La casa degli sguardi di Daniele Mencarelli

Primo romanzo vincitore del Premio Strega Giovani 2020

Quando uno scrittore nasce come poeta e si cimenta nell’arte del narrare non riesce mai a staccarsi completamente dalla sua anima sensibile e poetica e le pagine de La casa degli sguardi ne sono una straordinaria testimonianza.

Il romanzo è la storia dell’autore stesso, vittima di una grave forma di alcolismo, di depressione e di solitudine che accetta, per amore della famiglia ormai spaesata e impotente di fronte al declino del figlio, di andare a lavorare presso una Cooperativa all’ospedale Bambino di Gesù di Roma.
Quel lavoro sarà il mondo e il modo attraverso il quale riuscirà a rinascere.

Ne La casa degli sguardi, Daniele si confronterà con il dolore dei bambini malati, con la morte e con il dolore devastante dei genitori.

Situazioni reali che lo porteranno a chiedersi a cosa serva davvero vivere e costruire qualcosa se poi, all’improvviso, arrivano dolori e sofferenze inimmaginabili che distruggono e annientano l’uomo e verso i quali si è ancora totalmente impotenti.

«Il Bambino Gesù è un luogo di tortura, di maledizione, una trincea aperta da un bisturi, invisibile ai sani. È un posto per gente come me. Un posto che vince su ogni altro dolore scelto o imposto»

Eppure, sarà proprio il Bambino Gesù con tutti i suoi sguardi, la ritmicità di un lavoro che occupa le mani e lascia libera la mente di riflettere, le risate e la complicità di nuovi compagni di lavoro e i gesti amorevoli di chi lavora e opera all’interno della struttura, a offrire a Daniele la forza interiore necessaria per intravedere un nuovo futuro e per ricostruire un percorso alla propria vita, anche attraverso la sua grande capacità di scrivere. Un percorso difficile che l’autore riesce a descrivere in maniera eccellente.

 

«È questo tempo di passaggio tra quello che sono stato negli ultimi anni e quello che sarò, è la costruzione del nuovo me, ecco cosa mi terrorizza veramente.
Un individuo con interessi, relazioni, una vita riempita di normalità.

Tutte cose che non so più nemmeno pronunciare.
Attorno non ho nulla, nessuno.

Ho scavato una trincea e l’ho riempita di vino bianco.»

 

La casa degli sguardi scava nell’intimo di uomo che si confronta con grande lucidità con quella forza che lo spinge all’autodistruzione ma è anche la storia di un uomo che riesce a trovare la forza nello sguardo di un TocToc sul vetro di un ospedale, che si domanda, si confronta e non si perdona nulla.

Straordinaria la figura della madre. Una donna sempre più stanca e appesantita da tutti i vani tentativi di aiutare il figlio, che si addormenta sui gradini per vegliare il sonno del figlio, che lo accoglie con quel pranzo pronto. Una donna sempre presente, quasi un’ombra costante, una presenza invisibile. Una figura tenace che non si allontana mai, neanche quando le sue risposte appaiono dure mentre invece sono solo spinte per la salvezza del figlio.

 

«Mamma, io da oggi smetto, basta» […] Torna il silenzio, lei riprende quel che stava facendo, forse pulire per terra.

«Io t’ho fatto nasce, ma rinasce spetta solo a te»

 

 

Autore

Daniele Mencarelli è nato a Roma nel 1974 e vive da parecchi anni a Ariccia.
Ha iniziato a pubblicare libri di poesie nel 2001.
La casa degli sguardi è stato pubblicato nel 2018 e ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti.

Nel 2020 ha pubblicato il secondo romanzo Tutto chiede bellezza arrivando finalista al Premio Strega e vincendo Premio Strega Giovani 2020.