Il popolo visto con gli occhi di Daumier

Honoré Daumier nacque nel 1808 in Francia e fu un pittore, anzi meglio dire un caricaturista, famoso per le sue vignette di satira politica pubblicate su una famosa rivista d’arte.

La produzione artistica di Daumier si concentra soprattutto sulle figure che abitano la città, ma non i borghesi e gli aristocratici, bensì il proletariato in tutte le sue forme: dai bambini alle lavandaie agli emarginati.

L’amore e l’affetto che Daumier prova per questi personaggi è lampante quasi quanto il fastidio e l’odio che animano le figure dei borghesi.

Daumier incarna quella corrente artistica realista che concentra il suo sguardo sul popolo e che lo raffigura con una vena ironica e dissacrante.

Molte delle sue famosissime caricature fanno sorridere ancora oggi.

Queste figure, dotate delle grandi teste e dai dettagli del volto sproporzionato, sono cariche di vitalità ed energia.

E non rappresentano solamente personaggi pubblici, politici o popolani, ma spesso attacca anche le figure mitologiche a cui la tradizione francese è tanto cara.

Uno tra i numerosi esempi è Ulisse e Penelope: la mitica coppia è qui rappresentata in una dissonante modernità, con le guance rosse ed i cappellini da notte.

Ma Daumier non è solo l’artista della satira e del buonumore, è anche l’artista della denuncia sociale.

In Rue Transonain, del 1834, Daumier riporta un fatto di cronaca nera: durante un arresto, ai primi segni di rivolta, dei poliziotti aprirono il fuoco sui cittadini causando numerose vittime. L’occhio pietoso e commosso di Daumier si concentra su queste figure strappate ai loro letti e lasciate giacere al suolo.

 

 

Anche alcuni tra i suoi dipinti più belli rappresentano la folla ed il basso popolo e sono pieni di un forte senso di partecipazione.
L’occhio di Daumier, sicuramente, non è un occhio freddo ed oggettivo che mira a riportare i fatti avvenuti, bensì è un occhio empatico ed amorevole.
Possiamo notarlo benissimo in due quadri: Il vagone di terza classe (1862) e La rivolta (1860).


Nella prima opera, lo spettatore (e il pittore stesso) sembrano osservare gli abitanti del vagone come se seduti all’interno dello stesso.
Un senso di dolcezza invade il cuore quando lo sguardo si sofferma sul bambino accucciato e sulla donna che allatta.

Se, dunque, guardando questo dipinto ci sentiamo parte della carrozza e condividiamo la stanchezza e la fatica del lavoro, ne La rivolta siamo resi partecipi dei moti rivoluzionari, siamo affascinati da questo personaggio centrale, vestito di bianco, e per suggestione riusciamo a sentire le urla ed il frastuono della gente riunita per protestare.

Honoré Daumier può essere dunque considerato, a pieno titolo, il pittore del popolo. Tutta la sua produzione artistica è schierata politicamente ed è portavoce e giustiziere del popolo.




Giovan Battista Piranesi: L’Architetto dell’Immaginario

Giovanni Battista Piranesi, artista, architetto e incisore italiano del XVIII secolo, è celebre per le sue straordinarie rappresentazioni artistiche e incisioni, che hanno lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte e dell’architettura. Le sue opere, caratterizzate da una fusione di grandiosità, mistero e dettagli minutamente eseguiti, hanno elevato la pratica dell’incisione e hanno influenzato generazioni di artisti successivi. In questo articolo, esploreremo alcune delle sue principali opere, che continuano a ispirare e affascinare gli amanti dell’arte in tutto il mondo.

Carceri d’Invenzione (Prigioni Immaginarie)

Una delle serie più iconiche e misteriose di Piranesi è senza dubbio la “Carceri d’Invenzione” o le “Prigioni Immaginarie”. Queste incisioni, create tra il 1745 e il 1750, mostrano strutture architettoniche complesse, quasi labirintiche, popolate da scale intricate, archi maestosi e passaggi oscuri. L’atmosfera che emerge da queste incisioni è di una potente drammaticità, con giochi di luce e ombra che intensificano la sensazione di mistero e incantamento.

Le “Prigioni Immaginarie” di Piranesi incarnano l’esplorazione del sublime, invitando gli spettatori a immergersi in mondi impossibili e a lasciarsi trasportare in una dimensione oltre la realtà. Queste opere incanalano il desiderio di esplorazione e la straordinaria immaginazione di Piranesi, catturando l’essenza stessa dell’arte fantastica.

Vedute di Roma

Piranesi è ampiamente conosciuto per le sue vedute di Roma, una serie di incisioni dettagliate e realistiche che ritraggono monumenti e rovine dell’antica Roma. Queste opere, realizzate tra il 1748 e il 1778, mostrano una profonda comprensione dell’architettura classica e una straordinaria abilità tecnica nell’incisione.

Le “Vedute di Roma” di Piranesi vanno oltre la semplice rappresentazione realistica degli edifici; attraverso la maestria dell’ombreggiatura e l’attenzione al dettaglio, l’artista riesce a catturare l’atmosfera e la grandezza di questi monumenti storici. Le sue vedute rivelano il suo amore per la storia, l’architettura e la città di Roma stessa, rappresentando una testimonianza tangibile dell’interesse di Piranesi per il passato.

I Campi Phlegraei

Un’altra opera significativa di Piranesi è la serie “I Campi Phlegraei”, realizzata nel 1776. Questa collezione di incisioni è dedicata ai campi flegrei, una regione vulcanica nei pressi di Napoli. Le incisioni mostrano paesaggi pittoreschi, attività vulcaniche e studi geologici dettagliati.

“I Campi Phlegraei” sono un’opera di grande rilevanza scientifica e artistica, in quanto combinano l’osservazione accurata della natura con la sensibilità estetica di Piranesi. Le incisioni trasmettono un senso di meraviglia per la forza e la bellezza della natura, nonché la complessità delle forze geologiche.

Conclusioni

Le opere di Giovanni Battista Piranesi continuano a esercitare un’influenza duratura sull’arte e sull’architettura. Attraverso la sua maestria tecnica e la sua straordinaria immaginazione, Piranesi ha creato mondi fantastici e affascinanti che invitano gli spettatori a esplorare l’incognita e a riflettere sulla grandezza della storia e della natura. La sua eredità artistica rimane un tesoro prezioso, ispirando gli artisti contemporanei a esplorare i confini della creatività e a celebrare la bellezza del passato.