G.A. e G.A.S
Piccoli rimedi contro la crisi.
L’onda d’urto della crisi economica mondiale, iniziata con il fallimento della banca d’affari Lehman Brothers, continua a mietere le sue vittime. Disoccupazione, ristagno dei redditi e incertezza verso il futuro, spingono molte famiglie a fare un uso oculato delle proprie disponibilità finanziarie soprattutto al momento degli acquisti di generi alimentari. Le famiglie del ceto medio-basso ogni giorno devono ingegnarsi per cercare di ottenere qualità a prezzi modici.
Un buon sistema per raggiungere l’obiettivo sembra essere l’organizzazione di un G.A. (Gruppo di Acquisto). Un GA è semplicemente un insieme di cittadini consumatori che spontaneamente decidono di unirsi per cercare di spuntare davanti a grossisti e produttori un prezzo di favore. Alla base di questo tipo di aggregazioni c’è la volontà di ridurre i livelli di intermediazione commerciale, causa primaria della lievitazione dei prezzi finali, mettendo faccia a faccia produttori e acquirenti. Questo tipo di consorzi sociali sono facili da organizzare perchè hanno bisogno di poche regole e un basso livello di formalità burocratiche.
Le attività sociali possono essere riassunte in due fasi. La prima è la ricerca del prodotto, mentre la seconda consiste nella presentazione della merce ai soci. All’interno della categoria dei GA, si sta sviluppando sempre più velocemente un tipo particolare di coordinamento dei consumatori, i GAS (Gruppi d’acquisto Solidali). La differenza tra un generico GA e i GAS è che questi ultimi non solo si prefiggono l’obiettivo dell’economicità degli acquisti, ma si fanno carico di motivazioni di natura etica. Al centro del sistema valoriale di un generico aderente ai Gas c’è la consapevolezza del consumo critico e responsabile. Si consuma per soddisfare bisogni primari e non per alimentare i profitti delle aziende. Si consuma con la consapevolezza che i prodotti acquistati siano il risultato di scelte aziendali rispettose della dignità dei lavoratori e della sostenibilità ambientale. Si consuma, infine, cercando di salvaguardare tradizioni storiche, agricole e gastronomiche. La solidarietà quindi è un elemento essenziale dei GAS, perché solo alimentando la necessità di stabilire legami forti e sinceri con l’ambiente circostante si può migliorare la qualità della vita.
La struttura organizzativa dei gruppi solidali d’acquisto è leggermente più ricca rispetto ad un generico GA. Una rete di relazioni con associazioni, cooperative e mondo del No Profit è essenziale per il raggiungimento dello scopo etico delle iniziative messe in campo. Per la gestione delle attività di un GAS esistono degli utilissimi software gestionali. Dando uno sguardo alla dimensione giuridica del fenomeno, attualmente il nostro sistema legislativo è in fase di adeguamento alle esigenze della società. Esiste un chiaro riferimento normativo ai GAS, questo è l’articolo 1, comma 266 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 che li definisce “soggetti associativi senza scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione dei medesimi, senza applicazione di alcun ricarico, esclusivamente agli aderenti, con finalità etiche, di solidarietà sociale e di sostenibilità ambientale, in diretta attuazione degli scopi istituzionali e con esclusione di attività di somministrazione e di vendita.”
Dal punto di vista bibliografico esistono sull’argomento diverse fonti tra le quali:
- Saroldi A. (2001).”Gruppi di acquisto solidali”, Edizioni EMI, Bologna;
- Valera L., (2005), GAS. Gruppi di Acquisto Solidale, Edizioni Terre di Mezzo, Milano.
Per chi fosse interessato ad approfondire ulteriormente la questione, può trovare altre informazioni a questi indirizzi :