XXX edizione Premio letterario internazionale Città di Pomezia per opere inedite

Cerimonia di premiazione al Museo Lavinium
Premio speciale per la carriera artistica al poeta Rodolfo Vettorello

 

Si è svolta il 20 luglio 2021 la cerimonia di premiazione della XXX edizione del Premio letterario internazionale Città di Pomezia per opere inedite. 288 le opere pervenute e vagliate dalla Giuria composta dal Presidente Roberto Maggiani, e dai giurati Annalisa Addolorato, Franco Campegiani, Claudio Carbone, Fiorenza Castaldi, Giorgio Mattei, Massimiliano Pecora e Davide Persico.

A consegnare i premi la vice Sindaco Simona Morcellini: “E’ un grande onore per la nostra Città organizzare ogni anno un premio così prestigioso, che vede la partecipazione di autori e autrici di grandissimo talento. Voglio ringraziare la Giuria e il Centro Studi Sisyphus per la dedizione e la cura con cui affrontano ogni edizione di questo Premio letterario, l’Ufficio Cultura e il Museo Lavinium per aver organizzato questa serata e tutti i partecipanti che hanno dimostrato, con amore e passione, quanto siano importanti le parole per la crescita culturale di tutti noi. Durante la premiazione è stato citato Paul Cézanne ‘La luce è una cosa che non può essere riprodotta ma deve essere rappresentata attraverso un’altra cosa, attraverso il colore‘, lo stesso accade per la vita e i sentimenti: è con le parole che li testimoniamo.”.

Premio speciale per la carriera artistica al poeta Rodolfo Vettorello, per i numerosi riconoscimenti internazionali; e a Ileana Di Nallo, Anna Maria Paoluzzi, Zhang Nanxi (docenti presso il Liceo artistico Picasso) e Laura Lettere, autrici di un manuale per le scuole secondarie di secondo grado destinato agli studenti di lingua e cultura cinese, per il forte impegno nella didattica e nella cultura.

 

CLASSIFICA SEZIONE A Raccolta di poesie o poemetto
Opere vincitrici

1. Amori di stile di Patrizia Stefanelli ( Itri -LT)
2. Anime dive di Andrea Sponticcia ( Fano- PU)
3. Attraverso il divenire di Eva di Elena Ana Circei ( Romania)

Segnalazione di merito
Quaestio de aqua et vino di Pier Franco Uliana ( Mogliano Veneto- TV)

 

CLASSIFICA SEZIONE B Poesia singola
Opere vincitrici
1. Ad Antonio Gramsci di Alessandra Jorio (Impruneta – FI)
2. Che non è mai maturo il nostro tempo di Mario Paolo Saccomanno (Grimaldi – Cs)
3. Alla luce di Pietro Romano (Palermo)

 

CLASSIFICA SEZIONE C Poesia in vernacolo
Opere vincitrici
1. Noèmber matütì di Diego Arrigoni (Brescia)
2. Ciccillo é morto di Antonio De Rosa (Morano Calabro- CS)
3. Er treno della vita di Ernesto Pietrella (Zagarolo- RM)

Segnalazione di merito
Caddipuli pittata di Nadia Marra (Gallipoli)
Pe’ cui sonati stasira? di Emilia Fragomeni (Genova)

 

CLASSIFICA SEZIONE D Racconto o novella
Opere vincitrici
1. Casa in codice di Cristina Trinci (Empoli- FI)
2. Oltre la soffitta delle robe vecchie di Gloria Venturini (Lendinara- RO)
3. Giada di Caterina Rita (Roma)

 

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COMUNICATO STAMPA




QUANDO… LE STORIE NON VOLANO

Presentazione del romanzo di Roberto Campagna venerdì 30 luglio alle 18,30, a Segni, nella Piazza della Pretura
‘Le storie non volano’ di Roberto Campagna è un romanzo esistenzialista. Nelle sue pagine, oltre alla sfortuna, ci sono la depressione, la follia, il tradimento, la prostituzione, l’emarginazione, l’aborto e la morte. Ma anche l’amore, la solidarietà e la comprensione.
Chi scrive ha avuto il privilegio di leggere il romanzo in anteprima: dopo averlo letto non si è più le persone che si era prima. Perché c’è la vita, ma vista dall’osservatorio di Roberto Campagna, che sublima il pensiero laterale nella vita quotidiana. Un punto di vista mai scontato, profondo ma leggero, calviniano.
Il mondo raccontato da Campagna in questo libro, ne negli altri suoi siano romanzi siano libri di cultura enogastronomica, siano le favole per bambini siano aforismi, è un mondo mai scontato, sfrontato, pericoloso e crudele; ma sempre delicato, raffinato, a tratti volgare, ma mai scurrile. Un mondo ironico, divertente, assurdo e così vivo e vitale che ci entri dentro senza mai più volerne uscire.
LA STORIA
Borgomanuzio è Bassiano, borgo medievale in provincia di Latina, croce e delizia del mondo antico di Campagna. Un posto che ama tanto, ma che gli dà anche pena. E per questo non se ne distacca mai, né nella vita né nello scritto. I protagonisti sono veri, o inventati, gente senza redenzione che si farà male e si farà bene. Ci sono i vestiti, i cibi, gli odori, il vino, ci sono le carte e il bar. E le storie di ognuno.
Quattro i principali protagonisti del racconto, che inizia nel 1985 e finisce nel 2010: tre maschi e una femmina. Più che amici, sono compagni di gioco a carte. Le loro vite sono segnate dalla sfiga e le partite interminabili a briscola e tressette, che spesso non vedono né vinti né vincitori, sono la metafora delle loro stesse vite. Nel quadro narrativo, a fare in qualche modo da cornice, ci sono altre partite: gli scontri elettorali di Borgomanuzio.
“Sembrerà strano, ma l’idea iniziale – afferma l’autore – era quella di raccontare questi scontri elettorali, in particolare quello del rinnovo del Consiglio comunale dell’85, quando avvenne un incomprensibile ‘compromesso storico casereccio’. Ma rendendomi conto che, al di là delle lotte di partito, delle fazioni facinorose e dei tentativi di alleanze, il racconto sarebbe stato, oltre che striminzito, troppo asettico, pieno di numeri, liste e nomi, ho inventato le storie di questi quattro sfortunati personaggi. Quella degli scontri politici, dei canditati, dei rapporti fra i partiti, dei risultati elettorali e degli amministratori locali è diventata così la parte secondaria e storica del libro, a tratti romanzata”.
La scrittura di Roberto Campagna è tra le più eleganti che esistano. Sempre equilibrata, spontaneamente raffinata, un istinto naturale alla delicatezza.
L’EVENTO
 Le storie non volano (edizionicroce, pagg. 160, euro 15.00), che ha vinto il Premio speciale “Antica Pyrgos” per la poeticità della prosa, verrà presentato, venerdì 30 luglio alle 18,30, a Segni, nella Piazza della Pretura, Oltre all’autore, interverranno: Piero Cascioli, sindaco di Segni, Quirino Briganti, presidente della Compagnia dei Lepini, Antonella Rizzo, poetessa e scrittrice, e Claudio Marrucci, scrittore e poeta. Letture di Maria Borgese, attrice e danzatrice.



FAHRENHEIT 451

FAHRENHEIT 451

di Ray Bradbury

Ed. Oscar Mondadori

 

 

Fahrenheit 451 è un romanzo distopico scritto da R. Bradbury nel 1953. L’autore fu un appassionato di lettura fin da giovane, poi in età adulta, il venire a conoscenza di fatti storici effettivamente accaduti, lo portò alla stesura di questo romanzo che, per molti versi, si è rivelato precursore di ciò che stiamo vivendo da anni a questa parte.

I fatti storici che segnarono in modo particolare R. Bradbury e lo portarono alla creazione di questa incredibile storia, furono la distruzione della Biblioteca di Alessandria avvenuta tra il 48 a.C. e il 642 d.C. e il molto più recente rogo dei libri del 10 maggio 1933 a Berlino.

 

Bruciare sempre, bruciare tutto,

il fuoco splende, il fuoco pulisce.

 

Perno centrale del romanzo è Montag, un pompiere che invece di spegnere incendi, li appicca per distruggere case dove sono nascosti libri. Già dalle prime battute, un lettore come me cui la lettura è necessaria come l’aria, precipita in un orrore senza fine. La scrittura attualissima e spietata di Bradbury ci cala in un inferno in cui i libri sono l’oggetto più illegale che possa esistere.

Leggiamo, senza quasi riprendere fiato, di violenza, sopruso, scontro e della nascita di un dubbio che porterà il protagonista ad una svolta.

Se pensiamo agli anni in cui è stato scritto questo romanzo, non possiamo non percepire la lungimiranza dell’autore. Viviamo infatti in una società nella quale chi legge è quasi additato; viviamo in un mondo in cui è tassativo uniformarsi a quello che ci viene propinato perché voluto per un popolo che è preferibile mantenere poco istruito.

 

Un libro è una pistola carica

 

Qualcuno ha detto che Fahrenheit 451 è una dichiarazione d’amore ai libri. Non posso che essere più d’accordo, i libri vanno difesi perché, come traspare dalle righe del romanzo, in essi c’è la nostra storia, quelle di migliaia di altre persone, il nostro passato e il nostro futuro.

Chi legge vive mille e più vite rispetto chi non lo fa, R. Bradbury sottolinea come ci sarà sempre qualche coraggioso che non accetterà di bruciare tutto questo anche mettendo a repentaglio la sua stessa vita, perché i libri sono Vita.

 

Capite ora perché i libri sono odiati e temuti?

Perché rivelano i pori sulla faccia della vita.

La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive.

 

 

Quanto può essere attuale una storia in cui le persone vivono tra quattro mura che sono quattro schermi nei quali viene proiettato solo ciò che il regime reputa tale!

Vivamo oggi in simbiosi con la tv e altre tipologie di schermo, succubi di video e frasi fatte. Questo Bradbury nel 1953 non poteva saperlo, lo ha però immaginato.

Nel 1966 il regista Francois Truffaut ne ha realizzato un film, nel 2018 ne abbiamo avuto un remake diretto da Ramin Bahrani.

 

 

 

SINOSSI

 

Il protagonista Guy Montag lavora nei pompieri. Nella sua epoca i pompieri però non spengono gli incendi ma li appiccano nelle case di coloro che nascondono libri, considerati illegali.

All’inizio Montag sembra convinto della sua missione, poi però l’incontro con figure particolari e coraggiose, lo mette nel dubbio, lo porta a cambiare direzione tanto che la sua stessa moglie lo denuncia per aver violato l’obbligo di non conservare libri.

Il suo capitano fa di tutto per cercare di riportare l’uomo alla ragione, ma fallisce e lo stesso Montag diventa un ricercato che fuggirà dalla società e si unirà ad altri ricercati che custodiscono il patrimonio dell’umanità.

 

 




A Fossanova la presentazione della guida “Lepini, Circeo e Isola Zannone”

15 Luglio la COMPAGNIA DEI LEPINI presenta una nuova guida turistica

 

 

Importante appuntamento quello previsto per giovedì 15 luglio all’interno della ex Infermeria del borgo di Fossanova. Dalle 18:30, infatti, prende il via l’evento che avrà al centro la presentazione del volume “Lepini, Circeo e Isola Zannone”, una guida turistica che va ad ampliare il range delle possibilità che la Compagnia dei Lepini offre da tempo ai turisti che visitano questi luoghi e in questo caso, oltre alla collina e a quello che riesce a mettere a disposizione per i visitatori, strizza l’occhio anche al mare e a tutte le sue possibilità. Il volume, edito dalla “Versante Sud” analizza ben 67 itinerari a piedi su tutte le cime del settore.

 

Al suo interno sono descritti accuratamente, grazie al lavoro certosino di Tommaso Funaro, la maggior parte dei sentieri classici e quelli meno conosciuti o dimenticati, comprendendo inoltre tutti quelli segnati CAI dell’intero settore 7 del catasto dei Sentieri del Lazio. Molti di questi sentieri si inoltrano negli angoli più segreti dove la natura selvaggia ha il sopravvento e camminare su queste lievi tracce porta da sé ad immergersi in una meditazione dinamica. Su ogni itinerario viene valutata la bellezza e indicati la difficoltà, il dislivello positivo, lo sviluppo dell’andata (o totale nel caso di anelli), il tempo di andata, la presenza di fonti d’acqua, eventuali rifugi/bivacchi nei pressi del sentiero, il tipo di segnaletica ed il periodo consigliato: “Le grandi novità di questa guida – ha spiegato il presidente della Compagnia dei Lepini, Quirino Briganti, che oggi introdurrà l’evento – sono caratterizzate, ad esempio, dal selvaggio Giro dei monaci al Perentile, dal solitario Anello del grande faggio al Pilocco, dallo sconosciuto Giro dei briganti al Semprevisa e dalla lunghissima Translepini (Alta via ad anello).

 

Altre importanti rarità sono rappresentate dal panoramicissimo Calvello a Maenza, dal Colle Illirio ad Artena, dal Seiano a Priverno, dagli avventurosi Perrone del Corvo e Cima dell’Ouso e, non per ultimi, dal Siserno e Campo Lupino tra Ceccano e Villa S. Stefano. Imperdibili i sentieri sull’Isola di Zannone, l’Anello del Mito al Circeo, il Tour dei rifugi a Gorga, il Giro di San Marino al Malaina ed il caratteristico Otto del monte Gemma. Particolarità unica per questo angolo del Lazio – ha concluso Briganti – è il primo censimento di tutti i rifugi-bivacchi utilizzabili presenti su questi monti, riuniti in una scheda d’insieme descrittiva con allegata la foto di ognuno”.

L’iniziativa, come detto, prenderà il via alle 18:30 e dopo i saluti istituzionali del sindaco di Priverno Anna Maria Bilancia e dell’assessore regionale ad Agricoltura, Foreste, Promozione della filiera e della cultura del Cibo e Pari Opportunità, Enrica Onorati, si passerà agli interventi di Roberto Capucciati, cofondatore e amministratore della casa editrice “Versante Sud” e di Tommaso Funaro, autore del libro. A chiudere l’iniziativa, che verrà trasmessa in streaming sui canali della Compagnia dei Lepini, sarà l’assessore regionale alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale, Roberta Lombardi.

Ai presenti, infine, verrà donata una copia della nuova guida turistica.

 

 

COMUNICATO STAMPA Compagnia dei Lepini




Sei una bestia, Viskovitz di Alessandro Boffa

Dopo 20 anni Quodlibet riporta in libreria un libro unico e esilarante

 

Sei una bestia, Viskovitz è una raccolta di venti racconti, primo libro del biologo Alessandro Boffa, uscito la prima volta oltre vent’anni fa per la Garzanti e riportato in libreria quest’anno dalla casa editrice Quodlibet.

Il libro è già stato tradotto in circa 30 lingue e venduto in tutto il mondo perché è affascinante, ironico, demenziale e surreale seguire le vicende del narratore, Viskovitz, che in ogni racconto assume le sembianze di un animale diverso.

La vita animalesca di un ghiro con sogni erotici, una lumaca, uno scorpione, uno squalo, un microbo con un complesso d’inferiorità o un leone innamorato di una gazzella: tutti sono Viskovitz, sempre alla estenuante ricerca e alla conquista della bella Ljuba, innamorato di lei e ossessionato del sesso, in situazioni assurde e con battute demenziali.

 

«Com’era papà?», chiesi a mia madre.

«Croccante, un po’ salato, ricco di fibre».

«Prima di mangiartelo, voglio dire».

«Era un tipino insicuro, ansioso, nevrotico, un po’ come tutti voi maschietti, Visko»

Mi sentivo più che mai vicino a quel genitore che non avevo mai conosciuto, che si era disciolto nello stomaco di mamma mentre venivo concepito. Da cui non avevo ricevuto calore, ma calorie. Grazie papà, pensai. So cosa significhi, per una mantide, sacrificarsi per la famiglia.

 

 

Alessandro Boffa è un biologo e nelle pagine la sua conoscenza tecnica si sente e, sebbene il significato di alcuni termini scientifici non si conoscano, la lettura risulta comunque scorrevole senza costringere il lettore a fermarsi e le situazioni così surreali ma naturali di questi animali, ci fanno tifare e ammirare il personaggio di Viskovitz.

Il filo conduttore è la grande ironia di questa spasmodica ricerca di un contatto fisico con la bella Ljuba, con un impellente bisogno di accoppiarsi anche quando questo evento significa, per il maschio della specie, la morte.

Se siete alla ricerca di un libro da leggere sotto l’ombrellone, da condividere con gli amici e con il quale sorridere, allora Sei una bestia, Viskovitz, fa al caso vostro perché è in grado di mettere il lettore di fronte ai vizi e alle virtù della condizione umana con dirompente ironia e chiedersi chi sia davvero la bestia.




Due di Irène Némirovsky

Uno sguardo sulla forza dell’amore coniugale nella Francia del 1920

 

Iréne Némirovsky è stata una scrittrice francese di origine ebraica nata a Kiev nel 1903 e morta nel 1942 ad Auschwitz.
Sebbene abbia pubblicato diversi testi e novelle nel periodo prima del suo arresto, la sua fama è arrivata postuma nel 2004 quando una delle sue due figlie inviò a un editore il manoscritto contenuto in una vecchia valigia che, per quasi 60 anni, era rimasta chiusa. Quel manoscritto conteneva Suite francese, tradotto in ben 38 lingue e letto da milioni di persone.

Due, il romanzo di cui trattiamo ora, fu pubblicato la prima volta nel 1939 e ripubblicato da Adelphi nel 2010 e, attraverso la storia dei due protagonisti, Antoine e Marianne, la Némirorsky riesce a trattare temi delicati quali il matrimonio, l’adulterio, l’aborto e la maternità.

Su un piano temporale che si dipana tra il 1920 e i primi anni del 1930 Due  ci riporta ad un periodo dove per una donna era fondamentale sposarsi per sistemarsi e dove il matrimonio rappresentava per l’uomo dare seguito alla discendenza e conquistare un posto rispettabile nella società.

Il matrimonio, con tutte le sue responsabilità, visto come punto finale e inevitabile della giovinezza che verra sempre ricordata nel romanzo, come qualcosa di ormai andato e irraggiungibile.

Da considerare poi che ci troviamo in Francia, pochi anni dopo la terribile Prima Guerra Mondiale e tutti i protagonisti, in fondo, si considerano a tutti gli effetti dei sopravvissuti, dei graziati dal destino per essere ancora vivi.

Ma cosa accade, davvero, all’interno della coppia quando ci si sposa?
Ecco che aspettative, desideri, trepidazioni si alternano con una scrittura delicata ma senza perdere mai la capacità di scavare nell’animo umano.

«Lui pensava che per tutti e due il tempo della passione non era ancora finito, che non avevano l’età in cui si mette il cuore in pace, che entrambi avrebbero cercato, inseguito per anni quello stato quasi di pazzia dell’amore, mentre, l’uno per l’altro, non provavano più né tormenti e né estati. Quello sì, era finito»

Un legame coniugale vissuto come inevitabile, per il quale non serve lottare visto che è indissolubile e che nulla potrà mai davvero arricchire ora che il tempo è passato. Un matrimonio che lega senza alcuna possibilità di ripensamento i due coniugi fino ad arrivare a pensarsi come un’unica cosa. Magari con freddezza, con cinismo, con cattiveria addirittura ma sempre e per sempre come uniti.

Eppure, per quanto nel corso della trama si succedano adulteri, allontanamenti, aborti e tradimenti, alla fine le pagine più belle e intese diventano quelle in cui i due coniugi si ritrovano vicini nonostante tutto, quelle in cui cresce la consapevolezza della presenza dell’uno per l’altro, quelle in cui il mondo fuori dal talamo risulta perfido e cattivo e il loro incontrarsi, anche solo per addormentarsi vicini, unico rifugio solido e certo della vita.

«La donna che ho amato di più non è questa, ma, in punto di morte, rimpiangerò ciò che mi unisce a lei più di quanto non abbia rimpianto la passione.»

Un romanzo che merita davvero di essere letto. Probabile che tra le sue righe ci sia davvero il segreto più recondito del matrimonio, quello per cui, nonostante tutto, le nostre nonne e le nostre bisnonne sono arrivate a trascorrere insieme tutta la loro vita con un dolce sorriso sul viso.

 

SINOSSI

«Chi meglio della signora Némirovsky, e con un’arma più affilata, ha saputo scrutare l’anima passionale della gioventù del 1920, quel suo frenetico impulso a vivere, quel desiderio ardente e sensuale di bruciarsi nel piacere?» scrisse, all’uscita di questo libro, il critico Pierre Loewel. Le giovani coppie che vediamo amoreggiare in una notte primaverile (la Grande Guerra è finita da pochi mesi, e loro sono i fortunati, quelli che alla carneficina delle trincee sono riusciti a sopravvivere) hanno, apparentemente, un solo desiderio: godere, in una immediatezza senza domani, ignorando «il lato sordido della vita», soffocando quella «parte d’ombra» che ciascuno si porta dentro. Eppure, quasi sulla soglia del romanzo, uno dei protagonisti si pone una domanda che ne costituirà il filo conduttore: «Come avveniva, nell’unione coniugale, il passaggio dall’amore all’amicizia? Quando si cessava di tormentarsi l’un l’altro per volersi finalmente bene?». Con mano ferma, e con uno sguardo ironicamente compassionevole, Irène Némirovsky accompagna i suoi personaggi, attraverso le intermittenze e le devastazioni della passione, fino alla quieta sicurezza dell’amore coniugale. A volte, certo, alcuni di loro rimpiangeranno «l’ebbrezza triste e folle dell’amore», e a quasi tutti accadrà di inoltrarsi, almeno per un po’, nelle vie perigliose dell’adulterio; ma il tempo riserverà loro una sorprendente rivelazione: che quell’«essere due» che del matrimonio costituisce l’essenza e «il flusso discontinuo, lento e possente dell’amore coniugale» conferiscono alla coppia una sorta di invincibilità.




Presentazione romanzo di Walter Bianco

Martedì 15 giugno in Aula Consiliare a Pomezia

 

Il Comune di Pomezia invita la cittadinanza alla presentazione del romanzo d’esordio dello scrittore pometino Walter Bianco. L’evento si svolgerà presso l’aula consiliare del Comune di Pomezia (piazza Indipendenza 8) con ingressi contingentati fino a esaurimento posti (max 25 persone).
Intervengono il Sindaco Adriano Zuccalà e la vice Sindaco Simona Morcellini.

L’evento sarà trasmesso in diretta sulla pagina facebook del Comune di Pomezia.

 

 

 

Comunicato Stampa



In questa vita, o in altre cento di Walter Bianco

Esordio letterario dello scrittore pometino

 

Quando lessi sui social media l’imminente pubblicazione del primo libro di Walter Bianco, In questa vita, o in altre cento, pubblicato da Altromondo editore, andai subito in libreria a ordinarne una copia aspettando con curiosità il suo arrivo.

Leggere un esordio è sempre un rischio: potrebbe rivelarsi una delusione oppure sorprenderci. Bene, nel caso del romanzo di Walter Bianco ha prevalso in assoluto la sorpresa, una piacevole sorpresa!

La quarta di copertina recita come «Ritrovarsi alla soglia dei cinquant’anni e scoprire che la propria esistenza, fatta di agi, di amicizie e relazioni consolidate, si è impantanata in una palude in cui i sentimenti sono spenti, le ambizioni dimenticate, i sogni abbandonati. Poi, d’improvviso, accorgersi che è ancora possibile prendere un’altra strada e dare un’opportunità ai propri destini inespressi di diventare realtà. È ciò che accade a Valerio quando nella sua vita irrompono la bellezza, la freschezza e la sensualità di Sebastian.»

In questa vita, o in altre cento è una storia d’amore, di quelle storie che entrano nella vita per non andare più via anche quando le strade, inevitabilmente, prendono percorsi diversi, anche quando le circostanze e il buon senso ci indicano scelte diverse perché l’amore raccontato da Walter Bianco non è un amore che si può dimenticare facilmente perché ha la grazia, la tenerezza e la passione di lasciare un segno.

La vicenda si svolge in una calda estate a Villa Bruna, sul promontorio dell’Argentario e le descrizioni dei luoghi, dei colori, dei profumi riportano in modo netto e deciso a quelle zone. Chi ha avuto modo di frequentarle potrà facilmente riconoscerli ascoltando le onde del mare infrangersi sugli scogli e inebriandosi dei profumi della macchia mediterranea.

La storia d’amore tra Valerio e Sebastian ha la forza di un sentimento dirompente, unico, pulito e profondo che, come tale, porta con sé estasi e dolore ma ha anche la grande capacità di riconoscere i propri limiti, dovuti non al genere ma al volgere inesorabile del tempo, unico grande avversario.

 

«Grazie per i nostri momenti, non marciranno mai»

 

Bellissima citazione che Valerio inserisce nella email inviata a Sebastian e che Walter Bianco “ruba” con riverenza omaggiando David Bowie che la utilizzò nell’ultima email all’amico e collega Brian Eno poco prima di morire nel 2016.

Questa frase racchiude il senso profondo del grande sentimento che i due protagonisti hanno avuto la fortuna di vivere. Perché l’amore, quando arriva, non bussa e chiede permesso, ma spalanca e dilaga nell’anima così non resta altro da fare che esserne grati per essere stati scelti.

Complimenti davvero, Walter Bianco, ora non mi resta che mettere In questa vita, o in altre cento in borsa e sperare di incontrarti quanto prima per le strade di Pomezia così da arricchire la mia copia con una dedica!




Prima edizione de Il Turno dei Libri

Ardea partecipa al ‘Maggio dei Libri’, edizione regionale promossa dal Centro nazionale per la Lettura

 

 

Sabato 22 maggio alle ore 14:30 il Comune di Ardea aderisce a “Maggio dei Libri” con la I edizione de Il Turno dei Libri organizzata da diverse associazioni locali e l’Assessorato ai Servizi Educativi, Scolastici, Beni Culturali e Turismo di Ardea .

 

Tutte le attività e iniziative sono dedicate al tema Amor e avranno luogo presso il sito archeologico di Casarinaccio, con ingresso in via Francesco Crispi, e presso parco Rielasingen a Tor San Lorenzo, ingresso Via del Parco.

 

Librando: letture ad alta voce, cantastorie, giocando con le parole, book crossing

Omaggio a Dante: personaggi, emozioni, luoghi di Ardea nella Divina Commedia

 

 

Si terranno letture ad alta voce tratte dalle fonti antiche che narrano la storia di Ardea e si proverà a giocare con il senso di alcuni termini linguistici. Il tutto connesso al tema ‘Amor’ adottato quest’anno per ‘Il Maggio dei Libri’ e, in particolare al settecentenario dantesco in corso.




La donna gelata di Annie Ernaux

Pubblicato in Francia nel 1981 è ora disponibile in Italia per L’Orma Editore

 

La donna gelata, romanzo della pluripremiata scrittrice francese Annie Ernaux, arriva in Italia quarant’anni dopo la sua pubblicazione ma i temi trattati e la freschezza della scrittura restano di feroce attualità.

Il romanzo, strutturato in forma autobiografia, scavalca l’intimità della protagonista narrando la situazione femminile in un contesto sociale e famigliare che non ha confini e, purtroppo, neanche tempo.

Nata e cresciuta in una famiglia dove i ruoli sono interscambiabili e dove l’unica cosa che conti davvero è la realizzazione professionale e la conquista della propria indipendenza economica, la piccola Annie cresce scontrandosi con tabù e limitazioni esterne che pesano come carico mentale millenario che vuole la donna realizzata solo nel matrimonio, nella nascita dei figli e nella cura e mantenimento della famiglia.

La protagonista vive in una famiglia dove i ruoli non hanno nulla di tradizionale, dove la madre tiene i libri contabili della drogheria e il padre cucina, legge le favole la sera e l’accompagna a scuola; la piccola cresce lontana dai retaggi che vogliono le bambine a giocare con le bambole e i maschi a fare gli eroi.

“Diventare qualcuno, per i miei, non aveva sesso… Mia madre è la forza e la tempesta, che mi dice di non aver mai paura di niente e di nessuno. Come avrei potuto, vivendo accanto a lei, non essere persuasa della magnificenza della condizione femminile, o persino della superiorità delle donne sugli uomini?”.

Lo stile di scrittura di Ernaux ha la forza di trasformare un pensiero personale in un pensiero collettivo, conducendo per mano ogni lettrice obbligata a soffermarsi spesso per riflettere tra sé e sé, che sì, anche lei ha pensato, vissuto e respirato quel pesante carico mentale da tutto l’ambiente interno e esterno in cui viviamo.

Dalla protagonista poco più che adolescente che si veste e si rende presentabile non per il semplice piacere di ammirarsi, per amor proprio, ma per catturare l’attenzione del maschio, quello che potrà sceglierla e, quindi, offrirle l’unico futuro possibile, quello di moglie, madre e regina del focolaio.

Alla donna ormai sposata e madre che si ritaglia a fatica spazi per riuscire a studiare per il concorso per l’abilitazione all’insegnamento, tra un salto dal macellaio tentando di fare le domande giuste da brava massaia, all’escogitare la cena sfiziosa per il marito che rientra dopo una faticosa giornata di lavoro al quale porgere il figlio, pulito, tranquillo e sistemato, da alzare in alto tra le braccia come un trofeo, per poi riconsegnarlo alla madre e dedicarsi al suo meritato relax.

La donna gelata è un libro che rivela la realtà dell’universo femminile, senza mezzi termini e senza tanti giri di parole.
Avrei voluto, con tutta sincerità, arrivare alla fine della lettura e dichiarare come il romanzo fosse antiquato e vecchio; purtroppo, per quanti passi avanti si siano fatti, sono ancora troppi i retaggi che la società si trascina dietro e il cammino, affinché una donna sia libera di realizzarsi nei propri sogni e obiettivi,  è ancora lungo e impervio.

 

 

 

SINOSSI

Una giovane coppia si sposa, condivide una casa, fa due figli. Anche se animata da ideali egualitari e progressisti, la famiglia presto si sbilancia e tutto il peso delle incombenze di ogni giorno ricade esclusivamente sulla moglie. Un’ingiustizia quotidiana, “normale”, che vivono moltissime donne. Con sguardo implacabile “La donna gelata” traccia un percorso di liberazione capace di trasformare l’inconfessabile orrore per la propria vita in coraggiosa e spietata presa di coscienza. Alternando l’impeto di una requisitoria alla precisione di un’indagine, Ernaux ci consegna un’analisi dell’istituzione matrimoniale che non ha uguali nella letteratura contemporanea.




I frutti del vento di Tracy Chevalier

Romanzo storico della prolifera scrittrice americana

 

I frutti del vento è la saga della famiglia Goodenough che, nella prima metà del XIX secolo, si trasferisce dal Connecticut nell’Ohio in cerca di fortuna e si ferma nella cupa Palude Nera. Qui vige una legge che prevede di diventare proprietario della terra se si riesce a piantarvi un frutteto di almeno cinquanta alberi.

Il padre, James Goodenough, ha una fortissima passione per le mele e, facendosi largo nel bosco selvatico e nel fango che ricopre tutti i terreni, tenta, anno dopo anno, da raggiungere l’agognato traguardo dei cinquanta meli.

Il romanzo è intriso di miseria e povertà. Si fanno figli per aiutare nella conduzione della famiglia e questi muoiono inverno dopo inverno per le febbri e la malaria e il tutto viene accolto con disarmante normalità.
I personaggi sono descritti in modo minuzioso e si respira davvero l’atmosfera piena di privazioni di intere generazioni di coloni americani.

Ad un certo punto si scatenerà un evento determinante che muterà per sempre il destino della famiglia Goodnough e il figlio Robert, anch’egli appassionato come il padre delle piante e delle mele, fuggirà attraverso l’America per giungere fino in California dove lavorerà al fianco di uno stravagante signore inglese per la raccolta di semi, pigne e piantine delle famose sequoie giganti americane ancora sconosciute, a quel tempo, in Europa.

 

 

Tracy Chevalier è una prolifera scrittrice americana di romanzi storici che ha raggiunto una popolarità mondiale nel 1999 con il suo secondo romanzo La ragazza con l’orecchino di perla, che ha venduto oltre cinque milioni di copie e con I frutti del vento si conferma un’abile scrittrice meritoria di tanto successo.

In I frutti del vento, edito in Italia nel 2016 da Neri Pozza, ci racconta sì una saga familiare dove però il rapporto con la natura e con gli alberi diventa un elemento primario e fondante dell’intera trama.

È bello scoprire che due personaggi, John Chapmann e William Lobb, che entreranno nella trama nella seconda parte del libro, sono realmente esistiti svolgendo proprio ciò che verrà raccontato nel romanzo. Ovvio che non posso rivelarvi di cosa si occupano esattamente per non togliervi il gusto della lettura, ma apprezzo moltissimo i libri che giocano sempre sul filo tra immaginazione e realtà.

 

I frutti del vento è un romanzo che si legge con estrema facilità, che regala il gusto dei profumi della natura, che ci avvicina al mondo della botanica e delle mele anche se il tutto contornato dalla crudeltà della vita che non sempre è giusta, che troppo spesso è spietata e violenta ma che non possiamo fare altro che apprezzarla e ammirarla nel suo instancabile percorso.




Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore 2021

Dove cercare un libro a Pomezia

 

Ogni anno, il 23 aprile, in tutto il mondo si svolgono celebrazioni per  la Giornata Mondiale del Libro e del diritto d’Autore: scopo primario è la promozione e diffusione della creatività, diversità e il libero accesso alla conoscenza per tutta la popolazione del mondo. In breve, è il semplice piacere dei libri e della lettura.

La Giornata Mondiale del Libro è stata Istituita la prima volta nel 1923 dai librai in Catalogna, Spagna e diventata Giornata Mondiale dall’Unesco nel 1995.

Il 23 aprile è una data simbolica perché è il giorno in cui, nel lontano 1616, morirono alcuni autori di spicco: William Shakespeare, Miguel de Cervantes e Inca Garcilaso de la Vega. Il 23 aprile segna anche la nascita o la morte di eminenti scrittori come Maurice Druon, Halldór Kiljan Laxness, Vladimir Nabokov, Josep Pla o Manuel Mejía Vallejo.

C’è una curiosità che pare nasca addirittura dal medioevo dove, in occasione della festa di San Giorgio, patrono di Barcellona, era usanza regalare alla propria donna una rosa; al seguito di questa antica tradizione i librai della Catalogna usano regalare una rosa per ogni libro venduto il 23 aprile.

In Italia abbiamo il Centro per il libro e la lettura, istituito con DPR nel 2007, che ha come obiettivo proprio l’attuazione di politiche atte a diffondere il libro e la lettura in Italia e che, a partire dalla data del 23 aprile organizza ogni anno Il Maggio dei Libri.

Quest’anno il tema dell’undicesima edizione de Il Maggio dei Libri è Amor… dedicata a Dante in occasione della celebrazione per il 700° anniversario da sua morte.

Il sito raccogliere tutte le iniziative che coinvolgono enti locali, scuole, biblioteche, librerie festival, editori, associazioni culturali e altri soggetti pubblici e privati.

 

 

Dove trovare un libro a Pomezia.

Il primo luogo dove cercare un libro è la Biblioteca. Pomezia ha una bella Biblioteca Comunale Ugo Tognazzi, appena abbellita con un imponente opera di urban art.

 

Biblioteca Comunale Ugo Tognazzi

 

 

A Pomezia ci sono tre librerie.
La prima è la libreria indipendente Odradek, in via Roma che rappresenta un decennale punto di riferimento storico per i lettori pometini.

Poi abbiamo la libreria Giunti, presso il Centro Commerciale 16 Pini  e infine, in via Boezio, c’è la neo nata Booklet specializzata in libri per ragazzi ma disponibile a ordinare qualsiasi altro libro.

Oltre a questi canali tradizionali, c’è da aggiungere la possibilità di trovare libri di seconda mano o libri salvati al macero in una sezione dedicata presso il Mercatino Pomezia di Largo Urbino e ben tre banchetti situati in via Varrone durante il mercato settimanale del sabato mattina a Pomezia.

A questi luoghi c’è da aggiungere l’iniziativa dell’Associazione le Mamme di Pomezia con il Bookcrossing attraverso l’allestimento di una vecchia cabina telefonica presso il CC 16 Pini e alcuni locali del territorio che hanno aderito all’iniziativa che potete trovare sulla pagina Facebook.

Cabina Telefonica Bookcrossing al CC16 Pini di Pomezia

 

Festeggiamo la Giornata Mondiale del Libro  ricordando una bellissima citazione di Umberto Eco:

Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro.