L’addio di Claudio Caligari, la bellezza di Danish Girl

Come promesso, eccomi a parlarvi dei film visti finora alla 72.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Quando ormai ci stiamo avvicinando alla conclusione del festival, è possibile trarre i primi bilanci, tra delusioni, conferme e sorprese. Solo una premessa: giusti o sbagliati che siano, i miei giudizi sono dettati dal cuore e da quello che i film mi hanno trasmesso nel corso della proiezione o che mi hanno lasciato dentro una volta terminato.

Perché dovute sapere che, ad un festival, durante le preziose pause caffè, i pareri discordanti su un film sono all’ordine del giorno. Quindi ormai ci rinuncio: vado avanti per la mia strada e basta. Chi è d’accordo bene, altrimenti va benissimo lo stesso. Detto questo, sono pochi i film che mi hanno particolarmente colpita in tutto e per tutto. Uno di questi è sicuramente The Danish Girl di Tom Hooper con Eddie Redmayne e Alicia Vikander, tanto emozionante quanto delicato, sia nella regia che nelle interpretazioni.

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Convincente, poi, El Clan di Pablo Trapero, che racconta la vera storia della famiglia Pucci, la quale, nell’Argentina degli anni ottanta, rapiva delle persone a scopo economico. A strappare applausi a scena aperta, però, ci hanno pensato Anomalisa di Charlie Kaufman e Duke Johnson e 11 Minutes di Jerzy Skolimowski. Il primo è l’unico film d’animazione presente in concorso, ed è una favola agrodolce per soli adulti, il secondo racconta 11 minuti di dieci personaggi diversi, legate da una concatenazione di eventi, in un finale inaspettato e punto forza del film, grazie ad un effetto domino straordinario. Sperimentale, poi, il nuovo lavoro di Aleksander Sokurov, Francofonia, che ci porta all’interno del Louvre, tra passato e presente, arte e storia.

Gli italiani, invece, finora sono stati rappresentati da A Bigger Splash di Luca Guadagnino, Sangue del mio Sangue di Marco Bellocchio e L’Attesa di Piero Messina.  I primi due si sono rivelati al di sotto delle aspettative, nonostante il cast del primo (Ralph Fiennes, Tilda Swinton, Dakota Johnson e Matthias Schoenaerts) e la trama intrigante del secondo, mentre il debutto cinematografico di Piero Messina ha sorpreso proprio per la maturazione mostrata, supportato anche da una bravissima Juliette Binoche.

Questi, finora, i film in concorso particolarmente degni di nota, a cui vanno aggiunti i già citati Beats of No Nation di Cary Joji Fukunava, Marguerite di Xavier Giannoli e Equals di Drake Doremus. Una menzione speciale, però, va fatta anche a Non essere cattivo, il film postumo di Claudio Caligari, presentato fuori concorso e vera rivelazione del festival, a Tanna, presentato alla Settimana Internazionale della Critica, e al documentario di Jake Paltrow e Noah Baumbach su Brian De Palma, presente al Lido anche per ritirare il premio Jaeger-LeCoultre. Ora ci aspettano le ultime proiezioni e i primi responsi, scommesse già iniziate.




Un’escursione sull’Everest in 3 D

Pomezianews a Venezia 72 – Un’escursione sull’Everest in 3 D

 

spotlightveneziaEverest ha ufficialmente inaugurato la 72° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e dato il via così a proiezioni, red carpet e conferenze stampa. Questi primi due giorni, però, sono serviti principalmente a riassaporare il clima festivaliero, dove i ritmi quotidiani sono scanditi da un programma pieno di impegni, nell’ardua impresa di riuscire ad incastrare perfettamente quello che si dovrebbe e si vorrebbe fare.

Perché l’imprevedibilità è sempre dietro l’angolo, sia in senso negativo che positivo, ma fa parte del gioco. Così in fila per le proiezioni si spera di entrare senza rimanere fuori, come riuscire a prendere un autografo senza venire sommersi. Il bello, però, è proprio questo, quello di condividere con persone il tuo stesso sogno e ritrovare in loro la tua stessa passione. Perché tutti siamo stati  fan una volta, e allora quando alle 8.30 del mattino trovi già ragazzine appostate davanti al red carpet per Jake Gyllenhaal non puoi che sorridere, e ritenerti fortunata a vedere il film in anteprima stampa, seguito anche dalla conferenza in cui è presente il cast.

Ti rendi conto, così, di essere una privilegiata e di sognare ad occhi aperti, almeno per qualche giorno all’anno. Quello che alla fine rimane, però, oltre al ricordo e all’esperienza personale, è la visione di tanti, troppi film, che magari lasceranno il segno nella storia del cinema, o almeno nella corsa ai premi importanti. Di quelli visti finora si può già fare un primo bilancio, ovvero che la gran parte è tratta da fatti realmente accaduti. Questo, però, non significa una mancanza di idee, ma piuttosto un bisogno di attenersi ad una realtà che ci sta sfuggendo di mano.

Parliamo di Everest di Baltasar Kormàkur, interpretato da Jason Clarke, Josh Brolin e Jake Gyllenhaal, e della conquista della montagna più alta del mondo, che grazie ad un 3D spettacolare, fa provare la sensazione dell’altezza, e di Beats of No Nations, film in concorso del regista della prima stagione di True Detective, Cary Fukunaga, che racconta la tragica storia di un bambino africano educato per diventare soldato.

everestscenaA strappare applausi convinti, però, ci ha pensato Spotlight (fuori concorso), film di Thomas McCarthy che racconta lo scandalo dei preti pedofili a Boston. Una storia forte ma necessaria, interpretata da un grandissimo cast, nel quale spiaccano Michael Keatoon, Rachel McAdams, Stanley Tucci e Mark Ruffalo, questi ultimi due presenti al Lido e disponibilissimi con stampa e fan – oltre che molto eleganti. La 72.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, quindi, si appresta ad entrare nel vivo con quello si preannuncia un weekend di fuoco, dove sono attesi Johnny Depp, Kristen Stewart e Eddie Redmayne, oltre al primo film italiano in concorso, L’attesa, di Piero Messina, con Juliette Binoche. Ah, dimenticavo, Robert Pattinson ha dovuto dare forfait all’ultimo minuto. Peccato, perché un Festival vive anche di questo.




72° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

Pomezianews alla 72° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.

Si sa, le occasioni vanno prese al volo…

Così, quando mi è stata data l’opportunità –grazie a Mauro Valentini – di raccontarvi la 72.a Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, non ho avuto esitazioni.

Sarò io, quindi, per quel che può valere, a farvi rivivere quello che accadrà al Lido, tra film, red carpet, conferenze stampa e aneddoti vari, senza soffermarmi però troppo sull’aspetto tecnico, ma più su quello che percepisce il pubblico.

venezia72fotolidoPerché sì, anch’io una volta sono stata dall’altra parte, a fare ore di attesa per l’autografo di una star o semplicemente per immortalarla nella mia macchina fotografica. E anche se il “lavoro” adesso chiama, non ho perso comunque quella gioia nell’incontrare da vicino qualcuno che si ammiri a prescindere.

E come ogni buon festival internazionale può permettersi, anche quest’anno sfileranno al Lido i nomi importanti della Hollywood che conta, primo fra tutti un Johnny Depp sempre sulla cresta dell’onda, seguito dagli idoli dei teenager, Robert Pattinson e Kristen Stewart, per arrivare all’ultimo Premio Oscar, Eddie Redmayne. Non mancheranno, però, neanche Dakota Johnson, Juliette Binoche, Ralph Fiennes e Anthony Hopkins.

Ce n’è per tutti, compreso un programma fitto fitto di film, che il Direttore Artistico Alberto Barbera ha definito “sorprendente e per niente scontato”. Il Concorso, infatti, è composto da ben 21 film,  tra cui quattro italiani (Marco Bellocchio con Sangue del mio sangue, Giuseppe M. Gaudino e il suo Per amor vostro, Luca Guadagnino con A Bigger Splash e l’esordiente Piero Messina con L’attesa) e l’attesissimo The Danish Girl di Tom Hooper, oltre al ritorno al Lido di Aleksandr Sokurov con Francofonia e al debutto del Sud Africa con The Endless River di Oliver Hermanus. Fuori Concorso spiccano il nuovo lavoro di Scott Cooper, Black Mass, con Johny Depp e Joel Edgerton,  Spotlight, di Thomas McCarthy, con Michael Keaton e Mark Ruffalo e il documentario su Brian De Palma di Noah Bambach e Jake Paltrow.

Impossibile, quindi, non trovare qualcosa – o qualcuno – che catturi la curiosità, anche perché ad inaugurare la 72.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia ci penserà Jake Gyllenhaal con Everest di Baltasar Kormákur. E se questo è solo l’inizio… ci sarà da divertirsi!