Emily in Paris 4, Roma la nuova protagonista

Di sicuro il “fenomeno Emily” quest’anno ha fatto scalpore tra i giovani di tutto il mondo, in particolare tra quelli italiani, essendo stata questa stagione girata per metà nella nostra amata capitale, Roma.

La serie, ahimè, è stata rilasciata da Netflix in due parti: la prima il 15 agosto e la seconda il 12 settembre, costringendoci ad aspettare impazienti le discutibili scelte d’amore di Emily.

Dopo il matrimonio fallito tra Gabriel e Camille, Emily cercherà di legarsi di nuovo al suo amato chef, benché ancora combattuta dai sentimenti che prova per Alfie. Tra vari tira e molla, tuttavia, ci sarà un nuovo personaggio che conquisterà la nostra protagonista, spingendola a prendere un volo diretto per l’Italia.

Naturalmente ad interpretare la nostra amata Emily è sempre l’elegante Lily Collins, la quale ci stupisce ancora una volta con i suoi look bizzarri e originali, che, tra l’altro, per la maggior parte, sono omaggio a Audrey Hepburn, la grandiosa attrice degli anni ‘60 che la Collins richiama molto nell’aspetto.

Oltre poi agli attori che ormai ci accompagnano da quattro stagioni: Ashley Park, Lucas Bravo, Camille Razat, Lucien Laviscount, Philippine Leroy-Beaulieu e molti altri, di un certo effetto sono anche le new entries italiane, quali Eugenio Franceschini e Raoul Bova.

La nostra bella Roma, che a detta del produttore Darren Star, “è l’altra città romantica d’Europa, un po’ come lo yin e lo yang di Parigi”, contribuisce senza dubbio a rendere la serie ancora più incantevole e avvincente, con un respiro internazionale. Veniamo colpiti dalla bellezza dei luoghi a noi conosciuti, come il Colosseo, la Fontana di Trevi, Piazza di Spagna ed altri ancora, come anche dal buon aspetto dei nostri deliziosi piatti tipici. Si tratta di un vero e proprio viaggio nella città eterna, colmo di riferimenti a “La dolce vita” e a “Vacanze romane” e di cliché che però attirano ogni giorno turisti di tutto il mondo.

Insomma, diciamo che il nuovo capitolo “Emily in Rome” ha più che affascinato il pubblico italiano e non, facendolo innamorare dell’Italia, ma, soprattutto, dei ragazzi italiani! 

Non vediamo dunque l’ora che la quinta stagione, da poco confermata, ci regali nuove sorprese e nuove magiche vedute della nostra capitale.


Virginia Porcelli




A Parigi con Colette. Qui tutto inizia e insieme si compie di Angelo Molica Franco

Passaggi di Dogana di Giulio Perrone Editore

La casa editrice romana Giulio Perrone Editore ha creato una collana di libri molto particolare, Passaggi di dogana. Si tratta di una raccolta di guide letterarie che, seguendo le tracce di scrittori, ci portano alla scoperta di luoghi e città nel mondo. Si va da Stoccolma a Lisbona, da Napoli a New York, da Dublino a San Francisco, da Genova a Londra e Parigi.

Inizialmente l’idea era quella di coniugare l’amore per la letteratura con quella per i viaggi ma, successivamente, si è ampliata inserendo testi che si lasciano contagiare dal mondo della musica e del cinema dedicando un titolo a Totò parlando di Napoli o a Genova parlando di De Andrè.

Durante l’evento Insieme Festival non ho resistito alla tentazione e mi sono regalata un cofanetto di Passaggi in Dogana con le città di Parigi, Londra, Lisbona e Stoccolma.

 

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A Parigi con Colette. Qui tutto inizia e insieme si compie

Ho iniziato a leggere da questo volume affascinata dalla bellissima copertina e dall’idea di immergermi nel mondo della belle époque francese.

L’autore, Angelo Molica Franco ci conduce nel profondo dell’anima francese di inizi del ‘900 attraverso la storia e la vita di Colette.

È scrittrice, giornalista, attrice, critica letteraria ma, Colette, è soprattutto una donna esuberante, trasgressiva libertina e libera che non si preoccupa certo di far mostra del suo essere come quando bacia la sua amica e compagna Missy.  Clamore e scalpore che le aprono anche le porte di un rinomato salotto come quello di Gertrude Stein, dove non è difficile incontrare personaggi illustri come Picasso e Matisse.

Colette ebbe tre mariti e un amante, e fu più volte al centro di scandali per le sue disinibite relazioni sentimentali con personalità di ambo i sessi. Per quanto fosse definita amorale per le sue scelte anticonformiste, in effetti per la sua vita e le sue opere letterarie Colette rappresenta un inno alla libertà della donna.

Basti pensare che le prime opere che scrisse furono firmate dal suo primo marito nonché editore e, solo grazie alla sua grande determinazione, riuscì a liberarsi dal marito e apporre la propria firma alle proprie opere.

 

A Parigi con Colette

Nel corso della lettura di A Parigi con Colette si vive tutta l’atmosfera parigina di inizi secolo; e sembra di sentire le musiche del Moulin Rouge, il vociare dei salotti più in voga, tra abiti, merletti e baldoria di artisti notturni. La più classica Parigi bohèmienne, con i suoi salotti e i suoi teatri, i suoi caffé chantant, i circoli, i ristoranti e quel nuovo rivoluzionario impulso dell’arte e della cultura del periodo, tra pittori, scrittori e artisti vari.

Leggere A Parigi con Colette è sì viaggiare, ma nel tempo, riscoprendo una Parigi che sembra unirsi come un’unica anima con il personaggio della indimenticabile Colette.

Per Passaggi di Dogana ecco il link a Giulio Perrone Editore




L’ELEGANZA DEL RICCIO

 

di Muriel Barbery

Ed. e/o

 

 

Come possono una ricca ragazzina di 12 anni e una sciatta portinaia di 54 diventare amiche? Semplice: indossano entrambe una maschera che nasconde due anime colte e raffinate, l’amore per i classici e il Giappone, il disprezzo per la mediocrità travestita da eleganza; sono entrambe delle snob.

 

“Alcune persone sono incapaci di cogliere il senso della vita e il soffio intrinseco in ciò che contemplano, e passano la loro esistenza a discutere sugli uomini come se fossero degli automi, e sulle cose come se fossero prive di anima….”

 

Muriel Barbery racconta la storia di Renée, ultracinquantenne portinaia di un elegante palazzina di Parigi, di Paloma, figlia dodicenne di un ricco ministro, e di monsieur Ozu, regista giapponese che saprà scoprire cosa si nasconde dietro quelle due maschere.

Con uno stile non facile, ricco di citazioni filosofiche, a tratti forse noioso, la Burbery nelle prime 80 pagine tesse la sua tela, nella quale rimaniamo intrappolati e dalla quale non desideriamo più fuggire.

Narrato in prima persona da Renée e Paloma, i capitoli si differenziano in questo e anche nel carattere scelto per la scrittura.

Un romanzo sulle apparenze, sull’amore, sull’amicizia; 319 pagine che non conoscono mezze misure, o si amano o si odiano.

 

“Madame Michel ha l’eleganza del riccio: fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti.”

 

 

SINOSSI

 

Siamo a Parigi, in un’elegante palazzina composta da otto grandi e lussuosi appartamenti. C’è Renée, una brutta e sciatta portinaia che coltiva in segreto la passione smodata per la letteratura, il teatro e la musica. Poi c’è Paloma: una ragazzina geniale e brillante che sta progettando di bruciare il suo appartamento e di suicidarsi il giorno del suo tredicesimo compleanno. Due personaggi in incognito che solo monsieur Ozu, regista giapponese e uomo che riesce a vedere al di là delle apparenze, riuscirà a smascherare.