The Imitation Game – Il codice enigma e la Macchina di Turing

«Se stai attraversando l’Inferno, fallo a testa alta» (Winston Churchill).

Gli alleati avevano un segreto.

In quei terribili anni della Seconda Guerra Mondiale i nazisti sconvolgevano il mondo con attacchi sincronizzati via terra e via mare, affondando mercantili e navi strategiche e bombardando le città inglesi.

Comunicavano, gli uomini di Hitler, le loro posizioni e gli ordini da eseguire attraverso un sistema criptato detto “Codice Enigma”, sofisticato per tutti, o meglio… quasi per tutti.

“The Imitation Game” racconta la storia vera di un segreto di stato, la decodifica del codice tedesco da parte di un manipolo di cervellotici cervelloni, con a capo un certo Alan Turing.

Ma non si pensi ad un film di guerra… le milioni di milioni di combinazioni possibili per decrittare quel codice fanno da sfondo quasi ad una bellissima storia umana, vera e sconosciuta ai più, di questo ragazzo saccente e geniale con un cuore solitario e disperato, investito nel compito niente meno che da Churchill in persona.

Il genio della matematica Alan chiede ed ottiene finanziamenti ed anche del tempo, preziosissimo considerando l’urgenza bellica, per elaborare la sua “Macchina di Turing”, antesignana, preistorica ma efficace antenata di quegli aggeggi che tutti ormai chiamiamo Computer.

Quasi un gruppo di Via Panisperna dunque, ragazzi giovani e spensierati che la guerra inchiodò al servizio di Sua Maestà e della libertà cercando di trovare il bandolo della matassa di un codice che stava bruciando il mondo. Una storia commovente ed avvincente che Morten Tyldum, regista norvegese di successo, ha diretto con sapienza in bilico tra thriller e racconto epico senza mai cadere nella retorica.

Una storia che restituisce dignità postuma ad un uomo che rimase segnato da quell’esperienza e dai pochi anni che visse successivamente, un film bellissimo e commovente, interpretato da un gruppo di attori britannici affiatatissimi, tra cui spicca il protagonista, un intenso Benedict Cumberbatch, insieme a Keira Knightley, a suo agio nel ruolo dell’eroina che ormai le si addice e a Mark Strong, forse la rivelazione più grande di questo grande film.

Gli alleati mantennero il segreto; per 50 anni non fecero trapelare il fatto che avessero decifrato il Codice Enigma, costrinsero questo gruppo di ragazzi eroici a non dire niente a nessuno, nessuno avrebbe saputo fino ai giorni nostri che grazie a loro si rese possibile lo sbarco in Normandia, la fine con due anni di anticipo della guerra e che, in base a recenti studi si risparmiarono 14 milioni di vite nel conflitto.

Tutto grazie ad Alan Turing e alla sua infernale macchina benedetta.

Mauro Valentini

.