5 per mille: a cosa serve e come funziona ?

5per1000La possibilità di devolvere il 5 per mille della propria Irpef per finalità sociali venne introdotta per la prima volta nella legge finanziaria del 2006.

Insieme all’8 per mille rappresenta uno strumento di partecipazione diretta del cittadino al sostegno di attività socio/assistenziali e di interesse generale.

Ma meglio soffermarsi subito sulla principale differenza tra 8 e 5 per mille:

Attraverso la scelta di destinare l’8 per mille, si permette ad enti religiosi di destinare risorse finanziarie per scopi sociali e culturali, oppure si vincola lo Stato ad utilizzare parte delle imposte per interventi straordinari, per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali e per ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, di immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica.

Qualora non venisse fatta alcuna scelta, l’8 per mille sarebbe comunque devoluto sulla base della scelta fatta dagli altri contribuenti.

Il 5 per mille invece è destinato a sostegno degli enti del volontariato, al finanziamento della ricerca scientifica e dell’università, alle Onlus, alle associazioni di promozione sociale,  al finanziamento agli enti della ricerca sanitaria, al sostegno alle associazioni sportive dilettantistiche ed al sostegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza del contribuente.

ATTENZIONE: Nel caso in cui il contribuente non dovesse operare alcuna scelta sul 5 per mille, le somme rimarrebbero nella disponibilità dello Stato non vincolate per scopi sociali.

Il 5 per mille non e’ alternativo all’8 per mille ed infatti si possono fare entrambe le scelte.

Il Comune di Pomezia, e’ iscritto di diritto come tutti gli altri comuni italiani nell’elenco dei soggetti che possono ricevere il finanziamento del 5 per mille dai propri contribuenti residenti.

Lo scorso 12 marzo 2014, il Sindaco e la Giunta hanno deliberato la destinazione della quota del 5 per mille spettante al Comune di Pomezia, come ha precisato l’Assessore Emanuela Avesani, per finanziare la spesa sociale in favore di attività a sostegno dei disabili, intervenendo in maniera prioritaria nei servizi di assistenza domiciliare e sociale nonché in progetti che favoriscono la mobilità dei soggetti diversamente abili che vivono nel territorio. 

Il Comune non ha sufficienti risorse finanziarie da destinare a sostegno delle attività sociali, infatti il Fondo nazionale per le politiche sociali, che lo Stato destina a tutti i Comuni, è stato fortemente ridimensionato.

La mancata sensibilizzazione da parte delle precedenti amministrazioni nel triennio 2009/2010/2011 (fonte Agenzia Entrate, dato 2012 non ancora disponibile) ha prodotto un numero molto basso di scelte, rispettivamente 344/311/300 contribuenti, portando nelle casse dell’ente solamente 10.161,76 euro per il 2009,  8.389,96 euro per il 2010 e  7.862,77 per il 2011.

La speranza è che il così basso numero di scelte, sia dovuto alla devoluzione del 5 per mille alle onlus operanti sul territorio e non alla scarsa informazione.

Come fare a scegliere di destinare al Comune di Pomezia il 5 per Mille?

Tramite i modelli predisposti dall’Agenzia delle Entrate (CUD – Mod. 730 – Mod. UNICO Persone Fisiche) firmando nel riquadro che riporta la scritta “Sostegno delle attività sociali svolte dal Comune di residenza”.

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Tutte le informazioni sul sito del Comune di Pomezia 

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Pomezia – S. Palomba: la strada della discordia

cantiere lavori in corso1In queste ultime settimane si sta parlando molto, da più parti, della strada che dovrebbe collegare Pomezia con Santa Palomba, con accuse, polemiche, sollecitazioni, che vengono lanciate da una parte all’altra degli schieramenti. Ma in pratica, di cosa si tratta?

Il tutto nasce nel lontano 1996, quando le Ferrovie dello Stato, nella necessità di collegare l’interporto industriale di S. Palomba (e il relativo scalo ferroviario) con una rete di viabilità ad alto scorrimento, la SR Pontina, non ritennero remunerativo farlo per mezzo di una strada ferrata, ma acconsentirono a finanziare con i fondi TAV la Regione Lazio con 100 miliardi di lire, circa 50 milioni di euro, per la realizzazione di un collegamento stradale a più corsie.

Tale stanziamento, nel corso degli anni, ha subìto dei ridimensionamenti e allo stato attuale si è ridotto a 19,5 milioni di euro. L’opera, una strada di circa 7 km a sei corsie, finora è allo stato di progetto definitivo e si è in attesa dell’approvazione del progetto esecutivo, che dovrà avvenire entro il mese di luglio, pena la perdita del finanziamento e, cosa ancora più grave, pena la restituzione di quanto già impegnato per la stesura del progetto (si parla di circa due milioni di euro).

Fin qui tutto abbastanza semplice: sulla carta i soldi ci sono, il progetto è praticamente pronto e, come ha ribadito in una recente intervista anche il dirigente ai Lavori Pubblici di Pomezia, Renato Curci, mancherebbe solo l’indicazione da parte politica, leggi l’Amministrazione, per dare il via al progetto esecutivo e “risolvere” i problemi dei pendolari e delle industrie della zona in un batter d’occhio. Purtroppo le cose non sono così semplici come verrebbe da intendere semplicemente leggendo le dichiarazioni dei vari esponenti di destra e sinistra che si stanno susseguendo in questi primi mesi del 2014.

Anzitutto giova ricordare che il finanziamento è stato erogato a fronte dell’esigenza di collegare l’interporto industriale e il Polo Logistico di Santa Palomba con la Pontina, e solo successivamente, si è pensato di sfruttarlo per collegare meglio Pomezia (o meglio la SR Pontina) con il quartiere Roma 2 e la Stazione FS di S. Palomba, unendo l’utile al dilettevole.

Una delle criticità che saltano però subito all’occhio leggendo banalmente il progetto attualmente in esame, è che la strada non arriverà affatto alla stazione di Santa Palomba, con buona pace dei pendolari, ma terminerà prima della ferrovia, dove c’è l’interporto, e tutto il traffico proveniente dalla Pontina e viceversa, si troverebbe dirottato all’interno della zona industriale, già fortemente compromessa per la presenza di industrie insalubri, e si ricongiungerebbe a Via del Castelli Romani, in quel tratto chiamata Via della Solfarata, passando per Via Fiorucci, dove tra l’altro è in via di completamento la nuova scuola Media che servirà il quartiere, senza risolvere il congestionamento della stessa Via della Solfarata.

Ci si dimentica inoltre che gli stessi insediamenti industriali (tra cui depositi di carburante) sono stati definiti “suscettibili di causare incidente rilevante” ai sensi del decreto legislativo n° 334 del 17 agosto 1999 e s.m.i, e che per effetto della stessa normativa la popolazione interessata deve “essere messa in grado di esprimere il proprio parere nei casi di […] creazione di nuovi insediamenti e infrastrutture attorno agli stabilimenti esistenti”, cosa che evidentemente non è stata mai fatta.

polo logistico palomba stazione santa palomba palomba0 cantiere lavori in corso1Non hanno tra l’altro molto senso, alla luce di quanto esposto, nemmeno gli interventi atti a “verificare in seguito la possibilità di prevedere nel tracciato una corsia preferenziale destinata ai mezzi pubblici, a trazione elettrica e /o alternativa”, come riportato da alcuni esponenti politici locali “ecologisti”, visto che è proprio il progetto ad essere carente, a monte, di una qualsiasi logica urbanistica nell’ottica della reale sostenibilità ambientale e civica, dato che i suddetti mezzi pubblici arriverebbero nel mezzo del “nulla”.

Questo aspetto è stato ben rilevato e messo in evidenza anche dai cittadini residenti in zona, per voce del Comitato di Quartiere Roma2, che già a novembre 2013 hanno sollecitato l’amministrazione a trovare delle soluzioni diverse, tenendo tra l’altro presente che, poco oltre, esistono già delle viabilità alternative, tipo la SP Cancelliera (Via di Valle Caia) che supera la ferrovia e si congiunge all’Ardeatina, per cui delle piccole varianti basterebbero per arrivare alla stazione senza passare dal quartiere RM2, o, in alternativa, adeguare la viabilità già presente (la già citata Via dei Castelli Romani – Via della Solfarata) e creare un passaggio dedicato al traffico dell’interporto in modo che non passi dentro il quartiere.

Queste varianti erano in realtà già previste negli intenti originali visto che esiste un progetto della Provincia di Roma (datato 2009) per l’ampliamento della SP Cancelliera proprio nel tratto tra la Laurentina e l’Ardeatina nel quale, tra le altre cose, leggiamo che “[..] Tale sistema verrà inoltre prossimamente arricchito dalla realizzazione della Tangenziale dei Castelli, e dalla costruzione di una nuova strada (realizzata dalla Regione Lazio di concerto con il Comune di Pomezia e fondi forniti dalla TAV) che, partendo dallo scalo ferroviario di S. Palomba e sottopassando la Pontina, collegherà l’Ardeatina alla Litoranea Ostia – Anzio.”

Alcune domande qui ci vengono spontanee:

  1. Come mai la strada del progetto NON arriva né alla stazione né all’Ardeatina, se era previsto che ci dovesse arrivare?
  2. Come mai si ferma sulla Pontina e NON arriva sulla litoranea come da previsione? E in caso, arriverebbe passando da dove?
  3. Come mai di questi lavori di adeguamento della SP Cancelliera NON parla nessuno?
  4. E’ possibile utilizzare parte di questo progetto per far arrivare il traffico della nuova arteria all’Ardeatina e di conseguenza alla stazione?

 Ci poniamo poi un ultimo quesito, ma non per questo meno importante: siamo sicuri, ammesso e non concesso che il progetto vada avanti così come è fatto, che i 19 milioni e mezzo bastino? O non ci troveremo, come è successo abbondantemente in Italia, con il classico “svincolo autostradale che finisce nel nulla”? Facile citare la Medea di Seneca: “cui prodest” a chi giova?

 Forse l’Amministrazione, che si è trovata con questa patata bollente tra le mani, non ha tutti i torti a volerci vedere chiaro, magari modificando o eliminando le storture più evidenti, prima di dare il via libera definitivo ad un’opera che sia davvero utile.




Omaggio a Minerva

Domenica 16 marzo 2014, presso il Museo Archeologico “Lavinium” di Pratica di Mare, il Gruppo Storico Lavinium dell’Associazione Culturale Tyrrhenum, con il patrocinio del Comune di Pomezia, ha dato luogo alla rievocazione del “Corteo delle Donne Latine che rendono omaggio a Minerva”.

Il suggestivo corteo, composto da decine di figuranti in costume d’epoca, è partito dal Borgo di Pratica di Mare per recarsi a rendere omaggio alla statua di Minerva Tritonia custodita al Museo Lavinium. La manifestazione si è svolta proprio nel periodo in cui latini e romani dedicavano alla dea festività e cerimonie e anticipa di qualche settimana il 9° anniversario del Museo Archeologico ‘Lavinium’ di Pomezia, istituito nel 2005.

A rendere più suggestivo il corteo hanno contribuito il tramonto, la musica antica diffusa dagli altoparlanti e il percorso addobbato con stendardi e fiaccole. Agli spettatori sono stati distribuiti rami di alloro, la pianta sacra di Laurentum e petali di fiori, creando così un coinvolgimento attivo ed emotivo alla manifestazione di tutti i partecipanti.

image imageimage imagePubblichiamo il comunicato dell’Associazione Culturale Tyrrhenum dell’evento:

Omaggio a Minerva.

Voler ricordare quest’importante episodio dell’Eneide, in concomitanza con l’anniversario del nostro museo è la maniera scelta dall’Associazione Culturale Tyrrhenum per dare un’ulteriore occasione di conoscenza della storia locale finalizzata all’amore ed al radicamento della cittadinanza nel nostro territorio.

Inoltre, queste iniziative si prestano ad essere vetrina culturalmente valida per interessare e coinvolgere un turismo migliore creando interessanti opportunità economiche, visto anche il riscontro che la manifestazione trova sui mezzi d’informazione.

La ricostruzione messa in atto vede protagonista la dea Minerva, nello stesso periodo dell’anno a lei dedicato nell’antichità, in quanto la sua bellissima statua di culto, mirabilmente descritta da Virgilio nell’Eneide è ritrovata nel corso degli scavi archeologici di Lavinium, campeggia all’ingresso del Museo come mirabile esempio di arte scultorea locale e come testimone dell’importanza di Lavinium, città santa e meta di pellegrinaggio di imperatori e condottieri romani, onorati di discendere dal padre Enea.


Associazione Culturale Tyrrhenum




G.A. e G.A.S

Piccoli rimedi contro la crisi.

L’onda d’urto della crisi economica mondiale, iniziata con il fallimento della banca d’affari Lehman Brothers, continua a mietere le sue vittime. Disoccupazione, ristagno dei redditi e incertezza verso il futuro, spingono molte famiglie a fare un uso oculato delle proprie disponibilità finanziarie soprattutto al momento degli acquisti di generi alimentari. Le famiglie del ceto medio-basso ogni giorno devono ingegnarsi per cercare di ottenere qualità a prezzi modici.

Un buon sistema per raggiungere l’obiettivo sembra essere l’organizzazione di un G.A. (Gruppo di Acquisto). Un GA è semplicemente un insieme di cittadini consumatori che spontaneamente decidono di unirsi per cercare di spuntare davanti a grossisti e produttori un prezzo di favore. Alla base di questo tipo di aggregazioni c’è la volontà di ridurre i livelli di intermediazione commerciale, causa primaria della lievitazione dei prezzi finali, mettendo faccia a faccia produttori e acquirenti. Questo tipo di consorzi sociali sono facili da organizzare perchè hanno bisogno di poche regole e un basso livello di formalità burocratiche.

Le attività sociali possono essere riassunte in due fasi. La prima è la ricerca del prodotto, mentre la seconda consiste nella presentazione della merce ai soci. All’interno della categoria dei GA, si sta sviluppando sempre più velocemente un tipo particolare di coordinamento dei consumatori, i GAS (Gruppi d’acquisto Solidali). La differenza tra un generico GA e i GAS è che questi ultimi non solo si prefiggono l’obiettivo dell’economicità degli acquisti, ma si fanno carico di motivazioni di natura etica. Al centro del sistema valoriale di un generico aderente ai Gas c’è la consapevolezza del consumo critico e responsabile. Si consuma per soddisfare bisogni primari e non per alimentare i profitti delle aziende. Si consuma con la consapevolezza che i prodotti acquistati siano il risultato di scelte aziendali rispettose della dignità dei lavoratori e della sostenibilità ambientale. Si consuma, infine, cercando di salvaguardare tradizioni storiche, agricole e gastronomiche. La solidarietà quindi è un elemento essenziale dei GAS, perché  solo alimentando la necessità di stabilire legami forti e sinceri con l’ambiente circostante si può migliorare la qualità della vita.

La struttura organizzativa dei gruppi solidali d’acquisto è leggermente più ricca rispetto ad un generico GA. Una rete di relazioni con associazioni, cooperative e mondo del No Profit è essenziale per il raggiungimento dello scopo etico delle iniziative messe in campo. Per la gestione delle attività di un GAS esistono degli utilissimi software gestionali. Dando uno sguardo alla dimensione giuridica del fenomeno, attualmente il nostro sistema legislativo è in fase di adeguamento alle esigenze della società. Esiste un chiaro riferimento normativo ai GAS, questo è l’articolo 1, comma 266 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 che li definisce “soggetti associativi senza scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione dei medesimi, senza applicazione di alcun ricarico, esclusivamente agli aderenti, con finalità etiche, di solidarietà sociale e di sostenibilità ambientale, in diretta attuazione degli scopi istituzionali e con esclusione di attività di somministrazione e di vendita.

Dal punto di vista bibliografico esistono sull’argomento diverse fonti tra le quali:

  • Saroldi A. (2001).”Gruppi di acquisto solidali”, Edizioni EMI, Bologna;
  • Valera L., (2005), GAS. Gruppi di Acquisto Solidale, Edizioni Terre di Mezzo, Milano.

Per chi fosse interessato ad approfondire ulteriormente  la questione, può trovare altre informazioni a questi indirizzi :




La Giornata Tricolore a Pomezia

Domenica 16 marzo 2014 la piazza Indipendenza di Pomezia ha ospitato la “Giornata Tricolore, in omaggio all’Unità d’Italia”, 4a edizione dedicata a Giuseppe Verdi patriota del Risorgimento.
La manifestazione storico culturale è stata organizzata dall’Associazione dei Coloni con il patrocinio della Città di Pomezia e della ProLoco, con la partecipazione del gruppo scout Assoraider, delle associazioni militari e di volontariato di Pomezia ed il gruppo storico Garibaldino.

La giornata è iniziata in mattinata con il raduno del coordinamento dei Coloni per l’allestimento delle mostre e per l’imbandieramento con i drappi tricolore mentre gli scout dell’Assoraider hanno allestito una struttura in legno per l’Alzabandiera Tricolore.

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Alle 10.30 alla presenza del sindaco Fabio Fucci, della vicesindaco Elisabetta Serra, dell’ assessore Veronica Filippone, dei cittadini che hanno affollato la piazza, delle associazioni militari e di volontariato del territorio, si ė tenuto sulle note dell’inno di Mameli, il saluto alla città con l’Alzabandiera Tricolore a cura del gruppo scout Assoraider.
Successivamente la manifestazione è proseguita con un intervento del sindaco Fabio Fucci che ha introdotto la giornata, sottolineando il valore del Tricolore, per proseguire con l’esecuzione del “Va, pensiero” dal Nabucco di Verdi e la lettura di alcune poesie del Risorgimento.

La giornata ha dato vita ad intrattenimento con momenti folcloristici e popolari, musiche del Risorgimento , mentre gli archi della piazza hanno ospitato mostre fotografiche e pittoriche.

Figura chiave della giornata è stato appunto Giuseppe Verdi, il più famoso compositore italiano, ammirato in tutto il mondo, che nacque a Roncole di Busseto il 10 ottobre 1813 e che ebbe un ruolo attivo durante il Risorgimento. Verdi partecipò attivamente alla vita pubblica del suo tempo, fu infatti complice del tentativo di colpo di stato organizzato da Garibaldi inserendo all’interno delle sue opere messaggi sovversivi che in modo subliminale incitavano alla ribellione.
Il famoso acronimo W V.E.R.D.I, che significava W Vittorio Emanuele Re d’Italia, venne usato dai golpisti per riconoscersi tra loro mentre gli austriaci, accortisi del gioco di parole, risposero con W M.O.Z.A.R.T ossia W Markus Ottone Zar Ammazza Ribelli Traditori.
Nel 1861, sollecitato da Cavour, Verdi si sentì chiamato all’impegno politico, venne prima eletto deputato del primo Parlamento Italiano e nel 1874 venne nominato senatore.
Giuseppe Verdi morì a Milano il 27 gennaio 1901 ed è oggi sepolto nella Casa di Riposo dei Musicisti da lui fondata e da lui stesso definita ” la mia opera più bella”.




Richiesta di un incontro pubblico con il Sindaco su P.L.U.S. e oneri PEEP

Proprio un mese fa su queste pagine scrivevamo di “Pomezia cambia”, ovvero del progetto presentato alla Regione Lazio per realizzare quanto previsto nei P.L.U.S. (Piani Locali Urbani di Sviluppo) che nel 2012 ha ottenuto un finanziamento di oltre 11,6 milioni di euro con l’obiettivo di riqualificare edifici e zone abbandonate, implementare l’offerta di maggiori servizi e il potenziamento di opere pubbliche e infrastrutture.

Il progetto, giova ricordarlo, prevede molti interventi da realizzare nel quartiere Nuova Lavinium, che era stata identificata come “area target”. Un nuovo asilo nido e un’area verde pubblica presso l’ex Casale Balducci, la riqualificazione dell’area ex Pettirosso con una nuova scuola materna presso lo stabile in via Alcide De Gasperi, una nuova strada di collegamento tra via Fratelli Bandiera e la via del Mare, sono solo alcune delle opere previste e che dovranno essere realizzate, o sono in corso di realizzazione.

Sempre su queste pagine abbiamo affrontato il problema delle 3000 famiglie della zona 167 che, dopo le delibere 84 e 170 del Consiglio e della Giunta Comunale del 2012, attendono una risposta dall’attuale Amministrazione riguardo agli oneri di riscatto del diritto di superficie degli immobili in regime PEEP con una ridefinizione della stima dei valori dei terreni e, dopo la recente modifica alla Legge di Stabilità nel comma 392 che concede facoltà ai Comuni di abbattere del 50 per cento il valore venale (ovvero commerciale o corrente) degli appartamenti in aree PEEP oggetto di riscatto, chiedono di sapere se l’Amministrazione intende avvalersi di questa facoltà.

Allo scopo di informare i cittadini del quartiere, il CdQ Nuova Lavinium ha richiesto all’Amministrazione un incontro pubblico nel quale illustrare i vari progetti e lo stato di avanzamento dei lavori.

Pubblichiamo copia della lettera inviata al sindaco Fabio Fucci da Francesco di Ruocco, presidente del CdQ Nuova Lavinium:

Alla cortese attenzione del Sindaco

Gentile Sindaco, in rappresentanza dell’ Ass. Comitato di quartiere Nuova Lavinium Le chiedo gentilmente un incontro per discutere i seguenti argomenti:

P.L.U.S. – Piani Locali Urbani di Sviluppo della Regione Lazio con il progetto “Pomezia Cambia”.
Considerando il notevole l’impatto che il complesso delle progettazioni avranno sulla trasformazione urbana e sociale del quartiere, il Direttivo del Comitato chiede alla SV di prendere visione dei progetti per poter dare il nostro apporto d’idee e per far sì che la città ed in special modo i cittadini del quartiere Nuova Lavinium (area target designata) abbiano la piena conoscenza degli interventi previsti, inoltre, il Comitato di quartiere sollecita alle SV di organizzare, in tempi ragionevoli, un convegno nel quale illustrarne lo sviluppo;

Cessioni in proprietà delle aeree PEEP già concesse in diritto di superficie ai sensi dell’art.35 della Legge 865/71 e s.m.i.
Argomento sconcertante che ha destato grave preoccupazione e che necessità di trovare un punto di incontro tra il Comune e abitanti della zona 167.

Nell’augurarle un proficuo lavoro per il bene della Città ed in attesa di un eventuale incontro, Le giungano i nostri più cordiali saluti.
A nome e per conto dell’Ass. Comitato di quartiere Nuova Lavinium, ​
​ Il Presidente ​ ​Francesco Di Ruocco

​​




Iniziative solidali di Marzo per Cuore d’Africa Onlus

Cuore d’Africa, la casa dei bambini diventa orfanotrofio
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Il mese di Marzo è ricco di eventi per le raccolte fondi dell’Associazione Cuore d’Africa Onlus, perché abbiamo in cantiere diversi nuovi progetti. Pochi giorni fa dal Kenya ci hanno scritto le nostre collaboratrici, informandoci della visita degli ispettori governativi presso il Villaggio della Speranza.

La nostra casa dei bambini ha ricevuto da tempo il riconoscimento dello status di orfanotrofio, ma abbiamo deciso di inoltrare la richiesta per delle sovvenzioni governative destinate agli istituti caritatevoli di pubblica utilità.

A questo scopo dobbiamo rispettare degli standard più rigidi e gli ispettori hanno evidenziato alcune carenze. Sarà necessario assumere altri due dipendenti oltre alla matrona Lynda e al custode Willy (poiché deve essere garantito un servizio 24 ore su 24 a disposizione e a custodia dei bambini ospiti della struttura), dovranno essere apportate delle piccole modifiche alla struttura dei servizi igienici, e dovremo acquistare materassi, coperte e zanzariere nuove per ogni letto.

L’impegno finanziario per i lavori non è di grande entità (anche se stiamo aspettando il costo definitivo), ma gli stipendi per due nuovi dipendenti sono davvero una sfida! Per questo motivo nei prossimi mesi saremo molto presenti sul territorio e sul web per promuovere le nostre attività finalizzate alla raccolta dei fondi necessari.

La prima iniziativa ci vedrà in piazza per la vendita delle piantine in collaborazione con gli scout del gruppo Assoraider. I nostri amici, come lo scorso anno, si sono resi nuovamente disponibili per aiutarci in questa raccolta fondi. Quest’anno abbiamo scelto le pansè, le viole del pensiero, quello che rivolgiamo ai nostri bambini in adozione a distanza: lontani geograficamente, ma sempre nei nostri cuori! Ancora una volta saranno proposte in un vasetto di ceramica smaltata a fronte di un contributo di soli 5 euro. L’appuntamento è per Sabato 15 Marzo al mercato di Pomezia davanti al “Bar del Pino” (angolo tra Via Orazio e Via Catullo) dalle 9 alle 13 e per Domenica 16 Marzo in Piazza Indipendenza davanti alla Chiesa di San Benedetto alla stessa ora. A fine mese torna l’appuntamento con il teatro solidale. Gli amici della compagnia Il Cassetto Nel Sogno si sono resi disponibili ancora una volta per mettere in scena uno spettacolo per raccogliere fondi a nostro favore.

E’ stato scelto NOVECENTO, il monologo di Alessandro Baricco dal quale è stato tratto il celebre e commovente film “La leggenda del pianista sull’oceano”. Protagonista dello spettacolo è Luca Dante Ortolani, che con la sua accorata interpretazione ci farà rivivere le scene del film, accompagnato dalle indimenticabili musiche di Ennio Morricone. L’appuntamento è per Sabato 23 Marzo alle ore 21 presso la sala teatro dell’Hotel Principe in Via dei Castelli Romani 14/A. Il contributo richiesto è di 10 euro e tutto il ricavato sarà destinato alla costruzione del secondo edificio dell’orfanotrofio. Queste due iniziative daranno il via a una importante raccolta fondi, che ci accompagnerà per i prossimi mesi e alla quale ci auguriamo partecipino molti amici, vecchi e nuovi, che nel tempo hanno dimostrato di apprezzare l’impegno e la dedizione dell’Associazione Cuore d’Africa Onlus. 

Per maggiori informazioni su questi appuntamenti potete consultare il sito www.cuoredafrica.org oppure scrivere a info@cuoredafrica.org

 




Grande successo per la 38a edizione del Carnevale Pometino.

Sono giunte al termine le manifestazioni della 38a edizione del Carnevale Pometino che erano state posticipate di una settimana per le avverse condizioni meteorologiche.

Sabato 8 marzo Pomezia e Torvaianica hanno ripreso i festeggiamenti, patrocinati dal comune, dedicando la giornata sopratutto ai più piccoli.
In piazza Indipendenza, incorniciata dai carri allegorici, il CdQ Nuova Lavinium, l’associazione Mamme di Pomezia, l’associazione Tyrrhenum, l’A.S.D. Silver Stars, Spirit Romanesc e la cantante Ilaria Bruno hanno intrattenuto grandi e bambini con spettacoli di animazione, balli e giochi per poi sfilare con i carri allegorici sino a piazza San Benedetto per assistere al falò di Pometello, la maschera tipica pometina, organizzato dall’associazione culturale Tyrrhenum.

Sul litorale l’A.S.T. di Torvaianica, con il supporto tecnico dei F.lli Calzolai per l’allestimento e il contributo dei commercianti, ha animato le vie con una sfilata di maschere e mascherine che sono state poi premiate in piazza Ungheria dove il pomeriggio è continuato tra musica, balli e animazione per bambini.

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Domenica 9 marzo alle 14.30, complice la bellissima giornata, in una Torvaianica affollatissima tutti i carri allegorici si sono riuniti per la grande parata della 38a edizione del Carnevale Pometino. La sfilata, aperta dalla Banda Santa Cecilia di Pomezia, ha colorato il lungomare e ha dato vita, insieme ai gruppi in maschera, a spettacoli itineranti per poi fermarsi in piazza Ungheria per la premiazione dei carri.

Sul palco il sindaco Fabio Fucci, mascherato da Napoleone e la vicesindaco Elisabetta Serra hanno consegnato le targhe per l’allestimento dei carri a Cesare Calzolai, a Francesco di Ruocco del CdQ Nuova Lavinium (con il contributo di Spirit Romanesc) e Claudio Mazza per Pomona, premiati inoltre i gruppi mascherati dei bambini delle scuole Pestalozzi, Enea e Trilussa.

La premiazione si è conclusa con gli studenti del Liceo Artistico di Pomezia che, coordinati dalla prof.ssa Simonetta Trabocchini, hanno elaborato la grafica di 14 locandine pubblicitarie del Carnevale Pometino 2014 e con la proclamazione della locandina nº 6 di De Santis-Cuoghi come vincitrice del sondaggio, lanciato sul sito istituzionale del Comune di Pomezia, per la scelta della “locandina simbolo” del Carnevale.

I carri che hanno partecipato alla sfilata sono stati realizzati dai F.lli Calzolai per il gruppo dei due carri Fantasiland, dall’A.S.T. di Torvaianica per “La capannina di zio Francesco“, dalla rappresentanza dei Balneari di Torvaianica per “ Il Salvataggio“, da Claudio Mazza con il contributo di Zecchi Romano per “Pomona” e dal CdQ Nuova Lavinium per “Peppa Pig“.
In attesa della 39a edizione del Carnevale Pometino, Torvaianica ospiterà un’edizione estiva del Carnevale. L’A.S.T. di Torvaianica infatti sta organizzando per l’ultimo weekend di luglio una rivisitazione della sfilata carnevalesca, dove verranno riproposti alcuni carri allegorici della sfilata di domenica 9 marzo più alcune novità. L’evento ben si coniugherà con il periodo estivo e con l’incentivazione del turismo sul nostro litorale.

[learn_more caption=”Guarda le foto a schermo intero”]

Premiazione studenti liceo artistico

Premiazione

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Falò di Pometello

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Trasparenza e partecipazione…quelle vere

Solo due dati numerici: 247.563 e 17.938.

Sto parlando di 247.563 politici italiani monitorati e 17.938 votazioni d’aula censite, alla data del 10 marzo 2104.

Questo e tantissimo altro è Openpolis (www.openpolis.it):  associazione, indipendente dal 2006, economicamente autonoma, partecipata da migliaia di persone, che si occupa di progetti per l’accesso alle informazioni pubbliche e che quindi, promuove la trasparenza e la partecipazione democratica dei cittadini della rete.

Ho scoperto Openpolis, casualmente, solo qualche giorno fa quando, assetato di informazioni circa l’operato dei nostri “cari dipendenti eletti” in Parlamento, ho provato a digitare qualche parola chiave su un motore di ricerca.

Mi è apparso agli occhi immediatamente un enorme volume di informazioni: le votazioni d’aula, alla Camera e al Senato, i voti, le presenze e le assenze di ciascun parlamentare eletto, le classifiche dei più e dei meno presenti, i voti dissidenti.

E allora, proprio oggi che un po’ tutti ci riempiamo la bocca di parole molto alla moda, come trasparenza e partecipazione, sarebbe il caso di fare una riflessione vera su quello che si può definire, a tutti gli effetti, come un osservatorio civico della politica, riconosciuto come fonte d’informazione dai media locali ed esteri, dalla classe politica e dai cittadini delle rete.

Openpolis si compone fondamentalmente di quattro sezioni principali, che fungono da contenitori di tutta una serie di dati:

  1. Voisietequi: test di orientamento elettorale per scoprire a quale lista si è più vicini;
  2. Openmunicipio: piattaforma web nazionale per monitorare, informarsi e partecipare alla vita politica delle propria città;
  3. Openpolitici: piattaforma web per conoscere, monitorare e seguire i politici eletti, dal più piccolo Comune al Parlamento europeo;
  4. Openparlamento: piattaforma web per informarsi, monitorare e intervenire nei lavori quotidiani del Parlamento italiano.

Ricordate le parole di Pietro Grasso, Presidente del Senato della Repubblica italiana?

“Sogno che il Parlamento diventi una casa di vetro…”

Oggi, purtroppo, questo sogno è rimasto tale: 333 deputati e 241 senatori non hanno ancora aderito alla richiesta di trasparenza dei lavori nelle commissioni parlamentari.

Il nostro compito, allora, è solo uno: far sì che le informazioni sui nostri “cari eletti dipendenti” siano un patrimonio il più possibile collettivo e condiviso.

Facciamo conoscere a tutti www.openpolis.it : la carenza, o peggio ancora la mancanza di informazioni, produce solo arretratezza, malessere sociale e antipolitica.




Allacciate le cinture – Ferzan Ozpetek scuote l’anima con un grande film

“…A mano a mano ti accorgi che il vento, Ti soffia sul viso e ti ruba un sorriso –
La bella stagione che sta per finire, Ti soffia sul cuore e ti ruba l’amore… “

Un temporale estivo allaga il selciato del centro storico di Lecce, tutti corrono a ripararsi sotto la pensilina degli autobus in una sequenza stupenda e di grande cinema.
È li che si conoscono Elena e Antonio, o meglio si scontrano duramente per una frase razzista che il rude e volgare Antonio lancia al vento e che l’elegante Elena non può far passare.
Inizia così “Allacciate le cinture“, decima creatura di Ferzan Ozpetek che ancora una volta porta la sua troupe in Puglia per scoprire e raccontare quanto siano incomprensibili i sentimenti e quanto folle sia l’amore .
Cosa spinge irresistibilmente tra le braccia di uno come Antonio una come Elena? La variopinta cerchia di affetti di lei non fa che chiederselo, anche perché lui fa di tutto per rendersi insopportabile, o forse lo è veramente.
Gli anni passano e con un salto temporale rapido ci troveremo i due cresciuti, rampante lei, rabbioso lui, fino a che la vita li scuoterà dal loro tran tran mostrandogli la faccia più feroce e più vera.

allacciate le cinture arca e Smutniak allacciate le cinture locandina 'Out Of The Furnace' Premiere - The 8th Rome Film Festival allacciate le cinture smutniak scicchitano allacciate le cinture smutniakUn film complesso questo del regista turco, il più ricco di personaggi ed eventi della sua carriera, un percorso tragico eppure sorridente, un itinerario affettivo colorato e straordinariamente intenso che rapisce e coinvolge dalle prime scene con sensualità e partecipazione.

Tanti i personaggi di contorno che concorrono in questa saga familiare alla costruzione di una storia che gira tutta intorno all’attrazione fatale dei due protagonisti che nulla hanno in comune se non il fatto di amarsi.
La scelta estrema di rendere così inaccessibile il personaggio di Antonio è una sfida che Ozpetek lancia allo spettatore, ma la storia scorrendo tra lacrime e risate ci spiegherà quello che è impossibile spiegare.

Personaggi “Almodoviani” che arricchiscono una storia corale e bellissima, una musica che traduce in emozioni i primi piani dei protagonisti tutti bravissimi, con Kasia Smutniak nel ruolo più importante della sua carriera, eroina senza corazza bellissima, intensa e fragile e con il quasi esordiente Francesco Arca a cui tocca il personaggio più detestabile del gruppo, ma che si trova a suo agio in un ruolo scritto con poche battute per lo più sgradevoli e molta fisicità  ( è sua l’unica scena di nudo di tutto il film ).

Bene benissimo Filippo Scicchitano e Carla Signoris, un po’ sottotono e poco credibile Carolina Crescentini, mentre solo il mestiere salva dall’unico ruolo scritto un po’ di fretta Elena Sofia Ricci nella parte di una zia sconclusionata e sognatrice.

Discorso a parte va fatto per Paola Minaccioni, toccante e magistrale in un ruolo che non si può svelare per non rovinare la trama, ma che in quella piccola porzione di film che la investe, regala un virtuosismo recitativo impossibile da dimenticare.

Un film bellissimo dunque, dialoghi fotografia e musiche che vanno dritte al cuore e una macchina da presa che Ozpetek sa sempre dove mettere, un virtuosismo quello del regista turco che incanta, coinvolge e lascia il segno.




Aula consiliare in rosa per la “Giornata internazionale della donna”

Sabato 8 marzo 2014 l’Amministrazione comunale di Pomezia ha aperto le porte dell’aula consiliare in occasione delle celebrazioni della Giornata internazionale della donna.

L’evento “Femminile, plurale. La città vista dalle donne della città” ha dato vita ad una serie di performance artistiche, dibattiti, letture ed esposizioni che hanno raccontato, con diversi linguaggi espressivi, la città vista e vissuta dalle donne.

Gli auguri alle donne di Pomezia sono giunti anche dal sindaco Fabio Fucci che ha ribadito l’ importanza del ruolo della donna nella nostra società e la necessità di superare le differenze di genere, razziali e religiose, in quanto tutti, da cittadini, siamo chiamati a svolgere un ruolo importante per il miglioramento del tessuto sociale in cui viviamo.

Il sindaco dopo aver presentato la mappa rosa della città, ha poi lasciato l’aula consiliare per accompagnare un evento a sorpresa organizzato in collaborazione con Sportello Donne, che ha proposto attività itineranti nel percorso del mercato cittadino.

La vicesindaco Elisabetta Serra, introducendo i temi della mattinata, ha sottolineato l’intenzione dell’amministrazione comunale di dar inizio ad attività volte a sensibilizzare la cittadinanza e in grado di fornire un valido supporto a sostegno delle donne con progetti mirati e workshop dedicati, che verranno inseriti anche nel PLUS. Inoltre a partire dal mese di marzo, verranno proposti eventi monotematici negli istituti superiori, iniziando dal liceo Pascal, su argomenti proposti dagli studenti stessi.

Gli eventi della mattinata sono stati introdotti dalle note della pianista Carmen Giglio per proseguire con il laboratorio teatrale 16° LAB che ha proposto tre brani molto intensi, “Desdemona, Andromaca e Costanza. Tre donne in scena” tutti legati dallo stesso filo conduttore: il violare il corpo e lo spirito della donna. Partendo da Andromaca che impazzisce dal dolore per la perdita del marito Ettore, passando all’atto conclusivo della tragedia Otello di Shakespeare dove il protagonista, folle di gelosia, informa la moglie Desdemona che la ucciderà per il presunto tradimento e concludendo con un dialogo contemporaneo di una donna che muore ogni giorno per proteggere i figli da un compagno violento.

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Daniela Hondrea, dell’Associazione Spirit Romanesc ONLUS, ha presentato, dal progetto “Nessuno può crescere solo” il cortometraggio “Torna da me” che rispecchia la situazione di tutte quelle donne e madri che lasciano la propria terra di origine per migliorare, tramite il lavoro, le condizioni economiche della propria famiglia e pone l’accento sulle difficoltà psicologiche e sociali che queste donne affrontano e sulle conseguenze provocate dalla loro partenza: da un lato il processo non sempre facile di integrazione nel paese di arrivo e dall’altro l’assenza nei percorsi di crescita dei figli.

Il tema dell’imprenditoria al femminile, come fattore di successo, è stato illustrato da “Passione Eventi”, una società di promozione e realizzazione che, seppur avvalendosi di collaborazioni esterne a seconda delle esigenze, è gestita totalmente da due giovani imprenditrici, Ilaria Simone e Barbara Carnevalino, che in un anno e mezzo di attività svolta con sacrificio e impegno sta ora dando loro frutti e soddisfazioni.

Il liceo Pascal di Pomezia ha affrontato il tema della violenza con un video dal titolo “Fermiamo la violenza contro le donne”. Il video prodotto dalle studentesse del liceo ha vinto il concorso della Provincia di Roma contro la violenza di genere.

Sportello Donne con l’attrice Eleonora Napolitano hanno proposto l’irriverente monologo “Lezioni di orgasmo”, già proposto da Franca Rame, che con esilarante comicità culmina con la simulazione di un orgasmo.
La manifestazione è stata accompagnata dall’esposizione di opere grafiche, pittoriche e digitali della Galleria d’Arte Hesperia e da un’esposizione fotografica di Carla Benfenati.




La democrazia sedativa e la paura del cambiamento

 Che male c’é se Putin invade l’Ukraina? Ma soprattutto: che cosa ce ne importa?

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E poi, per dirla con Napolitano, massimo esperto in tema di galleggiamento, “prendere posizione può comportare qualche rischio!” Putin, che se la prenda pure la Crimea, tanto era sua già qualche tempo fa. E poi, se ci mettiamo a scambiarci minacce e accuse si alza lo spread, si allarma la borsa, i mercati impazziscono e c’è pure il rischio che aumenti la benzina. Mica vogliamo far morire di crepacuore gli ansiosi speculatori finanziari, cosí attenti a ogni cosa che si muova, o causare un’impennata dei costi?

E la questione non riguarda solo l’Ukraina, ma anche il nostro quotidiano. Il cambiamento, certamente lo vogliamo, ma a patto che non costi nulla a nessuno e cominci dagli altri. E soprattutto che non dispiaccia chi sta al potere. Se poi stiamo veramente male e vogliamo lamentarci o protestare, facciamolo sottovoce, perché ” il nostro piangere fa male al re” che “diventa triste se noi piangiam”.

Benvenuti nella democrazia sedativa, dove fa piú scandalo una parolaccia di un disoccupato piuttosto che un fatto di corruzione di un politico o un dirigente ed é considerata piu grave e allarmante la protesta di alcuni parlamentari per un decreto legge inopportuno, piuttosto che il bavaglio imposto dalla tagliola per assicurarne l’approvazione in contrasto con il regolamento e la prassi.

Quello che conta é stare tranquilli ed essere eleganti. Ne é il simbolo Fabio Fazio che, interrotto da due disoccupati mentre presentava il suo Sanremo, si rivolge a loro dicendo, capisco il vostro problema, ma “vi pare il caso” di venire proprio qui a manifestare, nel salotto mediatico piú atteso?

Dopo gli anni attivi della protesta e delle rivoluzioni per la difesa dei diritti, siamo ormai approdati all’era del consenso depresso di chi non si agita più e si accontenta della posizione più comoda o meno scomoda che trova, finché dura. E siccome si potrebbe stare peggio, si arriva persino a difendere chi sta al potere e ci garantisce quel poco che abbiamo, anche se mente o ha problemi con la giustizia.

Sono cambiati scenario e aspettative. Chi stava all’opposizione adesso sta al governo e non gradisce né il fastidio della critica, né il frastuono della protesta. E somministra informazioni finalizzate a sedare ogni tentativo di risveglio. Tutto è sotto controllo: stiamo lavorando per voi, potete stare “sereni”. Sará mantenuta ogni promessa. E quelle che non saranno mantenute è solo perché troveranno una soluzione diversa.

E i militanti di un tempo, rassicurati, possono dormire sonni tranquilli. Che motivo c’è di presidiare o controllare? Se lo facessimo dimostreremmo di non fidarci. E non sarebbe elegante.

Chi vuole il cambiamento, quindi, rappresenta un pericolo e ci potrebbe esporre a un rischio o al peggioramento della situazione. Perché rischiare? I depressi non fanno la rivoluzione. Al massimo dell’iniziativa si chiudono in un cinema e si entusiasmano per un film, meglio se giá premiato, per andare sul sicuro e non dovere fare anche la fatica di avere un gusto proprio.

La protesta disturba e per sua natura è “sopra le righe”. Più non è ascoltata, più è chiassosa; più è scontenta, più è aggressiva. E così il potere si infastidisce, l’Europa ci rimprovera e tutta una serie di altre conseguenze.

Quelli che protestano sono eversivi, infatti vogliono rovesciare il potere, quindi lo sono. E sono potenziali delinquenti o peggio ancora. E poi si scandalizzano perché chi sta al potere usa le menzogne o si lascia corrompere. Ma perché? Tutti diciamo le bugie e chiunque, una volta lassù si farebbe tentare e corrompere. L’importante è che facciano le riforme. Quali? Che importa! Quelle che servono! E chi sta al governo sa ciò che deve fare e come farlo.

E poi, per fare quelle cose ci vuole gente pratica, che abbia esperienza e non si faccia scrupoli. É una follia pensare di cambiare il sistema mandando al governo persone comuni che pensano alla legalitá o all’economicitá. Non durerebbero un istante. Non sono attrezzati. Per fare quelle cose bisogna essere esperti e organizzati. Il Paese ha bisogno di qualcuno che lo guidi con idee chiare e con la forza per realizzarle. Finiamola con queste denunce e con la rabbia con cui ci si rivolge verso le istituzioni. È solo invidia sociale! Stiamo tranquilli, altrimenti complichiamo ogni cosa. E aspettiamo fiduciosi.

E cosí anche in Ukraina. Putin é piú forte e ha i carri armati. “Vi pare il caso” di fare una rivoluzione per perderla? E magari infastidirlo. E lui é cosí permaloso. E poi, Quello ha tutta la forza che serve per proteggere tutti, sia russi che ucraini.

Vi sentireste forse piú sicuri nelle mani dei ribelli ai quali non sta mai bene nulla e trovano problemi dappertutto? Che hanno eserciti improvvisati e facce da gente per bene? Non li farebbero governare e tornerebbe il caso.

Il vero problema è l’opposizione. Bisognerebbe opporsi all’opposizione. Ma tutto si risolve se restiamo tranquilli, sediamo ogni ardore e voglia di intervento e dimostriamo che, in fondo, chi vuole il cambiamento non è affatto migliore di chi ci governa. E allora perché cambiare ciò che conosciamo con ciò che non conosciamo? Che potrebbe essere peggio?

Dobbiamo stare tranquilli, parliamo di ricette di cucina e beviamoci una bella birra. Mi raccomando che sia fresca e artigianale: in questo campo siamo esigenti!