Gli aerostati di Amélie Nothomb

29° romanzo della famosa scrittrice belga pubblicato in Italia dalla Voland

 

Amélie Nothomb è una scrittrice belga figlia di un diplomatico e ha vissuto per lunghi periodi in Giappone, Cina, Stati Uniti e Bangladesh.
Per sua scelta scrive e pubblica un libro all’anno, alle fine di agosto, ed è tradotta e pubblicata in Italia dalla casa editrice romana Voland con la traduzione di Federica Di Lella.

Gli aerostati è il suo 29° romanzo pubblicato a febbraio del 2021. È l’incontro tra una giovane studentessa di filologia, Ange e il sedicenne Pie, dislessico, appassionato di matematica, di armi e di aerostati e figlio unico di una coppia di genitori disfunzionali: il padre presente fino all’inverosimile e la madre anaffettiva e collezionista di porcellane su internet.

 

 

Tutto ha inizio con Ange che accetta l’annuncio del padre di Pie che cerca qualcuno che possa aiutare e sostenere il figlio con le lezioni di letteratura. Da questo avvenimento si snoda l’intero romanzo, breve per numero di pagine, ma intenso e carico di inquietudine per il dialogo serrato e significativo tra i diversi personaggi.

L’elenco dei classici della letteratura che Ange fa leggere al giovane allievo per curarlo dalla sua dislessia sono di notevole spessore: Il Rosso e il Nero, Iliade, L’Odissea, La Metamorfosi, L’idiota, Il diavolo in corpo.

Scelte letterarie che permetteranno all’autrice di creare dialoghi originali e scanzonati tanto che il romanzo di Stendhal diventa il libro «tipico esempio di letteratura per ragazzi» o per «finocchi», oppure Iliade che trova «un libro fantastico. Finalmente una storia che parla di grandi cose!» Per arrivare a definire «Ulisse? Quel verme! Il famoso tranello del cavallo di Troia è un’infamia!» mentre Achille diventa «una caricatura dell’eroe americano».

La capacità di Nothomb di legare a sé il lettore è superba: impossibile iniziare a leggerlo e non correre senza fiato verso la fine. I dialoghi sono una vera e propria scuola letteraria e in finale, non mancano colpi di scena eclatanti tanto che il romanzo sfuma in inaspettate tinte noir.

Sull’intero romanzo aleggia la domanda se la letteratura possa davvero aiutare a vivere, a risolvere delle problematiche se non, addirittura, a innescare delle diaboliche soluzioni:

«Il mio effetto su di lui era stato quello di trasformarlo in un lettore della grande letteratura. La quale tutto è fuorché una scuola di innocenza. Eschilo, Sofocle, Shakespeare, per citare solo alcuni nomi, avrebbero ordinato a un giovane di valore di fare fuori delle carogne simili»

Ange si dà questa risposta e, personalmente, non posso che darle ragione: i grandi classici della letteratura hanno la forza di irrompere con determinazione nella mente umana e talvolta, se non contestualizzati, far anche perdere il filo della ragione.




Dislessia, come riconoscerla ed affrontarla

 Sempre più spesso sentiamo parlare di Dislessia, ma cos’è e come si affronta?

La Dislessia (DSA) è un Disturbo Specificico dell’Apprendimento, che incide su alcuni aspetti in particolare che possono essere: la scrittura, la lettura, il calcolo. Il disturbo può incidere su tutti e tre gli aspetti o anche su uno solo di essi. Questo non significa che il bambino abbia dei deficit di intelligenza o neurologici, ma semplicemente che ha bisogno di trovare la sua strada ed il suo metodo di apprendimento che non sempre coincide con lo standard curricolare. I dislessici hanno un diverso modo di imparare ma comunque imparano.

Ma andiamo per ordine…

Come ci si può accorgere che un bambino è dislessico?

Esistono diversi segnali che possono aiutarci a capire, sia come genitori, sia per gli insegnanti, già dalla scuola primaria.

Il dislessico ha difficoltà nel copiare dalla lavagna, nell’organizzare lo spazio all’interno del foglio, usare correttamente la punteggiatura e memorizzare le regole dell’analisi logica. Per il dislessico la lettura è un momento molto impegnativo, questo fa si che perda facilmente il segno, o che, abbia difficoltà nella lettura a voce alta, o che l’impegno nella lettura faccia passare in secondo piano la comprensione del testo.

Nella matematica le possibili difficoltà sono: memorizzare le tabelline, operazioni veloci e mnemoniche, nuemrazione regressiva.

Il bambino solitamente non ha chiaro il concetto di tempo, ha difficoltà nella lettura dell’orologio, nelll’interiorizzare il concetto di tempo, nel ricordare e collocare nel tempo i giorni della settimana e i mesi dell’anno, e nella memorizzazione delle date, dimenticando a volte anche il suo stesso compleanno.

Queste sono solo alcuni dei segnali, molto spesso il tutto è associato ad un atteggiamento di rifiuto del sistema scuola da parte del bambino che può manifestarsi di fronte alle difficoltà incontrate.

A chi esporre i propri dubbi?

I genitori non devono avere paura di rivolgersi agli insegnanti per un primo confronto su quanto avviene a scuola e su come si svolgono i compiti a casa, entrambi noteranno degli aspetti che se messi a confronto possono essere molto utili ad individuare le aree di miglioramento e supporto.

Il passo successivo è quello di rivolgersi a degli specilasti per una valutazione. La diagnosi viene effettuata da un equipe multidisciplinare composta da Neuropsichiatria Infantile, Psicologo e Logopedista, solitamente alla fine della seconda elementare.

Come affrontarla?

Una volta ottenuta la certificazione la scuola, quindi gli insegnanti, sono tenuti a stilare, condividendolo con i genitori, un Piano di studi personalizzato (il PDP che va rinnovato ogni anno entro fine novembre). In questo modo vengono individuati gli strumenti compensativi da adottare a scuola e a casa per agevolare il processo di appendimento dell’alunno e fare in modo che possa mantenersi in linea con la classe senza ulteriori difficoltà.

I possibili strumenti compesativi sono l’uso della tavola pitagorica per affrontare la difficoltà della memorizzazione delle tabelline, l’avere delle fotocopie da portare a casa pittosto che dover copiare un testo dalla lavagna, l’utilizzo di mappe concettuali per la memorizzazione degli elementi di grammatica, storia, geografia, scienze.

Un aspetto importante è quello psicologico, finchè non capisce cosa sta succedendo il bambino è frustrato, inizia a pensare di non essere in grado di affrontare la scuola e può arrivare anche al rifiuto dello studio. Per questo è importante riconoscere i sintomini ed intervenire prima possibile, anche perchè gli elementi di difficoltà elencati, riguardano spesso anche anche aspetti della vita quotidiana e non solo di quella scolastica.

Come genitori e insegnanti è importante agevolare il lavoro del bambino, non metterlo sotto pressione o in difficoltà. Il dislessico è più lento perchè ha bisogno di maggiore concentrazione quindi va facilemnte in ansia se messo sotto pressione ad esempio con un compito da svolgere entro un tempo limite. Evitare di chiedere al bambino di leggere ad alta voce se non ancora pronto, non sottolineare eventuali errori nel parlare mentre tenta di raccontare qualcosa. L’autostima di questi bambini è sempre in equilibrio precario perciò, finchè non prendono coscienza delle loro potenzialità e della loro strada la pazienza e la comprensione devono essere al primo posto.

Ma la cosa più importante che non dobbiamo mai dimenticare è che  questi bambini sono intelligenti, vivaci e molto spesso più creativi della media, come ad esempio Ingvar Kamprad, il creatore di IKEA, dimostrazione di come a volte, avere una visione diversa delle cose semplici, porti a grandi risultati.