Pietro da Cortona: Maestro del Barocco Italiano

 

Nel cuore del Barocco italiano, un nome risplende tra gli artisti di questo movimento artistico: Pietro da Cortona.
Nato Pietro Berrettini a Cortona, in Toscana, nel 1596, da Cortona ha lasciato un’impronta indelebile nell’arte europea del XVII secolo.

Conosciuto per le sue opere magnifiche e grandiose, Pietro da Cortona è celebrato come uno dei principali maestri del Barocco italiano, e la sua influenza si estende ben oltre i confini del suo tempo.

Pietro da Cortona crebbe in un ambiente artistico e si formò sotto l’ala protettiva di alcuni dei più grandi maestri dell’epoca.

Il suo apprendistato presso il pittore fiorentino Andrea Commodi e lo scultore Baccio Ciarpi lo introdusse alla tradizione artistica rinascimentale, ma fu a Roma, dove si trasferì nel 1612, che la sua carriera prese una svolta significativa.

L’Influenza del Classicismo

In un’epoca in cui l’arte barocca era dominata da opere ad effetto, Cortona integrò il classicismo rinascimentale nella sua produzione, creando opere che combinavano magnificenza scenografica e grazia classica.

Il suo capolavoro, la Galleria degli Uffizi a Firenze, rappresenta una perfetta fusione di questi due stili.

Le pareti dipinte della galleria presentano scene mitologiche e allegoriche incorniciate da elementi architettonici illusionistici. Cortona utilizzò la tecnica del trompe-l’oeil per creare illusioni di profondità e tridimensionalità, trasformando il soffitto in un cielo aperto e dando vita alle storie raffigurate.

L’Eredità Artistica

L’influenza di Pietro da Cortona si diffuse in tutta Europa, influenzando artistisuccessivi come Gian Lorenzo Bernini e i pittori barocchi francesi.

La sua capacità di creare opere grandiose e affascinanti rese la sua arte molto ricercata anche al di fuori dell’Italia. I suoi dipinti e affreschi continuano a essere oggetto di ammirazione e studio per gli amanti dell’arte di tutto il mondo.

Pietro da Cortona è stato uno dei grandi maestri del Barocco italiano, la cui eredità artistica persiste ancora oggi.

La sua abilità nel combinare il classicismo con la grandiosità barocca lo ha reso un pioniere nel campo dell’arte illusionistica e scenografica.

Le sue opere rimangono esempi straordinari di come l’arte possa unire bellezza, teatralità e profondità emotiva.
Pietro da Cortona è senza dubbio una figura di spicco nella storia dell’arte italiana e mondiale, e il suo lascito continuerà a ispirare le generazioni future di artisti e amanti dell’arte.

 




L’espressione della passione e del movimento: Gianlorenzo Bernini

Gianlorenzo Bernini, figura preminente del barocco italiano, è celebre per le sue straordinarie opere scultoree che hanno segnato un’epoca e continuano a ispirare gli amanti dell’arte in tutto il mondo.

Tra le sue opere più iconiche spiccano “Apollo e Dafne”, “Il ratto di Proserpina” e “Il David”, ciascuna rappresentante del suo straordinario talento nel catturare l’essenza del movimento e delle emozioni umane.

Apollo e Dafne: Un Momento di Trasformazione Eterna

La scultura di “Apollo e Dafne” di Gianlorenzo Bernini, realizzata tra il 1622 e il 1625, cattura l’intenso momento di trasformazione mitologica tra Apollo e Dafne.

Nella mitologia greca, Apollo, dio della luce e delle arti, si innamora della ninfa Dafne, che per sfuggire al suo amore indesiderato si trasforma in un albero di alloro. Questa metamorfosi è magistralmente rappresentata da Bernini, che dà vita a questa storia attraverso il marmo.

La scena è dinamica e carica di energia, con Apollo insegue Dafne mentre lei si trasforma. Gli sguardi intensi, le pose fluide e le texture dettagliate creano un senso di movimento palpabile.

La pelle di Dafne si trasforma in corteccia, e le foglie spuntano dai suoi arti, un’illusione resa così realistica che si avverte quasi il profumo dell’alloro.

Il Ratto di Proserpina: Un Capolavoro di Emozione e Dettaglio Anatomico

L’opera “Il ratto di Proserpina” è un capolavoro intriso di drammaticità e maestria tecnica. Realizzata tra il 1621 e il 1622, questa scultura cattura il momento in cui Plutone, dio degli Inferi, rapisce Proserpina, figlia di Cerere, per farne la regina degli Inferi.
La scena è pervasa da un’intensa emozione, con Proserpina che esprime terrore e sorpresa mentre è trascinata via.

Bernini dimostra la sua abilità nel modellare la pietra, rendendo il marmo così vivido che sembra fluire come il tessuto.

L’attenzione ai dettagli anatomici, alle pieghe dei vestiti e all’espressione dei volti è straordinaria.
Questa combinazione di maestria tecnica e intensità emotiva rende “Il ratto di Proserpina” un’opera che continua a toccare il cuore degli spettatori.

Il David: Forza, Bellezza e Tensione

Il “David” di Gianlorenzo Bernini è una reinterpretazione unica del celebre soggetto biblico. Questa scultura in marmo bianco rappresenta Davide nel momento precedente il combattimento con Golia.

Bernini cattura il momento di tensione e concentrazione, in cui Davide stringe la fionda, pronto a sfidare il gigante.

La forza e la bellezza fisica di Davide sono esaltate attraverso la maestria nel modellare la pietra.
Le venature e i muscoli del marmo sembrano vibrare di energia. Il volto concentrato di Davide e la sua postura determinata evocano il senso di coraggio e determinazione.
L’opera incarna la lotta tra il bene e il male, la forza e la debolezza, catturando un momento cruciale e iconico nella storia biblica.

In conclusione, le opere scultoree di Gianlorenzo Bernini, quali “Apollo e Dafne”, “Il ratto di Proserpina” e “Il David”, rappresentano la maestria e la genialità di un artista il cui lavoro ha sfidato il tempo.

Attraverso il marmo, Bernini è riuscito a catturare l’essenza del movimento, dell’emozione e della bellezza umana, lasciando un’impronta indelebile nella storia dell’arte. Le sue opere continuano a ispirare e ad affascinare il pubblico anche oggi, dimostrando la potenza senza tempo dell’espressione artistica.




Francesco Borromini: il genio dell’architettura barocca

L’arte e l’architettura barocca hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia del mondo artistico, e uno dei maestri indiscussi di questo periodo è Francesco Borromini.

Nato nel 1599 a Bissone, in Svizzera, Borromini divenne uno dei principali architetti del XVII secolo, noto per il suo stile innovativo e visionario.
Questo articolo esplorerà le principali opere architettoniche di Borromini, rivelando il suo genio e la sua influenza duratura nell’ambito dell’architettura barocca.

Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane

Una delle opere più iconiche di Borromini è la Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, situata a Roma. Questa chiesa è un esempio straordinario del suo talento nell’uso della geometria e della luce per creare un ambiente unico e suggestivo.

La facciata della chiesa è una complessa fusione di curve e controc curve, con quattro fontane ai suoi angoli, da cui prende il nome.
L’interno della chiesa è altrettanto impressionante, con una cupola ellittica che sembra fluttuare nell’aria, grazie all’uso sapiente degli stucchi e delle aperture luminose. Borromini ha dimostrato qui la sua abilità nel creare spazi che invitano alla contemplazione e alla spiritualità.

 

Sant’Ivo alla Sapienza

Un’altra opera straordinaria di Borromini a Roma è la chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza. Questo edificio è celebre per la sua cupola a spirale, unica nel suo genere. Borromini ha creato una struttura complessa e innovativa, che sfida la gravità e sembra danzare nel cielo romano.

La facciata della chiesa è ornata da una serie di simboli e dettagli intricati, che testimoniano la profondità del pensiero dell’architetto. Sant’Ivo alla Sapienza è un esempio di come Borromini abbia combinato l’architettura con la matematica e la simbologia per creare opere di straordinaria bellezza e significato.

Palazzo Barberini

Oltre alle chiese, Borromini ha lasciato un’impronta significativa anche nel mondo dell’architettura civile. Il suo lavoro più noto in questo campo è il Palazzo Barberini, che oggi ospita la Galleria Nazionale d’Arte Antica a Roma.

Il palazzo è un esempio straordinario di architettura barocca, con una facciata grandiosa e ornata. L’interno presenta una serie di sale magnificamente decorate, tra cui la famosa Sala delle Api. Borromini ha contribuito a creare uno spazio che combina l’opulenza e l’eleganza con un senso di grandezza e teatralità, tipico del periodo barocco.

Chiesa di San Giovanni in Laterano (Cappella Corsini)

Infine, la Chiesa di San Giovanni in Laterano ospita la Cappella Corsini, un’altra opera iconica di Borromini. Qui, l’architetto ha dimostrato il suo talento nel creare uno spazio sacro di rara bellezza.

L’interno della cappella è decorato con stucchi elaborati e una cupola decorata con affreschi che raffigurano la gloria di Sant’Andrea Corsini. Borromini ha creato un ambiente che evoca una sensazione di sacralità e devozione, trasportando i visitatori in un mondo di spiritualità e bellezza.

In conclusione, le opere architettoniche di Francesco Borromini rimangono tra le pietre miliari dell’architettura barocca. Il suo genio nell’uso della geometria, della luce e della simbologia ha lasciato un’impronta duratura nel mondo dell’arte e dell’architettura.

Visitare le sue creazioni è un’esperienza straordinaria che ci permette di immergerci nel mondo affascinante e complesso del barocco, grazie alla visione e al talento di un grande maestro come Borromini.




Home Staging: cos’è e come funziona

Intervista all’architetto Donatella Di Antonio, Home Stager di Pomezia

Si definisce Home Staging l’insieme di modifiche, preparazioni e migliorie che vengono realizzate negli ambienti principali di un’immobile con l’intento di renderlo appetibile al maggior numero di persone cosi da essere venduto nel minor tempo possibile e alle migliori condizioni.

L’Home Staging è apparsa negli USA già agli inizi degli anni ’70 ma è approdata in Italia solo da qualche anno, sicuramente grazie al contributo di alcuni programmi televisivi americani che ne dimostravano l’efficacia mettendo gli spettatori davanti alla incredibile differenza tra il prima/dopo di un appartamento dopo il tocco di un Home Stager.

Per saperne di più su questa tecnica di grande interessante per coloro che sono in procinto di vendere un immobile, abbiamo rivolto alcune domande all’architetto Donatella Di Antonio che svolge la sua professione a Pomezia.

 

Lei è la prima Home Stager di Pomezia. Quando ha avuto l’intuizione che specializzarsi in questa disciplina fosse la cosa migliore per la sua professione di architetto?

L’intuizione è arrivata un pomeriggio di 4 anni fa, durante un momento di lavoro ero intenta a cercare su internet informazioni sull’interior design e tra i vari Link di google mi attirò un frase che riguardava L’home staging.

Home Staging… E… che cos’è? Sono rimasta allibita, non avevo mai sentito parlare di Home Staging e incuriosita iniziai a cercare informazioni più dettagliate. Trovai alcune informazioni presso una scuola di formazione di Milano e una di Roma, e capito il funzionamento dell’home Staging pensai subito che era uno strumento di marketing immobiliare potente.

In cosa consiste l’Home Staging?

L’Home Staging consiste nell’allestimento, che possiamo definire “scenografico”, di ogni singolo ambiente della casa in vendita. La cura per i particolari e l’uso di materiali e tessuti che non sono nell’ottica di un arredamento classico, bensì si cerca di ricreare un’ambiente caldo, accogliente e pulito, che tramite un servizio fotografico professionale comunichi le potenzialità della casa al possibile acquirente. Il vantaggio? Vendere casa in tempi rapidi e al giusto prezzo. Quest’ultimo è fondamentale per la vendita, perché il prezzo di vendita deve essere in linea con i prezzi di mercato correnti.

I numeri dell’Home Staging in Italia sono forniti per il 2019 dalle associazioni di categoria e dalla Banca d’Italia dai quali emerge una permanenza media di un immobile sul mercato di 212 giorni, e appena 48 giorni la permanenza di un immobile sul mercato post Home Staging, ovvero si passa da 7,06 mesi senza Home Staging a circa 1 mese e mezzo di permanenza sul mercato dell’immobile e in molti casi anche di una sola settimana post Home Staging.

 

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Quale tipo di utente è più incline a rivolgersi alla tecnica Home Staging: le agenzie immobiliari o il proprietario dell’immobile?

Il tipo di utente che è più incline a rivolgersi ad un professionista di Home Staging, per mia esperienza, sono gli investitori immobiliari, a seguire le agenzie immobiliari, mentre rimane più difficile da raggiungere il proprietario dell’immobile che ancora oggi è un po’ diffidente e non ha ben compreso le potenzialità di marketing dell’Home Staging.

Secondo lei, come sta reagendo il mercato alla tecnica Home Staging?

Il mercato immobiliare sta reagendo lentamente, in quanto tutte le novità sono precedute da una certa diffidenza, ma noto con piacere che le fotografie immobiliari sono migliorate negli ultimi mesi, perché gli operatori del settore iniziano a comprendere l’importanza delle immagini in un settore come quello immobiliare in continua evoluzione.

Crede che, con l’ampio utilizzo che viene fatto delle piattaforme social e del linguaggio visual, anche il settore dell’accoglienza, come B&B, Case Vacanze, Alberghi, possano aver bisogno di un Home Stager per veicolare la propria immagine?

Si! Credo che, con l’ampio utilizzo delle piattaforme social e del linguaggio visual, anche il settore dell’accoglienza, come B&B, Case Vacanze, Alberghi, hanno bisogno di un servizio di Home Staging, perché l’immagine è fondamentale per battere la concorrenza e non cadere nella battaglia dei prezzi a ribasso. In più i proprietari delle strutture possono sviluppare la loro attività extralberghiera e acquisire nuovi clienti.

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Quali percorsi formativi sono necessari per qualificarsi come Home Stager?

L’Home Staging è una professione relativamente recente e ci sono dei percorsi formativi tramite le associazioni di categoria, scuole online e scuole specifiche per il settore. Si trovano prevalentemente al Nord Italia, ma di recente anche a Roma.

Quali caratteristiche, secondo lei, sono necessarie per potersi avvicinare alla nuova professione di Home Stager?

Le caratteristiche necessarie per potersi avvicinare alla nuova professione di Home Stager è la passione per un lavoro apparentemente facile, ma nel suo iter è complesso e articolato, perché l’home stager non si limita al progetto di allestimento, ma deve farsi carico di reperire il materiale, scegliere i complementi di arredo e poi trasportare il tutto presso la casa da allestire. L’allestimento ha una durata che varia da un giorno a due giorni o anche una/due settimane, questo in funzione della casa e dalla complessità dell’allestimento. Ci sono varie operazioni da fare a seconda della tipologia di casa, che può essere arredata, semi arredata e vuota. Quindi prima di proseguire per la strada di Home Stager bisogna comprendere bene come si svolge il lavoro da più punti di vista, da quello formativo a quello fiscale, perché è sempre bene avere chiaro il quadro economico.

Spero che l’Home Staging si diffonda in tempi brevi in Italia perché la cura della casa in ambito immobiliare è fondamentale per la vendita in tempi brevi e al giusto prezzo.

 

Ringrazio l’arch. Donatella Di Antonio per l’esaustiva intervista che ci ha permesso di conoscere un aspetto nuovo del settore immobiliare e vi invito a visitare il suo sito qui se avete intenzione di vendere bene e presto il vostro immobile.