Associazione Culturale TEMA-ESPERIA

Conoscere Pomezia attraverso le Associazioni e i Comitati di Quartiere del territorio

Pomezianews ha pensato di dare spazio alla conoscenza delle tantissime associazioni e comitati di quartiere esistenti nel territorio di Pomezia.

Il loro contributo, su base volontaria e senza scopo di lucro, arricchisce di valore la città incrementando il senso di comunità, migliorando e favorendo la crescita armonica di un positivo tessuto sociale indispensabile affinché una città non sia solo un luogo dove dormire.

Iniziamo con il presentarvi l’Associazione culturale TEMA-Hesperia attraverso una breve intervista alla quale ha gentilmente risposto la vice presidente Giovanna Alfeo.

 

  1. Quando è nata l’Associazione TEMA-Hesperia e quali sono gli obiettivi che vi siete preposti?
    TEMA-Hesperia è apparentemente un’associazione culturale giovane, nata nel 2019, ma in realtà scaturisce dalla fusione di due realtà associative (TEMA ed Hesperia) presenti sul territorio da molto più tempo, entrambe con la stessa passione per l’arte nelle sue diverse espressioni: teatro, arte figurativa, musica e danza. Le due associazioni negli ultimi anni condividevano già lo spazio fisico della sede, ma la formale fusione ha inevitabilmente permesso di ampliare l’offerta delle attività per poter accogliere le esigenze di un numero maggiore di persone, dando così la possibilità a tutti di esprimersi nelle proprie passioni con guide preparate e affidabili. La presenza di una sede associativa ci permette di organizzare serate a tema (musica, cinema, presentazione di libri) in cui poter socializzare al di là dei laboratori specifici.
  2. Di quanti membri è formata l’Associazione TEMA-Hesperia?
    L’anno associativo 2020-2021 conta circa 120 membri.
  3. In che modo un cittadino può entrare a far parte dell’Associazione TEMA-Hesperia?
    Può venire direttamente a trovarci, nella nostra sede in via Spaventa 24/B, in cui siamo presenti principalmente nelle ore pomeridiane/serali. Si diventa membri dell’associazione tramite la sottoscrizione di una tessera annuale.
  4. Quale, tra i progetti che avete realizzato finora, vi rappresenta di più?
    Saranno sicuramente i prossimi, dato che è l’entusiasmo, la determinazione e la tenacia ciò che ci rappresenta maggiormente.
  5. Quali piattaforme social utilizzate per comunicare le vostre iniziative?
    Abbiamo un gruppo su FB: Associazione Culturale TEMA-Hesperia; partecipando a bandi pubblici, inevitabilmente, tramite i loro canali di comunicazione. Amiamo comunque la divulgazione attraverso l’affissione di locandine, comunicati su stampa locale e l’efficacissimo passa parola.
  6. Qual è il progetto al quale state lavorando ora?
    Abbiamo risposto ad un bando comunale presentando due spettacoli teatrali (uno con protagonisti adulti e l’altro bambini). Parte integrante del primo spettacolo sarà anche una esposizione di opere pittoriche ideate e plasmate sul testo teatrale, in totale integrazione con lo spettacolo.

 

 

Se vuoi far conoscere la tua associazione o Comitato di Quartiere scrivi a redazione@pomezianews.it

 




Giovani sulle orme della solidarietà

Tre incontri promossi dall’associazione La cicala e la formica onlus in cui si è parlato di intercultura, accoglienza e solidarietà, per intendere il mondo con occhi diversi

Si è conclusa lo scorso 21 ottobre la manifestazione ‘Lasciando le orme’, organizzata dall’associazione ‘La cicala e la formica onlus’ di Pomezia con la partecipazione del Centro di accoglienza straordinaria (Cas) di Santa Palomba (Pomezia) e dell’associazione ‘Amka onlus’, a cui sono intervenuti molte ragazze e ragazzi del territorio impegnati nel sociale, per ascoltare dalla viva voce dei protagonisti le interessanti attività dei progetti rivolti all’’Altro’ in Italia e all’estero.‘Prima di ascoltare queste storie così lontane, la diversità era per me un concetto astratto e impercettibile’ afferma Lorenzo,20 anni volontario. ‘Ora ho capito che le storie umane si intrecciano, non camminano su strade parallele, ma si incontrano, e in questo incontro diventiamo umani’.
Tante sono state le storie, i vissuti e le esperienze che le associazioni ospiti hanno condiviso con i ragazzi presenti ai tre incontri, in una sala attenta e gremita.
‘Aver partecipato a questo ciclo di incontri è stata una grande opportunità di scambio tra i giovani di Pomezia e i volontari della nostra associazione che hanno fatto un’esperienza di cooperazione in Guatemala e in Congo, dove operiamo’ afferma Donatella Ferraro, responsabile dell’associazione Amka onlus. ‘ Amka è nata nel 2001 a Roma. In Italia portiamo avanti un lavoro di sensibilizzazione, risveglio delle coscienze e rispetto delle popolazioni più povere e lo facciamo attraverso incontri, seminari e convegni. In questi due Paesi realizziamo invece progetti per combattere ingiustizie e squilibri socio-economici’ aggiunge Ferraro.
L’obiettivo del ciclo di incontri è stato quello di creare spazi di scambio e di dialogo sui temi legati all’incontro e alla conoscenza dell’altro e alla convivenza tra culture diverse, e vista l’affluenza di pubblico ai tre incontri, sembra sia stato raggiunto.
Abbiamo la consapevolezza che il processo di integrazione, accoglienza e solidarietà passi principalmente attraverso la conoscenza dell’altro ed il coinvolgimento di tutti cittadini’, afferma Anna Paola Iannucci una delle responsabili dell’associazione di volontariato che ha promosso l’evento, che dal 2007 opera nel territorio per la tutela dei minori e delle loro famiglie, con particolare riferimento ai minori diversamente abili e alle situazioni di disagio sociale.
info@lacicalaelaformicaonlus.it; www.lacicalaelaformicaonlus.it




La mamma e’ sempre la mamma ma a Pomezia e’ anche cittadina attiva

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa dell’associazione Le mamme di Pomezia

Si fa seguito all’articolo scritto dal “Il Caffè di Ardea e Pomezia” per precisare quanto segue:

la Banca del Tempo (Bdt) della città di pomezia è uno sportello comunale gestito da due anni dall’associazione “Le Mamme di Pomezia”. Lo sportello è aperto, previa iscrizione gratuita, a tutti i cittadini ed è situato nella biblioteca comunale di L.go Catone. La bdt ha come unico e solo scopo la solidarietà sociale tra cittadini di ogni età, genere e religione.

All’interno della bdt ogni cittadino mette a disposizione il suo saper fare e il suo tempo per richiedere servizi ad altri cittadini.

Entrando nello specifico dei fatti, alcune correntiste hanno chiesto di poter far giardinaggio e abbellire le fioriere della casa comunale. Non è mai pervenuta nessuna richiesta da parte del comune in tal senso. La banca si è attivata per attivare un progetto di “cittadinanza attiva” che durerà 3 anni per la cura delle fiorire e servire l’intera comunità. Sinceramente mai avremmo pensato che alcune piante di ciclamini potessero attirare tanta attenzione…..ma ringraziamo di cuore l’amministrazione, le associazioni e tutti i cittadini che in questi giorni ci hanno supportato comprendendo l’origine e lo scopo di questo semplice gesto.

firmato “Le mamme di Pomezia”

E’ curioso come intorno a un progetto della “banca del TEMPO” diversi soggetti abbiano dovuto spendere il loro TEMPO per spiegare un concetto semplice, quello del volontariato che si trasforma in cittadinanza attiva, TEMPO che si è dovuto togliere ad attività più utili o familiari per spendere parole che non avevano bisogno di essere spese in quanto nel famoso post con le foto dei ciclamini era tutto già chiaro, ma qualcuno ci ha tenuto ad insinuare altro, e quando si cerca di far passare un atto gratuito e volontario come propaganda volta a non si sa quale scopo è necessario precisare e mettere dei paletti perchè effettivamente “a tutto c’è un limite”




Al via il progetto ‘Ricominciamo da un murales’

E’ partito ieri 26 ottobre 2015 il progetto “Ricominciamo da un murales” nelle scuole del territorio, ideato dall’Associazione “Il Fiore sulla Pietra” in collaborazione con il Comune di Pomezia.

Un progetto che mira a fornire ai ragazzi uno strumento legale, quale è il concorso Murales, che mette a disposizione uno spazio pubblico per la realizzazione di opere che entreranno a far parte del cuore della Città e trasformeranno un semplice graffito in vera e propria Street Art.
Con questo progetto – spiega la vice Sindaco Elisabetta Serra – puntiamo a far crescere il senso civico, critico ed estetico dei più giovani, dandogli la possibilità di partecipare attivamente alla vita della Città. Crediamo fortemente nel ruolo sociale, oltre che educativo, della scuola e siamo certi che questo progetto sarà un’attività importante nella prevenzione al vandalismo e nel coinvolgimento di bambini e ragazzi nella Street Art”.
Il progetto è diviso in tre fasi: laboratori di prevenzione al vandalismo, laboratori murales e, a conclusione, il concorso murales. Partecipano le scuole elementari San Giovanni Bosco e Cincinnato, le scuole medie Orazio e via della Tecnica, le scuole superiori Copernico e Albaform, per un totale di circa 450 studenti tra i 10 e i 17 anni.
Al termine dei lavori, a maggio, un evento finale concluderà il progetto e coinvolgerà tutte le classi, le famiglie dei partecipanti, la cittadinanza e il Comune. Una giuria composta dagli alunni delle scuole, da un gruppo di tecnici e dalla cittadinanza intera, raggiunta da una piattaforma web, voteranno i primi tre classificati del concorso. I murales, realizzati in fogli di PVC, saranno montati a mosaico su una struttura di alluminio che coprirà la facciata della scuola elementare San Giovanni Bosco.
“Non vediamo l’ora di vedere realizzati i murales dei ragazzi – aggiunge il Sindaco Fabio Fucci – La creatività dei più giovani ha bisogno di spazi e tempi dedicati, che possano veicolare in un contesto di legalità il desiderio di partecipare attivamente a rendere più bella Pomezia. Il progetto, insieme al nuovo regolamento di Polizia urbana che inasprisce le sanzioni per chi imbratta la Città, punta a creare un sentimento di rispetto per il decoro cittadino che va costruito proprio a partire dalla collaborazione dei giovani pometini”.

Murales Locandina




La Selva degli Hobbit

Il Comune di Pomezia in collaborazione con l’Associazione Culturale Febo il 31 agosto 2014 dalle ore 17 darà il via alla prima edizione de La Selva degli Hobbit, il primo festival sulla cultura celtica, una grande festa che si terrà alla Selva dei Pini, al Km 31, 400 via Pontina a Pomezia.

Al centro dell’evento musica, danza, laboratori, stands gastronomici, birra e bevande degli dei, tutto proiettato nella fantastica dimensione degli Hobbit.

Tra gli ospiti alle ore 19 i Finnegans Wake, gruppo molto apprezzato ed attivo nel panorama italiano per la loro musica tradizionale irlandese, alle ore 21 il fantastico gruppo al femminile Green Clouds che presenteranno brani tratti dal nuovo album KELTRONIC. A chiudere la serata  dalle 22,30  sarà la volta dell’Accademia di danze irlandesi “Gens d’Ys” che coinvolgerà il pubblico in danze tradizionali collettive oltre ad esibirsi durante alcuni momenti dei concerti.

L’evento sarà accompagnato dai Valhalla Viking Victory che ricreeranno un vero accampamento di connotazione celtica con simulazioni di combattimento e laboratori di lavorazione del cuoio.

 

NON POTETE ASSOLUTAMENTE MANCARE, VI DIVERTIRETE E GUSTERETE I PROFUMI DI QUELLA MAGICA E AFFASCINANTE EPOCA!!!

 

L’ingresso è libero.

Per informazioni:

www.facebook.com/laselvadeglihobbit

laselvadeglihobbit@gmail.com

cel. 346.1806517 o 347.1978357

 

 

 

a cura di Michela Zanarella

UFFICIO STAMPA Ufficiale

ELFA Promotions

www.elfapromotions.com

 




G.A. e G.A.S

Piccoli rimedi contro la crisi.

L’onda d’urto della crisi economica mondiale, iniziata con il fallimento della banca d’affari Lehman Brothers, continua a mietere le sue vittime. Disoccupazione, ristagno dei redditi e incertezza verso il futuro, spingono molte famiglie a fare un uso oculato delle proprie disponibilità finanziarie soprattutto al momento degli acquisti di generi alimentari. Le famiglie del ceto medio-basso ogni giorno devono ingegnarsi per cercare di ottenere qualità a prezzi modici.

Un buon sistema per raggiungere l’obiettivo sembra essere l’organizzazione di un G.A. (Gruppo di Acquisto). Un GA è semplicemente un insieme di cittadini consumatori che spontaneamente decidono di unirsi per cercare di spuntare davanti a grossisti e produttori un prezzo di favore. Alla base di questo tipo di aggregazioni c’è la volontà di ridurre i livelli di intermediazione commerciale, causa primaria della lievitazione dei prezzi finali, mettendo faccia a faccia produttori e acquirenti. Questo tipo di consorzi sociali sono facili da organizzare perchè hanno bisogno di poche regole e un basso livello di formalità burocratiche.

Le attività sociali possono essere riassunte in due fasi. La prima è la ricerca del prodotto, mentre la seconda consiste nella presentazione della merce ai soci. All’interno della categoria dei GA, si sta sviluppando sempre più velocemente un tipo particolare di coordinamento dei consumatori, i GAS (Gruppi d’acquisto Solidali). La differenza tra un generico GA e i GAS è che questi ultimi non solo si prefiggono l’obiettivo dell’economicità degli acquisti, ma si fanno carico di motivazioni di natura etica. Al centro del sistema valoriale di un generico aderente ai Gas c’è la consapevolezza del consumo critico e responsabile. Si consuma per soddisfare bisogni primari e non per alimentare i profitti delle aziende. Si consuma con la consapevolezza che i prodotti acquistati siano il risultato di scelte aziendali rispettose della dignità dei lavoratori e della sostenibilità ambientale. Si consuma, infine, cercando di salvaguardare tradizioni storiche, agricole e gastronomiche. La solidarietà quindi è un elemento essenziale dei GAS, perché  solo alimentando la necessità di stabilire legami forti e sinceri con l’ambiente circostante si può migliorare la qualità della vita.

La struttura organizzativa dei gruppi solidali d’acquisto è leggermente più ricca rispetto ad un generico GA. Una rete di relazioni con associazioni, cooperative e mondo del No Profit è essenziale per il raggiungimento dello scopo etico delle iniziative messe in campo. Per la gestione delle attività di un GAS esistono degli utilissimi software gestionali. Dando uno sguardo alla dimensione giuridica del fenomeno, attualmente il nostro sistema legislativo è in fase di adeguamento alle esigenze della società. Esiste un chiaro riferimento normativo ai GAS, questo è l’articolo 1, comma 266 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 che li definisce “soggetti associativi senza scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione dei medesimi, senza applicazione di alcun ricarico, esclusivamente agli aderenti, con finalità etiche, di solidarietà sociale e di sostenibilità ambientale, in diretta attuazione degli scopi istituzionali e con esclusione di attività di somministrazione e di vendita.

Dal punto di vista bibliografico esistono sull’argomento diverse fonti tra le quali:

  • Saroldi A. (2001).”Gruppi di acquisto solidali”, Edizioni EMI, Bologna;
  • Valera L., (2005), GAS. Gruppi di Acquisto Solidale, Edizioni Terre di Mezzo, Milano.

Per chi fosse interessato ad approfondire ulteriormente  la questione, può trovare altre informazioni a questi indirizzi :




Associazione Spirit Romanesc ONLUS

Spirit RomanescIl sostegno all’integrazione dell’Associazione Spirit Romanesc ONLUS.

Oggi sono piu’ di 4.000 i cittadini romeni che vivono nel territorio di Pomezia, un dato in crescita, che rispecchia quello nazionale, dove l’Italia detiene il primato europeo per la presenza di cittadini romeni sul proprio territorio: ben 1.071.342 sul totale di 2,5 milioni presenti in tutta l’Ue. I dati emersi dal Centro Studi e Ricerche Idos e Dossier statistico Immigrazione Caritas parlano di un processo di integrazione graduale che ha avuto la sua accelerazione grazie al ruolo della famiglia e del lavoro, ogni anno sono infatti circa 1.300 le acquisizioni di cittadinanza (il 71% per matrimonio misto) e i romeni rappresentano il 22,8% della forza lavoro straniera in Italia .

Un percorso, quello dell’ integrazione, che pur potendo contare oggi su consolidati punti di forza come l’ inserimento nel mondo del lavoro, i matrimoni misti, una buona presenza dei romeni nelle istituzioni scolastiche e un apporto alla crescita demografica in Italia (tra il 2000 e il 2011 sono stati 89.093 i bambini nati in Italia da madre romena e padre straniero) non mancano però difficoltà inerenti la lingua, la burocrazia, l’accesso all’informazione, i pregiudizi della società, lo sfruttamento, o gli abusi sul lavoro e gli effetti negativi dovuti alla scelta di emigrare: dagli anziani abbandonati nei villaggi rurali, ai circa 350 mila ”orfani sociali”, ai problemi di ricongiungimento per minori e familiari.

A sostegno del processo di integrazione dei cittadini romeni nel nostro territorio, opera l’ Associazione Spirit Romanesc ONLUS con sede centrale a Roma e 5 sedi operative: Lanuvio, Aprilia, Riano, Guidonia e Pomezia.

Abbiamo chiesto a Daniela Hondrea, responsabile della sede operativa di Pomezia e mediatrice interculturale laureata in psicologia, di descriverci le attività e i progetti portati avanti dalla sua associazione:

L’ Associazione Spirit Romanesc ONLUS è un’ associazione di promozione sociale e culturale, senza scopo di lucro, le cui principali attività sono la mediazione, la traduzione e l’interpretariato, la consulenza sui temi dell’immigrazione, i corsi di lingua, le conferenze e i seminari sulla migrazione romena e le altre comunità, la sensibilizzazione, i servizi sociali e i progetti di carattere socio-culturale. Gli obiettivi principali perseguiti sono la tutela dei diritti civili per i romeni che vivono in Italia e la difesa dei diritti dei bambini, in particolare l’integrazione dei minori vulnerabili (progetti per l’integrazione, mediazione nelle scuole) così come la diffusione della cultura e della lingua rumena e scambi culturali con la Romania.

L’Associazione collabora con l’Amministrazione locale, i Consigli locali, gli enti governativi e non governativi a livello locale, nazionale ed internazionale. Effettua scambi culturali tra cittadini italiani e stranieri; promuove con ogni mezzo legale l’uguaglianza dei diritti tra uomo e donna affinché vengono sconfitte le discriminazioni sessuali; svolge attività che richiamino l’attenzione e lotta per sconfiggere lo sfruttamento sessuale dei minori, il traffico di persone, il traffico d’armi e della droga, porge particolare attenzione agli effetti della violenza nella società ed all’interno della famiglia.

L’associazione infine mette a disposizione un team di mediatori interculturali ed altri collaboratori. I mediatori sono specializzati in problematiche del fenomeno dell’immigrazione della comunità rumena, ma anche delle altre comunità. Il nostro scopo e’ quello di facilitare il dialogo tra le persone straniere e la comunità autoctona ed offrire strumenti idonei per facilitare l’integrazione.

Daniela Hondrea attualmente lavora come mediatrice sociale abitativa nel progetto “AMAR”, il cui obiettivo è di sostenere i migranti nel loro percorso di ricerca della casa e tentare di affrontare le discriminazioni etnico-razziali nell’accesso all’alloggio ed e’ responsabile del Progetto “Nessuno può crescere solo” sul territorio di Pomezia e Torvaianica, che si concentra sul fenomeno degli “abbandoni bianchi” e sulle difficoltà legate alla separazione madre-figlio dal punto di vista delle donne che sono costrette, per motivi economici, a lasciare i propri figli nel paese d’origine e vivere da lontano la loro crescita ed educazione .

Un ruolo fondamentale, quello dell’ Associazione Spirit Romanesc ONLUS, che richiama le indicazioni dal MAE (Ministero degli Affari Esteri) che ribadisce come ” […] i rappresentanti della comunità romena possono costituire un elemento di coesione tra i due stati“, ed esprime la sua convizione che: “[…] l’ambiente associativo romeno in Italia può contribuire in modo fondamentale nell’integrazione all’interno dello stato in cui è ospite, mantenendo e affermando la propria identità etnica, culturale, linguistica e religiosa.




Amministrazione e Sportello Donne Pomezia

“Amministrazione e Sportello Donne Pomezia per la creazione di una rete contro la violenza sulle donne.”

 

il 5 dicembrefoto inconrtro sportello donne

Incontro Sportello Donne Comune di Pomezia

 situazioni di violenza escano dall’omertà e vengano denunciate.