Festa del Cinema di Roma #RomaFF11 Vince Captain Fantastic
Vince il visionario Captain Fantastic di Mike Ross, presentato in collaborazione con Alice nella Città.
Vince una gara molto condizionata da una modalità di voto che indubbiamente ha favorito il voto dei giovanissimi (a cui il film di con Viggo Mortensen era dedicato) perché votare con le “app” su smartphone è obiettivamente penalizzante per un pubblico più maturo. Il regolamento infatti prevedeva il voto non più come era accaduto negli anni passati appena usciti dalla sala ma solo tramite internet o appunto app ma entro le 5 ore successive la proiezione. Considerando che le proiezioni più importanti sono state effettuate tra le 20:00 e le 22:00 ecco che obiettivamente votare nel cuore della notte tornando a casa ha fatto si che moltissimi non abbiamo affatto votato. Lacuna grave da migliorare assolutamente.
Ma cosa ha di speciale Captain Fantastic? Il film è bello, brillante e costellato da temi importanti. Nel cuore delle foreste del Nord America, lontano dalla società, un padre dedica la propria vita a trasformare i suoi sei figli in adulti straordinari. Costretti a lasciare il loro “paradiso”, però, si affronteranno con i problemi della vita reale. Captain Fantastic fa affidamento su uno straordinario Viggo Mortensen per esplicare al meglio il suo modo di essere padre. Folle o geniale?
Vedremo come andrà al botteghino.
Stesso quesito che è al centro di Genius, presentato nella sezione Tutti ne parlano, opera prima del regista teatrale Michael Grandage e che ha come protagonisti Jude Law, Colin Firth e Nicole Kidman.
Il film, dall’impostazione classica, ci immerge nel mondo dell’editoria e ci fa conoscere l’editor Max Perkins, colui che ha scoperto scrittori come Hemingway e Scott Fitzgerald, e che qui incontra Thomas Wolfe. Quest’ultimo, genio e sregolatezza, stringe con Parkins un’amicizia che va oltre il rapporto lavorativo, ma che ci fa comprendere come anche i romanzi più celebri siano frutto della mente di più persone.
Per chi ama la letteratura e non si aspetta niente di troppo originale, Genius merita la visione anche, e soprattutto, in funzione delle prove attoriali.
Attori che risultano fondamentali anche in un altro film presentato nella selezione ufficiale, ovvero Florence Foster Jenkins di Stephen Frears. Protagonista, sia nel film che al festival, un’immensa Meryl Streep, che interpreta l’ereditiera Florence, appassionata di musica classica, e che ha dedicato la vita a incredibili performance live, con una voce per lei meravigliosa e per tutti gli altri assolutamente stonata.
Protetta dal marito, ha condotto una vita tra menzogne e sogni realizzati. Frears torna a raccontare una storia vera, ma questa volta dandogli i toni della commedia, anche se, come prevedibile, non manca la drammaticità dovuta alla mancanza di realtà, scenica o reale che sia.
Le emozioni, l’indignazione e il tema così attuale del lavoro e della paura di non averlo più è invece il tema del film più atteso dal pubblico italiano: “7 Minuti” di Michele Placido. Una fabbrica dell’agro Pontino rischia di chiudere a seguito di una fuzione con una multinazionale francese, ma ecco che alle RSU tutte al femminile viene proposto un accordo che prevede “soltanto” la cancellazione di 7 minuti di pausa tra un turno e l’altro. Sembra una cosa da poco, eppure… Nel cast una Ottavia Piccolo al suo massimo che fa da trade union con le altre protagoniste, splendide per intensità e colore. Un film imperdibile, che sta uscendo al cinema e di cui Pomezianews tratterà separatamente e con dovizia in prossimità del suo lancio in sala.
Si chiude qui, molto Cinema, poche sorprese, quasi scomparse le cinematografie dell’estremo oriente e del sud America che avevano regalato originalità negli anni passati. Roma Film Fest è diventata una vetrina, un luogo dove celebrare grandi autori che richiamano il grande pubblico. E chissà, forse è meglio così.
Perché il Cinema sia Festa.
Martina Farci & Mauro Valentini