Outer Banks 4, la prima parte dell’amata serie è finalmente disponibile

La prima parte della quarta stagione di Outer Banks, tra le serie più attese dell’anno, è uscita solo pochi giorni fa, ma è già tra i contenuti più visti sulla piattaforma Netflix.

Purtroppo la maggior parte delle serie tv vengono ormai rilasciate in due capitoli, dunque dovremmo aspettare il 7 novembre per avere un finale di stagione. Intanto però, non ci resta che goderci al massimo questi primi cinque episodi.

Nella prima parte i Pogues decidono di tornare agli Outer Banks, tuttavia problemi finanziari li vedranno costretti ad imbattersi in una nuova avventura, con nuovi ostacoli da affrontare per ottenere una generosa ricompensa. 

Il cast, chiaramente, è sempre lo stesso e vede Chase Stokes, Madelyn Cline, Rudy Pankow, Madison Bailey, Jonathan Daviss e Calacia Grant come i cinque giovani protagonisti, a cui si aggiungono però anche nuovi volti, come quello di David Jensen.

I ragazzi hanno, come sempre, una grande sintonia sullo schermo e non solo, essendo infatti legati da una forte amicizia anche nella vita reale, nonostante la rottura tra Chase e Madelyn avvenuta ormai tre anni fa.

La serie presenta ancora una volta una trama piuttosto simile alle precedenti, motivo per cui molti spettatori hanno preferito interromperla. Ogni stagione, però, tiene il pubblico costantemente sulle spine, impaziente anch’esso di trovare il tesoro tanto ambito dai protagonisti. Outer Banks è una serie diversa dalle altre, ritroviamo infatti i temi fondamentali dell’amicizia, dell’amore e della famiglia, ma quello che la rende unica è sicuramente lo spettacolare scenario in cui questa è ambientata. I tramonti mozzafiato delle spiagge di Charleston, Carolina del Sud, non hanno prezzo e soprattutto non hanno eguali.

Questi primi cinque episodi vi trasporteranno in una lunga caccia al tesoro piena di rompicapi che vi sarà difficile risolvere e di colpi di scena che vi lasceranno a bocca aperta fino agli ultimi secondi. Quando arriva il 7 novembre?


Virginia Porcelli




Le otto montagne, storia di una grande amicizia

Le otto montagne, tratto dall’omonimo romanzo, si è aggiudicato il premio come miglior film dell’anno ai David di Donatello 2023, insieme alla miglior sceneggiatura adattata, fotografia e suono.

Diretto dai registi svedesi Felix Van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, narra la storia di una grande amicizia nata tra due bambini, Pietro e Bruno, che una volta uomini si allontanano dai propri padri e, tra le mille difficoltà della vita, finiscono sempre per tornare alla loro casa sulle montagne.

    

I due protagonisti sono stati interpretati da Luca Marinelli e Alessandro Borghi, due tra i migliori attori del cinema italiano e cari amici da diversi anni anche nella vita reale. Borghi ha infatti dichiarato che lui e Luca, come i loro personaggi, sono due persone diverse che cercano di entrare uno nell’altro, senza aver bisogno di dirsi nulla.

In quanto alle montagne invece, le vere protagoniste, ci lasciano sbalorditi a ogni ripresa. Si tratta dei monti della Valle d’Aosta, in particolare della Val d’Ayas, la più soleggiata e quella con i panorami più belli. Grande proposta di turismo, già messa in atto la scorsa estate, è l’organizzazione di tour nei luoghi del film, accompagnati da guide naturalistiche e alpine.

Quello che però molti si chiedono è se effettivamente la storia di Pietro e Bruno sia vera. La realtà è che il personaggio di Pietro è l’alter ego di Paolo Cognetti, autore del romanzo, il quale dopo l’adolescenza ha abbandonato la montagna per poi tornarci verso i trent’anni, trasferendosi proprio in Valle d’Aosta. Il personaggio di Bruno è invece inventato, ma ispirato a tutte le persone del posto che lo scrittore aveva incontrato.

Il film è veramente commovente e la fotografia, dai colori sbiaditi, riflette al meglio l’animo dei protagonisti. Il tutto poi è contornato da un suono struggente che rimane scolpito in noi.

Insomma, le otto montagne merita sicuramente il tanto ambito premio, in quanto rappresenta l’aspetto più importante della vita di tutti noi: l’amicizia, quella che resiste al tempo.

Virginia Porcelli

 




TRE

TRE

Di Valérie Perrin

Ed. E/O

 

 

Tre.

Siamo cresciuti in tre.

L’espressione corrente sarebbe “come le cinque dita di una mano”, ma fino ad oggi la nostra mano ha avuto solamente tre dita.

 

Tre è l’ultima fatica di Valérie Perrin, autrice di Cambiare l’acqua ai fiori, uno dei romanzi più letti in questo nostro lungo inverno di clausura.  Avendo tanto apprezzato quest’ultimo, la mia curiosità non ha retto e il giorno stesso della sua uscita, ho acquistato il libro.

Già dalle prime righe ritroviamo quello stile scorrevole e fotografico che tanto mi aveva colpito in precedenza e seppur il tema non sia molto originale, la trama si snoda subito veloce sotto i miei occhi. La storia narra di un’amicizia, di quelle che nascono quando si è poco più che bambini, e che dipanandosi tra banchi di scuole ed estati roventi, cresce come i suoi protagonisti.

Il libro mi prende tanto, come ho qualche minuto leggo e la sera il sonno non arriva mai, interromperne la lettura mi costa fatica.

La Perrin alterna con destrezza momenti di lirismo intenso e immagini di spensieratezza e leggerezza senza che questi due estremi si contrastino.

Tre sono i protagonisti indiscussi di queste pagine, sono tre insieme e anche quando non lo sono, sono un unico essere composto da Tre entità molto diverse tra loro.

Adrien Étienne e Nina crescono in simbiosi, da bambini non vedono l’ora di diventare adulti per attaccare a morsi la vita e il mondo. Da adulti darebbero chissà cosa per ritornare a quell’infanzia felice ma oramai lontana.

 

 

Scoppiano a ridere tutti insieme, una risata da bambini che non hanno più tanta voglia di essere bambini.

Anche se l’infanzia era bella.

Oscillano tra i lecca-lecca e il futuro, tra le battute cretine e la voce che cambia, tra il cartoncini fissato tra i raggi della bicicletta per far rumore, e i sogni di lunghi viaggi in moto.

 

In tutto questo non manca l’unexpeted, quel po’ di suspence che non guasta, e che non ci molla: un flash dopo l’altro, sapientemente dosato che ci permette di non dare per scontato il finale.

Probabilmente non sarà una lettura di spessore, non ci verranno svelati i segreti dell’esistenza, ma di sicuro Tre è un romanzo da leggere, che sia sotto l’ombrellone, alla luce di un’abatjour, oppure in momenti rubati ai doveri e alla routine quotidiana.

 

 

SINOSSI

 

  1. Adreien, Étienne e Nina si conoscono in quinta elementare. Molto rapidamente diventano inseparabili e uniti da una promessa: lasciare la provincia in cui vivono, trasferirsi a Parigi e non separarsi mai.
  2. un’automobile viene ripescata dal fondo di un lago nel piccolo paese dove sono cresciuti. Il caso viene seguito da Virginie, giornalista dal passato enigmatico. Poco a poco Virginie rivela gli straordinari legami che uniscono quei Tre amici d’infanzia. Che ne è stato di loro? Che rapporto c’è tra la carcassa di macchina e la loro storia di amicizia?

 

 

Ci sono libri, e anche incontri, che sono come occasioni perse.

Passiamo accanto a storie e persone che avrebbero potuto cambiarci la vita senza vederle a causa di un malinteso, di una copertina, di un riassunto sbagliato, di un atteggiamento prevenuto.

Per fortuna certe volte la vita insiste.