L’ombra del giorno, l’amore ai tempi del fascismo

L’ombra del giorno, da poco su Netflix, è il famoso film del 2022 diretto da Giuseppe Piccioni che racconta una storia d’amore ai tempi del regime fascista. Luciano, simpatizzante del fascismo, è infatti proprietario di un ristorante di Ascoli Piceno e si ritrova un giorno ad assumere Anna, bisognosa di un lavoro stabile, che sconvolgerà la quotidianità dell’uomo e riporterà alla luce i suoi sentimenti più puri.

A fare da protagonisti a queste tristi vicende sono Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli, entrambi nomi ben noti dell’ambito del cinema italiano. I due infatti, non solo hanno una storia all’interno del film, ma anche fuori, essendosi innamorati proprio sul set. La relazione tra i due inoltre, nonostante una differenza di età di diciannove anni, sembra procedere da anni a gonfie vele, rivelatasi talmente forte da far chiudere le precedenti storie di entrambi. Scamarcio in effetti, dopo il lungo rapporto con la Golino, ha lasciato la manager Angharad Wood, come anche la Porcaroli con Michele Alhaiquee, regista conosciuto sul set di Baby.

Tuttavia, sorvolando le vite private degli attori, Piccioni decide di ambientare la storia d’amore tra Luciano e Anna in un periodo particolare della storia italiana, ossia quello dell’emanazione delle leggi razziali e della dichiarazione di guerra, periodo di tensione in cui ormai sembrava esser certo un eventuale nuovo conflitto e periodo in cui gli ebrei vivevano nascosti nella paura di essere deportati nei campi di sterminio.

Il film descrive quest’atmosfera di pericolo, seppur ambientato quasi interamente all’interno del ristorante, attraverso il sentimento dei due protagonisti, due anime sole che si trovano a riscoprire emozioni che credevano ormai perse.

Nonostante possa risultare a tratti lento per qualcuno, L’ombra del giorno è dunque una visione piacevole che ci riporta indietro nel tempo facendoci vivere un momento di terrore accompagnato però da dimostrazioni di bontà, altruismo e coraggio, che ci mostrano come anche in situazioni cosi tragiche l’amore rimane l’unico appiglio a cui aggrapparsi e, in fondo, l’unica cosa che ci salva.

Virginia Porcelli




Giuseppe Capogrossi: Tra Astrazione e Spiritualità

Introduzione

Giuseppe Capogrossi, figura significativa nel panorama della pittura astratta italiana del XX secolo, ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’arte con la sua ricerca incessante e la sua capacità di tradurre emozioni complesse in forme astratte e suggestive.

Nato il 7 marzo 1900 a Roma, Capogrossi ha contribuito a plasmare l’estetica dell’arte astratta attraverso la sua vita e le sue opere, rendendo il suo nome un simbolo di innovazione e sperimentazione nel contesto artistico del dopoguerra.

Il Percorso Artistico

Il percorso artistico di Capogrossi è stato caratterizzato da una costante evoluzione stilistica, passando attraverso diverse fasi che riflettono la sua incessante ricerca di espressione personale.

Inizialmente influenzato dall’arte metafisica e surrealista, ha presto sviluppato un interesse profondo per l’astrazione.

La sua transizione verso un linguaggio visivo astratto è emersa in modo evidente nei primi anni ’50, quando ha co-fondato il gruppo artistico “Forma 1” insieme ad altri artisti pionieri come Afro, Mirko Basaldella, e Ettore Colla.

Questo movimento, un manifesto dell’astrattismo italiano, ha aperto nuovi orizzonti per Capogrossi e ha segnato l’inizio di una fase di intensa sperimentazione.

La Teoria del Segno

Il contributo più significativo di Capogrossi all’arte astratta risiede nella sua teoria del segno, che ha elaborato nel corso degli anni.

Secondo Capogrossi, il segno rappresenta una forza vitale, un’entità autonoma che può trasmettere emozioni e sensazioni profonde senza ricorrere alla rappresentazione figurativa.

Il suo interesse per il segno lo ha portato a sviluppare uno stile unico caratterizzato da linee fluide, increspature e intrecci che conferiscono alle sue opere una profondità emotiva straordinaria.

Le sue tele, segnate da pennellate decise e controllate, incarnano la sua concezione del segno come veicolo di espressione universale.

Opere Principali

Tra le opere principali di Capogrossi spiccano la serie delle “Superfici”, dipinti, realizzati tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, in cui il segno si evolve in forme geometriche e tridimensionali.

Questi lavori testimoniano la continua sperimentazione di Capogrossi con le possibilità plastiche del segno, dimostrando una volta ancora la sua versatilità e la sua predisposizione all’innovazione formale.

Capogrossi ha creato attraverso un segno grafico ben distinguibile – quello dell’iconica “forchetta” – una brand identity che lo ha reso riconoscibile e apprezzato ovunque.

Conclusioni

Giuseppe Capogrossi, artista instancabile e innovatore nel campo dell’astrazione, ha lasciato un’eredità duratura nella storia dell’arte italiana.

La sua capacità di tradurre l’esperienza umana in forme astratte ha influenzato generazioni successive di artisti, consolidando il suo status di figura chiave nell’evoluzione dell’arte contemporanea.

Attraverso la sua teoria del segno e la sua continua ricerca di espressione, Capogrossi ha dimostrato che l’arte astratta può essere un potente veicolo per esplorare le profondità dell’animo umano, sfidando i confini della rappresentazione figurativa.

La sua vita e le sue opere rimangono un tributo duraturo alla creatività e all’audacia nel mondo dell’arte.




OSCAR 2024, novità e ciò che c’è da sapere prima del 10 marzo

Mancano ormai sempre meno giorni agli Oscar 2024, evento più atteso dell’anno per i veri cinefili ed ecco che, essendosi concluse le votazioni dei membri dell’Academy, arrivano i primi annunci al riguardo.

Sembra innanzitutto che Ryan Gosling si esibirà dal vivo in “I’m Just Ken”, canzone all’interno di Barbie che ha spopolato appena dopo la sua uscita. La notizia, confermata dal Daily Mail, sembra infatti essere vera, avendo sia l’attore sia la canzone una nomination agli Academy Awards. Altra grande rivelazione è sicuramente quella sui presentatori della serata, al fianco nuovamente di Jimmy Kemmel, per cui si è parlato di Zendaya, Michelle Pfeiffer, Nicolas Cage e Al Pacino, come anche di Brendan Fraser, migliore attore l’anno scorso per il film The Whale e di Michelle Yeoh, Ke Huy Quan e Jamie Lee Curtis, protagonisti di Everything Everywhere All at Once. Ad annunciare ciò sono stati il produttore esecutivo e showrunner Raj Kapoor e i produttori esecutivi Molly McNearney e Katy Mullan.

 

Come già sappiamo la diretta dal Dolby Theatre avrà luogo il 10 marzo alle ore 19.00 italiane, presentata dunque da Jimmy Kimmel, il quale aveva già condotto negli anni 2017, 2018 e 2023 e si è mostrato entusiasta all’idea di una quarta volta. La novità degli Oscar 2024 riguarda invece la sua trasmissione. La gestione della cerimonia, infatti, era sempre stata affidata a Sky, mentre quest’anno sarà nelle mani di Rai 1 e dunque accessibile in seguito tramite RaiPlay per chi la volesse recuperare o, perché no, guardare una seconda volta.

Virginia Porcelli




VINCITORI CONCORSO PROVINCIALE “L’OLIO DELLE COLLINE 2024” 

Giunto alla diciannovesima edizione, il concorso “L’Olio delle Colline”  si è tenuto a Minturno, sabato 24 e domenica 25 febbraio, presso il Castello.

 

ORGANIZZATORI

 

Organizzato dal Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole Latina) con il contributo del Comune di Minturno, è patrocinato dalla Regione Lazio, dall’Arsial,  l’Amministrazione provinciale di Latina, l’Associazione Nazionale “Città dell’Olio”, la Camera di Commercio di Frosinone-Latina, il Consorzio industriale del Lazio, l’ACAP (Associazione Capi Panel Riconosciuti), la XIII Comunità Montana dei Lepini-Ausoni, la Compagnia dei Lepini, l’Associazione del Biodistretto delle Colline dell’Amaseno, il Consorzio di tutela  oliva di Gaeta Dop e la Lilt (Lega italiana della Lotta contro i tumori) – Sezione di  Latina.

 

OBIETTIVI DEL CONCORSO “L’OLIO DELLE COLLINE”

 

Scopo del Concorso è promuovere e valorizzare l’olio extra vergine di oliva e diffondere la cultura dell’assaggio professionale.  Oltre a premiare i migliori oli della provincia di Latina, si propone di valorizzare tutti gli extravergini di oliva prodotti nel territorio dei monti Lepini, Ausoni e Aurunci; stimolare gli olivicoltori e frantoiani al miglioramento della qualità; contribuire alla diffusione e valorizzazione a livello provinciale della professionalità degli assaggiatori d’olio d’oliva;  favorire il consumo consapevole dell’olio extravergine di oliva ed evidenziare la funzione dell’olivicoltura nella tutela e nella conservazione dell’ambiente rurale delle colline pontine.  Per meglio selezionare gli oli in gara, sono state organizzate nei mesi scorsi preselezioni presso le aree interessate dallo stesso Concorso (Lepini, Ausoni, Aurunci).

 

Giuria di assaggio oli (Panel)

Scatolini Giulio – Capo Panel; Centauri Luigi – Capo Panel

Assaggiatori iscritti nell’Elenco nazionale: Antetomaso Pietro, D’Ambrosio Francesco, De Santis Igina, Ficaccio Marina, Manciocchi Catullo, Marrone Tiziana, Parisella Rocco, Pasciuto Damiano, Pietrosanti Marisa, Simonetti Antonella, Spatolisano Isabella, Zaottini Vittorio.

Giuria Migliore Confezione ed etichetta

Giornalisti: Campagna Roberto (coordinatore)

Ispettori ICQRF MIPAAF: Saragosa Michele, Mondini Raffaele

Arsial (Regione Lazio): Catta Miriam

Istituto Agrario San Benedetto Latina: Pietrosanti Marisa

Grafici pubblicitari: Caputo Gianni, D’Achille Fabio, Spitaleri Katia

Capol: Iacoacci Tommaso

Consulente giurista sicurezza alimentare: Stocola Michele

 

Giuria Paesaggi dell’Extravergine 

LEPINI: Battisti Mario Pio, Perci Antonio, Pietrosanti Marisa, Simonetti Antonella, Spatolisano Isabella, La Rosa Gianfranco.

AUSONI: Antetomaso Pietro, Bono Alberto, Iacoacci Tommaso, Migliori Ernesto, Mirabella Fabio, Parisella Rocco, Pasciuto Damiano, Persi Giuseppe, Scattola Regina.

AURUNCI: Buonamano Celestino, Cerrito Andrea, Del Bene Marco, Mandarello Daniele, Minolfi Maria.

 

 

 

 

 

VINCITORI

 

Premio Assoluto “L’OLIO DELLE COLLINE” 2024

1° Classificato – Categ. Intenso: Quattrociocchi Americo Bio – Terracina

 

 

CATEGORIA AZIENDA

Fruttato “INTENSO”

1° Classificato: Quattrociocchi Americo Bio Terracina

2° Classificato: Az. Agr. Orsini Paola Riserva Bio Priverno

Gran Menzione: Mater Olea Srl Agricola Prossedi, Az. Agr. Palombelli Riccardo Cori, Villa Pontina di Pontecorvi Lucio Sonnino, San Agata di Mirabella Maria Concetta Fondi

 

 

 

Fruttato “MEDIO”

 

1° Classificato: Costantini Michele Sezze

2° Classificato: Az. Agr. Martelli Cristopher “Amerone” Monte San Biagio

Gran Menzione:

Az. Agr. Cosmo Di Russo Gaeta, Soc. Agricola d’Itri SS Olivicoltori in Itri, Diamante Verde di Antonio Tombolillo Sermoneta, Centro Produzione Olio F.lli De Gregoris Srl Sonnino.

 

 

Fruttato “LEGGERO”

 

1° Classificato: Palmerini 1931 Soc. Agricola Sermoneta

2° Classificato: Castello Santa Margherita Cori

Gran Menzione:

Impresa Agricola Leoni Enzo Sonnino, Genesio Mancini Itri, Rossetti Giuseppe Sonnino, Scherzerino Srl Itri, Az. Agr. Terre del Sovescio Itri.

 

 

 

PREMIO “DOP COLLINE PONTINE

 

1° Classificato: Az. Agr. Cosmo Di Russo DOP Gaeta

2° Classificato: Az. Agr. Orsini Paola Bio DOP Priverno

Gran Menzione:

Villa Pontina DOP di Pontecorvi Lucio Sonnino, Oscar Soc. Coop. Agricola DOP Rocca Massima, Casino Re DOP di Coletta Filomena Sonnino, Agresti 1902 Soc. Agr. SS DOP Sonnino.

 

Il premio è assegnato alle aziende che producono un olio extravergine certificato DOP Colline Pontine secondo il disciplinare ed il piano dei controlli.

PREMIO “BIOLOGICO

 

1° Classificato: Villa Pontina Bio di Pontecorvi Lucio Sonnino

2° Classificato: Soc. Agr. I Lori SS Bio Cori

Gran Menzione: Az. Agr. Biologica Adria Misiti Sonnino, Masseria Raino di Livio Ialongo & C. SAS Bio Itri, Az. Agr. Molino700 Società Semplice Bio, Agricola Biologica De Santis Vincenzo.

 

Il premio “Olio Biologico” è assegnato alle aziende che producono un olio extravergine secondo la disciplina prevista dal Regolamento CE 2092/91, che mira a mantenere e valorizzare la biodiversità e l’attività biologica del suolo, con lo specifico obiet­tivo di ridurre le forme di inquinamento.

 

PREMIO “GIOVANE OLIVICOLTORE”

Igor Antoniani – Mater Olea Srl Agricola Prossedi

Riccardo Palombelli Cori

“Giovane Olivicoltore”, titolare rappresentante dell’Azienda con età fino a 40 anni ed iscritto alla Camera di Commercio, che hanno ottenuto il punteggio più alto tra tutti gli oli delle aziende partecipanti.

CATEGORIA PICCOLE PRODUZIONI

Fruttato “INTENSO”

1° Classificato: Grecco Fabrizio Sezze

2° Classificato: Altobelli Bernina Sonnino

Gran Menzione:

Di Girolamo Massimiliano Sonnino, Riva Danilo (Inviridis) Norma, Gruppo di sette produttori di Norma (Inviridis), Cappelletti Alessandro (Inviridis) Norma.

 

 

Fruttato “MEDIO”

 

1° Classificato: Coriddi Giovanna Cori

2° Classificato: Gli Archi Srl Formia

Gran Menzione:

Rossetti Sergio Sonnino, De Gregoris Luigi Sonnino, Risi Caterina Sonnino, Fallovo Egidio Fondi.

 

Fruttato “LEGGERO”

 

1° Classificato: Tombolillo Antonio (Inviridis) Norma

2° Classificato: Soc. Agricola La Casetta Sonnino

Gran Menzione:

Iacomini Cecilia (Norma), Ialongo Silvia Itri, Cantagalli Giovanni Sonnino, Abbazia di Valvisciolo Sermoneta, Rinaldi Alessia Fondi, Natalizi Sara Norma.

 

PREMIO “VERDE IN ROSA”

Ialongo Anna Maria – Società Agricola D’Itri SS Olivicoltori in Itri

Premio “Verde in Rosa” alla Azienda produttrice condotta al femminile.

 

 

PREMIO “OLIVICOLTORE VETERANO”

Rossetti Sergio Sonnino

Pandolfi Gabriele – Cantina Sant’Andrea Terracina

Ianniello Antonio Castelforte

Riconoscimento all’Olivicoltore “Veterano”, produttore partecipante con l’olio extra vergine di oliva di qualità che esercita l’attività di olivicoltore da più anni.

 

 

PREMIO “CITTA’ DI MINTURNO”

1° Classificato: Masseria Zenobio Minturno

2° Classificato: Pensiero Giuseppe (1965) Minturno

Il premio è assegnato alle due migliori aziende che producono un olio extravergine da olive del Comune di Minturno che ospita l’evento.

 

 

Menzione Speciale “MIGLIORE CONFEZIONE ED ETICHETTA”

 

Alle aziende olivicole iscritte alla Camera di Commercio che confezionano solo ed esclusivamente secondo la normativa europea per la categoria merceologiche olio extra vergine di oliva. Una Commissione di esperti ha valutato le confezioni con particolare riferimento alla completezza e contenuto delle informazioni portate nell’etichetta e retroetichetta; funzionalità e design della bottiglia nonché l’etichetta dal punto di vista grafico dei materiali impiegato per la confezione che valorizzano le qualità e l’origine del prodotto.

 

1° Classificato: Az. Agr. Marco Carpineti Bio Cori

2° Classificato: Quattrociocchi Americo Bio Terracina

Gran Menzione: Az. Agr. Orsini Paola Riserva Bio Priverno.

 

 

 

Riconoscimenti: PAESAGGI DELL’EXTRAVERGINE DEI LEPINI, AUSONI E AURUNCI

Tre commissioni, costituite da tecnici agronomi ed esperti del settore olivicolo, hanno individuato nove aziende, tre per ogni comprensorio, le quali, producendo olio di qualità secondo corrette tecniche agronomiche ed ambientali, mantengono l’efficienza delle sistemazioni idrauliche agrarie e dei terrazzamenti.

LEPINI:

Palombelli Riccardo Cori

Tenuta Paola Boffi Sermoneta

Nonno Nicola di Centra Nicola Maenza

 

AUSONI:

Villa Pontina Bio Dop di Pontecorvi Lucio Sonnino

Maiorino Giovanni Fondi

De Filippis Maddalena Fondi

 

AURUNCI:

Di Biase Alfonso Itri

Masseria Zenobio Minturno

Lungo Antonio Santi Cosma e Damiano

 

 

 




One day, l’importanza di cogliere l’attimo

Di sicuro già familiare a molti per via del titolo, One day è la nuova serie romantica firmata Netflix uscita lo scorso 8 febbraio e ancora tra i primi posti nella classifica dei contenuti più visti in Italia.

Basata sull’omonimo romanzo di David Nicholls del 2009, il libro era già stato adattato nel 2011 in una pellicola con protagonisti Anne Hathaway e Jim Sturgess, con tema principale quello della storia d’amore lunga e travagliata tra Emma e Dexter.

I due si incontrano per la prima volta nel 1988 a una festa di laurea e trascorrono una notte insieme, prima di prendere strade diverse e affrontare il futuro. Da quel momento si danno appuntamento una volta l’anno per aggiornarsi sulle proprie scelte di vita, ambizioni e desideri.

La regista, Nicole Taylor, sceglie come protagonisti per questi 14 episodi, ognuno svolto a un anno di distanza dall’altro, Leo Woodall e Ambika Mod, giovani che puntata dopo puntata ci fanno sempre più commuovere per la storia d’amore dei loro personaggi, lasciandoci pertanto sempre appesi con la speranza della sua realizzazione.

Le riprese principali della serie hanno luogo tra Londra ed Edimburgo, ragion per cui veniamo catapultati in un’atmosfera romantica ma estremamente triste, con paesaggi dai colori spenti che fanno da specchio alla malinconia della storia di Emma e Dexter.

One day non è dunque la classica storia d’amore di cui ormai conosciamo ogni aspetto, è la storia di un amore vero, che va oltre il tempo e resiste ad esso, nonostante tutti i cambiamenti che la vita comporta. Presenta inoltre una morale straordinaria, offrendo un consiglio prezioso che ognuno di noi dovrebbe prendere alla lettera, ossia quello di non perdere tempo, di sfruttare al massimo ogni momento e correre rischi, non lasciandoci frenare da orgoglio o paura ma, al contrario, guidare dal desiderio di felicità.

Virginia Porcelli




Un inganno di troppo, il thriller che il pubblico ama

Ormai sono sempre più le serie thriller lanciate da Netflix, che pare attirino particolarmente il pubblico trascinandolo in atmosfere cupe e misteriose.

Ecco, Un inganno di troppo, rilasciata il primo gennaio scorso, è senza dubbio una di queste, diretta da David Moore e tratta dal romanzo omonimo di Harlan Coben. La collaborazione tra lo scrittore e Netflix è infatti ormai ben nota, avendo la piattaforma già adattato e reso celebri diversi suoi lavori, tra cui, tuttavia, Un inganno di troppo si dimostra il più riuscito.

La protagonista, Maya Stern, torna in città dopo una missione militare, trovandosi a dover affrontare due omicidi: quello della sorella Claire e del marito Joe Burkett. Sarà quindi costretta a prendersi cura di sua figlia e allo stesso tempo a indagare sui due casi, turbata ancora dallo stress post guerra.

Nonostante l’attrice principale, Michelle Keegan, non sia molto conosciuta, riesce con la sua interpretazione a portare la grinta e la forza femminili sullo schermo. Vediamo infatti in scena una donna estremamente determinata, che corre dei pericoli e non si ferma davanti a nulla pur di raggiungere la verità e fare giustizia e che non ha paura a premere il grilletto se necessario.

La serie inoltre, è girata interamente in Inghilterra, nonostante il romanzo sia ambientato negli Stati Uniti. Le location utilizzate sono a dir poco mozzafiato, in particolare la grande tenuta della famiglia Burkett era già di gran lunga conosciuta e amata dal pubblico, essendo la celebre abitazione di Thomas Shelby e della sua famiglia in Peaky Blinders, una delle serie più di successo di Netflix.

Tuttavia, la popolarità della serie è certamente dovuta in primo luogo ai numerosi e scioccanti colpi di scena che si susseguono uno dopo l’altro dall’inizio alla fine, ma che raggiungono l’apice negli ultimi due episodi, per questo i più coinvolgenti. Lo spettatore si trova pervaso da interrogativi senza risposta e messo in discussione, ma soprattutto, si trova a rimanere sempre sorpreso tra situazioni ribaltate in continuazione a piacimento del regista.

Dunque, Un inganno di troppo è indubbiamente un titolo valido e si consiglia in particolare a chi, nella sua quotidianità, vuole assumere le vesti di detective e saziare la sua curiosità.

Virginia Porcelli

 

 

 

 




DICIANNOVESIMA EDIZIONE DEL CONCORSO PROVINCIALE “L’OLIO DELLE COLLINE”

 

Castello di Minturno, sabato 24 e domenica 25 febbraio

 

Giunto alla diciannovesima edizione, il Concorso provinciale “L’Olio delle Colline – Paesaggi dell’extravergine e buona pratica agricola dei Lepini, Ausoni e Aurunci” si terrà, il 24 e 25 febbraio, nel Castello di Minturno. Organizzato dal CapoCommerciol (Centro assaggiatori produzioni olivicole Latina) con il contributo del Comune di Minturno, è patrocinato dalla Regione Lazio, Arsial, Provincia di Latina, Camera di Frosinone Latina, Città dell’Olio, Comunità Montana di Priverno. Comunità Montana e quella di Spigno Saturnia, Parco naturale regionale Monti Aurunci e Monti Ausoni, Compagnia dei Lepini, Consorzio Industriale del Lazio, ACAP (Associazione Capi Panel Riconosciuti), Consorzio di Tutela delle DOP Gaeta, Biodistretto delle Colline dell’Amaseno, Ecomuseo dell’Agro Pontino e Lilt (Lega Italiana della Lotta contro i Tumori) – Sezione di Latina. Sono 254 i concorrenti in gara, di cui 61 aziende con etichetta e 193 piccoli produttori che non imbottigliano. Gli oli, come sempre, sono sottoposti a un esame organolettico effettuato, presso la Sala Panel del Capol, da una giuria coordinata dal Capo Panel Giulio Scatolini e composta di assaggiatori iscritti all’Elenco nazionale di tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini ed extra vergini. Vengono premiati i primi tre oli extravergini classificati nelle tre categorie: “Fruttato leggero”, “Fruttato medio” e “Fruttato intenso”. Ai restanti campioni di olio selezionati per la finale viene assegnata la “Gran Menzione”. Sono inoltre attribuiti riconoscimenti all’Olio Dop Colline Pontine, al Miglior Olio Biologico, alla Migliore Confezione ed Etichetta, e vengono assegnati il Premio “Olivicoltore veterano”, il Premio “Giovane olivicoltore” e il Premio “Verde in rosa” alle donne dell’olio pontino. Dedicando infine una sezione ai “Paesaggi dell’Extravergine e Buona Pratica Agricola”, il Concorso attribuisce il Premio “Custode delle Colline” a quelle aziende olivicole che operano rispettando i requisiti agro-ambientali. Con tale Premio gli organizzatori puntano a cogliere il legame profondo tra produzione, cultura e paesaggio dell’ulivo, indirizzando l’attenzione e lo sguardo sulle esperienze e le differenze legate al territorio e ai differenti metodi di coltivazione. Paesaggi le cui immagini rappresentano l’olivicoltura e la produzione dell’olio, viste in tutti i loro aspetti, con particolare attenzione al paesaggio contemporaneo nei diversi territori collinari della provincia caratterizzati dalla presenza dell’ulivo. Scopo del Concorso è promuovere e valorizzare l’olio extra vergine di oliva e diffondere la cultura dell’assaggio professionale. “È itinerante – afferma Luigi Centauri, presidente del Capol e coordinatore dello stesso Concorso – e come tale si è svolto in passato nei luoghi più suggestivi della provincia, come l’Abbazia di Valvisciolo, il Castello di Itri, il Castello Caetani di Sermoneta, l’Abbazia di Fossanova, il Palazzo Baronale di Fondi, il Castello di San Martino e il Centro di partecipazione olimpica di Formia e la Centrale olivicola di Sonnino. È un momento importante in cui si può conoscere e comunicare le qualità, organolettiche e salutistiche, dell’olio pontino. Circa tali qualità, anche quest’anno, nonostante le difficoltà della raccolta, hanno raggiunto un livello molto alto”. Per meglio selezionare gli oli in gara, sono state organizzate nei mesi scorsi preselezioni presso le aree interessate dallo stesso Concorso (Lepini, Ausoni, Aurunci)”.

 

Si allega il programma

 

IL PROGRAMMA

 

Sabato 24 febbraio

 

MATTINA

Ore 10:00: “A passeggio nel Borgo Antico”: Visita guidata nel caratteristico borgo medievale aurunco a cura dell’Associazione Lestrigonia

-Scuola di extra vergine: laboratori per bambini

Ore 12:30: “OLEARIO, alla scoperta degli oli EVO di qualità e prodotti del territorio di Minturno” a cura degli Assaggiatori CAPOL Pranzo a tema durante il quale saranno fornite indicazioni sulle caratteristiche organolettiche e nutrizionali dell’olio extravergine di Minturno e sugli abbinamenti in cucina a cura di Maria Brocco, Giuseppe Nocca, Lucia Testa e gli assaggiatori Capol.

 

POMERIGGIO

Convegno e premiazione dei vincitori del Concorso

15:45 Inaugurazione mostra “Paesaggi dell’Extra vergine e buona pratica agricola dei Monti Aurunci, Ausoni e Lepini” – anni 2004 – 2024, a cura dall’Associazione CAPOL

-Apertura dei Banchi dei produttori: Oli extravergini d’oliva e Olive Itrana bianca e Gaeta DOP delle Colline dei Monti Aurunci, Ausoni, Lepini e prodotti tipici dell’artigianato minturnese

 

Registrazione dei partecipanti

16:00 – Inizio convegno

Luigi Centauri, presidente Capol e Coordinatore del Concorso

 

16:10 – SALUTI ISTITUZIONALI

 

Elisa Venturo, Vicesindaco di Minturno

Gerardo Stefanelli, Presidente Provincia di Latina

Alfredo D ' Antimo, Vicepresidente Associazione Nazionale “Città dell’Olio”

Giovanni Acampora, Presidente Camera di Commercio Frosinone-Latina

Autorità regionali e provinciali

 

Relatori:

 

16:40 – I PAESAGGI DELL’EXTRAVERGINE

– Le aziende olivicole dei Lepini, Ausoni e Aurunci

Saccoccio Antonio (Coordinatore tecnico-scientifico Ecomuseo dell’Agro Pontino)

Marisa Pietrosanti (CAPOL)

– Consegna riconoscimenti ai produttori selezionati per la sezione Paesaggi e buona pratica agricola

17:00 – “Nuove acquisizioni storiche sull’Oliva di Gaeta”

Giuseppe Nocca – Storico dell’Alimentazione

 

17:15 – “Polifenoli, un aiuto naturale per la medicina”

Eugenio Lendaro – Dipartimento di Scienze e Biotecnologie Medico-Chirurgiche del Polo pontino dell’Università Sapienza di Roma

 

Luciana Mosca – Dipartimento di Scienze Biochimiche “Alessandro Rossi Fanelli”

dell’Università Sapienza di Roma

 

17,40 – “Innovazione di prodotto nell’estrazione meccanica degli oli vergini di oliva tra qualità e sostenibilità”

Maurizio Servili – Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali – Università degli Studi di Perugia

 

18,10 – “L’identità sensoriale. Oli extra vergine di oliva Itrana”

Giulio Scatolini – Capo panel “L’Olio delle Colline”

 

Intervento musicale a cura del maestro Paolo Catenaccio.

Lettura: “L’Ulivo dalle voci del bosco” di Rosa Zinicola – Associazione Amici del libro

 

18,45 – PREMIAZIONI

 

– CATEGORIE: “PICCOLE PRODUZIONI” e “AZIENDE OLIVICOLE”

“PREMIO CITTA’ DI MINTURNO”

“MIGLIORE CONFEZIONE ED ETICHETTA”

“GIOVANE OLIVICOLTORE” – “VERDE IN ROSA” – “OLIVICOLTORE VETERANO”

“OLIO BIOLOGICO”;

VINCITORI “L’OLIO DELLE COLLINE” E PREMIO DOP COLLINE PONTINE

 

Moderatore del Convegno: Roberto Campagna, Giornalista

 

Al termine – Invito all’assaggio degli oli classificati a cura dell’Istituto Alberghiero IPSEOA “Celletti” di Formia e degli assaggiatori della CAPOL. Degustazione di prodotti tipici di Minturno.

 

********************

 

Domenica 25 febbraio

 

Ore 10:30: Concorso Premio; Assaggiatore per un giorno…” per aspiranti assaggiatori che giudicheranno gli oli Extravergine Oliva (Evo) presentati al concorso.

Partecipazione aperta a tutti coloro che abbiano compiuto almeno sedici anni. Al vincitore riconoscimento Capol e una confezione di tre bottiglie di olio extra vergine delle Aziende classificate. La partecipazione è riservata ad un massimo di 20 persone ed è gratuita (prenotazione obbligatoria).

 

Ore 11:30: “L’Olio delle Colline, Assaggiatori a confronto”

 

Concorso Premio “L’Olio delle Colline Pontine, assaggiatori a confronto”

Riservato agli assaggiatori iscritti agli Elenchi Regionali/Nazionale di tecnici ed esperti degli oli di oliva vergini ed extravergini. Al vincitore riconoscimento Capol e una confezione di tre bottiglie DOP Colline Pontine delle Aziende classificate. La partecipazione è riservata ad un massimo di 25 persone ed è gratuita (prenotazione obbligatoria).

 

Ore 12:30: Premiazioni Concorsi: “Assaggiatore per un giorno…” e “L’Olio delle Colline, Assaggiatori a confronto”

 

Saluti istituzionali e chiusura dell’evento.

 

 

Ristoranti convenzionati: Panenpetto, L’Una e L’Altro, Le Scalette e Piccolo Borgo




Latina Jazz Club – Sabato 17 febbraio al Circolo cittadino in scena “Maurizio Rolli – Sound Archives”

Prosegue la seconda parte della stagione di Latina in Jazz che questo sabato 17 febbraio alle 21, al Circolo cittadino di Latina, presenta “Maurizio Rolli – Sound Archives” con Maurizio Rolli al basso elettrico, Emanuela Di Benedetto alla voce, Gianluca Caporale al sax-clarinetto-flauto, Giulio Gentile al pianoforte e Luca Di Muzio alla batteria.

Nata come reincarnazione degli Archivi Sonori, band attiva dal 1992 al 2006, che produsse l’omonimo disco che divenne cd del mese su molte riviste specializzate e che estese il suo organico a Bob Mintzer, Mike Stern, Otmaro Ruiz e Danny Gottlieb, viene riproposta da Maurizio Rolli con alcuni tra i migliori musicisti che il bassista ha incontrato durante la sua carriera di docente jazz nei vari conservatori italiani. Musica cross-over, che pesca dalla tradizione jazzistica e dalla sapienza armonica della musica colta del ‘900 fino all’energia del rock, aggiungendo la varietà ritmica del flamenco e delle musiche di folclore europeo, con un interessante uso della voce utilizzata come strumento solista o di sezione. I risultati sono soluzioni timbriche inedite che, arricchite dall’utilizzo dell’elettronica, rendono dei colori assolutamente sgargianti e affascinanti.

Maurizio Rolli, dopo essere stato titolare della prima cattedra di basso elettrico in Italia presso il conservatorio “Gioachino Rossini” di Pesaro, è attualmente docente di basso elettrico, contrabbasso jazz, musica d’insieme jazz e big band presso il Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara.  Ha collaborato e collabora, dal vivo e in studio, nelle diverse vesti di arrangiatore, direttore, strumentista o band leader, con Chaka Khan, Vince Mendoza, Metropole Orchestra, Bill Russo, Mike Abene, Jeff Lindberg’s Chicago Jazz Orchestra, Orchestra Sinfonica Abruzzese, Columbia College Big Band in un progetto con Mike Stern, Orchestra Operaia di Massimo Nunzi, Alfredo Impullitti & Kaos Ensemble, M. J. Urkestra di Roberto Spadoni, Wooster College Big Band, Angelo Valori & Ensemble M-Edit, Bruno Tommaso, Paolo Damiani & Is Ensemble, Pino Minafra, Russel Gloyd e Diane Schuur. È stato bassista, compositore, arrangiatore dell’orchestra Is Ensemble formata dall’ISMEZ (Istituto per lo Sviluppo Musicale del Mezzogiorno), vincendo un concorso a cui hanno partecipato oltre 140 musicisti provenienti da tutta Italia. È stato nell’organico dell’orchestra dei programmi televisivi Facciamo che io ero di e con Virginia Raffaele, Notti sul ghiaccio condotto da Milly Carlucci, Miss Italia nel mondo condotto da Andrea Giletti, Usa la testa condotto da Caterina Balivo, Ciak si canta in onda su Rai Uno, tutti prodotti da LDM, Ballandi e Endemol.

Info e prenotazioni: 3501959933 / 3387961980

Sarà possibile inoltre l’acquisto dei biglietti presso il botteghino del Circolo Cittadino che sarà aperto la sera del concerto, dalle 19.00 in poi.

Main sponsor Latina Jazz club:

BSP Pharmaceuticals, azienda leader nel settore farmaceutico.

Findus, del cui marchio è titolare la società CSI

 

 

PROSSIMI APPUNTAMENTI DI LATINA IN JAZZ

  • Giovedì 29 febbraio doppio concerto extra, fuori abbonamento: GeGè Telesforo e Big Mama Legacy ore 19 e ore 21
  • Sabato 16 marzo – Antonio Farao
  • Sabato 6 aprile – Simona Bencini & L.M.G. 4tet.
  • Sabato 4 maggio – Alessandro Lanzoni & Seamus Blake 4tet. 

 




L’ARTE DI EMANUELA DEL VESCOVO AL MUG DI LATINA

 

Il catalogo delle opere della pittrice pontina verrà presentato domenica 18 febbraio alle 17.30

La “Contemplazione dell’impermanenza” di Emanuela Del Vescovo, pittrice di Latina, non è il solito catalogo d’arte per un semplice motivo: perché delle sue opere parlano anche un poeta, uno scrittore e un’autrice e attrice teatrale.

Il catalogo verrà presentato, domenica 18 febbraio alle 17.30, al Mug (Museo Giannini) di Latina. assieme a una parte delle stesse opere.

“Questo incontro – ha affermato la pittrice – rappresenta per me la chiusura definitiva di un anno veramente duro e di un ciclo di vita raccontato dalle opere pubblicate nel catalogo”.

Oltre a lei, interverranno Giselda Palombi e Antonio Veneziani. Ed è quest’ultimo il poeta che ha dedicato ad Emanuela Del Vescovo il poemetto “Oltre lo specchio”:

“Scavi altri universi nella carne e nel sangue, legando l’immagine alla sostanza. Il quadro, per te, è luogo del colore e della mente./ Il timore del divino confonde, sempre e sempre, mani e occhi./Occorre andare più a fondo, nell’intimo del colore, magari, per ritrovare il poetico che si cela in noi e nel mondo. Ostinarsi a cercare e a cercarsi, insieme, senza cedimenti, perché il segno è traccia impigliata nelle impronte della memoria./ Toni, sfumature, velature, colore su colore, tutto si rafforza e muta nel teatro dell’occhio./ Frammenti di essenze scandagliano lo stupore; senza parlare rompono il silenzio./Grumi di paura compressi nella pennellata, il non detto si libera come seconda vista. E io ripesco nel palmo della mano una pluralità di utopie./ Vado a ritirarmi nella buca delle lettere. Ora oltre il vetro, appassiscono i baci non dati e non ricevuti”.

Invece lo scrittore Claudio Marrucci sostiene: “I quadri di Emanuela Del Vescovo trasudano dell’arte pittorica italiana, dal Rinascimento alla metafisica al futurismo. Un elemento che ritorna è il soggetto umano, protagonista assoluto. Il corpo dell’uomo, della donna, del bambino nella sua relazione con la natura, con gli animali, con le energie dei pianeti; in questo senso, non con il mondo, ma con gli infiniti mondi, come avrebbe detto Giordano Bruno”.

Mentre l’autrice, attrice e regista teatrale Giselda Palombi dedica alla pittrice sette “ricette”. Ecco l’incipit della terza: “Occorre agire con cautela, e fino ad un certo punto, in modo che la materia non ne rimanga divisa. Questo si può ottenere per la grande potente sottilità delle essenze reali del cielo e dei pianeti. Quindi la virtù generale e quella insita alla natura inferiore influiranno di continuo nelle singole materie”.

Infine il critico Claudio Strinati definisce così l’arte di Emanuela Del Vescovo: “Un percorso complesso e circolare quello di Emanuela Del Vescovo, di lettura melanconica e articolata. Fatto di salti temporali, di citazione colta, di materia e cromia vigorosa. Da leggere in ordine sparso, senza una logica necessariamente cronologica. Solo il dialogo interiore che ci suggerisce può essere la  nostra guida. Senza fine”.

Le opere contenuto nel catalogo sono state suddivise in quattro gruppi. “Come to light”, “Ritmi vitali”. “Impermanenza”, “Ritratti” e “Disegni”.

Nata a Latina nel 1976, Emanuela Del Vescovo si diploma al liceo artistico di Latina e all’Accademia di Belle arti di Roma con il massimo dei voti. Durante gli anni del Liceo copia dal vero l’arte antica nei musei e nelle piazze di Roma grazie al maestro Osvaldo Martufi. In Accademia è allieva di Antonio D’Acchille e di Bruno D’Arcevia tra i fondatori della “Nuova maniera”, teorizzata dal critico d’arte Giuseppe Gatt. Il linguaggio classico acquisito negli anni della formazione diventa strumento per rielaborare visioni intime e oniriche in composizioni pittoriche originali ed espressive, Lavora con varie tecniche ma predilige la pittura ad olio. Espone le sue opere in mostre personali e collettive sul territorio nazionale e internazionale, partecipa e viene premiata a vari concorsi d’arte. Rientra nella rosa dei finalisti del prestigioso concorso di arte figurativa Mod Portrait nel 2022, la cui esposizione si è tenuta al MEAM di Barcellona. Sempre nel 2022 crea alcune illustrazioni per il libro di poesie Santi subito di Antonio Veneziani. Attualmente tiene corsi di pittura a Latina nel suo laboratorio d’arte.




Tutti tranne te, un’esperienza all’insegna del romanticismo

Ormai non c’è alcun dubbio: il nuovo film romantico “Tutti tranne te” ha conquistato il pubblico, facendo il boom d’incassi nelle sale cinematografiche.

Come protagonisti vediamo Ben e Bea, che dopo un primo appuntamento perfetto si separano non nel migliore dei modi, ritrovandosi mesi dopo allo stesso matrimonio in Australia, dove fingeranno di essere una coppia.

Sydney Sweeney e Glen Powell formano sicuramente una coppia molto affiatata sullo schermo come anche fuori da esso, a tal punto da far sperare il pubblico in una possibile relazione tra i due nella vita reale. L’attore, tuttavia, ha smentito tutte le voci, affermando di avere avuto un’esperienza meravigliosa e un vero feeling con la sua collega, ma di non essere una coppia, nonostante, durante le riprese del film Powell abbia chiuso la sua storia d’amore con la modella Gigi Paris. La Sweeney, peraltro, è felicemente fidanzata ormai da anni con l’uomo d’affari Jonathan Davino, con cui pare che nel 2022 si dovesse sposare anche se poi il progetto sfumò.

Di certo però, uno dei dettagli più affascinanti di “Tutti tranne te” rimane l’ambientazione, essendo infatti il film quasi interamente girato nell’affascinante Sydney, tra l’Opera House, il Sydney Harbour e le meravigliose spiagge australiane.

 

Come non parlare poi della colonna sonora del film: Unwritten di Natasha Bedingfield, canzone rilasciata nel 2004 che quindici anni dopo è tornata in cima alle classifiche a causa del successo della nuova rom-com. Non si può fare a meno di uscire dalla sala canticchiandola e addirittura saltellando nei corridoi del cinema, ancora pervasi dalla felice atmosfera del finale.

Insomma, diciamo che Anyone But You, titolo originale del film, ha sicuramente avuto un riscontro del tutto positivo da parte dei giovani, di cui gran parte, amante o no dei film romantici, si è recata a vederlo. Può darsi che tra i motivi della sua sorprendente popolarità ci siano le alte aspettative suscitate dai social media, in particolare da TikTok, dove chiunque andasse a guardare il film con i propri migliori amici o con la propria metà condivideva il suo entusiasmo e la sua soddisfazione al riguardo, accrescendo quindi il desiderio e la curiosità del pubblico.

La pellicola per molti aspetti è la classica commedia romantica che provoca sorrisi e farfalle nello stomaco e proprio per questo presenta una trama non diversa da tutte le altre, tuttavia è caratterizzata anche da tratti originali che la rendono ancora più piacevole. Dopotutto infatti, pur essendo di parte da appassionata di questi generi di film, chi è che non ama ogni tanto deliziarsi con un po’ di romanticismo?

Virginia Porcelli




Io capitano, una commovente storia vera

Il nuovo film di Matteo Garrone “Io capitano”, candidato agli Oscar di quest’anno come miglior film straniero, è stato recentemente reso disponibile al pubblico dalla piattaforma Sky, ottenendo un notevole successo. Questo ci permette di vivere e allo stesso tempo patire per il lungo viaggio affrontato da Seydou e Moussa verso l’Europa, costretti ad affrontare l’infinità del deserto, la crudeltà delle prigioni libiche e i pericoli del mare.

La storia del film comincia però anni fa, quando un amico del regista, che gestisce un centro di accoglienza in Sicilia, gli aveva raccontato la vicenda di un ragazzo, Fofana Amara, che all’epoca aveva solo quindici anni. Rimasto colpito, Garrone sentì la necessità, dopo anni di paure e incertezze, di girarlo. La scrittura della sceneggiatura durò sei mesi ma ci vollero almeno due anni per ricostruire mediante documentazione la rotta del viaggio percorso.

Il giovane attore protagonista, Seydou Sarr, rende il film ancora più commovente, lasciandoci immedesimare nelle tristi vicende e soffrire con lui. Egli ha infatti ottenuto il Premio Marcello Mastroianni allo scorso Festival di Venezia, che viene conferito al miglior attore emergente.

Il regista inoltre, secondo quanto rivelato nelle interviste, è stato per Seydou come un padre. L’attore infatti vive in Italia ormai da più di un anno, più precisamente a Fregene, a casa della madre di Garrone e afferma di non essere ancora pronto per il suo nuovo viaggio ad Hollywood, a cui preferirebbe tranquillamente la quiete di Fregene e la pasta al ragù di Donatella.

Come ha dichiarato lo stesso regista spesso i film sull’immigrazione possono spesso cadere nella trappola della retorica o sembrare un tentativo di speculazione sulla sofferenza degli altri. Ciò che dovrebbe farci riflettere, tuttavia, è che in questo film ogni scena è autentica, ogni vicenda rappresentata è realmente accaduta ed è proprio questo che colpisce e fa commuovere particolarmente il pubblico. Ci permette infatti di aprire gli occhi su realtà che purtroppo sempre più spesso sottovalutiamo o di cui addirittura ignoriamo l’esistenza, ma che sono all’ordine del giorno. Questo è il motivo per cui “Io capitano” è un film che tutti dovrebbero vedere, per avere uno sguardo più ampio sul mondo e sulle sofferenze che lo caratterizzano.

Virginia Porcelli




Latina – Alla casa di quartiere di Borgo Piave torna Music Lab Africa Style

Sabato 3 febbraio dalle 17.00 alle 19.00

Nuovo appuntamento con il Music Lab Africa Style alla Casa di Quartiere di Borgo Piave, a Latina dove, nel pomeriggio di questo sabato 3 febbraio tornano i fratelli Vitale Jean Marie Diarra ed Ernest David Diarra. Insieme a loro si vanno ad esplorare le sonorità del Djembe e della Kora, a scoprire i canti tradizionali africani. Senza dimenticare di dare spazio all’improvvisazione e alla libera espressione.

I laboratori sono aperti a tutti e si possono portare i propri strumenti per arricchire la parte dedicata all’improvvisazione. Ma non è necessario essere un musicista per partecipare al laboratorio che è aperto a chiunque voglia misurarsi con una bella energia di insieme.

Per questioni organizzative è necessario prenotarsi al 320.6938746

Il laboratorio Music Lab Africa Style ha cadenza quindicinale.

Ci si può iscrivere anche a una sola sessione.

Instagram: @musiclabaficastyle.2024

I fratelli Diarra sono originari di Dakar, in Senegal. Fin da piccoli si sono dedicati alla musica e hanno suonato in tutto il Senegal con artisti famosi, tra cui Youssou N’Dour. Ben presto hanno iniziato le loro tournée in Europa tra Francia, Germania e Italia. Quattro anni fa hanno deciso di trasferirsi in Italia per continuare a suonare.

Seguono il corso di lingua italiana del Cpia9 Latina, dove frequentano anche il laboratorio GiraMondoInMusica, a cura della docente Paola Amorelli.

Con i compagni di corso, e in collaborazione con i maestri Nadino Fortunato Giardina e Daniela Jordanka, hanno dato vita alla prima esperienza di Music Lab Africa Style.