MAENZA. PRESENTAZIONE DE “LE STORIE NON VOLANO”, ROMANZO DI ROBERTO CAMPAGNA

Organizzato dall’Associazione “La Macchia” di Sezze e dalla Compagnia dei Lepini , l’incontro si terrà sabato 24 settembre alle 18, presso il Castello Baronale      

 

È un romanzo esistenzialista. Nelle pagine de “Le storie non volano” di Roberto Campagna, oltre alla sfortuna, ci sono la depressione, la follia, il tradimento, la prostituzione, l’emarginazione, l’aborto e la morte. Ma anche l’amore, la solidarietà e la comprensione. In tali pagine, così riconoscibili nello stile, l’autore va oltre ciò a cui ha abituato i suoi lettori e lentamente, quasi senza rendersene conto, li spinge dentro i colori più cupi dell’animo umano, in un continuo oscillare tra basso e alto, aridità dello spirito e poetica della vita.

Verrà presentato nell’ambito della rassegna “Incontri letterari a castello”, sabato 24 settembre alle 18.00, a Maenza, nel Castello Baronale. L’incontro è organizzato dall’Associazione “La Macchia” di Sezze e dalla Compagnia dei Lepini.

Dopo i saluti di Claudio Sperduti e Dorina Risi rispettivamente sindaco e assessore alla cultura di Maenza, introdurrà l’incontro lo storico Alessandro Pucci. Interveranno Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini, e il poeta Antonio Veneziani. Dialogherà con l’autore lo storico Nino Cardone, mentre Maria Borgese, attrice e danzatrice, leggerà alcune pagine del romanzo.  Romanzo che ha vinto il Premio speciale “Antica Pyrgos” per la poeticità della prosa.

Così come in altri suoi libri, Campagna, in questo romanzo  (edizionicroce, pagg. 160, euro 15.00) ricorre alla metanarrazione. In pratica, racconta fatti realmente accaduti mischiandoli con altri creati artatamente da lui stesso. Ciò per rendere gli stessi fatti accaduti più credibili e quelli inventati più veritieri.

Quattro i principali protagonisti del racconto, che inizia nel 1985 e finisce nel 2010: tre maschi e una femmina. Più che amici, sono compagni di gioco a carte. Le loro vite sono segnate dalla sfiga e le partite interminabili a briscola e tressette, che spesso non vedono né vinti né vincitori, sono la metafora delle loro stesse vite. Nel quadro narrativo, a fare in qualche modo da cornice, ci sono altre partite: gli scontri elettorali di Borgomanuzio. È qui, in questo borgo medievale, che è incentrato il romanzo.

“L’idea iniziale – afferma l’autore – era quella di raccontare questi scontri elettorali, in particolare quello del rinnovo del Consiglio comunale dell’85, quando avvenne un incomprensibile ‘compromesso storico casereccio’. Ma rendendomi conto che, al di là delle lotte di partito, delle fazioni facinorose e dei tentativi di alleanze, il racconto sarebbe stato, oltre che striminzito, troppo asettico, pieno di numeri, liste e nomi, ho inventato le storie di questi quattro sfortunati personaggi. Quella degli scontri politici, dei canditati, dei rapporti fra i partiti, dei risultati elettorali e degli amministratori locali è diventata così la parte secondaria e storica del libro, a tratti romanzata”.

Ne “Le storie non volano” non è prevista redenzione per coloro che ne popolano il racconto. Le vite dei personaggi principali sembrano marchiate da un fato ineluttabile, pronto a stroncare sul nascere ogni velleità di riscatto o di fuga. I quattro amici seguiranno il destino che per loro è stato tracciato, vittime di una tragica catena di cause ed effetti, iniziata prima della loro nascita. Ognuno di loro ha lo stigma del perdente e tali li si considererebbe, se l’autore, attraverso emozionanti flashback, non ce li mostrasse in tutta la loro purezza di angeli caduti. In questo romanzo, per la prima volta, le parole, le frasi, le volute ripetizioni, che Campagna solitamente utilizza nei suoi scritti per costringere il lettore sul sentiero da lui mirabilmente tracciato, si trasformano in messaggio metalinguistico che travalica la razionalità.

 

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In tutte le librerie l’ultimo libro di Antonio Veneziani: Santi subito

 

L’opera del poeta e scrittore, setino di adozione, verrà presentato sabato prossimo, alle 17.30, nel Museo Giannini di Latina   

 

L’EVENTO

Ultimo tra i maggiori rappresentanti della Scuola Romana, Antonio Veneziani santifica i compagni di strada, gli ultimi, i maestri di libertà e di gioia. “Coglie la santità dove noi non la vediamo” come nota Luigi Mantuano  che, anticipando le pagine di lodi e preghiere ai santi laici, apre il  nuovo libro di Veneziani,  “Santi Subito” edito da FVE Editori. Il libro verrà presentato sabato prossimo, alle 17,.30, nel Museo Giannini di Latina.

Oltre all’autore, interveranno lo studioso della mistica  Luigi Mantuano,  lo scrittore  Giorgio Gigliotti e il poeta e scrittore Giorgio Ghiotti.

IL LIBRO

Un’agiografia profana: icone della letteratura, del cinema, della musica, artisti intramontabili e veri e propri miti. Con la sua voce fresca e antichissima, caustica e tenera,  Veneziani scrive di uomini e donne che fino a ieri erano tra noi. La metafisica dei santi si trasforma, cambia e si rinnova, esce dai luoghi sacri ed entra nella scena pop. In particolare, ci ricorda, pagina dopo pagina, ritratto dopo ritratto, preghiera dopo preghiera, che ogni vita è più vasta della propria biografia, è imprendibile e canta, allegra e stonata, per i nostri cuori crepati.

Accompagnato dai santini illustrati da Emanuela Del Vescovo, Francesco La Penna, Pietro Contento e Simone Lucciola, l’autore, con innamorata devozione, prega Santa Marilyn Monroe che “ha compiuto almeno mille miracoli”, invoca San Jim Morrison “elettrico sciamano”, loda Sant’Amelia Rosselli “protettrice dei perseguitati dalla CIA” e si affida a San Jean Genet con “i piedi che corrono con le nuvole”. E poi ancora Dario Bellezza, Pedro Lemebel, Lady Divine e tante e tanti altri. Ecco, le prime sette righe  della sua supplica a Pier Paolo Pasolini: Ti supplichiamo San Pier Paolo,/parla con Dio, di noi poveri asociali e disgraziati seriali,/ liberaci dal tuono e dalla saetta/ tu che ormai niente più turba e spaventa,/ metti in fuga la paura, la morte,/la calamità, la lebbra e le labbra amare./Spezza le catene, fai ritrovare le cose perdute.

DICONO DI LUI

“I suoi versi lo precedevano, e lui ne fu all’altezza”: questo ha affermato di lui Nicola Lagioia. Invece Emanuele Trevi ha detto: “ Antonio Veneziani è il rarissimo caso di uno spirito lirico sopravvissuto a tutti i disincanti del tempo collettivo e dell’esistenza individuale”.

L’AUTORE

Fratello di penna di Pier Paolo Pasolini, Sandro Penna e Amelia Rosselli, Veneziani, poeta estremo e inafferrato, ci riporta alla metrica della strada. L’autore non fa differenza tra luoghi regali e marginalità periferiche. Coglie l’infinito nel volto dell’amato o in quello di un passante sconosciuto e santifica il linguaggio volgare con la sua voce di rottura.  Veneziani con le sue preghiere poetiche marchia, con la potenza del profeta, l’elegia della gente comune scorgendone la santità.

Scrittore, poeta e saggista, Veneziani, setino di adozione,  è nato a Piacenza. È uno dei massimi rappresentanti della scuola romana di poesia che va da Pasolini a Penna, da Bellezza a Rosselli. Tra le sue opere più importanti: “Brown Sugar”, “Cronista della solitudine”, “Fototessere del delirio urbano”, “Tatuaggio profondo”, “Non basta una parrucca”. Il suo ultimo libro di poesie è “Canzonette stradaiole”.




Presentazione del libro “A Morsi e Bocconi” – Alla scoperta dei cibi di strada di Roberto Campagna

Il 27 maggio, alle 17,30, “A morsi e bocconi”, l’ultimo libro di Roberto Campagna, verrà presentato a Sezze, presso l’ISSIS “Pacifici e De Magistris”. Il libro è il frutto di una ricerca realizzata nell’ambito del progetto “Convivium” della Compagnia dei Lepini.   

Secondo la Fao, quelli di strada sono cibi che vengono preparati e venduti in strada per l’appunto, nei mercati e nelle fiere da commercianti ambulanti. Ma si trovano ormai anche in alcuni locali come le paninoteche, le piadinerie o i pub, nei chioschi o, per esempio, nelle fraschette dei Castelli Romani. Sono, in pratica, tutti quei cibi che si possono mangiare senza posate.

Monti Lepini e l’Agro Pontino sono molto ricchi di questi cibi, a cui Roberto Campagna ha dedicato il libro “A morsi e bocconi”. Illustrato con foto di Alessandro di Norma, è frutto di una ricerca che lo stesso Campagna ha realizzato per conto della Cooperativa Utopia 2000 onlus nell’ambito del progetto “Convivium Monti Lepini – Simposi, mense, tavole, produzioni, protagonisti e saperi.

Storia, arte e culture enogastronomiche nel territorio lepino” della Compagnia dei Lepini. Verrà presentato a Sezze, venerdì 27 maggio, alle ore 17.300, presso l’ISSIS “Pacifici e De Magistris”.

Oltre allo stesso autore e ad Alessandro Di Norma, interverranno il sindaco di Sezze Lidano Lucidi, il dirigente dell’ISSIS Anna Giorgi, il presidente della Cooperativa Utopia 2000 onlus Massimiliano Porcelli, la giornalista Teresa Faticoni, lo storico Luigi Zaccheo e il responsabile dello Slow Food Travel Roberto Perticaroli.

Alla fine della presentazione, alcuni cibi raccontati nel libro verranno fatti degustare. In programma anche un assaggio di oli, di vini e di olive dell’Agro Pontino a cura del Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole di Latina) e della Strada del vino, dell’olio e dei sapori della provincia di Latina.

I cibi di strada hanno origini antichissime: si consumavano già all’epoca dei Greci e dei Romani. E fu proprio nell’antica Roma che si diffuse l’usanza di imbottire due fette di pane. E da allora il panino è diventato l’emblema di tale abitudine alimentare. Il nome di Panisperna, la via romana diventata famosa per il gruppo di giovani fisici italiani, che presso il Regio Istituto di Fisica dell’Università, assieme a Enrico Fermi, contribuirono alla scoperta dei neutroni lenti che permise di realizzare il primo reattore nucleare, pare che derivi da “panis et perna”, ossia pane e prosciutto, che i frati della Chiesa di San Lorenzo in Panisperna usavano offrire ai poveri il giorno della festa dello stesso santo. I cibi di strada sono diffusi in ogni zona d’Italia.

Il territorio lepino e della Provincia di Latina – ha scritto nella presentazione del libro Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini – oltre a possedere un ingente patrimonio artistico e naturalistico, ha dei cibi che suscitano suggestioni, profumi e sapori, espressione di un retaggio culturale millenario”.

Questo libro è un vero e proprio viaggio enogastronomico in questo territorio, le cui “tappe” sono ventotto.

“Il cibo – ha scritto Alessandro Di Norma nella nota fotografica – è storia, è rito, è tradizione, è insieme di gesti caratterizzati dalle abitudini che si perdono nei gangli della quotidianità più remote, ma trapelano, senza troppo fatica, anche in quella attuale, veloce ed effimera, legata alle contemporanee tecnologie di comunicazione. Fotografando il cibo si è dato vita a un racconto di sensazioni che ritornano, e restano, nella mente come radici secolari”.

I cibi che verranno fatti degustare, saranno preparati dagli studenti del corso serale dell’Alberghiero dell’ISISS “Pacifici e De Magistris”.

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FUORI PORTA – Il cibo visto da vicino, a Sezze la mostra fotografica di Alessandro Di Norma

Sarà inaugurata domani 17 dicembre 2021, alle ore 18.00 presso il Museo Archeologico di Sezze – Sala del Mosaico – la mostra fotografica di Alessandro Di Norma: “Il cibo visto da vicino”.

Si tratta di una selezione di 20 fotografie inerenti il cibo della “Terra del mito”, cioè quel comprensorio che ricade nei territori delle città arcaiche dell’Agro Pontino: Anxur, Circeii, Cora, Norba, Setia, Privernum. Si tratta di una ricerca fotografica cominciata nel 2016 ed in parte pubblicata nel libro di Roberto Campagna che ha proprio come titolo: A tavola nella terra del mito (Ponte Sisto, 2018). Questa ricerca ha l’obiettivo di catturare i cibi meno conosciuti e  più caratteristici di tale territorio e lo fa utilizzando una luce tutta particolare: le foto, infatti, possiedono tagli di luce “caravaggeschi” volutamente ricercati dall’autore. Tecnica utilizzata per mettere in risalto l’essenza e la storia del cibo stesso.

“Il cibo – dice Alessandro Di Norma – è storia, cultura, tradizione, fatica, ricchezza, miseria, orgoglio, benessere. È tutto ciò che produce legami sociali; è ricordo, speranza, amore, dolore e fotografarlo vuol dire assumersi la responsabilità di raccontare tutto questo. Vuol dire sporcarsi con la stessa terra arata dal contadino; impolverarsi con la stessa farina del fornaio; avere le mani appiccicose che conosce solo chi ha appena raccolto un grappolo d’uva; soffrire lo stesso sonno dei pastori; la stessa sete dei raccoglitori di pomodori. Avere la capacità di centellinare l’alcol per ricavarne profumati liquori o la pazienza per staccare gli stimmi dei crochi per farne il prezioso zafferano. Sentire addosso le incertezze dei pescatori; provare il senso di impotenza dopo una grandinata che ha distrutto un raccolto… Dietro l’obbiettivo della macchina fotografica tutto questo si ferma. La luce trasforma l’attimo in soggetto e il momento in storia raccontata”.

La mostra rientra nelle attività previste per il Natale Setino 2021/2022 ed ha il patrocinio del Comune di Sezze e della Compagnia dei Lepini, resterà aperta fino al 25 febbraio 2022, orario mercoledì, giovedì, domenica ore 9.00/13.00- venerdì e sabato: 9.00/13.00 – 15.00/19.00

 




Viaggio nell’Italia che resiste, empatica e innovativa

è partito oggi da Bevagna (Pg), e si concluderà il 15 luglio, il “Girasoli Tour” organizzato dalla Cooperativa Utopia 2000 di Sezze

Alla scoperta di alcune realtà italiane che ancor prima della pandemia si erano già rimboccate le maniche per contribuire a costruire uno sviluppo sostenibile e un’economia solidale nei propri territori. In pratica “Girasoli tour” è un viaggio nell’Italia che resiste, come recita “Viva l’Italia”, canzone di Francesco De Gregori, nell’Italia empatica e innovativa. Organizzato dalla Cooperativa Utopia 2000 onlus, tale viaggio di 3500 chilometri verrà fatto interamente in bicicletta, dal oggi al 15 luglio, dal presidente e dai membri del Consiglio d’amministrazione della stessa Cooperativa “nella speranza che si possa assistere anche all’Italia che riparte”. Sono 33 le tappe del tour, di cui tre in provincia di Latina: Cori il 1luglio, Roccagorga il 2 luglio e Itri-Formia-Ventotene il 3 luglio.

Utopia 2000 è un’impresa sociale attiva da 22 anni e opera soprattutto nei territori dell’Umbria e del Lazio. È specializzata in servizi educativi, in progetti di agricoltura sociale e nell’organizzazione di grandi eventi. I suoi dirigenti sono impegnati da sempre nella ricerca di percorsi virtuosi di economia civile attraverso i quali il benessere collettivo possa essere percepito come la migliore strategia per la crescita individuale. Ecco, sulla base di queste premesse è nata anche ll’idea del “Girasoli Tour”.

“Visiteremo alcune realtà, grandi o piccole, note o sconosciute – ha spiegato Massimiliano Porcelli, presidente di Utopia 2000 – che realizzano filiere virtuose di economia sociale e/o circolare o che svolgono la propria attività di produzione o di erogazione di servizi all’interno di un quadro di sviluppo, articolato su almeno uno di questi elementi: economia sociale e/o solidale, promozione della legalità, sviluppo sostenibile, green economy, responsabilità sociale aziendale, inclusione fasce più deboli e sostegno all’infanzia e adolescenza. Suderemo e faticheremo, pedalando e magari anche arrancando, così da essere anche metaforicamente più vicini a chi lo fa tutti i giorni, spesso relegato ai margini della cronaca quotidiana, perché si sa che ‘quel che sa di buono’ fatica a fare notizia”.

 

Queste le tappe: Bevagna, Assisi,
Perugia, Isola Polvese sul Trasimeno, Cortona, Reggello, Firenzuola, Bologna,
Correggio, Legnago, Padova, Vicenza, Verona, Trento, Desenzano sul Garda,
Fidenza, La Spezia, Peccioli, Rispescia, Orbetello, Monte Argentario, Civitavecchia, Ostia, Cori, Carpineto Romano, Roccagorga, Ventotene, Roccamonfina, Napoli,
Salerno, Castelvetere sul Calore Colle D'Anchise, Marina di Lesina, Vasto, Loreto
Aprutino, Cupra Marittima, Ascoli Piceno, Norcia, Bevagna.
Il tour partirà da Bevagna, città in cui la Cooperativa, presso l’Agriturismo “Le
Grazie”, ha avviato un importante progetto di economia etica. Al seguito ci sarà una
piccola troupe televisiva capitanata Renato Chiocca, giovane regista di Latina, che
realizzerà un docufilm che verrà proiettato nelle scuole al fine di promuovere tra i più
giovani la cultura della legalità, dell'economia sostenibile e dell'impegno civile. Il
tour inoltre sarà raccontato in un libro. Patrocinata dalla Regione Umbria, Comune
di Bevagna, Comune di Assisi, Comune di Verona, Comune di Villafranca Veronese,
Comune di Cori, Comune di Monte Argentario, Comune di Roccagorga, Comune di
Ventotene e dalla Compagnia dei Lepini, l’iniziativa è sostenuta
dall’economista Stefano Zamagni, presidente dell’Accademia pontificia delle Scienze
sociali, dal sociologo Flaviano Zandonai, esperto di Innovazione Sociale, Elly
Schlein, vice presidente della Regione Emilia Romagna, e da Alessandra Clemente,
assessore alle Politiche giovanili di Napoli. Ha ricevuto il plauso del Ministro delle
Infrastrutture Enrico Giovannini e del presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Questi gli sponsor Salcheto Vini Montepulciano,
Consorzio “Leonardo Da Vinci”, Accademia Life, Italiana Assicurazioni (consulente
Giuseppe Mazzocchi), Azienda Cancelloni Food (con la quale è in corso un
importante rapporto di collaborazione) e Agriturismo Etico “Le Grazie”.

 




FUORI PORTA – Accordo tra l’ISISS “Pacifici e De Magistris” di Sezze, la STS Basket e l’ASD Pallavolo: presentato il progetto

Un esempio da seguire. Il progetto di collaborazione tra l’ISISS “Pacifici e De Magistris” di Sezze, la Sts Basket l’Ads Pallavolo, due storiche società sportive, è stato presentato in diretta streaming sui social delle due storiche società sportive e tutti ne hanno sostenuto la validità non solo sportiva, ma anche culturale e sociale. Oltre a Massimiliano Porcelli, presidente di entrambi i sodalizi sportivi, e Anna Giorgi, dirigente dell’Istituto scolastico, sono intervenuti Claudio Romano, presidente provinciale Fipav, Raffaele Imbrogno, professore di giochi sportivi presso l’ateneo Foro Italico di Roma, Massimiliano Di Maria, membro del consiglio regionale della Fip, Stefano Persichelli presidente regionale Fip e Flavio Tranquillo, giornalista e “voce” della Nba su Sky Sport. Un’ora di interessante confronto su un’iniziativa che non può e non deve essere inquadrata solo in un ambito sportivo: “Restiamo convinti che la risposta migliore a questa epoca di difficoltà e di cambiamenti – ha spiegato Massimiliano Porcelli – sia un deciso cambio di prospettiva e un approccio di tipo ‘comunitario’. Per questo motivo crediamo che la scuola possa rappresentare il più autorevole elemento di raccordo di un progetto plurisettoriale, che coinvolge nel giusto modo le associazioni sportive e non solo del territorio e che consenta alla stessa scuola di entrare a pieno titolo nelle loro dinamiche educative”. Dello stesso avviso i rappresentanti provinciali e regionali delle due federazioni interessate, così come, in un discorso allargato anche all’ambito nazionale, hanno convenuto che di sfida sociale e culturale si tratta, anche Raffaele Imbrogno e Flavio Tranquillo nei rispettivi interventi. Da settembre, alla ripresa delle attività agonistiche, le due società sportive cambieranno nome: si chiameranno rispettivamente ISISS “Pacifici e De Magistris” Basket e ISISS “Pacifici e  Magistris”  Pallavolo e, come nei college americani, svolgeranno le proprie attività all’interno dello stesso Istituto.  L’intervento prevede inoltre: la condivisione dei principi educativi, l’avvio di corsi per ufficiali di campo, arbitri e dirigenti, la realizzazione di un Centro di educazione al benessere, l’apertura di uno Sportello d’ascolto per adolescenti e famiglie e l’organizzazione di grandi eventi per lo sport. Alla fine della presentazione del progetto, è intervenuta Anna Giorgi che, dopo aver ringraziato le due società sportive per la disponibilità e la sensibilità dimostrata, a nome della scuola, si è detta pronta a raccogliere la sfida, anche sotto il profilo “strutturale”, mettendo a disposizione risorse e capacità gestionali affinché il coinvolgimento sia sempre maggiore e si possa arrivare ad ottenere un vero e proprio polo sportivo, non nascondendo l’ambizione di inserire all’interno degli indirizzi dell’Istituto o anche il Liceo Sportivo, che permetterebbe di ragionare a medio-lungo termine su tante altre iniziative.




Sezze: la scuola apre le porte allo sport

 

Accordo di collaborazione tra l’ISISS “Pacifici e De Magistris” di Sezze e due storiche società sportive locali, la STS Basket e l’ASD Pallavolo

ISISS “Pacifici e De Magistris” Basket e ISISS “Pacifici e De Magistris” Pallavolo. Da oggi in poi le due storiche società sportive di Sezze, ossia la STS Basket e la ASD Nuova Pallavolo, si chiameranno così. In pratica, assumeranno il nome dell’Istituto scolastico con cui hanno raggiunto un accordo di collaborazione e al cui interno, come nei college americani, svolgeranno le proprie attività agonistiche.

Il progetto prevede in particolare: la condivisione dei principi educativi, l’avvio di corsi per ufficiali di campo, arbitri e dirigenti, la realizzazione di un Centro di educazione al benessere, l’apertura di uno Sportello d’ascolto per adolescenti e famiglie e l’organizzazione di grandi eventi per lo sport.

Progetto su cui stanno lavorando i dirigenti delle due società sportive con il coordinamento della dirigente dell’Istituto scolastico setino Anna Giorgi. Da ricordare che STS Basket Sezze e la ASD Nuova Pallavolo Sezze da tempo ormai hanno intrapreso un percorso volto a mette insieme metodi e strategie per il raggiungimento di una progettualità comune tant’è che le cariche dirigenziali delle due società risultano essere pressoché le stesse. “È in corso una profonda riflessione – affermano i responsabili delle due compagini – sul ruolo che, in futuro, dovranno assumere le organizzazioni sportive all’interno della cosiddetta ‘Comunità Educante’, soprattutto alla luce dell’attuale crisi socio-sanitaria che, anche nei contesti sportivi, ha sconvolto tutti i paradigmi di riferimento. Siamo convinti che la risposta a tutto questo debba consistere in un deciso cambio di prospettiva e in particolare debba prevedere un approccio di tipo ‘comunitario’. Lo sport, in particolare quello di squadra, facilita nei più giovani la comprensione del senso di appartenenza a una ‘comunità’, generando in loro, l’interesse per quei valori etici e solidali che stanno alla base di ogni cittadinanza attiva. Per questo motivo – precisano – crediamo che la Scuola possa rappresentare il più autorevole elemento di raccordo di un progetto plurisettoriale, che coinvolge nel giusto modo le Associazioni sportive – e non solo – del territorio e che consente alla stessa Scuola di entrare a pieno titolo nelle loro dinamiche educative”. Ecco perché le due società hanno deciso di fare un passo di lato, rinunciando a una parte importante della loro identità per cederla a una ‘Comunità’ più grande e più autorevole come la Scuola e mettendosi al servizio della stessa per la realizzazione di un progetto molto più ambizioso. “Auspichiamo – concludono i responsabili delle due società sportive – che anche le locali associazioni culturali e di promozione sociale possano seguire la stessa strada per rendere ancora più forte e consolidata la rete dei soggetti della cosiddetta ‘Comunità Educante’ ” . Entusiasta della proposta si è dichiarata subito la dirigente dell’ISISS “Pacifici e De Magistris. “Una proposta – ha dichiarato – che trovo perfettamente in sintonia con la mia idea di realizzare in quell’area parco, dove è ubicato lo stesso Istituto, un Campus didattico di primissimo livello, sfruttando gli edifici dell’ex Asl e della Casa dei Giovani e i locali della Chiesa di San Giuseppe, oltre ovviamente a quelli già da noi occupati e al campo di basket attiguo se venisse reso agibile. Ne verrebbe fuori un grande progetto innovativo aperto anche alle altre iniziative sportive, culturali e sociali del paese e del territorio circostante.”




Parte il progetto Civiltà Lepine: oltre 100 eventi culturali per la promozione del territorio

COMPAGNIA DEI LEPINI, comunicato stampa 13 maggio 2020

 

Parte il progetto Civiltà Lepine”: oltre 100 eventi culturali per la promozione del territorio

 

Ha preso il via, con una sorta di continuità progettuale con “Genti Lepine” e “Città Lepine”, la nuova tematica che il Sistema Territoriale dei Monti Lepini ha deciso di proporre, chiamandola “Civiltà Lepine. Storie e narrazioni per un’identità del territorio”. L’obiettivo è quello di proseguire la narrazione di un territorio nella forma particolare con cui si manifesta la vita materiale, sociale e spirituale di un’intera area nel corso della storia. Un’occasione per raccontare i Lepini nelle tre componenti temporali: ieri oggi e domani. Ad occuparsene è la Compagnia dei Lepini, tramite gli strumenti del sistema territoriale dei Musei, delle Biblioteche e degli Archivi Storici e con il patrocinio della Regione Lazio e uno degli obiettivi dichiarati è quello di rafforzare l’offerta culturale di un intero territorio, mettendo a sistema gli istituti culturali in esso presenti, generando così un nuovo patrimonio culturale territoriale che, per qualità e quantità offerta, attragga e soddisfi una vasta platea di utenti, cittadini e turisti, anche attraverso il miglioramento e potenziamento dei processi e degli strumenti organizzativi di tipo sistemico, combinando virtuosamente la ricerca scientifica, la divulgazione, l’utilizzo delle nuove tecnologie in rete e una adeguata strategia di marketing. Un programma ricco di iniziative, con la partecipazione fattiva di istituti culturali coinvolti e accreditati, che si svilupperà fino alla fine dell’anno: “Ogni istituto culturale di ciascuna città – ha spiegato il presidente della Compagnia dei Lepini, Quirino Briganti – avrà modo di raccontare e raccontarsi, creando un’offerta culturale in grado di poter promuovere un intero territorio anche sotto l’aspetto enogastronomico e dell’artigianato locale. Il progetto punterà i riflettori su un ampio ventaglio di argomenti, assai stimolanti e caratterizzanti: i racconti orali, la ricca letteratura locale, le imponenti architetture, i complessi archeologici ancora conservati e visitabili, le tradizioni e il folklore. Grande attenzione sarà rivolta alla ricerca scientifica, che ogni servizio culturale svolge secondo la sua specificità, calandola poi su un piano più prettamente divulgativo, facilitando l’avvicinamento di un pubblico eterogeneo, attraverso incontri, eventi, appuntamenti didattici e manifestazioni”. Scopo dichiarato sarà non solo quello di aumentare il numero degli utenti coinvolti, ma soprattutto a rafforzare il ruolo di musei e biblioteche locali, quali servizi essenziali di un territorio e custodi di un’identità culturale.

 

 

 

Sezze, 13 maggio 2020

Ufficio Stampa

Compagnia dei Lepini