Il romanzo di Roberto Campagna al Civitella Alfedena Folk Festival

Il libro verrà presentato giovedì 26 agosto alle 18,30 nell’ambito della rassegna letteraria “Parole di Carta” che si svolge all’interno dello stesso Festival

 

A detta di Antonella Rizzo, poetessa e scrittrice, Roberto Campagna “è uno scrittore dalle caratteristiche uniche, dalla produzione originale e variegata che spazia dai racconti agli aforismi, fino alle favole”. Circa il suo ultimo libro “Le storie non volano”, scrive: “Quello che accade nella narrazione di questo romanzo meraviglioso è terreno, carnale, passionale ma anche paradossale per l’intreccio degli eventi di vita dei protagonisti”. Il romanzo verrà presentato, il 26 agosto alle 18, al Civitella Alfedena Folk Festival, nell’ambito della rassegna letteraria “Parole di Carta” che si svolge all’interno dello stesso Festival. Dialogherà con l’autore Giancarlo Massimi, sindaco di Civitella Alfedena. Sono previsti inoltre gli interventi di Claudio Marrucci, scrittore e traduttore, e di Chiara Mancini, scrittrice. Il libro ha vinto il Premio speciale “Antica Pyrgos” per la poeticità della prosa.  Così come in altri suoi libri, Campagna, in “Le storie non volano” (edizionicroce, pagg. 160, euro 15.00) ricorre alla metanarrazione. In pratica, racconta fatti realmente accaduti mischiandoli con altri creati artatamente da lui stesso. Ciò per rendere gli stessi fatti accaduti più credibili e quelli inventati più veritieri.  Quattro i principali protagonisti del racconto, che inizia nel 1985 e finisce nel 2010: tre maschi e una femmina. Più che amici, sono compagni di gioco a carte. Le loro vite sono segnate dalla sfiga e le partite interminabili a briscola e tressette, che spesso non vedono né vinti né vincitori, sono la metafora delle loro stesse vite. Nel quadro narrativo, a fare in qualche modo da cornice, ci sono altre partite: gli scontri elettorali di Borgomanuzio. È qui, in questo borgo medievale, che è incentrato il racconto di Campagna.   Il suo è un romanzo esistenzialista. Nelle sue pagine, oltre alla sfortuna, ci sono la depressione, la follia, il tradimento, la prostituzione, l’emarginazione, l’aborto e la morte. Ma anche l’amore, la solidarietà e la comprensione. In tali pagine, così riconoscibili nello stile, l’autore va oltre ciò a cui ha abituato i suoi lettori e lentamente, quasi senza rendersene conto, li spinge dentro i colori più cupi dell’animo umano, in un continuo oscillare tra basso e alto, aridità dello spirito e poetica della vita. “I protagonisti – sostiene Antonella Rizzo – hanno vite apparentemente predestinate ma nel loro piccolo raggio d’azione si consumano grandi guerre, in bilico tra quotidianità ed eccezionalità. Si potrebbe dire che Campagna è l’esponente di un positivismo contemporaneo che ricorda l’essenzialità dei sentimenti, favorisce la coscienza storica, ricuce l’atto politico al canovaccio della coscienza”. Circa il Civitella Alfedena Folk Festival, è giunto alla ventunesima edizione e si tiene ogni anno l’ultima settimana d’agosto. Quest’anno quindi si svolgerà dal 23 al 28. Si tratta di una rassegna internazionale di musica popolare a cui partecipano gruppi italiani e stranieri, durante la quale vengono organizzati laboratori di balli e canti popolari e sugli strumenti. E da alcuni anni inoltre viene riservato uno spazio per la presentazione di libri. L’hanno definito “Il festival degli affetti”. “Probabilmente – ha scritto, nel libro in cui si racconta la storia dello stesso festival, Marco Delfino, il direttore artistico – per l’atmosfera amichevole e famigliare che in quel periodo di respira e per l’accoglienza che il paese offre. A Civitella Alfedena ci si sente un po’ come a casa propria, come in una grande festa con tanti amici intorno”.   Da ricordare che Civitella Alfedena è un piccolo centro che si trova nel cuore del Parco nazionale d’Abruzzo e Marco Delfino è un musicista di Latina e un esperto di musica popolare.




QUANDO… LE STORIE NON VOLANO

Presentazione del romanzo di Roberto Campagna venerdì 30 luglio alle 18,30, a Segni, nella Piazza della Pretura
‘Le storie non volano’ di Roberto Campagna è un romanzo esistenzialista. Nelle sue pagine, oltre alla sfortuna, ci sono la depressione, la follia, il tradimento, la prostituzione, l’emarginazione, l’aborto e la morte. Ma anche l’amore, la solidarietà e la comprensione.
Chi scrive ha avuto il privilegio di leggere il romanzo in anteprima: dopo averlo letto non si è più le persone che si era prima. Perché c’è la vita, ma vista dall’osservatorio di Roberto Campagna, che sublima il pensiero laterale nella vita quotidiana. Un punto di vista mai scontato, profondo ma leggero, calviniano.
Il mondo raccontato da Campagna in questo libro, ne negli altri suoi siano romanzi siano libri di cultura enogastronomica, siano le favole per bambini siano aforismi, è un mondo mai scontato, sfrontato, pericoloso e crudele; ma sempre delicato, raffinato, a tratti volgare, ma mai scurrile. Un mondo ironico, divertente, assurdo e così vivo e vitale che ci entri dentro senza mai più volerne uscire.
LA STORIA
Borgomanuzio è Bassiano, borgo medievale in provincia di Latina, croce e delizia del mondo antico di Campagna. Un posto che ama tanto, ma che gli dà anche pena. E per questo non se ne distacca mai, né nella vita né nello scritto. I protagonisti sono veri, o inventati, gente senza redenzione che si farà male e si farà bene. Ci sono i vestiti, i cibi, gli odori, il vino, ci sono le carte e il bar. E le storie di ognuno.
Quattro i principali protagonisti del racconto, che inizia nel 1985 e finisce nel 2010: tre maschi e una femmina. Più che amici, sono compagni di gioco a carte. Le loro vite sono segnate dalla sfiga e le partite interminabili a briscola e tressette, che spesso non vedono né vinti né vincitori, sono la metafora delle loro stesse vite. Nel quadro narrativo, a fare in qualche modo da cornice, ci sono altre partite: gli scontri elettorali di Borgomanuzio.
“Sembrerà strano, ma l’idea iniziale – afferma l’autore – era quella di raccontare questi scontri elettorali, in particolare quello del rinnovo del Consiglio comunale dell’85, quando avvenne un incomprensibile ‘compromesso storico casereccio’. Ma rendendomi conto che, al di là delle lotte di partito, delle fazioni facinorose e dei tentativi di alleanze, il racconto sarebbe stato, oltre che striminzito, troppo asettico, pieno di numeri, liste e nomi, ho inventato le storie di questi quattro sfortunati personaggi. Quella degli scontri politici, dei canditati, dei rapporti fra i partiti, dei risultati elettorali e degli amministratori locali è diventata così la parte secondaria e storica del libro, a tratti romanzata”.
La scrittura di Roberto Campagna è tra le più eleganti che esistano. Sempre equilibrata, spontaneamente raffinata, un istinto naturale alla delicatezza.
L’EVENTO
 Le storie non volano (edizionicroce, pagg. 160, euro 15.00), che ha vinto il Premio speciale “Antica Pyrgos” per la poeticità della prosa, verrà presentato, venerdì 30 luglio alle 18,30, a Segni, nella Piazza della Pretura, Oltre all’autore, interverranno: Piero Cascioli, sindaco di Segni, Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini, Antonella Rizzo, poetessa e scrittrice, e Claudio Marrucci, scrittore e poeta. Letture di Maria Borgese, attrice e danzatrice.



PREMIO SPECIALE “ANTICA PYRGOS” A ROBERTO CAMPAGNA PER IL SUO ROMANZO “LE STORIE NON VOLANO”

Per la poeticità della sua prosa nel romanzo ‘Le storie non volano’ ”. Con questa motivazione la giuria ha assegnato a Roberto Campagna il Premio speciale “Antica Pyrgos”. La premiazione è avvenuta domenica scorsa a Lanuvio, presso il Teatro Comunale. Giunto alla terza edizione, tale premio, oltre ai riconoscimenti ai vincitori delle sue cinque sezioni (libro di poesia edito, silloge di poesia inedita, racconto breve, monologo teatrale e fotografia), prevedeva l’attribuzione di sette premi speciali tra cui quello assegnato per l‘appunto a Campagna. È nato tre anni fa da un’intuizione di due poetesse e fa parte di una rassegna in cui l’elemento sensoriale, partendo dall’olfatto, si rende protagonista di un dialogo rinnovato tra cultura e natura, sensi e intelletto. Ecco perché ai vincitori di ogni sezione è stato donato un profumo e il premio è intitolato all’antica Limasol di Cipro. Qui sono state condotte otto campagne di scavi archeologici, che hanno riportato alla luce un vasto opificio di circa quattromila metri quadri del II millennio a.C., resti evidenti di uno dei primi impianti industriali dedicato alla distillazione dei profumi. Circa i profumi donati, erano gli Aromaticae Formulae “La Pelagia” di Benevento. Così come in altri suoi libri, Roberto Campagna, in questo romanzo ricorre alla metanarrazione. In pratica, racconta fatti realmente accaduti mischiandoli con altri creati artatamente da lui stesso. Ciò per rendere gli stessi fatti accaduti più credibili e quelli inventati più veritieri. Il racconto inizia nel 1985 e finisce nel 2010. Quattro i principali protagonisti: tre maschi e una femmina. Più che amici, sono compagni di gioco a carte. Le loro vite sono segnate dalla sfiga e le partite interminabili a briscola e tressette, che spesso non vedono né vinti né vincitori, sono la metafora delle loro stesse vite. Nel quadro narrativo, a fare in qualche modo da cornice, ci sono altre partite: gli scontri elettorali di Borgomanuzio. È qui, in questo borgo medievale, che è incentrato il romanzo di Campagna. “Cosa accade nella narrazione di questo libro meraviglioso – scrive Antonella Rizzo, giornalista e poetessa – è terreno, carnale, passionale ma anche paradossale per l’intreccio degli eventi di vita dei protagonisti. Intorno a un tavolo da gioco si riuniscono ogni giorno dei personaggi che rappresentano vizi e virtù dei piccoli borghi, descritti con un tratto verista addolcito dall’umanità resiliente alla sopravvivenza. Hanno vite apparentemente predestinate ma nel loro piccolo raggio d’azione si consumano grandi guerre, in bilico tra quotidianità ed eccezionalità. Si potrebbe dire che Campagna – conclude la Rizzo – è l’esponente di un positivismo contemporaneo che ricorda l’essenzialità dei sentimenti, favorisce la coscienza storica, ricuce l’atto politico al canovaccio della coscienza”. Si tratta di un romanzo sul gran teatro del vivere quotidiano così vero e così poetico, così duro e così patetico da risultare uno spettacolo che non lascia indenni. Tornando alla premiazione, oltre alla targa, a Campagna è stata donata un’opera della pittrice Emanuela del Vescovo. Ha fatto da corollario alla stessa premiazione la mostra allestita presso il Centro di archeologia sperimentale “Antiquitates” in cui è stata esposta la copia del distillatore usato proprio nell’antica Pyrgos e altri manufatti che illustravano come l’arte del profumarsi risalga all’età classica.

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