XX edizione del concorso nazionale “I giovani ricordano la Shoah”

L’Amministrazione incontra gli studenti dell’IIS Copernico che hanno vinto il primo premio

 

La vice Sindaco di Pomezia Simona Morcellini, l’Assessora Miriam Delvecchio e la Presidente di Commissione Luisa Navisse hanno incontrato oggi una rappresentanza di studenti della classe 5AL dell’IIS Copernico, vincitrice del primo premio nazionale al concorso “I giovani ricordano la Shoah”, indetto dal Ministero dell’Istruzione sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica, e in collaborazione con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI).

Il lavoro “Shoah e discriminazioni: storie di ieri e di oggi”, premiato dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi il 27 gennaio scorso, parte dallo studio delle discriminazioni e delle persecuzioni perpetrate dai regimi nazifascisti, approfondendo, attraverso la realizzazione di un sito Internet qui, le dinamiche di alcune violazioni alle libertà di ieri e di oggi comparando le diverse storie.

 

 

“L’Amministrazione comunale e la Città intera sono orgogliose di voi – ha detto l’Assessora Delvecchio – Un lavoro che mostra una grande preparazione, una ricca riflessione e uno spiccato spirito critico: affrontare un tema importante e delicato come la Shoah in maniera così coraggiosa ci dimostra ancora una volta quanto sia necessario mantenere viva la Memoria, patrimonio culturale, politico e sociale di tutti noi”.

 

 

“Voglio congratularmi con ogni studente e studentessa che ha partecipato al progetto premiato – ha aggiunto la vice Sindaco Simona Morcellini – Ringrazio i docenti per il loro prezioso lavoro quotidiano, volto a mettere al centro i ragazzi, la loro creatività, la loro curiosità, i loro talenti. Un grazie speciale al Dirigente scolastico con il quale condividiamo progetti e visioni, per investire nella scuola e valorizzare i più giovani, cittadini del futuro”.

Guarda il video realizzato dagli studenti: qui

 




27 Gennaio: Giornata della Memoria

Libri per non dimenticare l’Olocausto

Nel 2005, in occasione del sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e della fine dell’Olocausto, l’Assemblea generale delle Nazioni Uniti designò il 27 gennaio di ogni anno come la Giornata della Memoria.

Una data non scelta a caso visto che rappresenta l’arrivo dell’Armata Rossa, il 27 gennaio 1945, nel campo di concentramento di Auschwitz con la liberazione di tutti i prigionieri sopravvissuti e ormai abbandonati dai nazisti. L’apertura di quei cancelli rivelarono al mondo il terribile e ignobile genocidio nazifascista perpetrato al popolo ebraico e non solo.

Non si conosce il numero esatto delle vittime perché non esiste alcuna documentazione tenuta da funzionari nazisti che contenga il numero esatto dei morti causati dall’Olocausto. Quando i tedeschi iniziarono a capire che avrebbero perso la guerra, iniziarono a distruggere la maggior parte dei documenti esistenti così come le prove dello sterminio di massa.
In base ai dati riportati dall’Enciclopedia dell’Olocausto, si stima che gli ebrei furono 6 milioni e che altri 10 milioni furono uccisi tra la popolazione civile e miliare sovietica. A questi si devono aggiungere le vittime polacche, italiane, serbe, gli zingari, gli omosessuali, i testimoni di Geova, i portatori di handicap fisici e mentali e gli oppositori politici tedeschi.
Un vero e raccapricciante sterminio perpetrato dalla furia nazista per la supremazia della razza ariana.

Con il passare degli anni, sono davvero pochi i testimoni che possono, con le loro parole, parlarci con dovizia di particolari delle indescrivibili sevizie, torture e barbarie che degli uomini abbiano inflitto ad altri uomini. Abbiamo, però, la testimonianza che ci viene dai libri scritti.

Leggerli onora la memoria e ci riavvicina alla storia affinché ciò non si ripeta più e l’uomo possa imparare a discernere il male e la follia di un singolo sulla massa.

La lista di libri che meritano di essere letti è molto più ampia di quella che vi propongo, ma questi li ho amati particolarmente e ogni anno li apro a caso per leggerne qualche brano e ricordarmi fino a che punto possa arrivare la malvagità umana.

 


Diario
di Anna Frank
Se questo è un uomo di Primo Levi
La memoria rende liberi di Liliana Segre e Enrico Mentana
Il tatuatore di Auschwitz di Heather Morris