25 Aprile in piazza tra passato e futuro

imagePiazza Indipendenza è stata la protagonista delle manifestazioni del 25 aprile, data che per Pomezia rappresenta una duplice occasione di festa. Ricorre infatti, oltre l’anniversario della Liberazione dal fascismo, e di conseguenza del termine della funesta esperienza della seconda guerra mondiale, anche l’anniversario della fondazione della città.

Quest’anno si è festeggiato il 76° anniversario dalla fondazione e il 69° dalla liberazione.Curiosa coincidenza se pensiamo che nel 1945 l’Italia si è liberata di chi, pochi anni prima aveva fondato Pomezia ed altre città nel periodo definito “ventennio”.

Dopo tutti questi anni, fortunatamente, molte contrapposizioni si sono attenuate ed è rimasto il desiderio di festeggiare e ricordare due eventi che in un modo o nell’altro fanno parte della nostra storia e che quindi devono rimanere nella memoria come punto fermo e come base per un modo diverso di vivere la comunità.

Una comunità che in questo ultimo periodo, complice anche una crisi che volente o nolente tocca tutti anche se in modo diverso, sta riscoprendo la voglia di riavvicinarsi, di collaborare, di parlare, pur con idee diverse, con l’obiettivo però di “fare qualcosa”.
Ecco quindi lo stimolo positivo delle Associazioni, dei Comitati, dei Cittadini che si riuniscono, propongono e che collaborano con le istituzioni per un modo più “sociale” e proattivo di vivere la Città e la quotidianità.
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Un senso di appartenenza e di cura della nostra città espresso anche dal sindaco Fabio Fucci che ha commentato così la doppia ricorrenza del 25 aprile :

” La nostra Città celebra il 76° anniversario della fondazione e il 69° anniversario della liberazione. Un giorno importante per tutta l’Italia che ricorda la fine dell’occupazione nazista e del ventennio fascista e l’inizio di un’epoca nuova, segnata dalla scrittura della Costituzione, fondamento della democrazia, e dal desiderio di un popolo italiano unito di rifondare il Paese. Celebrare ogni anno la liberazione significa far rivivere la forza di chi ha resistito e combattuto per un’Italia libera, ma soprattutto significa trasmettere ai più giovani il senso di appartenenza alla propria terra, una terra di cui prendersi cura, quotidianamente. E’ per lo stesso motivo che sono orgoglioso di celebrare il mio primo anniversario della fondazione di Pomezia da Sindaco. Perché la nostra Città ha bisogno di cura, quella stessa cura che i nostri padri fondatori hanno messo nella costruzione. Ricordare le origini di Pomezia ci dà la forza per il futuro, perché solo prendendoci cura della nostra Città potremo sentirla veramente nostra“.

Per i pometini la giornata è stata l’occasione per ammirare la campana della fondazione sulla Torre Civica e per partecipare alle attività proposte dalle associazioni in piazza Indipendenza a cui hanno dato il proprio contributo l’Associazione dei Coloni, il Settore Auto e Moto storiche Amici di Singen, il CdQ Nuova Lavinium, l’Associazione La Casa dell’Albero e l’Associazione Le Mamme di Pomezia che ha portato in piazza lo sportello della Banca del Tempo Cittá di Pomezia raccogliendo nuove sottoscrizioni tra cui anche quella del primo cittadino.

 




La Giornata Tricolore a Pomezia

Domenica 16 marzo 2014 la piazza Indipendenza di Pomezia ha ospitato la “Giornata Tricolore, in omaggio all’Unità d’Italia”, 4a edizione dedicata a Giuseppe Verdi patriota del Risorgimento.
La manifestazione storico culturale è stata organizzata dall’Associazione dei Coloni con il patrocinio della Città di Pomezia e della ProLoco, con la partecipazione del gruppo scout Assoraider, delle associazioni militari e di volontariato di Pomezia ed il gruppo storico Garibaldino.

La giornata è iniziata in mattinata con il raduno del coordinamento dei Coloni per l’allestimento delle mostre e per l’imbandieramento con i drappi tricolore mentre gli scout dell’Assoraider hanno allestito una struttura in legno per l’Alzabandiera Tricolore.

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Alle 10.30 alla presenza del sindaco Fabio Fucci, della vicesindaco Elisabetta Serra, dell’ assessore Veronica Filippone, dei cittadini che hanno affollato la piazza, delle associazioni militari e di volontariato del territorio, si ė tenuto sulle note dell’inno di Mameli, il saluto alla città con l’Alzabandiera Tricolore a cura del gruppo scout Assoraider.
Successivamente la manifestazione è proseguita con un intervento del sindaco Fabio Fucci che ha introdotto la giornata, sottolineando il valore del Tricolore, per proseguire con l’esecuzione del “Va, pensiero” dal Nabucco di Verdi e la lettura di alcune poesie del Risorgimento.

La giornata ha dato vita ad intrattenimento con momenti folcloristici e popolari, musiche del Risorgimento , mentre gli archi della piazza hanno ospitato mostre fotografiche e pittoriche.

Figura chiave della giornata è stato appunto Giuseppe Verdi, il più famoso compositore italiano, ammirato in tutto il mondo, che nacque a Roncole di Busseto il 10 ottobre 1813 e che ebbe un ruolo attivo durante il Risorgimento. Verdi partecipò attivamente alla vita pubblica del suo tempo, fu infatti complice del tentativo di colpo di stato organizzato da Garibaldi inserendo all’interno delle sue opere messaggi sovversivi che in modo subliminale incitavano alla ribellione.
Il famoso acronimo W V.E.R.D.I, che significava W Vittorio Emanuele Re d’Italia, venne usato dai golpisti per riconoscersi tra loro mentre gli austriaci, accortisi del gioco di parole, risposero con W M.O.Z.A.R.T ossia W Markus Ottone Zar Ammazza Ribelli Traditori.
Nel 1861, sollecitato da Cavour, Verdi si sentì chiamato all’impegno politico, venne prima eletto deputato del primo Parlamento Italiano e nel 1874 venne nominato senatore.
Giuseppe Verdi morì a Milano il 27 gennaio 1901 ed è oggi sepolto nella Casa di Riposo dei Musicisti da lui fondata e da lui stesso definita ” la mia opera più bella”.