La cerimonia degli Oscar, Oppenheimer trionfa

Finalmente il momento tanto atteso è arrivato: ieri sera si è tenuta la celebre cerimonia degli Oscar di quest’anno, che ha visto trionfare il film Oppenheimer con ben sette statuette vinte su tredici nominations.

La 96esima edizione, tenutasi al Dolby Theatre e tramessa in Italia a partire dalle 23.30 di ieri, ha visto come presentatore il noto comico Jimmy Kimmel e, come ogni anno, ha premiato 23 categorie.

Per quanto riguarda l’Oscar per il miglior film, è stato proprio Oppenheimer a vincere, come molti già sospettavano, a cui si accompagnano il premio per il miglior regista a Chistopher Nolan, per il miglior attore non protagonista a Robert Downey Jr., quello per il miglior montaggio, la miglior colonna sonora e la miglior fotografia e infine per il miglior attore protagonista al talentuoso Cillian Murphy, che ha portato a casa la statuetta alla sua prima nomination dedicando il premio a coloro che portano la pace nel mondo.

Dunque, a questo punto, ciò che è certo è che questo film non ha deluso e rimarrà sempre nella storia del cinema, come anche in quella degli Oscar!

Altra pellicola che ha conquistato la scena è senza dubbio Povere creature, con un Oscar per la migliore attrice protagonista a Emma Stone, dopo la sua ultima statuetta per La La Land, uno per il miglior trucco e acconciature, uno per la miglior scenografia e un altro ancora per i costumi migliori.

In quanto al miglior film internazionale, le speranze italiane si sono invece dissolte a causa della mancata vittoria di Io capitano. Ad aggiudicarsi il premio per questa categoria è stato infatti il film La zona di interesse.

In seguito, il ruolo di miglior attrice non protagonista va a Da’Vine Joy Randolph per The Holdovers – Lezioni di vita, la quale ha ringraziato il pubblico per averla vista.

Al contrario, a guadagnare il premio come miglior cortometraggio d’animazione è War is over!, mentre quello per il miglior film d’animazione è Il ragazzo e l’airone.

La miglior sceneggiatura originale è vinta poi da Anatomia di una caduta, per cui sul palco l’affiatata coppia di registi ha raccontato di aver scritto il film a casa nel periodo del lockdown. Miglior sceneggiatura non originale invece, per American Fiction, premio ritirato da Cord Jefferson, che afferma il fatto che nessuno gli abbia mai dato fiducia, essendo il film stato girato in pochissimo tempo.

Come ultime categorie trionfa Godzilla Minus One nei migliori effetti speciali, The Last Repair Shop  nel miglior cortometraggio documentario, La migliore storia di Henry Sugar nel miglior cortometraggio e 20 days in Mariupol nel miglior documentario, il quale racconta i primi giorni dell’invasione russa in Ucraina e la distruzione della città di Mariupol di due anni fa.

In quanto infine al sonoro si aggiudica il premio di miglior canzone originale What was I made for? – Barbie, di Billie Eilish e il fratello Finneas O’Connell e quello di miglior sonoro La zona di interesse.

Di conseguenza, anche quest’anno la notte magica, piena di gioie, ansie e speranze si è conclusa nel migliore dei modi. Ogni film presentato è unico nel suo genere, ricco di significato e frutto di un duro lavoro, meritevolmente premiato.

Non vediamo quindi l’ora di vivere un altro anno ricco di contenuti da guardare e riguardare, per poi dare un nostro giudizio alle prossime premiazioni; perché, in fondo, cosa c’è di più bello del cinema?

Virginia Porcelli




OSCAR 2024, novità e ciò che c’è da sapere prima del 10 marzo

Mancano ormai sempre meno giorni agli Oscar 2024, evento più atteso dell’anno per i veri cinefili ed ecco che, essendosi concluse le votazioni dei membri dell’Academy, arrivano i primi annunci al riguardo.

Sembra innanzitutto che Ryan Gosling si esibirà dal vivo in “I’m Just Ken”, canzone all’interno di Barbie che ha spopolato appena dopo la sua uscita. La notizia, confermata dal Daily Mail, sembra infatti essere vera, avendo sia l’attore sia la canzone una nomination agli Academy Awards. Altra grande rivelazione è sicuramente quella sui presentatori della serata, al fianco nuovamente di Jimmy Kemmel, per cui si è parlato di Zendaya, Michelle Pfeiffer, Nicolas Cage e Al Pacino, come anche di Brendan Fraser, migliore attore l’anno scorso per il film The Whale e di Michelle Yeoh, Ke Huy Quan e Jamie Lee Curtis, protagonisti di Everything Everywhere All at Once. Ad annunciare ciò sono stati il produttore esecutivo e showrunner Raj Kapoor e i produttori esecutivi Molly McNearney e Katy Mullan.

 

Come già sappiamo la diretta dal Dolby Theatre avrà luogo il 10 marzo alle ore 19.00 italiane, presentata dunque da Jimmy Kimmel, il quale aveva già condotto negli anni 2017, 2018 e 2023 e si è mostrato entusiasta all’idea di una quarta volta. La novità degli Oscar 2024 riguarda invece la sua trasmissione. La gestione della cerimonia, infatti, era sempre stata affidata a Sky, mentre quest’anno sarà nelle mani di Rai 1 e dunque accessibile in seguito tramite RaiPlay per chi la volesse recuperare o, perché no, guardare una seconda volta.

Virginia Porcelli




Io capitano, una commovente storia vera

Il nuovo film di Matteo Garrone “Io capitano”, candidato agli Oscar di quest’anno come miglior film straniero, è stato recentemente reso disponibile al pubblico dalla piattaforma Sky, ottenendo un notevole successo. Questo ci permette di vivere e allo stesso tempo patire per il lungo viaggio affrontato da Seydou e Moussa verso l’Europa, costretti ad affrontare l’infinità del deserto, la crudeltà delle prigioni libiche e i pericoli del mare.

La storia del film comincia però anni fa, quando un amico del regista, che gestisce un centro di accoglienza in Sicilia, gli aveva raccontato la vicenda di un ragazzo, Fofana Amara, che all’epoca aveva solo quindici anni. Rimasto colpito, Garrone sentì la necessità, dopo anni di paure e incertezze, di girarlo. La scrittura della sceneggiatura durò sei mesi ma ci vollero almeno due anni per ricostruire mediante documentazione la rotta del viaggio percorso.

Il giovane attore protagonista, Seydou Sarr, rende il film ancora più commovente, lasciandoci immedesimare nelle tristi vicende e soffrire con lui. Egli ha infatti ottenuto il Premio Marcello Mastroianni allo scorso Festival di Venezia, che viene conferito al miglior attore emergente.

Il regista inoltre, secondo quanto rivelato nelle interviste, è stato per Seydou come un padre. L’attore infatti vive in Italia ormai da più di un anno, più precisamente a Fregene, a casa della madre di Garrone e afferma di non essere ancora pronto per il suo nuovo viaggio ad Hollywood, a cui preferirebbe tranquillamente la quiete di Fregene e la pasta al ragù di Donatella.

Come ha dichiarato lo stesso regista spesso i film sull’immigrazione possono spesso cadere nella trappola della retorica o sembrare un tentativo di speculazione sulla sofferenza degli altri. Ciò che dovrebbe farci riflettere, tuttavia, è che in questo film ogni scena è autentica, ogni vicenda rappresentata è realmente accaduta ed è proprio questo che colpisce e fa commuovere particolarmente il pubblico. Ci permette infatti di aprire gli occhi su realtà che purtroppo sempre più spesso sottovalutiamo o di cui addirittura ignoriamo l’esistenza, ma che sono all’ordine del giorno. Questo è il motivo per cui “Io capitano” è un film che tutti dovrebbero vedere, per avere uno sguardo più ampio sul mondo e sulle sofferenze che lo caratterizzano.

Virginia Porcelli




The Fabelmans, il nuovo film di Steven Spielberg

Lo scorso mese The Fabelmans, il nuovo film di Steven Spielberg, è finalmente arrivato sulla piattaforma Amazon Prime Video.

Si tratta di una storia semi-autobiografica che ripercorre l’infanzia americana del famoso regista. È stato “il film più personale e il più difficile da realizzare”, ha affermato infatti lui stesso.

L’immaginario Sammy Fabelman cresce tra l’Arizona e la California tra gli anni 50 e i 60. Quando i suoi lo portano a vedere un film al cinema per la prima volta, il giovane si innamora di questa arte e, con il sostegno della madre, si arma di cinepresa e inizia a girare i suoi film. Con il tempo, scoprendo un segreto di famiglia, imparerà quanto essi possano svelare la verità sugli altri e su ciò che ci circonda.

 

Il film è dedicato al ricordo dei genitori di Spielberg, morti tra il 2017 e il 2020. Il regista aveva, in realtà, ideato il progetto già nel 1999, per poi sospenderlo per vent’anni temendo di ferire i genitori stessi. È stato solo nel 2019 che, insieme al frequente collaboratore e sceneggiatore Tony Kushner, ha ripreso il progetto, completandolo nel 2020.

Senza dubbio sorprendente il cast. L’attore che interpreta Sammy, il giovanissimo Gabriel LaBelle, ha saputo infatti interpretare al meglio il dolore e le delusioni del giovane protagonista alle prese con il mondo del cinema. Allo stesso modo Michelle Williams, la quale interpreta la madre di Sammy, aveva secondo il regista lo stesso sguardo della madre ed era dunque la scelta ovvia per il ruolo.

In quanto alla fotografia, strabiliante la tecnica usata, che dà un tocco antichizzato all’immagine, ma allo stesso tempo la arricchisce con colori particolarmente accesi.

Nonostante le sette nomination agli Oscar di quest’anno, il film non ha, ahimè, portato a casa alcuna statuetta e non ha nemmeno riscosso il solito successo dei film di Spielberg. In occasione dei Golden Globes invece, la pellicola ha vinto nelle categorie di miglior film drammatico e miglior regista.

Dunque, nonostante non sia uno dei migliori film del regista, The Fabelmans riesce comunque a trasmettere al pubblico la passione per il cinema, che, a parere di chi scrive, rappresenta ancora la miglior forma d’arte.

Virginia Porcelli




David di Donatello 2023, tutti i premiati

Ormai tre giorni fa si sono svolti i David di Donatello 2023, premio cinematografico considerato l’equivalente italiano degli Oscar e condotto quest’anno da Carlo Conti con l’attrice Matilde Gioli. A trionfare è stato il film Le otto montagne, che vede come protagonisti Alessandro Borghi e Luca Marinelli, il film si è infatti portato a casa ben quattro statuette: miglior film, sceneggiatura adattata, fotografia e suono. Altra pellicola ad aver riscontrato particolare successo è stata Esterno notte, anche questa vincitrice di quattro premi: miglior regia per Marco Bellocchio, ma anche miglior truccatore, miglior montaggio e miglior attore protagonista a Fabrizio Gifuni.

    

Parlando invece del miglior film internazionale, a vincere questa categoria è stato The Fabelmans, diretto da Steven Spielberg. Il film era tra i favoriti ai precedenti Oscar, con ben sette nomination, ma, ahimè, non era riuscito ad ottenere alcun premio.

Proseguendo con altre categorie, a vincere il premio come migliore attrice protagonista è stata Barbara Ronchi per La stranezza, film di cui è stata premiata anche la migliore sceneggiatura originale, scenografia, costumi e produzione.

Migliore attrice non protagonista è invece la comica Emanuela Fanelli in Siccità e miglior attore non protagonista Francesco Di Leva per Nostalgia. Inoltre Proiettili (ti mangio il cuore) ha vinto come miglior canzone originale, scritta e interpretata dalle cantanti Elodie e Joan Thiele.

Il premio Giovani di quest’anno è andato a L’ombra di Caravaggio, di Michele Placido e i David speciali al regista Enrico Vanzina, all’attrice Isabella Rossellini e alla produttrice Marina Cicogna. Infine il David dello spettatore, che va alla pellicola che più ha incassato nell’anno precedente, è stato conferito a Il grande Giorno, di Massimo Venier, con i tanto amati Aldo, Giovanni e Giacomo.

Detto ciò, di sicuro i grandi appassionati di cinema come me avranno un lungo weekend per recuperare tutte le pellicole non ancora viste, fare un rewatch delle proprie preferite o, ancora meglio, stilare una propria classifica.

Virginia Porcelli




George Clooney compie 62 anni

Ebbene sì, il tanto amato attore degli anni 90, George Timothy Clooney, compie oggi 62 anni, mantenendo la sua carriera, oltre che il suo fascino, ancora fiorente. 

L’attore nasce nel 1961 nel Kentucky e ha origini irlandesi, inglesi e tedesche, si laurea alla Augusta High School e si distingue nello sport. Non riuscendo a conseguire una laurea, dopo il liceo si dedica a svariati lavori e solo dopo ottiene piccoli ruoli all’interno di film e serie tv. Clooney raggiunge finalmente la popolarità, dopo tanto lavoro e determinazione, con il ruolo di Douglas Ross nella serie degli anni ‘90 E.R. – Medici in prima linea, interpretazione che provoca il lancio della sua carriera, impegnandolo per cinque anni. Da quel momento ottiene sempre più incarichi all’interno del mondo del cinema, tra cui Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco nel 2001, Good Night, and Good Luck nel 2005, e Syriana nel 2006, per cui vince un premio Oscar come migliore attore non protagonista.

Tutti questi successi hanno reso l’attore uno dei più conosciuti nel mondo della cinematografia, portandolo a vincere numerosi premi anche in carica di regista e produttore. Ancora oggi il suo ultimo film Ticket to Paradise, del 2022, ha incassato il tutto il mondo 165 milioni di dollari, confermando ancora una volta la sua validità e popolarità, conservatesi nel corso degli anni. Come se non bastasse, Clooney si impegna persino nell’ attivismo sociale, in quanto dal 2008 è uno dei messaggeri di pace delle Nazioni Unite, motivo per cui lo abbiamo visto occupato a risolvere conflitti e a fornire denaro per raccolte fondi.

Un orgoglio del popolo italiano è, inoltre, il matrimonio con l’avvocatessa Amal Alamuddin nel 2014 a Venezia, dopo circa un anno di fidanzamento. Nel 2017 l’attore è poi diventato padre di due gemelli. 

Auguriamo quindi al nostro George un felice compleanno in compagnia dei suoi cari e molti altri anni di successi, sperando di rivederlo presto in tv.

Virginia Porcelli




Inception, un film degno di nota

Diretto da uno dei migliori registi di oggi, Christopher Nolan, Inception rimane uno dei film migliori degli ultimi decenni. Sappiamo che il regista è solito realizzare film particolarmente complessi dal punto di vista della trama e della tecnica, basti pensare ad Interstellar, Tenet o The Prestige, ognuno diverso dall’altro, ma soprattutto ognuno più bello dell’altro.

Uno dei film più amati dal regista rimane comunque Inception, che esce nel 2010 e attraverso cui esplora la malleabilità del tempo e il mondo dei sogni.

Il protagonista è Dominic Cobb, esperto nella tecnica dell’estrazione, che consiste nell’insinuarsi nella mente di chi dorme per prelevarne segreti nascosti. Il magnate giapponese Saito, allora, lo ingaggia per inserire nella mente del figlio del suo rivale in affari l’idea di disgregare il suo impero economico, missione in cui Cobb sarà accompagnato da una squadra di altre quattro persone.

Sicuramente uno dei punti a favore di Inception è proprio il suo cast internazionale, capitanato da Leonardo DiCaprio, accompagnato da Joseph Gordon-Levitt, Tom Hardy, Marion Cotillard, Cillian Murphy e molti altri, tutti attori brillanti che insieme rendono il film ancora più speciale e imperdibile.

 

Un altro elemento fondamentale della pellicola, che sicuramente non passa inosservato, è la colonna sonora, Time, creata appositamente dal talentuoso Hans Zimmer, famoso compositore e autore di colonne sonore cinematografiche, quali ad esempio quella di Interstellar, Il gladiatore e Dune. La canzone a dir poco mozzafiato non solo fa venire la pelle d’oca allo spettatore, ma rende anche la scena finale ancor più ricca di suspense, scena finale che è una tra le più controverse degli ultimi anni e che è stata a lungo dibattuta, ma che purtroppo non sta a me svelarvi.

Sceneggiatura e scenografia non sono di meno, in quanto per la prima ci vollero dieci anni di studi, dopo i quali fu subito comprata dalla Warner Bros e per la seconda furono costruite numerose strutture estremamente costose e tecnologiche.

Il film guadagnò infine 836 milioni di dollari in tutto il mondo e vinse quattro premi Oscar: fotografia, effetti speciali, sonoro e montaggio sonoro, motivo per cui, a parere di chi scrive, è un film in cui immergersi completamente, con la mente e con il cuore.

Virginia Porcelli




Close, un film sull’anima dei giovani

Close, film drammatico diretto dal belga Lukas Dhont, racconta la storia di due tredicenni: Léo e Rémi, amici d’infanzia profondamente legati l’uno all’altro. I due entreranno in crisi dopo un commento dei compagni di scuola, che, fraintendendo il loro rapporto, ritengono che ci sia qualcosa in più di una semplice amicizia. 

Oltre alle candidature come miglior film straniero agli Oscar e ai Golden Globes 2023, il film ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes nel maggio del 2022, riscuotendo un notevole successo.

Sorprendente per la loro giovane età l’interpretazione dei due attori protagonisti, in particolare di Eden Dambrine, Léo, candidato agli European Film Award come miglior attore. Léo è quello che viene maggiormente scosso dall’intervento dei suoi coetanei, motivo per cui arriva persino a vergognarsi del rapporto con Rémi, passando dal trascorrere intere giornate con lui all’allontanarsene sempre di più. Al contrario Rémi viene più segnato dal distacco dall’amico che dal commento in sé e finisce per soffrire enormemente e chiudersi nel suo dolore.

La pellicola dunque è divisa in due, la prima parte è occupata dal valore dell’amicizia tra i due ragazzi e dalla gioia che provano nello stare insieme, la seconda invece fa spazio alla tristezza e ciò è reso evidente dalla fotografia, per i colori che pian piano sbiadiscono e perdono la loro iniziale luminosità. 

 

Oltre a delineare il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, il film tocca anche, seppur con estrema delicatezza, la tematica LGBT, che fa riflettere il pubblico e permette ad esso di immedesimarsi nelle storie dei protagonisti e di soffrire con loro. 

Nonostante sia straziante e difficile da accettare, l’opera trasmette inoltre una morale significativa, quella di misurare le proprie parole per non ferire gli altri ed è per questo che tutti, in particolare i giovani, dovrebbero vederlo. 

Virginia Porcelli




Elvis, un bel film fuori dall’Oscar

Nonostante le otto candidature agli Oscar di quest’anno, Elvis è purtroppo e, a parer mio, ingiustamente, tornato a casa senza alcun premio. 

Il film ci racconta la vita del celebre cantante Elvis Presley e del suo rapporto con il manager Tom Parker, il quale ha lanciato la carriera del ragazzo, ma, allo stesso tempo, ne è stato un freno. Da un lato la sua storia ci mostra l’ascesa di un grande personaggio del mondo della musica e il suo grande successo, dall’altro invece come un semplice ragazzo con la passione per la musica sia stato rovinato da quel successo, avvicinandosi alle droghe e allontanandosi dalla famiglia per fare da macchina da palcoscenico. Dietro l’Elvis che tutti conoscevano e amavano c’era infatti un uomo che soffriva e che fu vittima della propria solitudine.

Particolarmente impressionante il trucco e il parrucco, che ha curato ogni dettaglio e  reso Austin Butler spaventosamente somigliante a Elvis, a dir poco incredibile anche l’interpretazione dello stesso Austin, per il quale ha ottenuto una nomination agli Oscar come migliore attore. La moglie di Elvis Priscilla e la figlia Lisa Marie hanno infatti dichiarato di aver provato un’emozione unica guardando Butler impersonare Presley, giungendo persino a non riuscire a distinguere l’uno dall’altro. 

Come non parlare inoltre della musica, essendo presenti nel film alcune tra le più belle canzoni di Elvis, che ancora oggi tutti, dai giovani agli adulti, cantano a squarciagola.

La pellicola, dunque, rende perfettamente omaggio alla carriera del celebre cantante e, nonostante la durata di quasi tre ore, tiene il pubblico attaccato alla tv per tutto il tempo, facendolo immedesimare nella storia del personaggio.

La validità del regista Baz Luhrmann, lo stesso di “Il grande Gatsby”, “Australia” e “Moulin Rouge”, ci viene quindi confermata, regalandoci quello che, secondo me, è uno dei film più ben fatti del 2022.

Virginia Porcelli




La notte degli Oscar

Finalmente la scorsa settimana si è svolto l’evento tanto atteso dai cinefili, gli Oscar 2023, presentati dal famoso conduttore televisivo Jimmy Kimmel.

Con mia grande delusione, tuttavia, lo storico red carpet quest’anno è stato sostituito da uno “champagne carpet”, colore che avrebbe consentito di creare “l’effetto notte”, nonostante la cerimonia si tenesse di giorno. Il conduttore, infatti, ha dichiarato che su questo colore non si sarebbe versato sangue, riferendosi all’iconico schiaffo di Will Smith a Chris Rock dell’anno prima.

Tra i film favoriti quest’anno “All Quiet on the Western Front” (Niente di nuovo sul Fronte Occidentale), con bel 9 nomination e 4 premi vinti e “Everything Everywhere All At Once”, con 11 nomination e 7 premi vinti.

Mentre è comprensibile come il primo abbia ricevuto tanti riconoscimenti, trattandosi di un film sulla prima guerra mondiale con strabilianti effetti speciali, purtroppo non riesco ancora ad accettare il grande successo del secondo, non essendo una particolare amante del genere fantascienza, che però sta sempre più diventando parte della nostra realtà.

Strameritato invece il premio come migliore attore vinto da Brendan Fraser per “The whale”; una grande interpretazione per un film altrettanto commovente e dal significato particolarmente profondo. L’attore mi è sembrato inoltre il più commosso per aver ricevuto il premio, con le lacrime agli occhi e la voce che tremava ha reso evidente il suo amore per il cinema, cosa che purtroppo è sempre più rara tra i mille volti costruiti del giorno d’oggi.

Altrettanto commossa Michelle Yeoh, migliore attrice protagonista per “Everything Everywhere All At Once”, la quale, con il suo discorso, ha lanciato il magnifico messaggio di credere sempre nei propri sogni e di non arrendersi mai.

Giusta anche l’attribuzione del premio di miglior sonoro per “Top Gun: Maverick”, di migliori costumi per “Black Panther: Wakanda Forever” e di migliori effetti speciali per “Avatar 2”.

Inoltre, nonostante molti possano non essere d’accordo, ritengo meritata anche la vittoria di “Naatu Naatu” come miglior canzone originale, scelta molto criticata, essendo la canzone in competizione con artiste come Rihanna e Lady Gaga. Tuttavia, il motivo dell’incredibile successo di Naatu Naatu è la sua vitalità e originalità, componente fondamentale per un premio di questo tipo.

Dunque, per riassumere, questi Oscar non ci hanno deluso nemmeno quest’anno, anzi, ci hanno ricordato ancora una volta il potere del cinema, quello di trasmettere messaggi che possano unire le persone e farle riflettere su quanto le circonda, sia reale che virtuale.

Virginia Porcelli




COLAZIONE DA TIFFANY

COLAZIONE DA TIFFANY

di Truman Capote

ed.Garzanti

 

Mi piaceva iniziare questo tanto atteso 2021 con un personaggio particolare, un personaggio che è l’esternazione della bellezza, della classe e allo stesso tempo della fragilità, un personaggio che tanti di noi hanno amato e che è impossibile dimenticare. Sto parlando di Holly, la protagonista di Colazione da Tiffany, film famosissimo tratto dal meno conosciuto romanzo di Truman Capote, e interpretato magistralmente dall’intramontabile e indimenticabile Audrey Hepburn.

 

Non si può dare il proprio cuore ad una creatura selvatica. Più le si vuole bene e più diventa ribelle, finché un giorno se ne scappa nella prateria o vola in cima a un albero.

 

Se avete amato però il film, nel momento in cui vi accingerete a leggere il libro, dovete dimenticarvene. La storia scritta è molto più cruda della transposizione cinematografica, e Holly è bionda. Truman Capote però riuscirà a farvi di nuovo immergere nella magia di New York, riuscirà a farvi innamorare ancora di questa donna, una via di mezzo tra una Lolita un po’ cresciuta e una giovanissima zia Mame (da Il Time). Tra le righe troverete un’eroina che, nonostante conduca vita particolare, non scade mai nel volgare, talmente la sua classe è innata.

Il testo forse risulterà un po’ leggero e con un profumo decisamente vintage, ma non sempre si ha voglia di leggere testi impegnati; qualcuno lo ha definito un degno antipasto prima di arrivare al piatto forte di Capote “A sangue freddo”.

 

Era una serata calda, quasi estiva, e indossava un fresco e slanciato abito nero, sandali neri, una collana di perle. Nonostante la sua raffinata magrezza, aveva l’aria sana di una ragazza acqua e sapone…La bocca era grande, il naso rivolto all’insù. Un paio di occhiali neri le cancellava gli occhi.

 

SINOSSI

Il romanzo breve di Truman Capote narra la vita di Holly Golightly, una ragazza allo stesso tempo dolce, ribelle e sognatrice a New York. La narrazione in prima persona è condotta da un aspirante scrittore. La storia prende avvio dal ritrovamento di una statua africana che sembra ritrarre la giovane.

 

Se io trovassi un posto al mondo che mi facesse sentire come da Tiffany, comprerei i mobili e darei al gatto un nome!

 




Oscar 2015 – La corsa alla statuetta tra guerra, sogni e arte

Come al solito contenti e scontenti, la lista dei candidate agli Oscar suscita sempre discussioni, anche perché fregiarsi o meno di una nomination vale quasi un 20% in più al botteghino.

Birdman di Alejandro Gonzalez Inarritu e The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson sono i film che ottengono il maggior numero di candidature. Entrambi totalizzano nove nomination, inclusa quella al miglior film.

The Imitation Game, splendido racconto del mistero del Codice Enigma nazista ne ottiene otto, mentre American Sniper di Clint Eastwood e Boyhood sei. A cinque si fermano La teoria del tutto, Foxcatcher, Whiplash e Interstellar.

Grande sconfitto Gone Girl di David Fincher: candidatura di Rosemund Pike a parte, manca le nomination principali, film e regia. Aldilà del tema di assoluta attualità si è colto forse tra i giurati qualcosa di già visto che non ha fatto bene al film, giustamente escluso l’insicuro Ben Affleck tra i candidati come miglior attore.

Tra i titoli che si contendono l’Oscar ci sono American Sniper, Birdman, Boyhood, The Grand Budapest Hotel, The Imitation Game, Selma, The Theory of Everything e Whiplash.

Eastwood (American Sniper) e Ava DuVernay (Selma), tuttavia, vengono esclusi dalla corsa alla miglior regia, scelta che lascia un po’ perplessi, per cui si sfideranno Iñárritu (Birdman), Linklater (Boyhood), Wes Anderson (The Grand Budapest Hotel), Morten Tyldum (The Imitation Game) e Bennet Miller, regista di Foxcatcher.

Tra le candidate alla statuetta di miglior attrice, Julianne Moore crediamo non possa evitare di vincerla, insidiata questo si solo dall’outsider (si fa per dire) Marion Cotillard che tanto ha commosso per la sua interpretazione di Due giorni e una notte.

Cerimonia di premiazione il prossimo 22 febbraio. Ecco tutti i candidati:

Miglior film
American Sniper
Birdman
Boyhood
Grand Budapest Hotel
The Imitation Game
Selma
La teoria del tutto
Whiplash

Miglior regia
Alejandro G. Inarritu per Birdman
Richard Linklater per Boyhood
Bennett Miller per Foxcatcher
Wes Anderson per Grand Budapest Hotel
Morten Tydlum per The Imitation Game

Miglior attore protagonista
Steve Carell per Foxcatcher
Bradley Cooper per American Sniper
Benedict Cumberbatch per The Imitation Game
Michael Keaton per Birdman
Eddie Redmayne per La teoria del tutto

Migliori attrice protagonista
Marion Cotillard per Due giorni, una notte
Felicity Jones per La teoria del tutto
Julianne Moore per Still Alice
Rosamund Pike per L’amore bugiardo
Reese Witherspoon per Wild

Miglior attore non protagonista
Robert Duvall per The Judge
Ethan Hawke per Boyhood
Edward Norton per Birdman
Mark Ruffalo per Foxcatcher
J.K Simmons per Whiplash

Miglior attrice non protagonista
Patricia Arquette per Boyhood
Laura Dern per Wild
Keira Knightler per The Imitation Game
Emma Stone per Birdman
Meryl Streep per Into the Woods

Miglior sceneggiatura originale
Birdman
Boyhood
Foxcatcher
Grand Budapest Hotel
Lo sciacallo

Miglior sceneggiatura non originale
American Sniper
The Imitation Game
Vizio di forma
La teoria del tutto
Whiplash

Miglior film straniero
Ida (Polonia)
Leviathan (Russia)
Tangerines (Estonia)
Timbuktu (Mauritania)
Storie Pazzesche (Argentina)

Miglior film d’animazione
Big Hero 6
The Boxtrolls
Dragontrainer 2
Song of the Sea
The Tale of the Princess Kaguya

Miglior fotografia
Birdman
Grand Budapest Hotel
Ida
Mr. Turner
Unbroken

Miglior montaggio
American Sniper
Boyhood
Grand Budapest Hotel
The Imitation Game
Whiplash

Miglior scenografia
Grand Budapest Hotel
The Imitation Game
Into the Woods
Mr. Turner

Migliori costumi
Grand Budapest Hotel
Vizio di forma
Into the Woods
Maleficent
Mr. Turner

Miglior trucco e acconciature
Foxcatcher
Grand Budapest Hotel
Guardiani della Galassia

Migliori effetti speciali
Captain America: The Winter Soldier
Apes Revolution
Guardians of the Galaxy
Interstellar
X-Men: Days of Future Past

Miglior sonoro
American Sniper
Birdman
Interstellar
Unbroken
Whiplash

Miglior montaggio sonoro
American Sniper
Birdman
Lo Hobbit
Interstellar
Unbroken

Miglior colonna sonora originale
Grand Budapest Hotel
The Imitation Game
Interstellar
Mr. Turner
La teoria del tutto

Miglior canzone
The Lego Movie
Selma
Beyond the Lights
Begin Again
Glen Campbell… I’ll be me

Miglior documentario
Citizenfour
Finding Vivian Maier
Last Days in Vietnam
The Salt of the Earth
Virunga

Mauro Valentini