Élite 7, sorprendente o ripetitiva?

Il mese di ottobre si sta sicuramente rivelando carico di nuovi contenuti Netflix, rendendo i fan delle serie tv sempre più felici e occupati! Dopo la nuova stagione di Lupin uscita a inizio mese, infatti, lo scorso 20 ottobre è stata rilasciata la settima stagione di una delle serie più popolari tra gli adolescenti, Élite.

Il tema di questo capitolo è principalmente quello della salute mentale. Viene a tal fine evidenziato come molti ragazzi la trascurino per paura e come vadano incontro a sfide e drammi interiori che li portano alla depressione e talvolta al suicidio.

Ancora una volta l’ambientazione principale della vicenda è quella di Las Encinas, la famosa scuola dove i protagonisti frequentano le lezioni, affiancata dagli interni delle loro case e dall’Isadora House, discoteca in cui passano gran parte delle serate.

 

La maggior parte delle critiche del pubblico viene invece dal fatto che anche in questa stagione troviamo sempre più nuovi personaggi che si sono via via sostituiti a quelli storici a cui eravamo affezionati. Tuttavia, per quanto tutti noi apprezzeremmo un ritorno dei volti a noi cari, è nella norma che serie come questa, che si prolungano nel tempo, si lascino prima o poi indietro alcuni attori.

Si potrebbe invece dire molto sui vestiti indossati dai protagonisti. Mentre ritroviamo un’eleganza sublime nei completi della nostra amata Isadora (Valentina Zenere), della quale vorremmo possedere il guardaroba, del tutto diversi sono quelli di Chloe, la nuova arrivata. Pur immedesimandosi nel suo personaggio, infatti, è inverosimile che qualcuno possa mai vestirsi con così poco ritegno all’interno di una scuola.

Per quanto ripetitiva e a tratti demenziale, la settima stagione si è, a parere di chi scrive, risollevata rispetto alle precedenti, tornando invece a somigliare a quelle iniziali tanto amate dai giovani, non solo mescolando thriller e drama, ma aggiungendo persino temi profondi in cui essi si possono immedesimare.

Gli amanti della serie saranno inoltre felici alla notizia del già confermato rinnovo di stagione. Élite infatti tornerà l’anno prossimo con l’ottavo capitolo, che tuttavia, come ci ha anticipato il regista, sarà quello finale.

C’è chi non vedeva l’ora e chi invece farà fatica ad abbandonare la serie e i personaggi che lo hanno accompagnato questi anni, non ci resta comunque che aspettare e sperare di non rimanere delusi.

Virginia Porcelli




Il Flauto Magico

IlFlauto Magico (in lingua: Die Zauberflöte) è un’opera composta nel 1792 da Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Emanuel Schikaneder.
Mozart, che da tempo era malato, trovò un fortissimo senso di soddisfazione grazie all’immediato successo che ebbe l’opera nel grande pubblico.
Fu infatti la sua ultima opera.

L’opera è divisa in due atti ed è in forma di “singspiel” ovvero una forma popolare tedesca che univa i dialoghi parlati al canto.
Questo modello aveva origina dai commedianti tedeschi (nasce a Vienna e poi si diffonde anche in Germania) che all’interno dell’opera musicale solevano inserire canzoni popolari.

Tre potenti accordi ripetuti tre volte aprono le danze: questo tema musicale ritorna tre volte (tre damigelle, tre geni, tre schiavi, tre sacerdoti e le tre prove) e ha dato agli studiosi motivo di pensare che fosse un’opera che celava un significato massonico data la ripetizione del numero tre, che era sacro appunto per la massoneria.

La storia, in breve, racconta le vicende del principe Tamino il quale, aiutato da Papageno, supera numerosi ostacoli per liberare Pamina, la sua amata.

ATTO I

Tamino incontra tre donne mentre fugge da un serpente.
Le donne lo aiutano a salvarsi: sono le dame della regina della notte. Lo introducono così alla regina, Astrifiammante, la quale è disperata per la scomparsa della figlia Pamina, rapita da Sarastro.

Tamino, che vede un ritratto della giovane e subito se ne innamora, decide di andarla a cercare con l’aiuto di Papageno. Le tre dame consegnano al principe un flauto magico e Papageno un carillon.

Da qui iniziano le numerose sfide che i due sono costretti ad affrontare per la strada verso il Tempio di Sarastro, dove è imprigionata la bella Pamina.
Papageno giunge per primo al tempio dove trova Pamina, prigioniera di Monostato, il carceriere.
Tamino nel frattempo giunge ai Tre Templi (Natura, Ragione e Saggezza) dove incontra un sacerdote che cerca di fargli cambiare idea sulla cattiveria di Sarastro.
Tamino è così sconcertato che viene trascinato via e portato al cospetto di Sarastro stesso che lo libera e lo obbliga a purificarsi per poter entrare nel suo regno.

ATTO II

Inizia la prima prova: stare in silenzio qualunque cosa accada. Nel frattempo la regina della notte giunge da Pamina, chiedendole di uccidere Sarastro con un pugnale.
Monostato, servo di Sarastro, ascolta tutto e le minaccia, ma in quel momento giunge Sarastro, il quale spiega che solo l’amore può condurre alla verità, e non la vendetta.
Pamina tenta dunque di parlare con Tamino (che, ricordiamo, al momento non può parlare!) e credendolo non più innamorato di lei, tenta il suicidio.
Scopre poi, grazie a tre ragazzi, lo scopo della prova. Così, terminata la prima prova, alla quale ne seguiranno altre due superate con successo: l’attraversamento dell’acqua e del fuoco.

Infine, Astrifiammante, Monostato e le tre dame si uniscono per sconfiggere Sarastro. Un terremoto fa inabissare tutti, celebrando così la vittoria del bene sul male.