Alla nascita del puntinismo: Signac

Paul Signac, figura centrale del puntinismo (“pointillisme”), ha lasciato un’impronta indelebile nell’arte moderna con la sua rivoluzionaria tecnica pittorica.
Attraverso l’uso di piccoli punti di colore puri, ha dato vita a opere vibranti e luminose.
Questo articolo esplorerà la vita di Signac, l’importanza della corrente puntinista e alcuni esempi significativi delle sue opere.

Paul Signac nacque il 11 novembre 1863 a Parigi, in una famiglia borghese.
Inizialmente interessato all’architettura, decise di intraprendere la carriera artistica dopo un incontro con il maestro impressionista Claude Monet. Signac sviluppò un profondo interesse per la pittura en plein air, che lo portò a esplorare la luminosità e i giochi cromatici presenti nella natura. Durante la sua vita, intraprese numerosi viaggi, esplorando le coste francesi e mediterranee, dove trovò ispirazione per molte delle sue opere.

Signac fu uno dei pionieri del puntinismo, una corrente artistica che si sviluppò nel tardo XIX secolo come evoluzione dell’impressionismo.
I puntinisti si concentrarono sull’applicazione di piccoli punti di colore puro sulla tela, che, visti da lontano, si fondono nell’occhio dello spettatore creando un effetto di luce e vivacità.
Signac giocò un ruolo fondamentale nel definire e diffondere i principi del puntinismo, lavorando a stretto contatto con Georges Seurat.
Insieme, i due artisti scrissero il manifesto dell’estetica puntinista, delineando i principi tecnici e filosofici del movimento.

Tra le opere più celebri di Signac vi sono sicuramente i caldi e luminosi paesaggi: praterie, porti, montagne e colline.
Signac adorava dipingere all’aria aperta, e questo è dimostrato dai numerosissimi quadri di vedute.
Non mancano però anche opere in cui la figura umana è presente: come tipico dell’impressionismo, i temi rappresentati ruotano tutt’attorno alla borghesia e alla rappresentazione dei salotti in case silenziose e abitate da figure in solitudine.

Paul Signac ha svolto un ruolo cruciale nello sviluppo del puntinismo e ha contribuito a definire la pittura moderna.
La sua dedizione all’uso di punti di colore puri ha aperto nuove possibilità espressive nell’arte, permettendo la rappresentazione di lucentezza e vivacità senza precedenti.
Signac ha lasciato un’eredità duratura e le sue opere continuano a ispirare gli artisti di oggi.
Attraverso la sua ricerca artistica e la sua passione per la luce, Signac ha ampliato i confini dell’arte e ha lasciato una traccia indelebile nella storia dell’arte moderna.




All you need is Love

Tutto il mondo, come ogni anno da 33 anni, ricorda e celebra uno dei personaggi che hanno fatto la storia del nostro ventesimo secolo.

Non un politico, non uno statista, non un poeta, o peggio un “mostro criminale”, ma soloun cantante di rock and roll, John Lennon.

 L’8 dicembre 2013 il mondo lo ha ricordato come ogni anno: al Central Park di New York con lo Strawberry Fields Memorial, ornato di tutti gli omaggi floreali dei fans. A Broadway il consueto Tributo con molti artisti, mentre Bob Dylan giorni fa ha presentato il brano Roll On John, che ha scritto per lui. E così via, l’elenco delle celebrazioni è lungo.

 

John Lennon è l’uomo che disse “…non voglio che si faccia di me un martire cazzo, ho solo da dire delle cose e le dico”. Di cose ne ha dette tante, all’apparenza semplici, quasi banali: “Tutto ciò di cui hai bisogno è Amore”, “Date una speranza alla Pace” e così via. E’ anche l’uomo nato durante l’ultimo conflitto mondiale e che ha odiato la guerra fino in fondo e che disse: “ci hanno dato le nostre MBE (cavaliere dell’ordine dell’impero britannico, n.d.a.) per aver fatto musica e non per aver guidato carri armati”. Si può cantare “immagina tutta la gente”, ma è impossibile cantare “immagina il mondo senza John Lennon”.

 John Lennon assieme ai suoi amici Paul, George e Ringo, ha cambiato la musica moderna e soprattutto ne ha modificate le regole fino a quel momento applicate. Ancora oggi è un punto di riferimento, nonché tappa obbligata per chiunque inizi ad approcciarsi al mondo delle sette note. Chi non ha imparato a cantare ascoltando Come Together, o ha iniziato a suonare la chitarra cercando di seguire gli accordi di Help? Generazioni di musicisti passati, presenti e futuri. Ancora oggi le note di copertina di moltissimi lavori di artisti riportano la frase “thanks to John, Paul, George and Ringo”. Grazie ragazzi per esserci stati e esserci ancora.

 Ricordo un film dove il protagonista, un professore di musica, ottiene questa risposta dal figlio che era sordo dalla nascita: “…papà credi che IO non sappia chi sia stato John Lennon”?

 Ecco la questione. Sfido chiunque, al mondo, a non sapere chi sia John Lennon per ciascuno di noi. Ognuno ci può mettere quello che sente, perché la sua grandezza è stata proprio questa.

 Lui voleva “solo” dire delle cose. Le ha dette a tutti quanti e noi le porteremo dentro sempre, in un modo o nell’altro. L’8 dicembre 1980 e i colpi di pistola di Mark Chapman sono stati un nuovo punto di partenza, non la fine.

 Thank you John. (..e Paul, George e Ringo, naturalmente!)