L’evento della scrittura. Sull’autobiografia femminile di Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux di Sara Durantini

Edito da 13Lab Editore nel 2021

 

Il breve saggio di Sara Durantini, L’evento della scrittura. Sull’autobiografia femminile di Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux, edito da 13Lab Editore nel 2021, è un inno d’amore a tre grandi donne e scrittrici del novecento francese.

Una finestra sulla grande letteratura che fa luce sulla forza dirompente e universale di tre figure femminili che, ciascuna con il proprio stile, hanno segnato con determinazione il cammino della rappresentazione narrativa femminile.

“La lingua inaugurata segna uno spartiacque tra ciò che è stato prima del loro ingresso in società e ciò che è avvenuto (e avverrà) dopo: è una lingua che parla alle donne e delle donne, spiega e converte in parole il sentire femminile, si nutre di spazi e tempi propri. Una lingua libera.”

Sara Durantini divide il suo lavoro in tre macro sezioni approfondendo l’analisi per ciascuna scrittrice, lasciando sempre aperta la mente alle contaminazioni che ciascuna di esse ha avuto da un’energia cosmica che le ha spinte ad aprirsi all’autobiografia come voce intima e ancestrale dell’animo femminile.

Ho impiegato un bel po’ di tempo a leggere questo saggio perché è un continuo stimolo e non ho resistito al desiderio di tornare a sfogliare e rileggere alcuni libri di ciascuna scrittrice. Subito dopo aver terminato la prima sezione dedicata a Colette ho trovato nella mia libreria Hotel Bella Vista e altri racconti; con Marguerite Duras ho rispolverato L’amante e per Annie Ernaux mi aspettava L’altra figlia.

 

 

Che splendida avventura leggere l’analisi di Sara Durantini e subito dopo immergersi nella lettura di un lavoro della scrittrice in esame! È stato come se le pagine si fossero arricchite di sfumature nuove, come se l’animo di ciascuna scrittrice fosse stato messo in risalto e delicatamente sottolineato dai richiami di Durantini.

Ritengo sia fondamentale in ogni lettura che ci si accinge a fare, comprendere e immergersi nel periodo storico, culturale e sociale durante il quale lo scrittore ha messo mano al suo lavoro. E il lavoro certosino di Sara Durantini permette di sviscerare l’elaborazione personale di ciascuna di loro, i percorsi attraverso i quali sono riuscite a esternare con la scrittura, tormenti personali e interiori con tale eccellente bravura al punto da renderli trasposizione universale del sentire femminile.

Argomenti come il difficile rapporto con la figura materna, la sessualità e l’incesto, l’aborto e l’emancipazione femminile erano temi tabù per il periodo storico durante il quale sono vissute eppure tutte e tre, quasi passandosi il testimone, sono riuscite a innescare una escalation liberatoria della scrittura. Partendo da Colette, nata nel 1873 per arrivare a Duras nata nel 1914 e infine a Ernaux nata nel 1940.

La grande capacità di Colette, Duras e di Ernaux di interpretare l’energia femminile attraverso il coraggio di una scrittura autobiografica ci regala opere di una grandezza sopraffina a testimonianza di quanta inarrestabile forza interiore si sia celata dietro il millenario silenzio di ciascuna donna che ci abbia preceduto. Autrici che sono riuscite a seguire quella forza motrice interiore che le ha spinte a trasmigrare le proprie intime emozioni nella scrittura riuscendo a liberare loro stesse e ad interpretare la voce di tutte le donne.

Come specifica Duras in un’intervista rilasciata a Bernard Pivot, è una scrittura corrente che «corre, che ha fretta di afferrare le cose più che dirle […] è una scrittura che è come se corresse sulla crosta, per andare veloce, per non perdere

Scrittura individuale che si trasforma in universale perché i lavori di Colette, Duras e Enaux toccano le corde più intime di ogni donna riuscendo a tradurre i tormenti, le pene, le introspezioni interiori di intere generazioni passate e, oserei dire, future.

“Che il mio corpo, le mie sensazioni, e i miei pensieri diventino scrittura” dichiara Ernaux mentre la scrittura di Colette, secondo Durantini,  assurge “a depositaria della memoria, talismano per superare gli anni”

L’evento della scrittura è un saggio meticoloso e delicato e, soprattutto, un grande omaggio d’amore verso la potenza della scrittura femminile di tre donne che, con la propria vita e il proprio stile, hanno dato voce a chi voce non ne ha.




A Parigi con Colette. Qui tutto inizia e insieme si compie di Angelo Molica Franco

Passaggi di Dogana di Giulio Perrone Editore

La casa editrice romana Giulio Perrone Editore ha creato una collana di libri molto particolare, Passaggi di dogana. Si tratta di una raccolta di guide letterarie che, seguendo le tracce di scrittori, ci portano alla scoperta di luoghi e città nel mondo. Si va da Stoccolma a Lisbona, da Napoli a New York, da Dublino a San Francisco, da Genova a Londra e Parigi.

Inizialmente l’idea era quella di coniugare l’amore per la letteratura con quella per i viaggi ma, successivamente, si è ampliata inserendo testi che si lasciano contagiare dal mondo della musica e del cinema dedicando un titolo a Totò parlando di Napoli o a Genova parlando di De Andrè.

Durante l’evento Insieme Festival non ho resistito alla tentazione e mi sono regalata un cofanetto di Passaggi in Dogana con le città di Parigi, Londra, Lisbona e Stoccolma.

 

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A Parigi con Colette. Qui tutto inizia e insieme si compie

Ho iniziato a leggere da questo volume affascinata dalla bellissima copertina e dall’idea di immergermi nel mondo della belle époque francese.

L’autore, Angelo Molica Franco ci conduce nel profondo dell’anima francese di inizi del ‘900 attraverso la storia e la vita di Colette.

È scrittrice, giornalista, attrice, critica letteraria ma, Colette, è soprattutto una donna esuberante, trasgressiva libertina e libera che non si preoccupa certo di far mostra del suo essere come quando bacia la sua amica e compagna Missy.  Clamore e scalpore che le aprono anche le porte di un rinomato salotto come quello di Gertrude Stein, dove non è difficile incontrare personaggi illustri come Picasso e Matisse.

Colette ebbe tre mariti e un amante, e fu più volte al centro di scandali per le sue disinibite relazioni sentimentali con personalità di ambo i sessi. Per quanto fosse definita amorale per le sue scelte anticonformiste, in effetti per la sua vita e le sue opere letterarie Colette rappresenta un inno alla libertà della donna.

Basti pensare che le prime opere che scrisse furono firmate dal suo primo marito nonché editore e, solo grazie alla sua grande determinazione, riuscì a liberarsi dal marito e apporre la propria firma alle proprie opere.

 

A Parigi con Colette

Nel corso della lettura di A Parigi con Colette si vive tutta l’atmosfera parigina di inizi secolo; e sembra di sentire le musiche del Moulin Rouge, il vociare dei salotti più in voga, tra abiti, merletti e baldoria di artisti notturni. La più classica Parigi bohèmienne, con i suoi salotti e i suoi teatri, i suoi caffé chantant, i circoli, i ristoranti e quel nuovo rivoluzionario impulso dell’arte e della cultura del periodo, tra pittori, scrittori e artisti vari.

Leggere A Parigi con Colette è sì viaggiare, ma nel tempo, riscoprendo una Parigi che sembra unirsi come un’unica anima con il personaggio della indimenticabile Colette.

Per Passaggi di Dogana ecco il link a Giulio Perrone Editore