“Un fantastico via vai” …e non chiamatelo Cine-Panettone…

Si era un po’ perso Leonardo Pieraccioni in questi anni alla ricerca di quel tocco magico, di quel “Ciclone” comico dei primi anni della sua carriera di regista.

Troppe sono state infatti le “stecche” che hanno costellato le ultime uscite del talento toscano, come se il connubio con Giovanni Veronesi alla sceneggiatura si fosse smarrito nei meandri di una protervia piena di improvvisazione e rincorsa al grottesco, di cui lo stesso Pieraccioni in conferenza stampa a Roma ha fatto mea culpa.

Gli ci voleva un cambio di rotta, uno sceneggiatore esperto e ispirato come il bravissimo Paolo Genovese, campione di incassi con “Immaturi” che gestisse prima di tutto l’esuberanza a volte ridondante, non solo sua, ma anche del gruppo di “Toscanacci” amici di sempre, come Massimo Ceccherini e Giorgio Panariello e che facesse correre nei binari rigorosi la storia, dal principio alla fine.

Perché fare la commedia, farla bene, far ridere, è arte difficile, che basta un niente per smarrirsi perdendosi nel cabaret, che non è fare Cinema.

Un fantastico via vai” centra invece l’obiettivo, il duo Genovese-Pieraccioni scrive una bellissima storia, semplice e senza inutili ammiccanti volgarità, navigando sicura verso la meta della risata e della commozione, con un bel cast, forte in ogni reparto a cui lo stesso Pieraccioni fin qui molto Cine-Egocentrico lascia spazio e scena amplificando la coralità di questo film riuscitissimo.

Arnaldo è un 40enne fortunato, un bel lavoro, una casa da mulino bianco, una bella moglie e due gemelle di 9 anni splendide e affettuose.

Tutto procede però in un tran tran cosi poco emozionante che quando per un malinteso la moglie lo caccia di casa, lui prende la palla al balzo per scappare via, staccare da tutto e da tutti e viversi una vacanza dalla vita, coabitando un appartamento con altri quattro studenti universitari, che dopo l’iniziale perplessità, scopriranno che questo giocherellone “fuori corso” che combina un sacco di guai, ha un’anima delicata e soprattutto, risolverà molti dei loro problemi esistenziali.

Girato quasi interamente nel centro storico di Arezzo, tra i saliscendi suggestivi del borgo antico, il film scorre con eleganza e grande divertimento, Pieraccioni dimostra ancora una volta che il Cinema lo sa “navigare”, dosando commedia e commozione e con un montaggio ed una colonna sonora che qualche David di Donatello se lo porteranno sicuramente a casa.

I quattro ragazzi (più una quinta, fidanzata di uno dei ragazzi coinquilini) sono diretti benissimo, oltre che molto bravi, su tutti Marianna Di Martino che dimostra qualità drammatiche inaspettate, mentre il contorno è di sicuro richiamo, due toscani collaudati come i già citati Panariello e Ceccherini a cui Pieraccioni aggiunge due romani già “coppia comica di fatto” come Marco Marzocca e lo straripante Maurizio Battista.

…e non chiamatelo Cine-Panettone…


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All you need is Love

Tutto il mondo, come ogni anno da 33 anni, ricorda e celebra uno dei personaggi che hanno fatto la storia del nostro ventesimo secolo.

Non un politico, non uno statista, non un poeta, o peggio un “mostro criminale”, ma soloun cantante di rock and roll, John Lennon.

 L’8 dicembre 2013 il mondo lo ha ricordato come ogni anno: al Central Park di New York con lo Strawberry Fields Memorial, ornato di tutti gli omaggi floreali dei fans. A Broadway il consueto Tributo con molti artisti, mentre Bob Dylan giorni fa ha presentato il brano Roll On John, che ha scritto per lui. E così via, l’elenco delle celebrazioni è lungo.

 

John Lennon è l’uomo che disse “…non voglio che si faccia di me un martire cazzo, ho solo da dire delle cose e le dico”. Di cose ne ha dette tante, all’apparenza semplici, quasi banali: “Tutto ciò di cui hai bisogno è Amore”, “Date una speranza alla Pace” e così via. E’ anche l’uomo nato durante l’ultimo conflitto mondiale e che ha odiato la guerra fino in fondo e che disse: “ci hanno dato le nostre MBE (cavaliere dell’ordine dell’impero britannico, n.d.a.) per aver fatto musica e non per aver guidato carri armati”. Si può cantare “immagina tutta la gente”, ma è impossibile cantare “immagina il mondo senza John Lennon”.

 John Lennon assieme ai suoi amici Paul, George e Ringo, ha cambiato la musica moderna e soprattutto ne ha modificate le regole fino a quel momento applicate. Ancora oggi è un punto di riferimento, nonché tappa obbligata per chiunque inizi ad approcciarsi al mondo delle sette note. Chi non ha imparato a cantare ascoltando Come Together, o ha iniziato a suonare la chitarra cercando di seguire gli accordi di Help? Generazioni di musicisti passati, presenti e futuri. Ancora oggi le note di copertina di moltissimi lavori di artisti riportano la frase “thanks to John, Paul, George and Ringo”. Grazie ragazzi per esserci stati e esserci ancora.

 Ricordo un film dove il protagonista, un professore di musica, ottiene questa risposta dal figlio che era sordo dalla nascita: “…papà credi che IO non sappia chi sia stato John Lennon”?

 Ecco la questione. Sfido chiunque, al mondo, a non sapere chi sia John Lennon per ciascuno di noi. Ognuno ci può mettere quello che sente, perché la sua grandezza è stata proprio questa.

 Lui voleva “solo” dire delle cose. Le ha dette a tutti quanti e noi le porteremo dentro sempre, in un modo o nell’altro. L’8 dicembre 1980 e i colpi di pistola di Mark Chapman sono stati un nuovo punto di partenza, non la fine.

 Thank you John. (..e Paul, George e Ringo, naturalmente!)




Associazione Spirit Romanesc ONLUS

Spirit RomanescIl sostegno all’integrazione dell’Associazione Spirit Romanesc ONLUS.

Oggi sono piu’ di 4.000 i cittadini romeni che vivono nel territorio di Pomezia, un dato in crescita, che rispecchia quello nazionale, dove l’Italia detiene il primato europeo per la presenza di cittadini romeni sul proprio territorio: ben 1.071.342 sul totale di 2,5 milioni presenti in tutta l’Ue. I dati emersi dal Centro Studi e Ricerche Idos e Dossier statistico Immigrazione Caritas parlano di un processo di integrazione graduale che ha avuto la sua accelerazione grazie al ruolo della famiglia e del lavoro, ogni anno sono infatti circa 1.300 le acquisizioni di cittadinanza (il 71% per matrimonio misto) e i romeni rappresentano il 22,8% della forza lavoro straniera in Italia .

Un percorso, quello dell’ integrazione, che pur potendo contare oggi su consolidati punti di forza come l’ inserimento nel mondo del lavoro, i matrimoni misti, una buona presenza dei romeni nelle istituzioni scolastiche e un apporto alla crescita demografica in Italia (tra il 2000 e il 2011 sono stati 89.093 i bambini nati in Italia da madre romena e padre straniero) non mancano però difficoltà inerenti la lingua, la burocrazia, l’accesso all’informazione, i pregiudizi della società, lo sfruttamento, o gli abusi sul lavoro e gli effetti negativi dovuti alla scelta di emigrare: dagli anziani abbandonati nei villaggi rurali, ai circa 350 mila ”orfani sociali”, ai problemi di ricongiungimento per minori e familiari.

A sostegno del processo di integrazione dei cittadini romeni nel nostro territorio, opera l’ Associazione Spirit Romanesc ONLUS con sede centrale a Roma e 5 sedi operative: Lanuvio, Aprilia, Riano, Guidonia e Pomezia.

Abbiamo chiesto a Daniela Hondrea, responsabile della sede operativa di Pomezia e mediatrice interculturale laureata in psicologia, di descriverci le attività e i progetti portati avanti dalla sua associazione:

L’ Associazione Spirit Romanesc ONLUS è un’ associazione di promozione sociale e culturale, senza scopo di lucro, le cui principali attività sono la mediazione, la traduzione e l’interpretariato, la consulenza sui temi dell’immigrazione, i corsi di lingua, le conferenze e i seminari sulla migrazione romena e le altre comunità, la sensibilizzazione, i servizi sociali e i progetti di carattere socio-culturale. Gli obiettivi principali perseguiti sono la tutela dei diritti civili per i romeni che vivono in Italia e la difesa dei diritti dei bambini, in particolare l’integrazione dei minori vulnerabili (progetti per l’integrazione, mediazione nelle scuole) così come la diffusione della cultura e della lingua rumena e scambi culturali con la Romania.

L’Associazione collabora con l’Amministrazione locale, i Consigli locali, gli enti governativi e non governativi a livello locale, nazionale ed internazionale. Effettua scambi culturali tra cittadini italiani e stranieri; promuove con ogni mezzo legale l’uguaglianza dei diritti tra uomo e donna affinché vengono sconfitte le discriminazioni sessuali; svolge attività che richiamino l’attenzione e lotta per sconfiggere lo sfruttamento sessuale dei minori, il traffico di persone, il traffico d’armi e della droga, porge particolare attenzione agli effetti della violenza nella società ed all’interno della famiglia.

L’associazione infine mette a disposizione un team di mediatori interculturali ed altri collaboratori. I mediatori sono specializzati in problematiche del fenomeno dell’immigrazione della comunità rumena, ma anche delle altre comunità. Il nostro scopo e’ quello di facilitare il dialogo tra le persone straniere e la comunità autoctona ed offrire strumenti idonei per facilitare l’integrazione.

Daniela Hondrea attualmente lavora come mediatrice sociale abitativa nel progetto “AMAR”, il cui obiettivo è di sostenere i migranti nel loro percorso di ricerca della casa e tentare di affrontare le discriminazioni etnico-razziali nell’accesso all’alloggio ed e’ responsabile del Progetto “Nessuno può crescere solo” sul territorio di Pomezia e Torvaianica, che si concentra sul fenomeno degli “abbandoni bianchi” e sulle difficoltà legate alla separazione madre-figlio dal punto di vista delle donne che sono costrette, per motivi economici, a lasciare i propri figli nel paese d’origine e vivere da lontano la loro crescita ed educazione .

Un ruolo fondamentale, quello dell’ Associazione Spirit Romanesc ONLUS, che richiama le indicazioni dal MAE (Ministero degli Affari Esteri) che ribadisce come ” […] i rappresentanti della comunità romena possono costituire un elemento di coesione tra i due stati“, ed esprime la sua convizione che: “[…] l’ambiente associativo romeno in Italia può contribuire in modo fondamentale nell’integrazione all’interno dello stato in cui è ospite, mantenendo e affermando la propria identità etnica, culturale, linguistica e religiosa.




Sulle Primarie e sulla Partecipazione

Corre l’obbligo, per amore della trasparenza e per rispetto di chi legge, premettere che chi scrive è un iscritto al Partito Democratico di Torvajanica e che al congresso locale ha sostenuto in prima persona la mozione rinnovatrice della lista In Campo per Cambiare.

La fine della fase congressuale, che ha raggiunto il suo apice con la celebrazione delle elezioni primarie per la scelta del segretario nazionale, ci permette di fare delle brevi e modeste considerazioni politiche. La prima cosa che possiamo affermare con una certa sicurezza è che bene o male tutta la fase congressuale del Partito Democratico è stato un fenomeno mediatico non indifferente. Per almeno due mesi, telegiornali, trasmissioni televisive di approfondimento e testate giornalistiche cartacee ed online ci hanno inondato di informazioni ed analisi sui concorrenti e sui loro programmi, senza  risparmiarci  il  minimo particolare.

Questo è sicuramente un fatto positivo, sia per chi ha fatto parte della macchina organizzativa, sia per chi semplicemente ha espresso una preferenza, ma non deve essere né un fatto consolatorio, né un punto di arrivo.

E’ vero la politica è in crisi. E’ in crisi in ogni parte del mondo perché le persone hanno sempre più la sensazione che le decisioni fondamentali di una comunità, non vengano prese dai legittimi rappresentanti della sovranità popolare, ma fuori dalle istituzioni, lì dove si annidano forti interessi economici, o dove freddi burocrati applicano la tecnica, privi di una coscienza sociale o semplicemente privi di moderazione. Se la politica vuole tornare a scaldare i cuori dei cittadini deve aprirsi alla partecipazione dal basso .

Il concetto della partecipazione è diventato così ovvio che rischia di rimanere solo uno slogan se non lo mettiamo in pratica. Nessuno oggi si sognerebbe di contestarlo, perfino le grandi organizzazioni si sono rese conto che data la situazione attuale, è essenziale dare potere decisionale a chi realmente interagisce nella società. E’ dal basso quindi che devono essere prese le decisioni secondo una logica “Bottom Up” da contrapporre alla vecchia visione organizzativa “Top Down”, dove tutte le informazioni e le scelte venivano prese dai vertici dell’organizzazione.

Ma tornando a concentrarsi sul campo della politica e dell’amministrazione della cosa pubblica, è fondamentale, dicevamo, che si passi dalla partecipazione democratica come slogan, alla sua applicazione pratica.

Le elezioni primarie sono un’applicazione pratica di quanto abbiamo detto?

La mia risposta è che lo sono solo in parte. Esistono vari gradi di coinvolgimento dei cittadini alla politica. Scegliere il segretario di un partito, o il candidato premier alla carica di presidente del consiglio dei ministri è un primo passo, ma è un passo leggero, che rimane un po’ in superficie nel terreno, un passo che non penetra a fondo l’essenza del concetto di partecipazione. I cittadini devono, non solo scegliere tra la soluzione A o la soluzione B, tra Renzi, Cuperlo e Civati, tra il consigliere x e quello y, devono poter determinare radicalmente i programmi, le candidature, addirittura i provvedimenti di un sindaco, o di un gruppo consiliare. Questa è partecipazione allo stato puro. Limitarsi a permettere all’elettore di mettere una crocetta una volta ogni tanto, sottoponendo agli interessati scatole preconfezionate non basta. Semplificando brutalmente, il Partito Democratico deve essere partecipativo 365 giorni all’anno. Deve aprirsi alla discussione ed alla determinazione dei cittadini su qualsiasi aspetto della vita politica.

Esiste un modello partecipativo che secondo me funziona, è il meetup, implementato dal Movimento Cinque Stelle. Ecco, non dobbiamo snobbare uno strumento solo perché lo usa un avversario politico. Si deve avere l’intelligenza di utilizzare qualcosa che funziona, magari adattandolo al proprio contesto.

(Questa idea di coinvolgimento tra l’altro è alla base della mozione presentata all’ultimo congresso locale dalla mia lista, mozione che vuole mettere al centro della vita politica del Partito Democratico del comune pometino, l’Assemblea degli Iscritti come massimo organo deliberativo nei fatti e non a parole).

Riassumendo quindi, la partecipazione non è solo una possibilità di scelta una tantum, ma è  la possibilità concreta di determinare realmente le decisioni da prendere, aggiungendo però un altro aspetto, che secondo me, è l’ essenza  del concetto partecipativo, ovvero aggiungendo il fatto che la partecipazione è legata, fortemente, alla possibilità di veder realizzato quello che si è determinato. Ecco il principio attivo che debella qualsiasi malattia della politica: la realizzazione concreta di quello che si è scelto attivamente. Un cittadino che decide e vede realizzato ciò che ha scelto, non solo ritrova fiducia nella politica, non solo aumenta il proprio interesse per l’amministrazione della cosa pubblica, ma acquisisce responsabilità sociale, combatte le tentazioni egoistiche di pensare solo al proprio benessere personale senza curarsi delle sorti degli altri.

Le primarie per concludere, sono un punto di partenza, sono una forma blanda di partecipazione, se non accompagnate da una rivoluzione strutturale dei partiti, un cambiamento radicale che trasformi le vecchie organizzazioni gerarchiche come le conosciamo noi, in cellule fondamentali  del tessuto sociale, nonché in luoghi decisori dove chiunque associandosi possa rappresentare veramente le proprie istanze, sentendosi parte attiva della comunità. Ora spetta al gruppo dirigente che si è recentemente affermato nel PD, accontentarsi di un’illusoria vittoria elettorale, o decidersi finalmente ad accendere la miccia del cambiamento radicale. Ai posteri l’ardua sentenza.




L’isola ecologica va verso i cittadini

Una iniziativa utile e funzionale da propagandare con tutti mezzi, web, stampa locale, locandine da giornalai e bar: è quella dell’isola ecologica itinerante che eviterà la vergogna, si spera, dei cumuli di rifiuti normali ed ingombranti all’angolo delle strade.

L’isola ecologica mobile, dal martedì al venerdì, sarà attiva in città dalle ore 8 alle ore 12.

In particolare, il mese è stato suddiviso in quattro settimane: nella prima, il martedì l’isola sosterà in via Fellini (angolo via della Tecnica); il mercoledì in via Polonia (nuovo parcheggio); il giovedì a Campo Jemini (strada nuova) ed il venerdì in piazzale Kennedy (mercato Torvajanica). Nella seconda settimana, il martedì appuntamento a Nuova Lavinium (via Pietro Nenni); il mercoledì in via Pola (giardini Montevideo); il giovedì a Torvajanica Alta (via Mar Tirreno) ed il venerdì a Campo Ascolano (via Garigliano). Nella terza settimana, invece, si replicherà con il programma della prima, mentre nella quarta si inizierà il martedì a Nuova Lavinium (via Pietro Nenni); il mercoledì a via Pola (giardini Montevideo); il giovedì ancora a Torvajanica Alta (via Mar Tirreno) ed infine, il venerdì a Santa Palomba (piazza Nervi). In ogni occasione, un incaricato vigilerà sul materiale conferito e faciliterà le operazioni di carico.

Per il servizio di RITIRO A DOMICILIO dei materiali ingombranti relativi alle utenze domestiche, prenotatarsi al numero verde 800.67.82.29.




Trasparenza…ancora non ben visibile

Con il Decreto Legislativo 33 del 2013 ogni amministrazione pubblica è obbligata alla pubblicazione dei  contenuti minimi per favorire la trasparenza, intesa come accessibilità totale delle informazioni sui  diversi aspetti dell’attività amministrativa ed istituzionale dell’ente.

Obiettivi della  trasparenza:

  • realizzare forme di “controllo sociale”;
  • attuare i principi di eguaglianza, imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell’utilizzo delle risorse pubbliche;
  • migliorare le performance delle pubbliche amministrazioni;
  • prevenire fenomeni di corruzione.

Come avviene spesso, l’Italia arriva con ritardo: è infatti dal lontano 1966 che gli Stati Uniti si sono dotati del FOIA (Freedom of Information Act), una legge che garantisce a chiunque l’accesso agli atti e ai documenti della Pubblica amministrazione.

L’Italia invece, oltre l’ importante ma ormai obsoleta legge 241/1990, è arrivata a definire i primi concetti legati al tema della trasparenza con la legge 190/2012, definita “legge anticorruzione”.

Come si è mossa l’Amministrazione pometina?

Poco finora è stato fatto: dal sito del comune di Pomezia, infatti è possibile rendersi conto che ancora pochi sono i documenti on line e, ad esempio, le carte della qualità dei servizi, previste ormai dalla Legge Finanziaria del 2008, ancora non sono disponibili.

Ma alla giovane Giunta 5s, insediata da poco meno di 6 mesi, va dato ancora un po’ di tempo e di fiducia: non dobbiamo far altro che monitorare l’azione amministrativa e stimolare i nostri rappresentanti locali ad intraprendere iniziative per un migliore, trasparente e partecipato governo del territorio.

Siamo pronti a fare la nostra parte come cittadini attivi?




Il Codacons chiede una Circolare al “Provveditorato” per consentire il pranzo da casa nelle mense scolastiche

Torna nuovamente sull’argomento mense scolastiche il Codacons, chiedendo all’Ufficio Scolastico Regionale di esprimersi sull’argomento.

Il Codacons esorta l’emanazione da parte dell’ex Provveditorato di una Circolare, affinche’ tutti i Dirigenti Scolastici delle scuole di Pomezia e di Ardea regolino e disciplinino il diritto e le modalita’ di consumo del pranzo portato da casa.

Scarica il PDF  CODACONS_Diffida mense ufficio scolastico regionale Lazio

 

 

 

Spett.le
Ufficio Scolastico Regionale

Ambito territoriale per la provincia di Roma

Via Pianciani, 32 – 00185 Roma

E p.c.
Spett.le

CONSORZIO NAZIONALE SERVIZI

Società Cooperativa

Via della Cooperazione 3

40129 Bologna, Italia

Spett.le

SODEXO ITALIA SPA

Via Gallarate 200 – 20151 – Milano

Spett.le

Comune di Pomezia Piazza

Indipendenza-Palazzo Torre

POMEZIA

Spett.le

Comune di Ardea

Via Garibaldi, 5

00040 ARDEA RM

Pomezia 9 dicembre 2013

Oggetto: Atto di diffida ai sensi del D.lgs. 206/2005
Mense scolastiche-diritto di scelte alimentari autonome e di obiezione di coscienza.
Richiesta di immediata Circolare.

Con la presente la scrivente associazione intende portare all’attenzione di Codesto Ufficio Scolastico
Regionale competente per la provincia di Roma ciò che ogni giorno accade in tutte le mense scolastiche
della città di Pomezia e Ardea.

In particolare, i genitori degli alunni si vedono costretti a sottoscrivere il contratto con la società
Consorzio Nazionale Servizi per il Comune di Pomezia e con la società Sodexo Italia Spa per il Comune di
Ardea, che ci leggono in copia, per permettere ai loro figli di mangiare a scuola e proseguire poi le lezioni
pomeridiane in quanto altrimenti gli viene negato il diritto di usufruire del tempo pieno e quindi anche delle
lezioni nel pomeriggio. E’ appena il caso di aggiungere che i ns. assistiti all’inizio dell’anno scolastico
optavano per il tempo pieno e che il sostanziale cambiamento del modulo, con riduzione dell’orario
scolastico, veniva prospettato, inaudita altera parte, a coloro che usufruiscono della mensa; e questo nel
corso dell’anno e senza alcuna preventiva informativa.
Ai genitori non verrebbe lasciata alcuna scelta, se non quella di accettare quanto loro imposto dall’alto,
considerato che è loro vietato fornire direttamente il pasto ai propri bambini.
Nell’ipotesi in cui, però, vi sia una mancata erogazione del servizio come in precedenza e’ avvenuto il 2
dicembre 2012 per alcuni giorni successivi nel Comune di Pomezia a causa del recesso unilaterale dal
contratto della societa’ Innova spa, agli alunni veniva, invece, consentito e suggerito di mangiare il cibo
portato da casa sotto il controllo delle insegnanti così come, del resto, avviene durante la mattinata in
occasione della merenda.

E’ di tutta evidenza che la situazione de qua viola il diritto di ognuno a scelte alimentari autonome e cioè un
diritto costituzionalmente garantito ex art. 32 della Costituzione.
A mero titolo esemplificativo si pensi che nelle mense scolastiche di Pomezia e di Ardea non sussiste, al
momento, alcun tipo di tutela per tutti coloro che scelgono di abbracciare un regime alimentare vegano o
vegetariano o etnico.
Ciò avviene in assoluta violazione dei principi di uguaglianza sanciti dalla nostra Costituzione secondo cui
lo Stato e la Pubblica Amministrazione devono garantire un medesimo trattamento a tutti i cittadini e
cittadine indipendentemente dal sesso, dalla religione e da ogni tipo diverso di orientamento.
Dovrebbe essere garantito un ventaglio di opportunità e scelte alimentari in grado di coprire tutte le
esigenze nonché il diritto ad esercitare l’obiezione di coscienza.
I genitori inoltre non sono in alcun modo soddisfatti dei pasti forniti quotidianamente ai propri bambini a
cui il cibo somministrato non piace.

A ciò si aggiunga che in un grave contesto di crisi sociale, quale quello attuale, le famiglie che spesso si
trovano a dover vivere con uno stipendio di poco sopra i mille euro, hanno il diritto di fornire il pasto
direttamente ai propri figli senza sostenere gli abnormi costi delle rette imposte.
Così come avviene ormai nella quotidianità di tutti gli uffici in cui per risparmiare ognuno si porta il pranzo
da casa per mangiare, lo stesso deve poter avvenire nelle mense scolastiche.
Non vi è alcuna ratio che impedisca ai genitori di fornire ai propri figli il cibo per il pranzo posto che tale
divieto viene poi meno in caso di mancata fornitura della ditta appaltatrice e, quotidianamente, al momento
della merenda di metà mattina.
Ciò posto si diffida Codesto Ufficio ad emanare una Circolare affinché tutti i Dirigenti Scolastici delle
scuole di Pomezia e di Ardea regolino e disciplinino il diritto e le modalità di consumo del pranzo portato
da casa senza imporre agli alunni, che non possano e/o vogliano usufruire della mensa scolastica, dei
moduli scolastici a tempo ridotto.
Certi di ottenere la Vostra piena collaborazione per la risoluzione di un problema di questa importanza per
la salute di tutti i bambini, rimaniamo in attesa di un riscontro.
Distinti saluti.

 

Codacons Ufficio Legale
Sede di Pomezia
Avv. Pieralfonso Longo

 




Fetta al Latte

Fetta a Latte

Maxi Fetta al Latte per una colazione in famiglia

Un dolce semplice da preparare, buono e da proporre a tutte le ore, per grandi e piccini.

 

INGREDIENTI:

  • 3 uova
  • 150g zucchero
  • 1/2 bicchiere di latte
  • 1/2 bicchiere di olio di semi
  • 1 pizzico di sale
  • 100g di cacao amaro in polvere
  • 1 cucchiaino di lievito
  • 200 ml panna montata
  • 30g di miele
  • zucchero a velo q.b.


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PREPARAZIONE

Mettere in una terrina le uova intere con lo zucchero e montarli con una frusta. Aggiungere a questo punto un pizzico di sale, il latte e l’olio e riprendere a mescolare; dopodiché aggiungere il cacao in polvere, la farina e il lievito e amalgamare bene il tutto. A questo punto versare il composto in una teglia precedentemente imburrata e infarinata ed infornare a forno già caldo per 30 minuti a 180°.

Una volta sfornata far raffreddare su una griglia, nel frattempo montare la panna ed aggiungere il miele solamente quando la stessa sarà ben montata.

Tagliare a metà la torta, farcirla e decorarla con una spolverata di zucchero a velo.




Amministrazione e Sportello Donne Pomezia

“Amministrazione e Sportello Donne Pomezia per la creazione di una rete contro la violenza sulle donne.”

 

il 5 dicembrefoto inconrtro sportello donne

Incontro Sportello Donne Comune di Pomezia

 situazioni di violenza escano dall’omertà e vengano denunciate.

  

Torta Verde

torta verde

Torta Verde

Vi propongo una ricetta di un dolce talmente facile da realizzare e che e’ piaciuto al 98% di persone alle quali l’ho fatto assaggiare…. Possono provare a cucinarla anche gli uomini per fare (perche no?) una sorpresa alle loro dolci metà…

La Torta Verde

 

(come unità di misura si usa il vasetto di uno yogurt)

INGREDIENTI:

  •  3 uova
  •  2 vasetti yogurt al cocco
  •  3 vasetti e 1/2 di farina
  •  1 vasetto e 1/2 di zucchero
  •  3/4 di vasetto di olio di semi
  •  1/2 vasetto di sciroppo alla menta ( fabbri)
  •  una bustina di lievito
  •  farina di cocco
  •  nutella

PREPARAZIONE

– accendere il forno (ventilato 170* – statico 180* ) .
– sbattere le uova con lo zucchero fino a far diventare il composto chiaro e spumoso, a questo punto aggiungere mano a mano lo yogurt, la farina , l’olio e lo sciroppo.

Risultando l’impasto abbastanza fluido, si può aggiungere una manciata di farina di cocco e solo a questo punto inserire il lievito setacciato e versare il tutto in una tortiera precedentemente imburrata e infarinata e infornare.

A cottura ultimata ( si controlla inserendo uno spaghetto nella parte centrale della torta che dovrà uscire asciutto) si impiatta subito la torta e ancora calda la si ricopre con uno strato di nutella e sopra a pioggia la farina di cocco.

Buon appetito!!!




Il nuovo ISEE – Radio Citta’ Futura ne parla con Codacons e con Caf Uil

“Via al nuovo Isee. Basta finti poveri”

Dopo la dichiarazione del Presidente del Consiglio Letta, Radio Citta’ Futura ne parla con Codacons e con Caf Uil

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Ascolta l’intervento a Radio Città Futura – Clicca su play [sc_embed_player fileurl=” http://www.pomezianews.it/wp-content/uploads/2013/12/Radio_Citta_Futura_Stefano_Ielmini_ISEE-2013-12-05-10h07.mp3″]

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Le monete virtuali

Litecoin, Namecoin, Peercoin, Primecoin, Ripple; quella comunque, che più spesso viene citata sui giornali nonché quella più usata è il Bitcoin.

Silk Road, famoso bazar virtuale basato sulle transazioni anonime,dove si usava il Bitcoin come mezzo di regolazione degli scambi.La situazione è in pieno divenire vedremo se in futuro le monete virtuali saranno in grado di affermarsi definitivamente o sarà l’ennesimo fuoco di paglia, d’altronde non tutto quello che viene pensato per internet,col passare del tempo è destinato a modificare gli stili di vita dei cittadini internauti e non.