A Pomezia il diritto delle donne è senza ricetta

In occasione della Giornata internazionale della donna Sportello Donne Pomezia, in collaborazione con le farmacie comunali, promuove una campagna informativa sulla contraccezione di emergenza. Appuntamento sabato 12 marzo presso la farmacia di Via Varrone

Tante le iniziative che si svolgeranno in tutto il mondo per la Giornata internazionale della donna, con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione sui diritti delle donne.
A Pomezia è in programma la campagna informativa sulla contraccezione di emergenza (CE) ‘Il diritto non ha ricetta’ che Sportello Donne Pomezia promuove in collaborazione con le farmacie comunali e con il patrocinio del Comune di Pomezia. L’appuntamento è per sabato 12 marzo alle ore 10,00 presso la farmacia di Via Varrone e dalle ore 11,30 presso le altre farmacie comunali, dove verrà distribuito materiale divulgativo.
Le operatrici-volontarie di Sportello Donne Pomezia daranno informazioni sulla pillola del giorno dopo – cos’è, come e quando usarla-, insieme ai farmacisti delle strutture comunali. Quella più efficace, detta ‘pillola dei 5 giorni’, conosciuta come ElleOne (a base di ulipristal acetato, 26,90 euro) si può comprare direttamente in farmacia o in parafarmacia, al momento è l’unica pillola della contraccezione di emergenza che si può prendere senza ricetta medica e la possono acquistare solo le maggiorenni. E le minorenni? Le ragazze hanno ancora bisogno della prescrizione medica (non ripetibile) per prendere ‘la pillola del giorno dopo’, che non necessariamente deve essere prescritta da un ginecologo:lo può fare un qualsiasi medico, come per esempio il medico di famiglia, o del consultorio o del pronto soccorso. Oltre alle minorenni, la ricetta è richiesta anche per la vecchia formulazione della ‘pillola del giorno dopo’ (a base di levonorgestrel), ancora in commercio al prezzo di circa 12 euro.

In farmacia le donne incontrano spesso difficoltà nel reperire la pillola, ma non in quelle comunali di Pomezia dove possono acquistare il farmaco di CE senza subire un ‘terzo grado’, sentirsi a disagio, o in colpa,ma semplicemente facendo valere un proprio diritto.
‘Purtroppo sono ancora molti i farmacisti (circa 2 su 10) che creano problemi, dicono di non averla, vanno contro la legge e creano ogni tipo di ostacolo alle donne che ricorrono alla contraccezione di emergenza” sostengono le operatrici-volontarie di Sportello Donne Pomezia. ‘Da maggio 2015, con una determina dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ElleOne è diventato un farmaco Senza obbligo di prescrizione (Sop) come avviene in altri 30 paesi europei. Certamente la contraccezione di emergenza non va considerata come un anticoncezionale, ma va usata quando ci sono stati imprevisti vari come la dimenticanza della pillola anticoncezionale, la rottura del preservativo o in generale quando la donna non ha avuto un rapporto protetto e non vuole correre il rischio di una gravidanza indesiderata’.
La contraccezione di emergenza va assunta il più presto possibile, entro le 72 ore dal rapporto non protetto, tenendo presente che non funziona se è avvenuta l’ovulazione. La ‘pillola del giorno dopo’ è un metodo contraccettivo e non abortivo.
A tutte, un Otto marzo per tutto l’anno!

Sportello Donne Pomezia
Dove e quando: Ufficio Politiche Sociali, P.zza San Benedetto da Norcia 1, Pomezia. Merc. ore 9.00-11.00/Giov. ore 15.30-17.30; Contatti:tel:06.91146270-3881586901 (attivi solo in orario di ricevimento)




Appalti, gestione dei rifiuti e sicurezza: il Sindaco Fucci risponde alle critiche

Attacchi e polemiche respinte al mittente dal

Primo Cittadino

Pomezianews ha intervistato il Sindaco Fabio Fucci, dopo gli attacchi e le polemiche partiti qualche settimana fa dalle colonne de L’Unità Huffington post.

Sindaco, dalle intercettazioni telefoniche di Buzzi, che la definirono “incorruttibile”, agli attacchi di qualche settimana fa da parte de L’Unità e Huffington post . Dopo  le accuse sulla sanatoria degli abusi edilizi, anche quelle sulla gestione dei rifiuti. Cosa succede, ci spieghi?

“E’ molto semplice: Pomezia in questi due anni e mezzo ha fatto vedere chiaramente quanto di buono riesce a realizzare un governo del Movimento 5 Stelle.    Non solo l’essere onesti ma anche essere capaci di gestire le complessità di una media città come Pomezia, riuscendo ad investire i soldi pubblici per realizzare opere di utilità e offrendo servizi di qualità. Questo modello di buona amministrazione, in una città molto vicina a Roma, dà fastidio alla campagna elettorale dei partiti che si oppongono al Movimento 5 Stelle, PD in primis, che non perde occasione per tentare di offuscare, senza riuscirci, i grandi successi della nostra amministrazione.
Quando a Pomezia governava il PD, il debito aumentava ed i servizi e le opere pubbliche erano inesistenti ed inconcludenti. Da quando governiamo noi Pomezia abbiamo abbattuto tutti gli sprechi e le spese improduttive ed abbiamo fatto vedere che i soldi delle tasse dei cittadini vengono utilizzati per realizzare scuole, asili, giardini, strade, assistere chi vive il disagio economico, tenere la città in ordine e pulita”
La storia relativa all’appalto del servizio di nettezza urbana: ci dice come sono andate le cose, da quello che ha trovato al momento del suo insediamento a metà 2013, alla definizione del nuovo appalto e fino ad oggi? 

“Quando ci siamo insediati, a giugno del 2013, tutte le gare di appalto relative ai servizi pubblici erano scadute e da anni si procedeva con proroghe a costi salatissimi per le tasche dei cittadini. Noi abbiamo da subito avviato tutte le procedure per bandire gare pubbliche che ci hanno consentito, nel giro di qualche mese – i tempi tecnici necessari per affidare i lavori – di erogare servizi migliori del passato a costi più bassi. Solo per il servizio di nettezza urbana siamo riusciti a far risparmiare ai cittadini un milione di euro all’anno per avere un servizio notevolmente incrementato con la raccolta differenziata “porta a porta” a tutta la Città. Ovviamente questa operazione di successo ha reso evidente il fallimento della passata gestione dell’appalto operato dalla precedente amministrazione del Partito Democratico: abbiamo ridicolizzato quelli che si auto-definiscono gli “esperti della politica” e per questo motivo è partita una campagna stampa operata dai canali vicini al PD tesa a gettare ombre, con scarsi risultati peraltro, sul buon operato della nostra amministrazione”

Prima Parma, poi Livorno, Civitavecchia, Quarto e infine Pomezia: da un po’ di tempo si parla più delle vicende del Movimento  5stelle  che di Mafia Capitale. Vi state omologando ai partiti politici o c’è dell’altro? pomezia-702x432

“Semplicemente Pomezia è diventata una città “modello” di buone pratiche di governo. Abbiamo fatto vedere come la competenza e l’onestà di un gruppo di giovani e determinati amministratori è stato in grado di invertire una deriva che stava portando la Città al collasso, con nefaste conseguenze per i cittadini che avrebbero visti azzerati i servizi. Invece la storia recente di Pomezia parla di un governo del Movimento 5 Stelle che sa utilizzare in modo intelligente le risorse dei cittadini e pianifica gli interventi per migliorare la vivibilità della Città. Abbiamo un piano che, entro il 2018, vedrà raggiungere ogni quartiere di Pomezia con l’acqua potabile; abbiamo un piano di interventi di manutenzione stradale che ogni anno ci permette di asfaltare completamente le strade maggiormente danneggiate; realizziamo nuovi giardini e parchi pubblici e sistemiamo quelli esistenti; supportiamo le categorie di cittadini particolarmente disagiati. Tutte queste iniziative positive non sono passate inosservate agli occhi dei nostri detrattori, che cercano di diffondere notizie false, distorte ed infondate al solo scopo di gettare sospetti sul nostro operato. Non ci riescono, però, perché a Pomezia è possibile vedere concretamente il frutto del nostro lavoro ed i cittadini hanno occhi per guardare.

Un’ultima battuta sul tema della sicurezza a Pomezia: da più parti si sono levate grida di allarme a seguito dell’ondata di furti e rapine che hanno minato la tranquillità della nostra Città. Quali iniziative ha intenzione di mettere in campo?

“Qualche settimana fa ho chiesto al Prefetto di ricevermi, insieme alle massime cariche delle forze di polizia, per rappresentare la preoccupazione dell’intera città in merito ai furti nelle abitazioni, alle rapine ed al fenomeno della prostituzione, oltre che per chiedere l’istituzione del Commissariato di Polizia a Pomezia.         E’ stato un incontro positivo, servito innanzitutto a sensibilizzare le forze dell’ordine a tenere alta la guardia nella nostra Città, interessata negli ultimi tempi da preoccupanti episodi di criminalità, e ad avviare attività di coordinamento con la nostra Polizia Locale. Il Comandante Provinciale dei Carabinieri ha inoltre ufficialmente preso l’impegno di rafforzare le azioni di contrasto alla criminalità sul nostro territorio, già messe in campo con l’arrivo nell’ultimo anno di 15 unità nella Compagnia di Pomezia.  Il Questore ha inoltre accordato un maggior numero di interventi della Polizia a contrasto del fenomeno della prostituzione, altamente diffuso nel territorio, in particolar modo nel quartiere di Santa Palomba. Esclusa invece categoricamente l’ipotesi dell’istituzione di un Commissariato di Polizia nella nostra Città, poiché, come ci ha spiegato il Prefetto Gabrielli, in contrasto con il riordino delle forze di Polizia disposto dal Governo Renzi. Infine, proprio in questi giorni ho incontrato i rappresentanti delle forze dell’ordine che operano a Pomezia per avviare un programma operativo che in prima battuta vedrà impegnati Carabinieri e Polizia Locale di Pomezia per contrastare il fenomeno della prostituzione. E’ un primo segnale che abbiamo toccato i temi giusti ed utilizzato in maniera corretta il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.”




Il tempo è denaro… mettiamolo in banca!

 

Dopo le polemiche degli ultimi giorni abbiamo voluto incontrare Serena De Paolis, coordinatrice della Banca del Tempo pometina, per conoscere meglio lei e questa realtà presente ormai da quasi 2 anni sul territorio.

Serena ha vissuto quasi sempre a Pomezia, lavora ed è mamma di 2 bambini di 3 e 6 anni, impegnata nel sociale dal 2012 quando si è occupata insieme ad altre mamme della costituzione dell’associazione “Le mamme di Pomezia” della quale è ora Vice presidente

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Abbiamo chiesto a Serena: Come nasce l’idea della Banca del tempo?

In realtà è stata un’idea di una mamma associata, venuta fuori durante una delle prime riunioni. L’idea mi ha subito entusiasmato tanto da spingermi a documentarmi sull’argomento e così ho scoperto l’Associazione Nazionale Banche del tempo e che organizzavano dei corsi per aprire e gestire le BDT. Così a Gennaio 2014 sono riuscita a partecipare a questo corso. Appena finito il corso, uscì un bando comunale per l’affidamento della gestione di una Banca del tempo nel comune di Pomezia al quale abbiamo partecipato come associazione. Insomma, un’idea buttata lì per caso, nel giro di un anno, grazie all’impegno e ad una serie di eventi fortuiti, è diventata realtà. Lo sportello pometino è attivo dal 24 Marzo 2014.

Come funziona il meccanismo della Banca del Tempo?

La BDT è un’organizzazione in cui i soci “correntisti” scambiano tra loro servizi, esperienze, saperi, donando un po’ di tempo agli altri. Non si tratta di volontariato ma di un dare e avere. Ognuno ha un proprio conto corrente e un libretto, ma invece di depositare soldi si depositano ore. Per fare un esempio io posso donare 2 ore per fare una torta e riceve in cambio 2 ore di giardinaggio. Le proprie ore si possono utilizzare anche per partecipare a dei corsi che dei professionisti correntisti possono decidere di mettere a disposizione con le loro ore. La cosa fantastica di questo progetto è che tutte le attività hanno lo stesso valore, un’ora di consulenza legale vale come un’ora di  pulizie in casa, il concetto fondamentale è la pari dignità.

Quanti iscritti ci sono e di cosa vi state occupando in questo momento?

Al momento la BDT conta 156 iscritti, un numero esorbitante rispetto ad altre realtà d’Italia.  Tanto per fare un esempio la BDT di Santarcangelo di Romagna (che a Maggio del 2015 ha festeggiato i suoi 20 anni di attività) ha 50 iscritti, che in termini di rapporto iscritti/abitanti ha lo stesso valore ma è come dire che in 2 anni a Pomezia si è fatto il lavoro di 20. Evidentemente con l’apertura di questo sportello pometino si è andati a colmare un vuoto, ovvero quello di riuscire a coordinare cittadini volenterosi di collaborare mettendo in campo le proprie capacità ricevendo altre prestazioni in cambio, il tutto in modo gratuito. In fondo ognuno di noi sa fare qualcosa da poter mettere a disposizione degli altri, l’amicizia e l’uguaglianza sono i valori che animano le banche del tempo.

Al momento stanno andando molto bene gli scambi one to one, sono un po’ in carenza gli scambi di gruppo, che sono quelli che coinvolgono più persone come laboratori di informatica o di inglese… tutte idee che abbiamo intenzione di portare avanti ma che al momento non sono realizzabili per mancanze logistiche, ma abbiamo presentato la domanda per avere uno spazio all’interno della “Casa delle associazioni”, il famoso villino sequestrato alla mafia, come altre associazioni siamo in attesa di sapere l’esito di questo affidamento, se dovessimo avere uno spazio potremmo portare a termine diverse iniziative che abbiamo in progetto.

Al momento qual è la vostra sede operativa?

La BDT è ospitata all’interno della Biblioteca comunale di Largo Catone, lo sportello è aperto il martedì dalle 16 alle 17.30 e il mercoledì e giovedì dalle 9.30 alle 11.30. Per contatti siamo disponibili allo 0691146535 oppure tramite e-mail all’indirizzo bdt@comune.pomezia.rm.it

serena2Nei giorni scorsi avete ricevuto pubblicità gratuita da un giornale locale, ha voglia di spiegarci, il CASO ciclamini?

Mi viene da sorridere in quanto per noi non c’è nessun caso ciclamini, ci dispiace soltanto che si voglia far passare per propaganda un’azione proposta da un’associazione apolitica. Andando sui fatti concreti, ogni volta che uscivamo dalla biblioteca, passando per la piazza, lo sguardo si posava sui vasi spogli alle finestre del comune, così quando è uscito il regolamento di cittadinanza attiva abbiamo proposto come BDT, in collaborazione con l’associazione le mamme di Pomezia, di prenderci cura del verde all’interno della casa comunale. Al momento siamo in 6 coinvolti in questa iniziativa ma altri correntisti si sono fatti avanti. Ci tengo a precisare che non è stato il Comune a chiederci questi interventi ma è un servizio che abbiamo proposto noi. La BDT dispone di un monte ore generato dalla partecipazione alle attività di gruppo dal quale verranno prese le ore per ripagare i correntisti che partecipano a questa iniziativa.

Ringraziamo quindi Serena per la sua disponibilità ma anche e soprattutto per il suo impegno come cittadina attiva all’interno del Comune di Pomezia.




La mamma e’ sempre la mamma ma a Pomezia e’ anche cittadina attiva

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’associazione Le mamme di Pomezia

Si fa seguito all’articolo scritto dal “Il Caffè di Ardea e Pomezia” per precisare quanto segue:

la Banca del Tempo (Bdt) della città di pomezia è uno sportello comunale gestito da due anni dall’associazione “Le Mamme di Pomezia”. Lo sportello è aperto, previa iscrizione gratuita, a tutti i cittadini ed è situato nella biblioteca comunale di L.go Catone. La bdt ha come unico e solo scopo la solidarietà sociale tra cittadini di ogni età, genere e religione.

All’interno della bdt ogni cittadino mette a disposizione il suo saper fare e il suo tempo per richiedere servizi ad altri cittadini.

Entrando nello specifico dei fatti, alcune correntiste hanno chiesto di poter far giardinaggio e abbellire le fioriere della casa comunale. Non è mai pervenuta nessuna richiesta da parte del comune in tal senso. La banca si è attivata per attivare un progetto di “cittadinanza attiva” che durerà 3 anni per la cura delle fiorire e servire l’intera comunità. Sinceramente mai avremmo pensato che alcune piante di ciclamini potessero attirare tanta attenzione…..ma ringraziamo di cuore l’amministrazione, le associazioni e tutti i cittadini che in questi giorni ci hanno supportato comprendendo l’origine e lo scopo di questo semplice gesto.

firmato “Le mamme di Pomezia”

E’ curioso come intorno a un progetto della “banca del TEMPO” diversi soggetti abbiano dovuto spendere il loro TEMPO per spiegare un concetto semplice, quello del volontariato che si trasforma in cittadinanza attiva, TEMPO che si è dovuto togliere ad attività più utili o familiari per spendere parole che non avevano bisogno di essere spese in quanto nel famoso post con le foto dei ciclamini era tutto già chiaro, ma qualcuno ci ha tenuto ad insinuare altro, e quando si cerca di far passare un atto gratuito e volontario come propaganda volta a non si sa quale scopo è necessario precisare e mettere dei paletti perchè effettivamente “a tutto c’è un limite”




“Non sono stato io”

Da circa un mese è iniziata la raccolta differenziata a Pomezia. C’è chi ne è entusiasta e c’è chi, invece, se ne lamenta per via del “grande impegno” che essa implica. Vedere le strade senza più i secchioni dell’immondizia che trasbordano di buste piene di rifiuti rimane, in ogni caso, una visione assai gradita.

Il problema reale sorge quando determinati soggetti decidono di sporcare comunque piazze e luoghi pubblici. Se si esce per fare una semplice passeggiata ci si accorge di cosa sto parlando. Parcheggi, piazze, strade, parchi.. Ogni parte della città viene segnata dalla scia di inciviltà e rifiuti da parte di molti gruppi di ragazzi e non solo.

Si è fatto tanto per creare una città più pulita e sensibile ai problemi dell’ambiente, ma il problema più grave e difficile da sradicare rimane sempre uno: la mentalità delle persone.

La mentalità delle persone difatti è molto difficile da cambiare e nella maggior parte dei casi il ragionamento si riduce ad uno solo. In questo contesto, il pensiero tipico dei suddetti soggetti è qualcosa del tipo “che sarà mai un cartone di pizza o una lattina di birra lasciata per strada”. Infatti, è sempre più diffusa la tendenza di levarsi le responsabilità di dosso, dal momento che tenere una città pulita è un compito che spetta alle istituzioni. Questo tipo di pensiero, in realtà, poi può essere applicato a molte altre occasioni e contesti. Si pensa sempre troppo spesso che non possiamo fare nulla per cambiare, che non c’è uguaglianza e nessuna garanzia dei diritti, che è sempre colpa di qualcun altro.. Ma forse è proprio per via di questo tipo di ragionamento che la società di oggi si trova in questa situazione.

Per cui, non è affatto vero che nel nostro piccolo non possiamo fare qualcosa. Nel nostro piccolo, possiamo evitare di buttare le cartacce a terra, possiamo cercare di collaborare gli uni con gli altri, possiamo trovare delle soluzioni. E’ arrivato il momento di smettere di scaricare le responsabilità sugli altri. Se vogliamo cambiare la società il cambiamento deve partire in primis dai cittadini stessi. Basta lamentarsi di ogni cosa, basta rimanere fermi e basta pensare che non si può fare nulla.

Alla fine, basta solo un po’ di civiltà e rispetto.




Posso offrirti…?

Storie di notizie e non-notizie, di piccoli e grandi cambiamenti,

di eccessi di caffeina e bisogni estremi di camomilla.

Che mi tocca vedere… Ma dico io…

Il comune di Pomezia pubblica foto e post di un gruppo di cittadini che non ha niente altro da fare che dedicarsi agli spogli vasi che rendono tristi i davanzali delle finestre del palazzo comunale?

Ma come si fa, dico io, a paragonare il prima e il dopo di una piantumazione fatta per abbellire un edificio che deve rimanere triste?

Bei tempi quelli di una volta, in cui i cittadini non dovevano far nulla per la propria Città…tanto c’erano gli Amministratori che pensavano a tutto!

Che storia è questa dei cittadini attivi, dove tutti dobbiamo contribuire alla rinascita di Pomezia??!

Meglio stare fermi a  guardare e  criticare!

Saranno tutti grillini questi volenterosi!

Ah…ci sono tanti progetti già conclusi e altrettanti pronti a partire…però, quasi quasi, ci penso…

Perché il Sindaco Fucci non va ad interessarsi di sociale, di sicurezza, di decoro urbano e di tutti gli altri servizi?!
Ah…lo sta già facendo? Bene…

Allora perché non si occupa dei conti disastrati della sua Amministrazione?!

Ah…mi state dicendo che il bilancio si è chiuso dopo tanti anni in positivo?

Certo però che il debito è ancora alto!!

Cosa? Il debito è il risultato dell’eredità delle passate Amministrazioni??

Ho capito…ma questi del Movimento 5 Stelle stanno in carica da almeno….da quanto tempo?

Nemmeno tre anni??

Vabbe’ dai…ti offro un caffè,  anzi una camomilla.




Ricerca sperimentale sugli embrioni

Le rivendicazioni della scienza

Il 18 febbraio 2016, in concomitanza con il decennale della morte di Luca Coscioni, si è tenuta presso una delle Sale del Senato un convegno riguardante la ricerca sugli embrioni e il relativo rapporto con la legislazione italiana. Grazie a tale iniziativa dell’associazione “Luca Coscioni” si è potuto affrontare questo controverso dibattito al quale hanno potuto intervenire diversi esponenti. La rivendicazione della libertà scientifica è una lotta che viene portata avanti da diverso tempo. Il nucleo centrale della questione ruota intorno alla “legge 40” del 19 febbraio 2004, legge fortemente ambigua che impone notevoli divieti e limitazioni ai ricercatori.

Per fare chiarezza su questo tema partiamo prima di tutto da una importante distinzione. Esistono due tipologie di embrioni: quelli ritenuti “idonei” per sostenere una gravidanza e quelli invece ritenuti “non idonei”. Quest’ultimi vengono destinati alla crioconservazione e non possono essere utilizzati per la sperimentazione. Per questo motivo i ricercatori italiani vengono costretti così a richiedere, invece, embrioni provenienti dall’estero.

Importante è anche definire cos’è un embrione e cosa non lo è. Oggetto della sperimentazione, infatti, è il cosiddetto “blastocisti” e non l’embrione che tutti comunemente conoscono. Esso corrisponde allo stadio pre-embrionale che si ha alle prime settimane di gravidanza. Di per sé non può considerarsi un individuo, ma solo un suo “progetto futuro”. Per merito del progresso e della ricerca scientifica, le blastocisti ora possono essere ricreate anche nei laboratori. Le staminali embrionali hanno la capacità di poter ricreare qualsiasi tessuto, a differenza di quelle adulte che, essendo già cellule specializzate, non hanno tale proprietà. Proprio per questa loro capacità, le staminali embrionali potrebbero essere utili alla ricerca scientifica per cure di malattie al momento inguaribili. Grazie alla ricerca si possono ottenere cellule con proprietà simili a quelle delle staminali embrionali, le cosiddette iPS. Per cui, sia le iPS che le staminali embrionali riescono a produrre più tessuti.

Citando le parole di Michele de Luca (direttore del CMR Università di Modena e co-Presidente dell’associazione “Lucacoscioni”) molte persone considerano che utilizzare le cellule embrionali sia “contro natura”. Agli occhi dei ricercatori questo invece rappresenta una nuova frontiera per la scienza e “contro natura” è invece vietare la ricerca sulle cellule embrionali per migliorare la vita altrui. Emma Bonino incolpa molto anche i mezzi di comunicazione, i quali spesso trasmettono un messaggio negativo sulla ricerca sperimentale. In Italia, inoltre, è molto avvertita l’influenza della Chiesa, che agisce in questo senso negativamente con il suo atteggiamento antiscientifico (sebbene lo Stato italiano si definisce nella costituzione uno “Stato laico”). Infatti, in molti altri Paesi la sperimentazione embrionale è possibile e le relative leggi risalgono anche a diversi anni fa.

E’ una tendenza comune pensare che ciò che sia “naturale” sia di conseguenza “buono” o “sano”. Queste parole non sono in realtà per niente sinonimi e non necessariamente ciò che è naturale è automaticamente una cosa positiva, buona o giusta. Il discorso bioetico è complicato ed è anche necessario che la scienza si ponga dei limiti. Si può condannare l’utilizzo delle staminali per curare gravi malattie? Vi invito a riflettere su tale argomento e, soprattutto, a scavare oltre le superficiali informazioni al riguardo.




Conosciamo meglio Adriano Zuccalà, il nuovo Presidente del Consiglio Comunale di Pomezia

Conosciamo meglio Adriano Zuccalà,

il nuovo Presidente dell’assise pubblica rappresentativa della nostra Città

Il trentenne Adriano Zuccalà è il nuovo Presidente del Consiglio comunale di Pomezia: a seguito delle dimissioni di Renzo Mercanti è stato eletto in seconda votazione con 18 preferenze, contro le 4 andate a Dario Vitiello.

La redazione di Pomezianews l’ha intervistato: conosciamolo meglio.

Ci racconti: chi è Adriano Zuccalà e cosa faceva prima del suo impegno politico?

“Prima del mio impegno politico facevo quasi esattamente quello che faccio ora. Ovvero, faccio un lavoro che mi dà grandi soddisfazioni a livello personale e che mi impegna per garantire un futuro a questa città e per risvegliare più coscienze possibili al fine di garantire un futuro a questo Paese”

Quando e come è nata la sua passione politica?

“Prima della passione politica è stato sempre presente in me un forte senso civico ed un profondo rifiuto nei confronti delle ingiustizie sociali e di qualsiasi altro tipo. L’incontro con i ragazzi del M5S che allora aiutavano il nostro attuale Sindaco Fabio Fucci  ha permesso di dare sfogo alla mia voglia di fare qualcosa per gli altri, ma soprattutto cambiare il sistema da dentro e non semplicemente ponendosi in una posizione di contrasto nei confronti di chi amministrava”

Da consigliere di cosa si è occupato in particolare?

“Mi sono occupato principalmente di tutti gli aspetti che riguardavano l’ambiente e la salute pubblica, provando grande soddisfazione per il lavoro effettuato da tutta la commissione, gli assessori e gli uffici Comunali. Abbiamo raggiunto insieme grandi traguardi come l’estensione della raccolta Porta A Porta su tutto il territorio, che stiamo effettuando in questi giorni; la campagna conoscitiva e di monitoraggio sul gas Radon; la pubblicazione delle gare del verde e della pulizia delle spiagge, per arrivare alle grandi scommesse che abbiamo fatto come amministrazione e che stanno riscuotendo grandissimo successo, ad esempio gli Eco-Compattatori presso gli esercizi commerciali e le casette dell’acqua”

Come mai questa uscita di scena di Mercanti? Era tutto previsto?

“Come abbiamo detto in Consiglio Comunale avevamo previsto una possibile rotazione delle cariche a metà mandato: è stato fatto con alcuni presidenti di commissione qualche settimana prima di averlo fatto con il Presidente del Consiglio. Per chi lavora e segue il Movimento 5 Stelle non c’è niente di trascendentale o anomalo. Siamo semplici cittadini, non attaccati a poltrone o schiavi delle logiche di partito. Ognuno si mette a disposizione del gruppo in base alle proprie caratteristiche e tutti siamo al servizio di tutti. Capisco che chi non riesce a comprendere questo modo di vedere la politica cerca la dietrologia in qualsiasi azione che venga fatta dal nostro gruppo, ma perde solo tempo ed energie”

Un bilancio di questa prima metà di mandato

“Sono sinceramente stupefatto di quanto siamo riusciti a fare fino ad ora. La città sta rinascendo dalle sue ceneri giorno dopo giorno. Vengono aperti quotidianamente cantieri ed avviati nuovi servizi a favore dei cittadini. Abbiamo ancora tantissimo da fare per colmare il GAP amministrativo di questi decenni, ma siamo sicuramente sulla strada buona. L’impatto con i tempi e la burocrazia è stato forte, per questo il primo anno ci siamo dedicati molto a creare e sistemare i regolamenti comunali che erano obsoleti o inesistenti, che lasciavano troppo margine discrezionale alle figure istituzionali sbagliate. Adesso il lavoro fatto dietro le quinte del primo periodo sta ripagando e sento di poter dire che questo è solo l’inizio”

Proiettiamoci al futuro: siamo a giugno 2018. Che succede a Pomezia?

“Vedo sicuramente una città e dei cittadini profondamente cambiati, il senso civico sta aumentando ed è palpabile. Vedo che il nostro movimento politico avrà dimostrato di fare tutte le azioni possibili per il principale interesse pubblico e si presenterà alle nuove elezioni proponendo ancora una volta un programma elettorale concordato con i cittadini, ma forte di quanto fatto nel primo mandato. E’ troppo presto per esprimersi sulla lotteria delle elezioni, ma sono sicuro che quanto stiamo facendo non sta passando inosservato”




Donne, film e tante emozioni

Al via l’evento gratuito ‘Ciak! Tu chiamale se vuoi…emozioni’ promosso da Sportello Donne Pomezia. Sabato 6 febbraio, presso la libreria Odradek, sarà proposto il primo film

Si svolgerà il 6 e il 20 febbraio 2016, presso la libreria Odradek di Pomezia, l’evento gratuito ‘Ciak! Tu chiamale se vuoi…emozioni’ organizzato da Sportello Donne Pomezia che propone la visione di due film da vedere con occhi diversi, per abbandonarsi alle emozioni e attivare o ri-attivare vissuti, ricordi e ansie legati a qualche esperienza passata (vedi locandina per dettagli).
Si avrà l’opportunità di esplicitare davanti agli altri le emozioni che il film ci suscita, aumentando la consapevolezza di noi stessi e delle nostre dinamiche interne.
“Si tratta di una nuova modalità d’approccio alla visione di una pellicola cinematografica: con un utile orientamento pratico-esperienziale per vedere e discutere in gruppo la storia di un film e dei suoi protagonisti, ma anche per cercare di sciogliere dei piccoli ‘nodi’ di vita quotidiana, cercando di individuare nuove strade di risoluzione” sostengono la dott.ssa Teresa Di Martino e la dott.ssa Marina Landolfi di Sportello Donne Pomezia che condurranno il primo incontro.
‘Agata e la tempesta’ di S. Soldini è il film che sarà proiettato sabato 6 febbraio. “Questa pellicola ci vuole raccontare, attraverso le storie un po’ strane dei suoi personaggi, che la vita ci riserva sempre delle sorprese e delle novità e che vale la pena attraversarla in compagnia di persone care, che rispettano noi e la nostra progettualità. Vi aspettiamo da Odradek per passare un piacevole pomeriggio ‘di emozioni’ insieme” conclude Landolfi.




Aggressione al Sindaco Fucci e al Vice Sindaco Serra

Aggressione al Sindaco Fucci e alla Vice Sindaco Serra nel luglio 2013,i chiarimenti dell’Amministrazione sull’udienza in Camera di Consiglio.

Sulla vicenda dell’aggressione al Sindaco Fucci e alla vice Sindaco Serra nel luglio 2013 tornata alle cronache in queste ore per un’udienza in Camera di Consiglio, il Primo Cittadino chiarisce:

“Dopo i fatti di luglio 2013 né io né la vice Sindaco siamo stati informati o convocati da qualsivoglia Autorità Giudiziaria, in merito alla querela presentata da Fedele e Pontrelli. Evidentemente il Pubblico Ministero, non avendo ravvisato reati, ha richiesto l’archiviazione della denuncia a cui i querelanti, come consente la legge, hanno fatto opposizione. Da qui la convocazione per un’udienza in Camera di Consiglio, dove porteremo le nostre motivazioni che andranno a confermare l’assenza di qualunque ipotesi di reato esattamente come valutato dal P.M.. E’ importante specificare che non si tratta in alcun modo di una richiesta di rinvio a giudizio, ma piuttosto di un incontro durante il quale il Giudice ascolterà le parti per decidere sulla richiesta di archiviazione della denuncia fatta da Fedele e Pontrelli contro di noi. Per dovere di cronaca, invece, per la stessa vicenda deve essere rappresentato che lo stesso P.M. ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio contro Fedele e Pontrelli e il prossimo 22 febbraio è prevista l’udienza preliminare del processo che vede me ed Elisabetta Serra come parte offesa, e in cui naturalmente ci costituiremo parti civili”.




Il lato oscuro delle tradizioni

Come in tanti sapranno, oggi si terrà il “family-day”. Si tratta della manifestazione per la “difesa della famiglia tradizionale”, ossia quella formata da una figura materna e una paterna, o meglio ancora da una femminile e da un’altra maschile (come appunto vuole la tradizione).

E’ da qui che voglio prendere spunto per parlare del valore delle tradizioni stesse. Di esse ve ne sono diversi tipi e spesso vengono giustificate dalle più svariate motivazioni. Si manifestano in una grande molteplicità di riti ma alcuni di questi non sempre vengono messi alla luce. Anzi, spesso e volentieri le tradizioni vengono tenute nascoste.

Una di queste, ad esempio, è il bullismo. Il bullismo è la tradizione per cui un bambino/a viene emarginato, picchiato o insultato per un solo e semplice motivo: essere diverso. La tradizione vuole che la società sia sempre stata spaventata da chi è diverso, perché chi è diverso è anormale. Il bullismo è un’antichissima tradizione da questo punto di vista, che ha radici nell’essere umano e nella storia stessa. Una tradizione che ai giorni nostri si manifesta in luoghi come i corridoi scolastici, le strade o i social.. Ma non solo.

Le tradizioni sono le luci di Natale, il cioccolato a Pasqua, lo spumante a CapodannoMa tradizione è anche la corrida in Spagna, i piedi fasciati delle donne (anche chiamati “loti d’oro”) in Cina, l’infibulazione in alcuni Paesi africani. Le tradizioni nascondono spesso cattiveria, ingiustizia, violenza, in tutto il mondo e in ogni cultura.

Spesso ci impongono di essere in un modo, in quel determinato modo. Spesso servono solo per far sentire l’uomo a suo agio, forte e padrone. Spesso le tradizioni creano legami.. Spesso li spezzano. E spesso le tradizioni sono solo manifestazione di una cosa: la paura.

Il valore dell’unione, della famiglia, dell’uguaglianza, non si misura e non viene trasmesso attraverso tradizioni, ma attraverso l’amore.. E non la paura di manifestarlo.

Imagine there’s no countries 

It isn’t hard to do    

Nothing to kill or die for      

And no religion too

Imagine all the people 

Living life in peace”




Buon compleanno Sportello Donne Pomezia!

Sportello Donne Pomezia compie gli anni. Lo spazio di ascolto, informazione e consulenza per le donne del territorio per l’occasione propone film ed emozioni per tutti

Sportello Donne Pomezia compie tre anni.È infatti dal 23 gennaio 2013 che il progetto è attivo, nato dalla volontà di otto operatrici-volontarie per stare a fianco delle donne di Pomezia e dell’intera comunità, con attività gratuita di informazione, ascolto e consulenza che attualmente viene svolta presso l’Ufficio Politiche Sociali del Comune di Pomezia.
Per festeggiare il suo terzo compleanno Sportello Donne Pomezia organizza per i giorni 6 e 20 febbraio 2016, presso la libreria Odradek (Via Roma 39,Pomezia), l’evento “Ciak! Tu chiamale se vuoi…emozioni”, con la proiezione di due film da vedere con occhi diversi. “Non più solo come evasione, ma anche come strumento di trasformazione personale. Si condivideranno le emozioni scaturite dalla visione della pellicola insieme agli altri, sotto la guida di due conduttrici, con l’approfondimento di temi evidenziati sia dai personaggi del film sia dai partecipanti agli incontri” spiegano le operatrici. ”La programmazione è gratuita, ma si consiglia di prenotare inviandoci una email a:sportellodonnepomezia@gmail.com. Sabato 6 verrà proiettato il film ‘Agata e la tempesta’ del regista S. Soldini, mentre sabato 20 febbraio si proporrà ‘La finestra di fronte’ di F. Özpetek. Entrambi gli incontri iniziano alle ore 16,45”.<!--

Sportello donne Pomezia

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I motivi per cui le donne si rivolgono a Sportello Donne Pomezia sono diversi: perché subiscono violenza (psicologica, sessuale,economica e fisica) soprattutto tra le mura domestiche, ma anche per difficoltà in ambito lavorativo, relazionale, per problemi con le varie dipendenze di mariti e compagni (alcol, azzardo e droghe) e perché si sentono sole e isolate, soprattutto vivendo su un territorio dispersivo come quello pometino, dove è difficile spostarsi con i mezzi pubblici, peggio ancora se si hanno figli piccoli, e incontrare altre donne.
Il fenomeno è sociale, ma soprattutto culturale e coinvolge tutti noi, a partire dai più giovani. “Tra le nostre attività, interveniamo anche nelle scuole con progetti e contributi rivolti a studenti di tutte le età per aumentare la consapevolezza della cultura di genere ed educare, prevenire e promuovere comportamenti responsabili, perché crediamo che ‘prevenire è meglio che curare’”, affermano le volontarie. “Attualmente siamo inserite in una rete con istituzioni, altre associazioni,servizi socio-sanitari e forze dell’ordine per la stesura di un protocollo d’intesa che servirà a condividere non solo procedure e casi con gli altri soggetti, ma anche a formare gli attori coinvolti, dai vari operatori alle forze dell’ordine, che spesso non sanno gestire adeguatamente la presa in carico della donna che ha ricevuto violenza, che va invece sostenuta e aiutata e non può essere rimandata a casa e lasciata sola”.
Dove e quando: Ufficio Politiche Sociali, P.zza San Benedetto da Norcia 1, Pomezia. Merc. ore 9.00-11.00/Giov. ore 15.30-17.30
Contatti:tel:06.91146270-3881586901 (attivi solo in orario di ricevimento);
email:sportellodonnepomezia@gmail.com;
blog:www.sportellodonnepomezia.wordpress.com
fb:www.facebook.com/SportelloDonnePomezia