gli ospedali. Inoltre, tale servizio ha un numero limitato di richieste effettuabii, pertanto, per salvaguardare il funzionamento del servizio ti preghiamo di non lanciare un'emergenza senza una reale necessità.
3. L'app è preimpostata per chiamare il 118. Se non sei in Italia, informati sul numero di emergenza locale e impostalo nella sezione preferenze.
4 Si declina ogni responsabilità in caso di malfunzionamenti della rete, del GPS e di un uso errato dell'applicazione.
 
 
Nella speranza che non debba mai servire è un'applicazione che tutti i genitori dovrebbero avere a disposizione.
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L’autodromo di Pomezia pronto per la Formula Uno!

Finalmente avremo la Formula Uno a Pomezia. Era già nell’aria da un po’, da quando, qualche anno fa fu aperta la prosecuzione di via Alcide De Gasperi, con quella direttrice che con solo un paio di antipatiche rotatorie collega la 167 a Torvajanica alta. Ma da marzo ormai il progetto ha preso forma, il tratto nuovo di via Fratelli Bandiera che la connette alla via del Mare ha completato un percorso che sicuramente sarà apprezzato dagli emissari di Jean Todt, Presidente della FIA in visita a Pomezia in questi giorni.

Il circuito partirà dalla rotonda di via Salvo D’Acquisto, scendendo in un rettilineo velocissimo su via Alcide De Gasperi, un piccolo rallentamento nella chicane di Largo Brodolini, dove si farà un po’ di selezione, per poi riaccelerare senza indugio per la discesa di viale Giuseppe Di Vittorio, dove si potranno toccare i 350 km/h. Spianate due piccole rotatorie, i bolidi dovranno affrontare il piccolo tratto di percorso pseudo-cittadino di Torvajanica alta, dove verranno rimossi quei fastidiosissimi (ed unici) dossi limitatori di velocità nonché quell’offensivo semaforo pedonale intelligente che limita la corsa forsennata delle auto oggi, posizionato in un punto strategico della gara, davanti all’attraversamento della scuola elementare.

Da li, svolta a destra per la provinciale 109b e poi ancora a tutta velocità nel salitone della via del Mare, dove senza indugio le vetture potranno anche sorpassarsi considerando che adesso si superano le auto gran turismo e i SUV anche in una condizione di doppio senso di marcia.


Spazio riservato all'arrivo

Spazio riservato all’arrivo

il punto più veloce del circuito

il punto più veloce del circuito

Attraversamento pedonale nel circuito

Attraversamento pedonale nel circuito


Saliti per circa 2 km si arriva alla parte finale, splendido slargo che sarà adibito a settore per i box, che saranno posizionati difronte ai 16 pini. Da li, superata la seconda chicane dei colli di Enea arriviamo al punto più veloce di tutto il tracciato. Infatti girando a destra ecco la discesa e poi la salita che porta a via Fratelli Bandiera, un rettifilo con una curva parabolica che porta all’arrivo in salita dove si potrà far volare tutti i 750 cavalli motore fino alla bandiera a scacchi proprio davanti alla farmacia.

Un progetto entusiasmante, che già sta accendendo i cuori dei piloti pometini, impegnati da mesi in giri di prova sempre più veloci, sempre più pericolosi per i pedoni che si trovano ad attraversare sul tratto di via Fratelli Bandiera e su via Alcide De Gasperi, considerando che nella zona c’è il parco giochi per l’infanzia più grande della città e diverse scuole primarie e superiori.

Fastidiosi orpelli, questi giovanissimi pedoni di chi vuole farsi trovare preparato alla grande corsa e che sta affinando i tempi decimo dopo decimo di secondo.

Del resto, l’estate tale circuito era già stato in passato ampiamente sperimentato utilizzato come Motodromo, certo limitato perché la strada era chiusa, costringendo i nuovi Valentino Rossi pontini a noiosissime inversioni a U nel vialone, sempre di notte (si sa con il fresco le gomme rendono di più) e sempre con le marmitte NON omologate.

Qualcuno, sempre i soliti guastafeste chiedono a gran voce i dossi limitanti la velocità, che se posizionati nel circuito e nelle due vie oggetto delle nuove aperture, porterebbero ad una notevolissima riduzione dei rischi per i pedoni, oltre che ad un cospicuo abbattimento dell’inquinamento acustico che nelle calde notti che ci aspettano potrebbe addirittura far riposare più serenamente la zona più popolosa e popolare di Pomezia.

Ma tali limitazioni poi, a fronte di un insignificante miglioramento della sicurezza, mortificherebbe tutte le speranze dei nostri corridori automobilisti, che non potrebbero più esercitarsi nelle strategia per migliorare i tempi di qualifica.

Speriamo dunque che i responsabili della viabilità cittadina e l’amministrazione, con il Sindaco in testa che spesso si trova a passare proprio di li nel percorso del circuito, NON prendano in considerazioni le richieste di sicurezza, non si deve per pochi bambini che si ostinano ad attraversare in quel tratto fermare le giuste ambizioni di chi vuole almeno arrivare sul podio a fianco di Vettel e Hamilton!

Mauro Valentini




Furgone pedofilo – ALLARMISMO

ALLARMISMO VIRALE

Molte di noi mamme pometine ieri sera abbiamo ricevuto una foto di un furgone bianco con una striscia colorata arancione, con tanto di targa ben visibile con questo messaggio abbinato

“Pare si aggiri attorno alle scuole, negli orari di transito dei bambini, un furgone con un tipo sospetto che scatta foto e si traveste in modo strano. Sembra che qualche segnalazione ai CC sia già stata fatta. Vi inoltro la foto del furgone, mi hanno detto che la striscia adesiva viene cambiata con diversi colori”

Ricevere certi messaggi alle 23.00 non fa certo piacere, normalmente penseresti alla solita bufala ma i palazzi che si vedono nella foto sembrano proprio quelli vicini alla scuola, e il messaggio arriva da una rappresentate di classe quindi un po’ in effetti mi sono preoccupata.

Subito su facebook è rimbalzata la notizia, riportata da alcune mamme che hanno ricevuto lo stesso messaggio dalle rispettive rappresentanti. Immediatamente sono iniziati i dubbi di tante…

Nella foto si vede chiaramente la targa perché non denunciare e far intervenire i carabinieri a controllare? Invece di innescare un allarmismo virale? Nel giro di pochi commenti viene fuori che si tratta della solita bufala, in quanto da controlli effettuati sembrerebbe essere un giardiniere intento nel suo lavoro.

A me la smentita è arrivata solo stamattina alle 11.00

Ma… mettiamo che io non fossi una mamma super informata, una mamma tutta casa e web, e non abbia avuto modo di confrontarmi con chi dei dubbi se li è fatti venire,  mi addormento con l’angoscia del furgone davanti alla scuola, esco, porto mia figlia e vedo un furgone bianco a 100m dalla scuola, magari riconosco pure la targa…

avverto immediatamente gli altri genitori, mi porto qualche papà ben robusto e presa dal panico, per proteggere mia figlia, tiro giù dal furgone il tizio incrimato e lo lascio pestare a sangue!!!

Insomma riflettiamo bene prima di diffondere certe notizie pubblicamente, è stato esposto un numero di targa ben visibile, facendo illazioni pesanti, con l’intento di salvare i bambini, si è messa in pericolo una vita.

Il web è uno strumento molto potente, può aiutarci o distruggerci, dipende solo da che parte sei…

Puoi essere la mamma preoccupata…

o la moglie di un giardiniere che guida un furgone bianco…

I nostri bambini sono comunque esposti a pericoli di ogni genere ogni momento, occhi aperti antenne alzate e guardiamoci intorno sempre, ma evitiamo di gridare al lupo al lupo senza prima verificare.




Le proposte del CdQ Nuova Lavinium all’Amministrazione Comunale

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del CdQ Nuova Lavinium  in relazione all’Assemblea Pubblica tenutasi il 24 novembre 2014 , convocata ai fini di predisporre, con la collaborazione dei cittadini del quartiere, tre proposte  da sottoporre all’Amministrazione Comunale con oggetto di interesse la zona 167 ed una proposta con oggetto d’interesse l’intera città di Pomezia.

“​Alla c.a. Signor Sindaco
​ Città di Pomezia
Pomezia 27 Novembre 2014

Il sottoscritto Francesco Di Ruocco presidente pro tempore dell’Associazione Comitato di quartiere Nuova Lavinium, con la presente comunica alla SV le tre priorità su cui il quartiere intende confrontarsi con l’Amministrazione comunale.
Da un lungo e costruttivo dibattito avuto con i cittadini durante l’assemblea pubblica del 24 novembre u.s., sono scaturite le seguenti priorità:

1. AREE PEEP: trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà e rimozione dei vincoli di​ convenzione per le aree cedute in proprietà.
Premesso che allo stato attuale ci sono dubbi ed incertezze da parte della quasi totalità dei residenti, dovuto principalmente alla scarsità d’informazioni sull’argomento, riteniamo opportuno suggerire all’Amministrazione comunale di mettere fine alle controversie e definire in modo chiaro ed equo il metodo di calcolo del corrispettivo da pagare.
Valutare attentamente la possibilità di ridurre in maniera significativa il valore venale delle aree Peep, e considerato il momento critico in cui versano tantissime famiglie si chiede di prolungare l’agevolazione del 50% prevista dalla legge di stabilità ed eventualmente dilazionarne l’importo, ritenendo tali modifiche, come ovvio che siano, “interventi di riforma economico-sociale”.

2. VIABILITA’: caotica situazione di mobilità (Richiesta presentata già dal 2007).

Realizzazione di un raccordo stradale che collega il nostro quartiere alla parte est della Città (S.S. 148 Pontina nelle due direzioni, il cimitero e l’università) da Via Pietro Nenni all’altezza del Palalavinium a Via Cincinnato, nei pressi della strada che va al depuratore; tale arteria servirebbe anche a decongestionare il notevole traffico su Via F.lli Bandiera, penalizzato ulteriormente dall’apertura del nuovo tratto che la collega alla Via del Mare. Con la realizzazione di tale bretella-strada si può fornire alla collettività degli ulteriori vantaggi:

• poter creare passaggi per accedere con percorsi sicuri e controllati al sughereto – futura riserva naturale;
• poter creare un percorso ciclo pedonale per raggiungere comodamente Selva dei Pini ed il cimitero;
• poter creare lungo il percorso degli orti urbani a salvaguardia dell’area perimetrale del bosco.


3. SICUREZZA PEDONALE:
grave pericolo per i pedoni su Via Alcide De Gasperi.

Realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati alla quota del marciapiede in prossimità degli attraversamenti pedonali. L’attraversamento pedonale rialzato obbliga i veicoli a transitare a velocità moderata dando più tranquillità al pedone; consentono la continuità del percorso ciclo-pedonale, eliminando le barriere architettoniche. Dal punto di vista normativo, l’attraversamento pedonale non è altro che l’unione di un rallentatore con un passaggio pedonale.

4. SICUREZZA PUBBLICA : tema di interesse per l’intera Città.

Richiesta costante di pattuglie atta a scoraggiare l’eccessiva velocità di motociclisti ed automobilisti ed un’assidua sorveglianza da parte delle Forze dell’Ordine per salvaguardare la sicurezza e l’ordine pubblico, soprattutto nelle ore notturne. Pertanto chiediamo con più insistenza, in considerazione anche di un disagio sociale che la cittadinanza sta vivendo, di incrementare i controlli delle forze dell’ordine nel territorio, poiché il fenomeno della microcriminalità è in continuo crescendo. Il cittadino chiede alle istituzioni, ordine, sicurezza ed un segnale forte di vicinanza ai cittadini preoccupati, e nel contempo studiare altre forme di repressione del fenomeno in forte crescita, e non aspettare che si verifichino fatti tragici. Anche i parchi giochi posti in prossimità di strade ad alto scorrimento, oltre all’igiene necessitano di appropriate recinzioni per dare una maggiore sicurezza ai bambini ed ai genitori che li frequentano.


SUGGERIAMO L’INCONTRO CON L’AMMINISTRAZIONE PER SABATO 21 FEBBRAIO DALLE 16.00 PRESSO LA NOSTRA SEDE, CON L’IMPEGNO DI RISENTIRCI PER UN EVENTUALE VARIAZIONE.

Signor Sindaco auspichiamo per Pomezia nei prossimi anni che la politica rivolga più attenzioni ad arredare la città, renderla vivibile ed accogliente per i residenti, recuperando la funzione urbana della strada, dove pedoni, ciclisti, automobilisti, anziani, disabili e bambini possano convivere in armonia.

Certo dell’accoglimento di tali richieste e disponibile a qualunque altro chiarimento, porgo distinti saluti a nome e per conto del Direttivo dell’Ass. Comitato di quartiere Nuova Lavinium.

​ Il presidente
Francesco Di Ruocco”




A Pomezia il Comando territoriale del Corpo Forestale dello Stato

IMG-20140918-WA0006Giovedì 18 settembre, nel complesso della Selva dei Pini,  si è tenuta una conferenza nella quale è stato siglato l’accordo di comodato d’uso gratuito tra il comune di Pomezia e il Corpo Forestale dello Stato.

La struttura della guardiania posta all’ingresso del campus ospiterà quindi (dopo i lavori di ristrutturazione) il comando territoriale di questa forza di polizia, la quale contribuirà al controllo del territorio in sinergia con le altre forze dell’ordine già operative nella città. Dopo la mozione inviata poco più di un mese fa alla Regione Lazio per l’istituzione della Riserva Naturale della Sughereta, l’amministrazione prosegue quindi diretta sulle linee guida del suo programma relativo alla salvaguardia ambientale.

Ai microfoni il sindaco Fucci ha ricordato che troppo spesso il territorio di Pomezia è stato vittima negli anni delle speculazioni edilizie che hanno sottratto spazi alla cittadinanza, rischiando di soffocare anche i pochi polmoni verdi superstiti; è dunque dovere dell’amministrazione invertire la rotta e creare i presupposti per garantire maggiore respiro all’area urbana. Parole confermate dall’assessore Mattias, incaricato di seguire la vicenda, il quale, dopo una breve illustrazione della storia del paesaggio pometino (in particolare del bosco della sughereta) attraverso una mappa del antico Catasto Alessandrino, ha posto l’accento sull’arretratezza del comune di Pomezia nell’adozione degli strumenti di salvaguardia e la conservazione dei siti di interesse geologico e naturalistico della costa e dell’entroterra, evidenziando l’imbarazzante percentuale di aree tutelate rispetto alla superficie totale del territorio comunale. Presenti alla conferenza il Comandante Regionale del Corpo Forestale dello Stato, il dott. Monaco, il quale ha sottolineato l’importanza delle collaborazioni tra enti pubblici e forze dell’ordine per garantire una maggiore vicinanza reali problemi della città ed il Comandante Provinciale, dott. Costantini, che si è soffermato sull’utilità della prevenzione per quanto riguarda il contrasto all’abbandono incontrollato dei rifiuti, augurandosi una stretta collaborazione con associazioni e cittadini impegnati nella salvaguardia del territorio.

Prima della firma dell’atto, conclude l’incontro il consigliere Pignalosa con delle slides estrapolate da un progetto scolastico di educazione ambientale, mostrando ai presenti l’impegno portato avanti dalle associazioni di volontariato che tengono in particolar modo alla natura del territorio e si battono da anni per proteggere e valorizzare quel verde da sempre ignorato e calpestato dagli interessi e dalla scarsa lungimiranza di una politica folle. Altra nota positiva (in tema di crimini ambientali) è un’anticipazione fatta dallo stesso sindaco, il quale ha dichiarato una prossima istallazione di videocamere nelle zone sensibili (già identificate) interessate dagli scarichi abusivi di rifiuti, ingombranti ed inerti; videocamere che periodicamente saranno spostate nelle varie zone della città in modo da non dare punti di riferimento ad eventuali trasgressori.

Altri passi verso una Pomezia migliore di quella attuale.




“Civic App” le applicazioni socialmente utili.

Quando lo smartphone può diventare un alleato per donne, disabili e cittadini

Molti comuni le hanno già inserite nei loro siti istituzionali con una pagina dedicata, si chiamano “Civic App”, ovvero applicazioni socialmente utili per smartphone.

Il comune di Pomezia ha recentemente inaugurato l’uso di DECORO URBANO, un’applicazione semplice ed ingegnosa che consente a tutti i cittadini possessori di smartphone, e non, di segnalare ciò che di indecoroso e trascurato vi possa essere nelle città. Pomezianews ha dedicato un articolo ad hoc a questo servizio dal titolo “Il perfetto segnalatore”.

Un’altra app da segnalare é “SIAMO SICURE!”, ideata per aumentare la sicurezza delle donne. L’applicazione ha ottenuto il patrocinio dell’associazione Telefono Rosa, che ne ha testato qualità e facilità d’uso mentre il Comune di Firenze, insieme ad altri comuni italiani, ha inserito SIAMO SICURE! tra le  applicazioni socialmente utili dei loro siti istituzionali.

 L’App ha l’obiettivo di rendere gli Smartphone, grazie ad un software intuitivo, un valido alleato delle donne per aumentare la loro sicurezza in situazioni di potenziale pericolo, aiutandole a tenere un atteggiamento vigile, offrendo soluzioni semplici e veloci di self help ed indicando un decalogo di comportamenti e atteggiamenti utili a far acquisire consapevolezza alle donne, perché mantengano alta la propria soglia di attenzione ed evitino di finire in situazioni spiacevoli.

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L’applicazione ha una grafica facile ed intuitiva. Si presenta con un quadrante formato da quattro macro tasti colorati e ad ogni tasto corrisponde una funzione specifica, di facile ed immediato uso:

1) ALLARME & SUONI

Cliccando sul tasto rosso è possibile attivare un effetto sonoro in grado di spiazzare l’eventuale disturbatore/aggressore, cogliendolo di sorpresa e attirando l’attenzione degli astanti. A questa funzione può essere associata una funzione di Torcia.

2) CHIAMATA DI EMERGENZA

Grazie a questa funzione è possibile associare al tasto azzurro la chiamata immediata ad un numero predefinito nelle ‘Impostazioni’.

Cercare un numero di telefono o peggio doverselo ricordare, può essere molto difficile in un momento di emergenza, in cui si è agitate o spaventate.

Basterà quindi cliccare con un solo ‘tap’ e far partire velocemente la chiamata.

3) SMS “DOVE SONO”

Il tasto arancio, con due soli ‘tap’, consente di inviare un SMS contenente una richiesta di aiuto in cui è segnalata la posizione geografica dell’utente al momento dell’invio, calcolata con l’approssimazione consentita in quel momento dalla connessione disponibile.

L’SMS può essere inviato a uno o a più destinatari, i cui numeri telefonici possono essere preimpostati in modo semplice e rapido.

4) IL DECALOGO: I COMPORTAMENTI

Questa funzione dell’App è focalizzata sulla prevenzione: l’assunzione di un atteggiamento consapevole e difensivo, quando necessario, risultano infatti indispensabili per evitare le aggressioni.

 Tra i dieci consigli c’è quello, ad esempio, prevedibile ma spesso disatteso, di non ascoltare musica in cuffia in una strada buia.

Altra applicazione socialmente utile è “LIBERI DI MUOVERSI”, nata per fornire un valido strumento ai portatori di handicap, sia per identificare i luoghi realmente accessibili, sia per segnalare, tramite l’invio di fotografie, le barriere architettoniche o i luoghi che risultano di difficile accessibilità, specie per chi si trova in sedia a rotelle.

“ARIADNE GPS” è una speciale e innovativa app che può essere usata per facilitare la vita di persone ipovedenti o non vedenti. Grazie alla rilevazione automatica della posizione, l’applicazione offre la possibilità di conoscere in qualunque momento la propria posizione e di monitorarla mentre si cammina, potendo decidere di essere informati su quello che cambia durante il percorso, come la via, la numerazione civica, etc. Esiste la possibilità di memorizzare dei punti preferiti e di poter essere avvisati, ad esempio in treno, o in autobus, quando ci si avvicina ad uno di essi, con suono, vibrazione e, se si usa VoiceOver, anche a voce.

Per i cittadini virtuosi e onesti, su “EVASORI.INFO” è possibile segnalare un episodio di evasione fiscale in cui ci si è imbattuti, dal mancato scontrino al bar al lavoro in nero. Le segnalazioni però sono anonime, come anonimi rimangono anche gli evasori, ed offre per lo più la possibilità di effettuare una mappatura degli evasori e tramite una statistica monitorare quanto il fenomeno sia diffuso nella propria città. Per i più “fiscali” è disponibile la funzionalità di chiamata diretta alla Guardia di Finanza.

Molti comuni hanno aderito a “Open Bilanci”, una piattaforma web open source che aggrega i dati e fornisce informazioni e servizi differenziati per i cittadini, le imprese, gli operatori finanziari e i media interessati a conoscere in modo semplice, completo e trasparente la situazione dei bilanci dei comuni italiani. La componente portante dei dati sono i certificati dei bilanci preventivi e consuntivi che i comuni d’Italia mandano annualmente al Ministero dell’Interno.

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L’obiettivo è quello di raccogliere e rendere immediatamente disponibili i bilanci delle oltre ottomila municipalità del territorio italiano, corredati di grafici e statistiche. Il primo ad aderire è stato il Comune di Firenze.

I cittadini possono in questo modo sapere quanto e come spende il loro comune.

Ci sono poi applicazioni studiate e realizzate direttamente dai comuni con cui, ad esempio, si può fare la fila all’anagrafe senza essere fisicamente allo sportello, o accedere e gestire i servizi offerti dalle scuole comunali, oltre alle applicazioni specifiche dedicate al territorio.

Il Comune di Pomezia potrebbe promuovere alcune di queste applicazioni, o svilupparne delle proprie, creando così una sezione dedicata alle “Civic App” all’interno della sua pagina istituzionale, proseguendo il percorso iniziato con DECORO URBANO.

E voi che app proponete?




Impianto antincendio senza acqua

Impianto antincendio senza acqua

Via Singen, Pomezia, l’impianto antincendio non è allacciato e in caso di incendio si ricorre a secchi d’acqua. Secondo l’amministrazione comunale la gente delle popolari non ha il diritto di salvarsi la vita?