L’ombra del giorno, l’amore ai tempi del fascismo

L’ombra del giorno, da poco su Netflix, è il famoso film del 2022 diretto da Giuseppe Piccioni che racconta una storia d’amore ai tempi del regime fascista. Luciano, simpatizzante del fascismo, è infatti proprietario di un ristorante di Ascoli Piceno e si ritrova un giorno ad assumere Anna, bisognosa di un lavoro stabile, che sconvolgerà la quotidianità dell’uomo e riporterà alla luce i suoi sentimenti più puri.

A fare da protagonisti a queste tristi vicende sono Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli, entrambi nomi ben noti dell’ambito del cinema italiano. I due infatti, non solo hanno una storia all’interno del film, ma anche fuori, essendosi innamorati proprio sul set. La relazione tra i due inoltre, nonostante una differenza di età di diciannove anni, sembra procedere da anni a gonfie vele, rivelatasi talmente forte da far chiudere le precedenti storie di entrambi. Scamarcio in effetti, dopo il lungo rapporto con la Golino, ha lasciato la manager Angharad Wood, come anche la Porcaroli con Michele Alhaiquee, regista conosciuto sul set di Baby.

Tuttavia, sorvolando le vite private degli attori, Piccioni decide di ambientare la storia d’amore tra Luciano e Anna in un periodo particolare della storia italiana, ossia quello dell’emanazione delle leggi razziali e della dichiarazione di guerra, periodo di tensione in cui ormai sembrava esser certo un eventuale nuovo conflitto e periodo in cui gli ebrei vivevano nascosti nella paura di essere deportati nei campi di sterminio.

Il film descrive quest’atmosfera di pericolo, seppur ambientato quasi interamente all’interno del ristorante, attraverso il sentimento dei due protagonisti, due anime sole che si trovano a riscoprire emozioni che credevano ormai perse.

Nonostante possa risultare a tratti lento per qualcuno, L’ombra del giorno è dunque una visione piacevole che ci riporta indietro nel tempo facendoci vivere un momento di terrore accompagnato però da dimostrazioni di bontà, altruismo e coraggio, che ci mostrano come anche in situazioni cosi tragiche l’amore rimane l’unico appiglio a cui aggrapparsi e, in fondo, l’unica cosa che ci salva.

Virginia Porcelli




Wonder: White Bird, il coraggio di essere gentili

L’ultimo mese è stato per il cinema decisamente fruttuoso, ricco di nuove uscite e tra queste, anche se poco conosciuto, merita un’attenzione particolare Wonder: White Bird.

Il film, diretto da Marc Forster e ambientato durante la seconda guerra mondiale, è uno spin-off del celebre Wonder con protagonista il personaggio di Julian Albans, a cui la nonna racconta un episodio doloroso del suo passato.

Quando iniziano i rastrellamenti in Alsazia, la giovane di quindici anni Sara viene salvata dalla famiglia di Julien, un ragazzo affetto da poliomelite con cui nel tempo nascerà un forte legame.

Helen Mirren, che recita la parte della nonna, è semplicemente strepitosa, riuscendo a far trasparire la sofferenza nel raccontare una storia così straziante e la forza nel cercare di conservarne il ricordo. Altrettanto commoventi le interpretazioni dei due protagonisti, sorprendentemente naturali nonostante la giovane età.

La pellicola ci mostra gli orrori del nazismo e della shoah, le crudeltà e le ingiustizie che milioni di ebrei subirono ogni giorno, in quanto privati di ogni tipo di libertà e costretti a separarsi dalle proprie famiglie e a morire per la propria religione. Presentandoci diversi esempi di umanità contrapposta alla malvagità, ci conferma come al mondo ci sia sempre un po’ di bene anche nel male, incitandoci ad aiutare sempre l’altro e, senza dubbio, a non ripetere in futuro gli stessi errori.

Altra tematica importante è inoltre quella del bullismo, tema di fondo e motivo del racconto. Il film infatti, ci presenta l’insensatezza di una cattiveria simile, che non fa altro che generare dolore nella persona presa di mira. Mai si dovrebbe giudicare o isolare qualcuno sulla base del suo aspetto o modo di fare, ma al contrario provare a parlarci, per poi sicuramente scoprire quanto i giudizi fossero infondati.

Oltre a ciò, in uno sfondo così cupo e drammatico che rende le lacrime inevitabili, a far luce è la storia d’amore tra i protagonisti, così innocente, pura ed estremamente tenera. Questa è il chiaro esempio che l’amore è in tutte le cose, in tutti i gesti e in ognuno di noi.

Dunque, è per tutte le tematiche toccate, particolarmente delicate ma fondamentali, che si consiglia la visione ad un pubblico giovane, che potrebbe imparare molto da tali lezioni su come comportarsi nel rapporto con l’altro, sull’importanza di essere sempre gentili e coraggiosi.

Virginia Porcelli