Violenza sulle donne

Un tema ancora attuale

Il 27 novembre si è tenuta la manifestazione a Roma contro la violenza sulle donne. Sono state moltissime le persone che hanno partecipato ed è stato un grande successo. Voglio partire da questo recente evento per riflettere su questo tema delicato e tormentato e analizzare perché, nel 2016, si sente ancora il bisogno di fare una manifestazione del genere.

Molte donne spesso soffocano il proprio dolore dentro quattro fredde mura domestiche, conducendo una vita vuota, una vita che nessuno meriterebbe. La violenza , in ogni sua forma, è il livello più basso a cui l’uomo può scendere per imporre “la propria opinione” o il “proprio volere”. Essa è l’ultima arma disponibile degli stolti non in grado di ragionare. Quando si fa uso della violenza l’uomo può essere giudicato solo in un modo: terribilmente stupido.

Le donne vengono ancora oggi discriminate in moltissimi campi. Questo è evidente tanto quanto nel campo lavorativo, quanto nel campo della politica. Anche la religione è stato un ulteriore fattore che ha influenzato questo tema negativamente.

Sono stati molti gli episodi in cui, nel corso della storia, la donna è stata condannata e giudicata come un “essere inferiore” rispetto all’uomo e le giustificazioni a tali accuse rasentavano il ridicolo. Per farne qualche esempio, una donna prima non poteva intraprendere una carriera politica perché giudicata “troppo irrazionale”. Inoltre, per molto tempo si è pensato che la donna non era in grado di compiere determinati mestieri perché “troppo debole”. Molti padri di famiglia hanno trasmesso ai loro figli un’immagine sbagliata della donna, nucleo fondamentale della famiglia tanto quanto il padre, proiettandola in una visione “passiva” e negativa.

Grazie al progresso molte teorie e stereotipi sono ormai superati, ma purtroppo ancora sopravvivono in alcune comunità, spesso in modo molto evidente (basti pensare come vengono trattate le bambine in alcune comunità africane).

Cerchiamo di ricordarci di tutto questo non semplicemente una volta all’anno. Ricordiamoci che la violenza è sempre sbagliata, verso chiunque essa sia proiettata. Combattiamo con la non-violenza per un mondo paritario, senza alcuna distinzione di genere. Un mondo in cui gli uomini non regalano mimose, ma rispetto ogni giorno.




Marta Russo. Il Mistero della Sapienza

Il 26 novembre la presentazione del nuovo libro

dello scrittore e giornalista Mauro Valentini

La redazione di Pomezianews ha incontrato e intervistato lo scrittore e giornalista Mauro Valentini, in vista della presentazione del suo ultimo libro, “Marta Russo. Il Mistero della Sapienza”, in programma – in anteprima nazionale – il prossimo 26 novembre alle ore 17, presso la sala consiliare “Sandro Pertini” del comune di Ardea.

Mauro Valentini, perché un libro su Marta Russo?

“Perché forse dopo quasi vent’anni da quell’assurda morte, si può tornare a ragionare con calma e con la giusta serenità su uno dei fatti più incredibili della nostra Repubblica ed anche e soprattutto su quel processo che ne seguì, forse il più grande processo mediatico di tutti i tempi”

9 maggio 1997: si ricorda come apprese di questo fatto tragico?

“Ero al lavoro, mi muovevo proprio attorno all’area della Sapienza, ricordo lo sgomento degli studenti che uscivano, lo smarrimento anche delle forze del’ordine che cercavano alla cieca tra i cestini, i cassonetti e sotto le auto un’arma, come un ago nel pagliaio”                                                             valentini

Lei parla di una contro-inchiesta: quali sono i punti del processo, secondo la sua opinione, non chiari?

“Tanti sono i punti oscuri, alcune cose non tornano nella ricostruzione ufficiale. Per prima cosa la particella sul davanzale della famosa aula 6, scambiata in un primo momento per polvere da sparo dal primo perito nominato dal PM, che indirizzò le indagini verso quella stanza. Successive perizie esclusero fosse residuo da sparo, ma tanto bastò per deviare per sempre l’indagine. E poi quello che più colpì l’opinione pubblica furono le modalità con cui i testimoni chiave di questa vicenda verbalizzarono le loro dichiarazioni: tali modalità furono fortemente censurate da tutti, anche dal Presidente della Camera Violante che disse in una celebre intervista che “la verità non si cerca passando sulle vite degli altri”. Una presa di posizione forte, ma che fu più che giustificata dalla visione della famosa videocassetta consegnata alla stampa, in cui molti videro delle pressioni fortissime contro la testimone chiave, Gabriella Alletto”

Secondo lei chi sono veramente i personaggi chiave, Scattone, condannato per omicidio colposo aggravato, Ferraro, condannato per favoreggiamento personale e Liparota, assolto dall’accusa di favoreggiamento?

“Chi sono? Posso rispondere chi erano, perché da allora e per sempre anche a tanti anni di distanza sono additati come mostri. Mostri che l’ultima sentenza definitiva, lo vorrei ricordare a chi ha perso la memoria storica di quel processo, ha condannato Scattone per un errore e Ferraro per averlo aiutato e protetto, mentre Liparota appunto nessuno lo ricorda non è neanche nominato nel dispositivo delle condanne. Chi erano Scattone e Ferraro? Erano due talenti accademici, due ragazzi giovani ma con un futuro da insegnanti e da ricercatori, due ragazzi che vivevano una vita normale. Liparota era un dipendente della Sapienza, un ragazzo schivo, chiuso, travolto
nell’anima da un’accusa che poi non fu neanche confermata dalla Cassazione”

Cosa vorrebbe dire ai genitori di Marta Russo?

“Alla famiglia di Marta ho parlato tanto nelle pagine del libro. Ogni pensiero di quella vicenda è dedicato alla memoria di Marta, al suo sfortunato destino e al segno che loro, come famiglia hanno lasciato nella storia dei trapianti in Italia e all’estero. La loro fondazione si è prodigata moltissimo per la causa della donazione degli organi, dando un senso e un seguito al “regalo” di vita che fecero consentendo l’espianto con Marta. Pensi che si parlò all’epoca di un vero e proprio “effetto Marta Russo” con un incremento delle iscrizioni alle varie associazioni di più del 20% . Forse le parole più tenere e che ho tenuto per me le avrei rivolte però a Marta, a quella ragazza che amava Eros Ramazzotti e che sognava di diventare Magistrato. A lei il libro è dedicato insieme al mio anno e mezzo di ricerche”




#ioleggoperché

 

#ioleggoperché è un’iniziativa dell’Associazione Italiana Editori che vede come protagonista la promozione dei libri e della lettura. Già nel 2015 ottenne un grande successo nazionale, che anche quest’anno intende mantenere.

E’ rivolta a tutti gli amanti della letteratura e prevede una grande raccolta della durata di nove giorni per migliorare le biblioteche scolastiche e per incentivare nuove iniziative all’interno del mondo del lavoro. Da sabato 22 a domenica 30 ottobre sarà possibile acquistare nelle librerie aderenti libri da donare alle scuole di primo e secondo grado. Inoltre gli editori raddoppieranno i libri acquistati dagli italiani, mettendo a disposizione degli istituti un numero pari di volumi.

Con la collaborazione di Confindustria- Gruppo temarico Cultura, gli imprenditori sono stati invitati ad aderire al progetto, cercando di creare una biblioteca contenente ogni tipologia di libro -quindi non solo manuali o libri tecnici/professionali. Sul sito dell’iniziativa troverete tutte le informazioni se intendete aderire al progetto e diventare “messaggeri”di tale iniziativa.

 




Borrowed time

I cartoni non sono cosa per bambini

Ci sono voluti ben cinque anni per ottenere“Borrowed time”, un cortometraggio prodotto dalla Pixar per opera di Andrew Coats e Lou Hamou-Lhadj, dalla durata di circa sei minuti e mezzo. Questo piccolo gioiellino smonta in pochissimo tempo un grande pregiudizio radicato negli adulti della nostra moderna società: i film di animazione non sono solo e unicamente prodotti per i bambini.

Esaminiamo per prima cosa la trama. Uno sceriffo di una città -che non ci è dato sapere il nome- si ritrova sulla scena di un tragico incidente che lo ha riguardato in prima persona, accaduto anni prima. Nelle sue rughe e nei suoi capelli bianchi il tempo ha lasciato le sue tracce, ma non è stato in grado di guarire una ferita ancora aperta. Nei suoi occhi azzurri si avverte un infinito senso di tristezza. Zoppica e a stento si regge in piedi, mentre rivive ciò che, evidentemente, lo segnò per il resto della vita.

Rimpianti, sensi di colpa, l’abbandonarsi a se stessi. Queste non sono certe emozioni che si configurano in un bambino e che, forse invece, conoscono meglio i “ grandi”.

Ai giorni nostri è opinione diffusa credere che i film di animazione siano destinati solo ad un pubblico infantile, ma tale pensiero è tanto fragile da venire smontato in pochi minuti, appunto, da “Borrowed time”. Dietro a quelli che comunemente -e a volte erroneamente- vengono chiamati “cartoni”, vi è in realtà una lunga tradizione. Basti pensare ai fumetti o ai famosi “anime” giapponesi, ricchi di scene cruente e di messaggi forti, non certo apprezzabili o adatte ad un pubblico sotto i dieci anni. I film di animazione sono perfettamente in grado di affrontare ogni tematica tanto quanto un qualsiasi altro film.

Se le mie parole non sono state sufficienti e non sono riuscita a convincervi, vi consiglio vivamente di guardare il cortometraggio sopracitato e di sperimentarlo voi stessi. Detto questo, vi auguro buona visione.




Truffe artistiche:

Case editrici a pagamento

Grazie ad internet è possibile qualsiasi cosa. Nel mondo artistico la piattaforma virtuale rappresenta un’ulteriore via di accesso per poter vedere realizzato il proprio sogno, che esso riguardi la fotografia, la pittura o la musica. Farsi pubblicità su internet è molto semplice e, in alcuni casi, anche molto efficace; ma in un’epoca ricca di competizione -e purtroppo anche di raccomandazione- non è comunque semplice riuscire ad emergere. Anzi, non lo è per niente. Dopotutto, l’arte ai nostri tempi non viene più valorizzata e i talenti rimangono conosciuti solo ad una nicchia di persone, se hanno successo.

Anche nell’ambito della letteratura vi sono molti ostacoli. Tanti scrittori si mettono alla ricerca di concorsi letterari nella speranza di riuscire ad emergere. Di concorsi ce ne sono davvero molti e di tutti i tipi: nazionali, internazionali, di narrativa, di poesia e anche di fumettistica. Ma ci si può fidare di tutti? Non sempre.

Infatti, vi sono alcune piccole case editrici che promuovono concorsi per cercare di “aiutare” i giovani talenti nella loro carriera artistica. Le pubblicazioni, però, non avvengono gratuitamente. Vengono spesso richiesti soldi per sostenere i costi della pubblicazione o per la pubblicità. Grazie a questi costi lucrano sulle speranze di moltissimi ragazzi, che alla fine non ottengono risultati e rimangono al punto di partenza. Cosa interessa effettivamente a queste case editrici? Vogliono davvero aiutare e valorizzare i nuovi talenti?

Ovviamente non tutte le case editrici lavorano in questo modo ed esistono molti altri metodi per cercare di emergere, tra cui anche l’auto-pubblicazione. Proprio dal momento che su internet è possibile qualsiasi cosa, invito le persone a stare attente ed informarsi bene prima di prendere decisioni al riguardo.




Referendum abrogativo:

E’ giusto mantenere il quorum?

E’ passato poco tempo da quando gli italiani sono stati chiamati alle urne per il referendum sulle trivellazioni, ma in molti hanno deciso di “non rispondere” senza andare a votare. Tra le tante riflessioni che ha aperto l’argomento ne analizzeremo in questo articolo una in particolare: quella riguardante il quorum.

Come è già noto, in Italia per il referendum abrogativo è necessario raggiungere il quorum del 50% degli aventi diritto di voto affinché esso possa essere valido. Esso serve per evitare che una minoranza di elettori possa prendere decisioni per tutta la collettività.

Il referendum è uno dei pochi strumenti democratici di cui la popolazione può usufruire per esprimere direttamente la propria opinione. Può accadere però (come è successo anche il 17 aprile scorso) che quest’ultimo possa essere sabotato da coloro che non sono favorevoli all’abrogazione e, per questo motivo, incentivano le persone a non votare, cosicché non si possa raggiungere la soglia minima di affluenza definita dal quorum. Le speranze dell’abrogazione di una legge si devono,quindi, sommare a quelle del raggiungimento del quorum stesso.

In questi giorni si sta diffondendo on-line la petizione che riguarda proprio l’eliminazione del quorum prevista per i referendum. Sempre più persone si dimostrano favorevoli e sono già state raccolte molte firme. Secondo quest’ultimi, l’abolizione porterebbe ad una maggiore democraticità, evitando ulteriori ed eventuali sabotaggi, e motiverebbe i politici ad esprimere una propria opinione sull’argomento, così da motivare anche la popolazione.




Sabato 16 Aprile controllo GRATUITO Glicemia e Pressione Arteriosa

Farmacia_Via_del_Mare_smallContinua il progetto presso le farmacie comunali in base al protocollo di intesa stipulato  tra Croce Rossa Italiana Comitato Locale di Pomezia, il Comune di Pomezia e la Pomezia Servizi.

I Volontari della Croce Rossa di Pomezia vi aspettano  dalle 8 alle 13 presso la Farmacia Comunale
in via Del Mare 34…..Vi aspettiamo!!

Scarica il volantino da QUI

 

 

 





Intervista ai consiglieri Raspa e Petriachi

Pomezianews ha incontrato i due consiglieri del Movimento 5 Stelle al centro delle polemiche di questi ultimi giorni per presunte illegittimità degli edifici di loro proprietà, siti a Torvaianica Alta: Giuseppe Raspa e Gianfranco Petriachi rispondono alle nostre domande per tentare di far luce su una vicenda ancora dai contorni poco chiari.

Partiamo dall’esposto fatto da un costruttore locale alla Regione Lazio: cosa chiede e perché?

“Il costruttore, tutto di un tratto, insinua abusi, tramite un accesso agli atti, guarda caso nelle case di due consiglieri comunali che hanno votato l’annullamento del piano di Torvaianica Alta, annullamento al quale si è opposto. Fa il paio con le accuse di abuso ad una altro consigliere M5S, denunciate sempre dopo l’annullamento del Piano di Torvaianica dal suo “amico di famiglia” (a suo stesso dire) nonché consigliere comunale di Pomezia . Da quando abbiamo annullato il piano di Torvaianica Alta (annullamento necessario per poi ripianificare) in funzione della dettagliata relazione tecnica che spiegava lo sbilanciamento a favore del privato ed a discapito del pubblico, siamo stati oggetto della attenzioni del costruttore, del consigliere comunale “amico di famiglia” e della Regione Lazio. Tutto di un tratto queste puntuali attenzioni alle case dei consiglieri M5S. Non siamo giornalisti, ma queste sono coincidenze interessanti, non trova? Evidentemente per la carta stampata, no”raspa1

Cosa risponde il settore urbanistica del comune di Pomezia?

“La relazione specifica che dalle carte e dai sopralluoghi effettuati non sono state rilevate irregolarità su nessuno dei due edifici. E’ stato dunque preso un grande abbaglio. Semmai si tratterà di rimuovere una piccola cabina box in legno semplicemente poggiata nel giardino, utilizzata per custodire gli attrezzi da floricultura”.

Cosa chiede la Regione Lazio dopo aver acquisito materiale documentale e dopo aver effettuato il sopralluogo?

“Chiede al Comune di fare le verifiche. Il Comune le ha effettuate ed ha risposto…curioso che in appena 5 giorni, conteggiando anche i giorni di sabato e domenica, la Regione Lazio ha preso i documenti in Comune, ha fatto i sopralluoghi, ha redatto la relazione e ha scritto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, nonché per conoscenza al costruttore, avendo constatato, a loro dire, la presenza di manufatti posti in condizione di abuso”

Qual è la vostra versione dei fatti? si è parlato anche di un errore di valutazione, cioè di edifici non di vostra proprietà…

“Noi ci atteniamo a ciò che dice il Comune, non esiste una versione nostra. Il Comune spiega che, oltre ad aver confuso i progetti delle singole proprietà a sostegno del proprio teorema, la Regione ha anche allegato fotografie raffiguranti le case di un vicino anziché una delle nostre, con tanto di freccia indicante l’immobile, confermando quindi l’erroneità della propria tesi”

Come avete intenzione di procedere?

“Noi vogliamo solo essere liberi di fare il nostro dovere, rispettando l’impegno preso e scritto nel programma elettorale anche a proposito dell’urbanistica. Il problema è che più facciamo il nostro dovere, più le pressioni aumentano. E’ ormai direttamente proporzionale. Sapevamo che, andando a toccare alcuni temi, ci avrebbero assalito. Ma noi teniamo duro. Dei problemi creati dalla cementificazione del nostro territorio tutti i cittadini ne hanno contezza. Noi ce ne occupiamo da tempo, anche per la zona di Torvaianica Alta, da semplici cittadini ben prima di diventare consiglieri comunali. Già da allora chiedevamo interventi atti a modificare la mobilità e spazi verdi pubblici attrezzati. E con noi tanti altri cittadini. Un esempio su tutti? Nel 2009 circa 200 persone sottoscrissero una petizione presentata da Giuseppe Raspa per rendere più sicura la mobilità per i pedoni proprio a Torvaianica Alta”

Quali saranno i passi che intraprenderà l’Amministrazione comunale?

Il passo è sempre lo stesso, dal 2013. Noi, insieme a tutti i colleghi Consiglieri del M5S, al Sindaco e agli Assessori, porteremo fino in fondo e senza esitazioni l’impegno che abbiamo preso con il programma elettorale partecipato con i Cittadini di Pomezia. Se ne facciano tutti una ragione” petriachi2
 

Quale futuro per l’urbanistica a Pomezia?

“Per il passato abbiamo proceduto a fare verifiche su diversi piani urbanistici in itinere, sempre con l’ottica della corretta ripartizione tra l’interesse pubblico e quello privato. Torvaianica Alta è solo una parte delle zone verificate. Siamo sicuri che, nell’interesse generale della comunità, la maggior parte degli operatori edilizi saranno pronti a fare la propria parte per migliorare gli standard di qualità della vita dei cittadini. Il futuro non si promette. Il futuro si programma e si attua. Abbiamo deliberato oltre un anno fa l’indirizzo per il Nuovo Piano Regolatore, fermo ormai dal 1974. Pensi che gli ultimi dati Istat noti registrano che i nuclei familiari di Pomezia sono diminuiti e che c’è una drastica diminuzione nel trend del numero degli abitanti. Ma qui si pianificava l’urbanistica con una visione di oltre 40 anni fa…  Alcuni obiettivi deliberati sono la tutela paesaggistica ambientale, quella del patrimonio storico archeologico, limitare al massimo il consumo del territorio sia in termini di edificazione che di infrastrutture, senza negare la necessità di prevedere ulteriori possibilità di crescita, limitate alle effettive esigenze della popolazione e nell’assoluto rispetto del Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR), con riguardo anche ad un’equa ripartizione delle possibilità edificatorie tra le varie aree del territorio secondo le leggi vigenti”




I circhi e lo sfruttamento di animali

Ancora legali nel 2016

Ormai sempre più persone si dichiarano contrarie alle attività circensi che fanno uso di animali per i propri spettacoli. Infatti, la sensibilità nei confronti di questo tema è notevolmente aumentata e attualmente la maggioranza della popolazione (stando ai dati, circa il 63% del popolo italiano) è d’accordo sull’abolizione dello sfruttamento degli animali all’interno dei circhi.

Le condizioni degli animali utilizzati per questo tipo di spettacoli non sono più un mistero da molto tempo. Nei circhi, infatti, essi sono costretti a “vivere” in gabbie strettissime, a volte senza dar loro cibo o acqua e costantemente scossi dai continui viaggi che sono costretti a compiere. Cresciuti in un ambiente completamente diverso da quello naturale, non conoscono che il terrore, la violenza e la paura. I metodi con cui vengono addestrati sono a dir poco terrificanti, costretti a compiere azioni totalmente innaturali solo per un insensato divertimento dell’uomo-padrone. Questi poveri animali riportano i segni, sia fisici che psicologici, del continuo maltrattamento a cui, purtroppo, sono stati abituati. Moltissimi di questi sono, inoltre, in via di estinzione. Tigri, elefanti, leoni, rettili, orsi e animali acquatici sono solo alcune delle specie che vi si trovano più frequentemente.

In Italia le attività circensi che fanno utilizzo di animali vengono riconosciute dalla legge del 18 marzo del 1968, da allora rimasta immutata nonostante il crescente dissenso nel confronti di tali spettacoli. Citando la legge, “lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante. Pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore”. Inoltre, non esiste un registro pubblico che indichi il numero di animali detenuti dai circhi, senza contare che queste attività possono contare su alcuni finanziamenti pubblici erogati dal specifiche strutture del Ministero dei Beni culturali, Spettacolo e Turismo.

Molti Paesi d’Europa hanno vietato lo sfruttamento di animali (anche se alcuni solo parzialmente) da diverso tempo. E’ arrivato il momento che anche in Italia si operi a favore di queste povere vittime, costrette alla subordinazione e ridicolizzate per un semplice “divertimento” dell’uomo. Organizzazioni come la LAV e L’OIPA stanno cercando di eliminare i finanziamenti destinati a tale scopo ed operano per vietare l’impiego di animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti.




Rinasce la PRO LOCO POMEZIA, conosciamo meglio questa realtà

A Gennaio di quest’anno è RInata la Pro Loco Città di Pomezia. Abbiamo voluto incontrare, per provare a conoscerli meglio, il Presidente Claudio Mazza ed il vice-presidente Stefano Pozzi in una lunga intervista  in cui ci raccontano lo spirito e le iniziative che sono alla base di questa associazione.

Diamo precedenza al Presidente, chi è Claudio Mazza?

Nato ad Anzio nel 1970, vissuto a Nettuno, Roma, Ostia, Aprilia ed ora sono a Pomezia dal 2005.

C’è stata una fase nella quale volevo andare via… ma poi il destino mi ha fatto incontrare una persona che mi ha spronato a far uscire dal guscio la mia creatività

E vuoi dirci chi è questa persona?

Un sognatore affamato di aggregazione come me, è solo che usiamo mezzi diversi donati da madre natura. Chiunque viene dotato di virtù… il bello sta nello scoprire ciò che devi farne.

Conosciamo il tuo lavoro di artista attraverso le tue Opere, ricordo la splendida Pomona realizzata per il Carnevale pometino e il presepe di sabbia esposto anche alla mostra dei 100 presepi di Roma, da dove arriva l’ispirazione e come nasce la voglia di condividere?

Riuscire a dar vita (ma già è in se) alla materia creando forme più o meno piacevoli è una virtù, questo dono ha un suo perché… quando si crea non è necessario che il risultato sia bello o brutto, l’arte deve assolutamente comunicare nel momento in cui viene osservata, pensieri e parole saranno altamente soggettive e diverse fra loro, ma la cosa più bella sta nel vedere che ciò che tu hai creato porta le persone a parlare e relazionarsi. Ecco il famoso PERCHÉ! Sono sempre più convinto del motto Creare per Socializzare, mai come ora c’è un’ inconsapevole fame di aggregarsi. Siamo troppo abituati ad osservare cose artificiali prive di anima e asciutte di sudore. Nel momento in cui realizzi qualcosa hai sudato per ottenere quel risultato, dentro ogni opera c’è sacrificio, paura, ira… e gioia, questa è l’enorme differenza che dà modo di penetrare le persone cercando di far rinascere un loro soggettivo ed unico pensiero. Per me è sempre una nuova avventura, cerco sempre di essere il maestro di me stesso il che mi rende il cammino più complicato dato che amo essere autodidatta. Grazie a questa mia dote, il Dio destino mi ha fatto conoscere (e ancora continua) molte persone, costoro, pur non sapendolo, sono coinvolte incondizionatamente nelle mie opere. Sembrerò matto ma anche TU….che in questo momento leggi diventi complice e partecipe. Ogni persona, anche con il semplice sguardo, compie quelle micro azioni che formano l’interesse trasformandosi in pura energia per chi crea. Ma di base c’è sempre una semplice relazione fra chi osserva e chi crea, la maggior parte delle volte questa relazione si trasforma in conoscenza per poi diventare amicizia.

Come Nasce l’idea della Pro-loco?

Quando siamo partiti eravamo in 6, poi siamo diventati 15 tra cui il presidente onorario Mario Bianchi, (stimato e storico imprenditore pometino) ci riteniamo persone propositive e questo ci sta permettendo di camminare (e non correre) senza soste improduttive. Ad oggi la Pro Loco non è più un progetto, è un dato di fatto. Qualsiasi gruppo promotore può, dove ne sia la necessità, concretizzare l’obiettivo. Ed infatti a Pomezia c’era questa necessità, lo dimostra il fatto che in meno di 2 mesi abbiamo raggiunto oltre 100 tesserati e più di 50 convenzioni coinvolgendo nomi e realtà anche molto distanti tra loro, come: farmacie comunali, centri sportivi e molti imprenditori e professionisti, tra i soggetti convenzionati abbiamo anche la Clinica sant’Anna che mai prima d’ora aveva stipulato convenzioni. Il primo passo è stato accreditare la nostra Pro Loco all’UNPLI (Unione nazionale Pro Loco d’Italia), diversamente sarebbe stata un’associazione come tutte le altre, mentre questa iscrizione ci dà accesso a tutti i grandi contenitori che l’UNPLI mette a disposizione delle oltre 6000 Pro Loco in Italia, stipulando convenzioni e protocolli d’intesa direttamente con i ministeri o le associazioni nazionali come ANCI (associazione comuni italiani alla quale ha aderito anche il nostro comune). Descrivere le potenzialità che si aprono in poche parole sarebbe troppo riduttivo, basti pensare che l’UNPLI è stata riconosciuta tra le 170 associazioni scelte nel mondo dall’UNESCO. Il nostro egoistico pensiero sta nello sfruttare ogni mezzo messo a disposizione da UNPLI per dar risalto al nostro territorio e alle persone propositive ed attive per i loro progetti.

Proseguiamo con il VicePresidente, chi è Stefano Pozzi?

Sono un cittadino nato e cresciuto a Pomezia. Artigiano, spostato con 3 figli, molto curioso per natura.

Rivolgo anche a te la stessa domanda, Come Nasce l’idea della Pro-loco?

Mi sono avvicinato all’idea di Pro Loco perchè ritengo che in un comune come il nostro sia uno strumento indispensabile per contribuire alla crescita sociale della città, per la conservazione delle tradizioni, per la valorizzazione del territorio, per sviluppare un sentimento di appartenenza che non è diffusissimo in una città nuova come Pomezia. La Pro Loco era dormiente e quando mi è stato chiesto di riattivarla ho accettato con entusiasmo.

Quali sono i progetti che avete già realizzato e quali quelli in programma?

Siamo appena nati e finora siamo stati più impegnati in questioni organizzative e burocratiche ma siamo comunque riusciti a realizzare l’evento “Peperoncino che passione” (in collaborazione con l’accademia del peperoncino) presso il Centro commerciale 16 pini, un evento che è durato 10 giorni e che ha visto coinvolte diverse realtà del territorio. Stiamo organizzando per la fine di Aprile una riedizione del Torneo Matusa, una vecchia tradizione calcistica pometina, in pratica un torneo tra vecchie glorie per giocatori over 50. Domenica 5 Giugno a Torvajanica ci sarà la seconda edizione della Coppa Cobram, rivisitazione della mitica corsa in bici fantozziana, che lo scorso anno ha riscosso un notevole successo. Inoltre sono partiti i preparativi per il contest “a colpi di Rock” che vedrà coinvolte le rock band emergenti. E poi altri eventi ancora in fase embrionale dei quali è ancora presto parlare.

Non puoi darci qualche altra anticipazione?

Vorremmo per il futuro prossimo mettere insieme tutte le realtà territoriali, commercianti, albergatori, associazioni culturali ed amministrazione, per realizzare dei percorsi che rendano fruibili i siti di interesse storico e naturalistico, attraverso visite guidate e materiale informativo, magari con percorsi pedonali e/o ciclabili. Vorremmo inoltre organizzare una sagra a Pomezia con la partecipazione dei ristoratori locali.

Mentre parlo con voi mi rendo conto che siete tutti e due pasticceri… vedi a volte il caso…  

CLAUDIO: È l’esempio eclatante del cambiamento, no rivali, no concorrenti, no invidia, ma semplice rispetto e stima di un tuo concittadino e carissimo amico e collega . Forse si può vivere meglio …ma il dilemma sta nella propria coscienza . LO VOGLIAMO VERAMENTE ? Io SI

STEFANO: Questa è una bella coincidenza, non credo esista un’altra Pro Loco con due pasticceri nei ruoli di Presidente e Vice. Una Pro Loco zuccherosa, chissà che non si riesca a realizzare prima o poi qualcosa a tema pasticceria.

Un’ultima domanda… per contatti e tesseramenti come siete raggiungibili?

Rido da sola alla risposta ovvia…

Presso la pasticceria GMS in via Fillippo re 6 e Pasticceria Mazza presso il centro commerciale 16 Pini.

Potete inoltre seguire gli eventi della Pro Loco attraverso la pagina Facebook e presto con un sito dedicato.




Raccolta fondi per la scuola Margherita Hack

Quando le mamme sono cittadine attive succede che… si attivano! Ed in 3, Valeria Petricca,
Alessandra Ricci e Carmen Leone, mamme di alunni della Margherita Hack, decidono di
raccogliere fondi per la loro scuola e per farlo hanno pensato di organizzare un evento aperto a tutti
il cui ricavato andrà a finanziare alcuni progetti didattici.
Ma perché si attivano le mamme? ​Perché sanno ascoltare le altre mamme e riescono a trovare
soluzioni compatibili con le necessità di genitori e bambini. Così hanno pensato che, invece di
continuare a raccogliere soldi di volta in volta per i vari progetti, (il che ci fa odiare le povere
rappresentanti di classe che sembrano più agenti di equitalia che mamme), si poteva immaginare un
modo diverso di contribuire che somigliasse meno a un prelievo, e più a una festa. Nasce così l’idea
di un evento per la raccolta fondi, un pomeriggio di gioco per i bambini che si traduce in un
momento di aggregazione e complicità tra genitori che si adoperano per migliorare la proprio
scuola.
12809520_10208877719050841_6038162454524210354_nCome raccogliere i fondi?​ Con una riffa da 1 € a biglietto. L’estrazione dei premi avverrà nel pomeriggio di Domenica 20 Marzo durante l’evento “Aspettando la primavera”​che si terrà presso il comitato di quartiere Nuova Lavinium a partire dalle 15.00. La quota di partecipazione all’evento, che andrà anch’essa a far parte dei fondi destinati ai progetti da realizzare, è di 2€ a famiglia.
Nel pomeriggio si susseguiranno momenti di gioco, uno spettacolo interattivo e diversi laboratori per bambini realizzati con il supporto dell’associazione L’isola di Ula e Opp e con la collaborazione del Comitato di quartiere Nuova Lavinium sempre disponibile nel mettere i propri spazi a disposizione di iniziative sociali.
Verrà anche allestito un “albero delle idee” al quale i bambini potranno attaccare i loro
suggerimenti e preferenze per i laboratori da realizzare con i fondi raccolti.




I comuni di Ardea e Pomezia aderiscono al progetto “Lazio in Gioco”

La Legge Regionale n 5/2013 – Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico – definisce delle regole regionali in materia di gioco d’azzardo e prevede nello specifico l’attivazione di 51 sportelli (uno per ogni distretto di ogni provincia della Regione) aventi il compito di accogliere giocatori d’azzardo patologici in cerca di aiuto e i loro familiari, orientare ai servizi socio-sanitari sul territorio e svolgere attività di prevenzione territoriale.

Il Comune di Ardea, in sinergia con il Comune di Pomezia, con la collaborazione dell’Associazione Family Time Onlus, ha avviato le attività previste dal Progetto finanziato dalla Regione Lazio.

Venerdì 18 marzo, alle ore 10.00, presso la Sala Consiliare del Comune di Ardea si terrà l’evento “C’é Gioco e Gioco ” , un Incontro di presentazione del Progetto “Lazio in Gioco”

Lo Sportello sarà gestito da Psicologi e Psicoterapeuti Counselor, afferenti all’équipe psico-educativa del Centro Clinico Specialistico Family Time. Viene privilegiato l’ascolto e l’accoglienza, fornendo uno spazio di consultazione psicologica alla persona con problemi legati al gioco d’azzardo e ai familiari, con modalità diverse, individuate secondo necessità (colloqui individuali, colloqui di coppia, counseling al solo familiare).

Obiettivo dello Sportello è quello di accogliere empaticamente la persona per poi definire prassi di collaborazione con gli altri servizi territoriali più specificatamente vicini al cittadino in difficoltà ed alla sua famiglia.

Il Gioco d’azzardo patologico è una dipendenza del tutto simile a quella che si instaura con le droghe. Il giocatore patologico compromette gradatamente lavoro, relazioni, salute, spesso causando gravi problemi anche ai familiari. Secondo i dati del Ministero della Salute negli ultimi anni il G.A.P. sta crescendo.

I Professionisti di Family Time accoglieranno chi desidera avere maggiori informazioni e/o una consulenza più specifica nei seguenti giorni ed orari:

Sede di Family Time – Via Prato n° 12 a Martin Pescatore (Torvajanica)                                                                                    Venerdì dalle ore 11.00 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 20.00

Sede del Centro Anziani – Via Lavinia n° 26 ad Ardea                                                                                                                    Giovedì dalle ore 15.30 alle ore 19.30

Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi ai seguenti recapiti:                                                                                           Numero telefonico dedicato: 3924765359                                                                                                                                          Mail dedicata: info@associazionefamilytime.it