Decoro Urbano, funziona veramente?

Sul blog PomeziaNews avevamo già presentato l’iniziativa “Decoro Urbano”: “Un social network per favorire il dialogo tra i cittadini e le Pubbliche Amministrazioni. Un punto di ritrovo per chiunque sia desideroso di contribuire personalmente alla cura della propria città” con l’articolo Decoro urbano, ovvero il perfetto segnalatore.

dissesto-stradale-pomezia-via-giovanni-gronchi-24204-26041-0-0Mi e’ venuta la curiosità di incrociare i dati che DecoroUrbano.org rende pubblici  sul proprio portale (aggiornati al 13/4/2014) e confrontare i numeri del Comune di Pomezia con quelli degli altri comuni italiani aderenti al progetto. 

Sono 118 i comuni che hanno aderito all’iniziativa e complessivamente sono state raccolte 7820 segnalazioni. Il Comune di Olbia e’ quello più attivo con 902 interventi. Su tutto il territorio nazionale sono state “risolte” 3327 segnalazioni pari al 43% del totale.

Le segnalazioni prese “in carico” ma non ancora risolte sono 3211, circa il 41% del totale, quelle ancora da valutare per il residuo 16%.

A Pomezia come vanno le cose ?

Direi che i miei concittadini sono stati molti attivi ed hanno segnalato iniziando dal 21/11/2013 ben 602 interventi (terzo comune dopo Olbia e Cosenza)

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Purtroppo pero’ solo 117 segnalazioni (il 19%, del totale), si trovano in status “risolte” e ben 304 ancora in carico.

L’esperienza di “perfetto segnalatore” mi ha visto fotografare buche di varia profondità e manifesti abusivi,  su tutte voglio condividere le foto dei bandoni di plastica arancione rimossi da via Giovanni Gronchi, segnalazione che mi ha dato la soddisfazione di sentirmi un vero cittadino attivo.




Le criticità Liquigas S.p.a rischio incidente rilevante

Il 24 febbraio scorso il sito del Comune di Pomezia ha pubblicato un avviso di “Consultazione della popolazione sui piani di emergenza esterni alle industrie a rischio di incidente rilevante” con riferimento alla Società Liquigas S.p.a.

Di cosa si tratta?

Con tale avviso la Prefettura di Roma tramite il Comune, ottempera al disposto del Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 24 luglio 2009, n. 139, che disciplina le forme di consultazione della popolazione sui piani di emergenza esterni alle industrie a rischio di incidente rilevante.

Nel quadrante di Santa Palomba sono attualmente presenti 4 attività classificate come “a rischio rilevante incidente”: Deposito Liquigas, Deposito ENI, Chimec e Procter & Gamble. Per questo tipo di impianti è prevista la redazione di un Piano di Emergenza Esterno (cosiddetto P.E.E.).

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Strada

Sul sito del Comune è inoltre presente una sezione dove sono pubblicate le schede redatte dai gestori degli impianti, obbligatorie in base alla normativa vigente (Direttive SEVESO).

In questa sezione si legge tra le altre cose che “l’informazione ai cittadini residenti in prossimità dell’area ove è ubicato uno stabilimento a rischio di incidente rilevante, oltre a costituire parte integrante dell’azione di prevenzione del rischio connesso con l’attività industriale, è fondamentale anche per la buona riuscita dell’applicazione della pianificazione di emergenza al momento del verificarsi di un qualche evento accidentale”.

In data 24 marzo il Comitato di Quartiere Roma2, sulla base della documentazione disponibile, ha presentato delle osservazioni alla Prefettura di Roma, chiedendo integrazioni e chiarimenti sull’attuazione del Piano di Emergenza Esterno che risulterebbe carente in diversi aspetti.

Il giorno 7 aprile si è tenuta presso l’Aula Consiliare del Comune di Pomezia la prevista assemblea pubblica, alla quale hanno partecipato il Sindaco Fabio Fucci e l’ing. Curci per il Comune, un rappresentante della Prefettura di Roma e i rappresentanti della Liquigas S.p.a.

Abbiamo incontrato una rappresentanza del CdQ Roma2, zona limitrofa allo stabilimento in questione, che ci ha raccontato di aver espresso delle osservazioni al piano di emergenza esterno in questione e, alla domanda sulle criticità rilevate, ha così risposto:

“Il primo problema risiede nell’effettività dell’informazione, abbiamo invitato i nostri interlocutori a fare un giro nel quartiere per chiedere direttamente alla persone che lo abitano, ai lavoratori che lo frequentano, se siano a conoscenza dell’esistenza di stabilimenti a rischio incidente rilevante e dei comportamenti da seguire in caso di incidente, in quanto siamo sicuri che pressoché nessuno sappia nulla. È per noi di fondamentale importanza che l’informazione non si esaurisca con gli avvisi affissi all’albo pretorio, ma si articoli in campagne informative che raggiungano in maniera effettiva la popolazione affinchè tutti sappiano come comportarsi in caso di incidente.

Studiando la normativa di riferimento abbiamo capito che, affinché si adottino le misure di sicurezza più adeguate è fondamentale l’analisi del rischio, ossia dei possibili scenari incidentali; ci ha particolarmente colpito il fatto che, sebbene nell’impianto Liquigas vi siano ben 4 serbatoi da 200 mc di GPL allo stato liquido, quindi ad alta pressione, sia stato escluso il rischio esplosioni dagli scenari possibili.

Inoltre abbiamo sottolineato che, in altri Comuni interessati dalla presenza di stabilimenti simili a quello in questione, tutta la documentazione afferente la sicurezza e quindi i piani di emergenza esterna, la cartografia con le aree di danno, l’elaborato R.I.R (previsto nell’ambito della pianificazione del territorio) è disponibile sul sito del Comune, mentre sul sito del Comune di Pomezia vi è poco o nulla”.

A tal proposito il Sindaco Fabio Fucci ha confermato che l’elaborato R.I.R. è attualmente inesistente, in quanto mai predisposto in passato dal Comune di Pomezia, ma ha tenuto a precisare che la sua Amministrazione, appena venuta a conoscenza di questo fatto, si è immediatamente attivata per la sua elaborazione.

L’assenza di tale elaborato, previsto esplicitamente dalla legge, è un fatto molto grave in quanto lo sviluppo del territorio e di conseguenza i permessi di costruire sono stati rilasciati senza tener conto in modo appropriato della presenza degli stabilimenti a rischio di incidente rilevante.

Il CdQ Roma2 ci ha esposto le sue perplessità sulla viabilità :

“Un altro aspetto critico è rappresentato dalla viabilità. L’intero sito industriale caratterizzato dagli stabilimenti a rischio incidente rilevante è difatti costituito da una serie di strade attualmente in condizioni a dir poco pietose. Inoltre vi è un’unica via di accesso, Viale Cesare Fiorucci, che a nostro parere è insufficiente a garantire il deflusso dei lavoratori e l’acceso dei mezzi di soccorso in caso di incidente e che comunque potrebbe divenire impraticabile qualora si sviluppino nubi di fumo.”

Il CdQ In assemblea ha proposto l’apertura di due strade, peraltro già esistenti: via della Siderurgia e via di Torre Maggiore. L’ing. Curci ha però spiegato che, per l’apertura di via della Siderurgia, si dovrebbe costruire un ponte sulla ferrovia senza interrompere il traffico ferroviario, opera al momento non sostenibile e comunque per la quale non sono disponibili e ipotizzabili finanziamenti.

L’apertura di Via di Torre Maggiore invece, sempre secondo l’Ing. Curci, sarebbe particolarmente complessa poiché necessiterebbe l’esproprio dei terreni di proprietà della Città del Vaticano.

Il CdQ Roma2 conclude osservando che :

Tutte queste risposte, sebbene circostanziate e motivate, ci lasciano la convinzione che Viale Cesare Fiorucci sia insufficiente a garantire la sicurezza di cittadini e lavoratori della zona e che conseguentemente, occorrerebbe attivarsi per creare altre vie di fuga alternative e comunque per rendere migliori quelle esistenti.
Abbiamo presentato le osservazioni e partecipato all’assemblea pubblica nella consapevolezza che non avremmo risolto il problema della sicurezza industriale a Santa Palomba, il nostro intento era quello di fare in modo che si accendessero i riflettori su una questione che nel passato è stata per troppo tempo trascurata e sottovalutata. Speriamo di esserci riusciti”.

In tutto questo si inserisce l’annosa questione della ormai famosa “Pomezia-Santa Palomba” che potrebbe essere in teoria uno sbocco della zona alternativo, ma che se realizzata così come nel progetto, non farebbe altro che aumentare il carico di Viale Fiorucci come via di fuga verso i Castelli e l’Ardeatina.

 




Resilienza

Come affrontare il cambiamento.

Potrà sembrare un’affermazione cinica ma non c’è dubbio che i momenti di crisi con conseguenti difficoltà economiche e sociali, sono i periodi più fecondi per la riflessione e il ripensamento delle scelte passate. La forza della necessità apre le menti all’analisi e predispone al cambiamento dello status quo. Guardando all’economia e alla politica, le turbolenze derivate dallo scoppio della bolla speculativa sui mercati finanziari, hanno stimolato copiosi dibattiti a tutti i livelli, dal mondo accademico alle grandi conferenze internazionali. Tra gli argomenti più discussi per la vastità del fenomeno e per la varietà dei punti di vista vorrei brevemente sottolienare il discorso intorno al concetto di resilienza.

Che cosa è la resilienza?

E’ un concetto che si trova in molti contesti dall’agricoltura alla meccanica dalla psicologia all’ecologia per questo è difficile darne una definizione generica. Diciamo che la resilienza è la risposta che un’entità dà al cambiamento del proprio stato di equilibrio, una reazione che, prendendo atto che non si può ripristinare totalmente la condizione di partenza, tende a limitare i danni del cambiamento cercando un nuovo adattamento all’ambiente. Quindi adattamento e riduzione dei danni sono gli elementi fondamentali di un’azione resiliente.

Le implicazioni nel campo economico e politico sono molto importanti. Tra i primi governanti a menzionare la necessità di un cambiamento di mentalità in ottica resiliente è stato Barack Obama nei suoi discorsi di insediamento alla Casa Bianca. Il Presidente ha sottolineato la necessità di un’inversione di rotta della politica nazionale e internazionale perchè le sfide della modernità non sono più affrontabili con gli strumenti del passato. Il Word Economic Forum nell’ultimo incontro a Davos ha sottolineato che le crisi, le disuguaglianze sociali, il rapporto tra attività economica e preservazione dell’ambiente sono questioni dove l’approccio resiliente potrebbe dare il suo meglio. Anche in Italia l’argomento sembra aver fatto breccia nelle discussioni pubbliche, ne è una testimonanza la recente visita di Rob Hopkins uno dei fondatori del movimento «Transition Town Transition Network» che tra i suoi obiettivi si pone la trasformazione delle comunità locali in comunità resilienti. Cercando in rete il blog di Beppe Grillo ne ha parlato in questo post.

Per passare dalla teoria astratta alla pratica come dovrebbero cambiare i comportamenti dei cittadini, delle aggregazioni sociali e delle istituzioni per essere in linea con la nuova filosofia?

Il primo mutamento di mentalità ce lo suggerisce il professor Alberto Sangiovanni Vincentelli che sprona la nostra società a non aver paura di assumere i rischi derivanti dalle innovazioni. Il fattore psicologico è fondamentale. L’apertura mentale, la tolleranza, la cultura dell’inclusione delle minoranze sono tutti fattori essenziali per affrontare i cambiamenti e le incertezze del futuro. Società più solidali sono società che possono addattarsi nel miglior modo possibile all’ambiente caotico, immerso nell’instabilità perpetua. Per quanto riguarda il ruolo delle istituzioni, le politiche dovrebbero incentivare e favorire l’accumulazione di capitale umano e la flessibilità dei sistemi produttivi. I  governi non dovrebbero mai sottovalutare l’importanza degli investimenti nella ricerca scientifica, nella tutela del territorio, nell’arte e nella cultura in generale. Infine gli enti locali dovrebbero favorire il più possibile la cultura della condivisione e della cooperazione. Esempi di cooperazione sono i gruppi di acquisto solidale (vedi il mio post precendente), programmi di risparmio energetico e di riciclo dei materiali di scarto.

Per concludere, vivremo in un mondo sempre di più instabile, più interdipendente e iperconnesso, se vogliamo sopravvivere degnamente dovremo imparare ad adattarci e cambiare velocemente, prima ne prendiamo atto e meglio è.




L’ Amministrazione presenta il P.L.U.S. – Pomezia

imageNel 2012 il Comune di Pomezia ha ottenuto un finanziamento da parte della Regione Lazio (con fondi comunitari) di oltre 11,6 milioni di euro nell’ambito dei P.L.U.S. – Piani Locali Urbani di Sviluppo – con l’obiettivo di riqualificare edifici e zone abbandonate, implementare l’offerta di maggiori servizi ed il potenziamento delle opere pubbliche e delle infrastrutture.

“Nuova Vita a Pomezia” condensa già nel titolo le finalità e lo spirito di un progetto importante per la riqualificazione e lo sviluppo della città. In sintesi, il progetto prevede molti interventi sia in termini di opere pubbliche che di opere di valenza socioeconomica, da realizzare prevalentemente nell’area target designata, il quartiere Nuova Lavinium.

Lunedì 31 marzo l’Aula Consiliare ha ospitato la conferenza stampa di presentazione ufficiale del progetto PLUS – Pomezia.

All’incontro hanno partecipato il Sindaco Fabio Fucci, la Vicesindaco Elisabetta Serra, gli assessori Veronica Filippone e Lorenzo Sbizzera, i dirigenti comunali coinvolti nel P.L.U.S., la d.ssa Daniela Cesarini Sforza, dirigente dell’Area Infrastrutture per lo Sviluppo Economico della Regione Lazio, il dott. Gaetano Mandarino della Regione Lazio, la dott.ssa Letizia Mastrostefano di Sviluppo Lazio, la dott.ssa Gaia Tiberi di Lazio Service, il dott. Marco Canale di AGEST srl.

L’Amministrazione ha voluto sottolineare che il progetto non prevede contribuiti da parte del Comune, essendo interamente finanziato coi fondi comunitari per mezzo della Regione Lazio ed ha anzitutto confermato che tutte le pratiche relative al progetto che erano rimaste in sospeso sono state riavviate e sono partiti i relativi cantieri.

Il progetto nella sua articolazione prevede uno stretto controllo dello stato di avanzamento lavori, che saranno comunicati alla cittadinanza con un filo diretto che l’amministrazione si è impegnata ad avere tramite gazebo e punti informativi, un sito dedicato (www.pluspomezia.it), applicazioni per smartphone e video 3D sul sito del Comune  con spot televisivi e radiofonici. Inoltre saranno inviati degli opuscoli informativi a tutte le famiglie del quartiere Nuova Lavinium e saranno  organizzati eventi per sponsorizzare gli interventi in atto.

L’intento, sia tramite il PLUS attuale, sia tramite i progetti futuri con finanziamenti nell’ambito del POR FERS 2014-2020 è, come definito dallo stesso Sindaco Fabio Fucci, “di rendere Pomezia una smart city, nel senso di città intelligente e sostenibile che sappia ascoltare e soddisfare le richieste e le esigenze dei cittadini”.

Gli interventi, presentati dagli assessori Veronica Filippone, Lorenzo Sbizzera e dalla Vicesindaco Elisabetta Serra sono multidisciplinari e riguardano opere pubbliche strategiche e opere con valenza socio-economica.

Opere pubbliche strategiche :

  • Un nuovo asilo nido per 60 bambini situato nell’ex Casale Balducci, struttura ecosostenibile, con impianti fotovoltaici, impianto solare termico, riciclo e recupero delle acque meteoriche.
  • Area verde antistante al casale: giochi per infanzia con area verde.
  • Apertura di una scuola materna utilizzando la struttura dell’edificio abbandonato a via De Gasperi per 75 bambini. Anche in questo caso un struttura completamente ecosostenibile.
  • Il completamento della strada di collegamento da via Fratelli Bandiera alla via del Mare. Tale opera non era stata adempiuta a convenzione nei confronti del comune e quindi non era stata realizzata e ora riparte grazie al plus e verrà affiancata da una pista ciclabile.
  • Realizzazione marciapiedi e abbattimento barriere architettoniche.
  • Recupero dell’area a via Pietro Nenni adiacente a Casale Balducci. Area di sosta  per 40 vetture, a servizio anche per il nido futuro, illuminazione a Led, chiosco ristoro da assegnare con bando pubblico.
  • Realizzazione di un parcheggio in via Don Sturzo, pari ad un’area di circa 1200 mq (28 posti auto)
  • Ampliamento della biblioteca con la realizzazione di spazi per servizi riservati a bambini con difficoltà nell’apprendimento.
  • Allestimento dei nuovi spazi in biblioteca in open space, con computer, stampanti, reti ADSL, videoproiettori.
  • Giardino di via De Gasperi, di prossima inaugurazione, con pavimentazione gommata antitrauma e la piantumazione di nuovi alberi.
  • Illuminazione e monitoraggio di tutte le zone plus con videosorveglianza: 45 telecamere collegate con fibre ottiche contro atti vandalici.
  • 25 punti hot spot di accesso  wi fi.

 Opere con valenza socio-economica:

  • Pedibus riservato ai bambini che fanno tragitto casa scuola e viceversa con comitiva guidata da adulti. L’obiettivo è servire circa il 50% dei bambini che vanno a scuola, educare alla mobilità sostenibile, ad uno stile di vita salutare, favorire socializzazione e aggregazione, quindi l’autostima, ridurre l’inquinamento. Target è la scuola Don Bosco (succursale) previsto attualmente un tragitto di circa 1 km, servito da 4 linee diverse, composte da 20-25 scolari ognuna.
  • Contributo in conto capitale per piccole e medie imprese che operano nell’area target con progetti di riqualificazione. Previsto un contributo pari al 50% del totale dell’investimento per un massimo di 25.000 euro (nuovi impianti, riconversione, ammodernamento, riqualificazione).
  • Tirocini formativi in convenzione comune-centro per l’impiego
  • Progetto Casa di Tutti: assistenza con attività sistemiche per la prevenzione ed il recupero dell’insuccesso scolastico rivolto alle scuole primarie. L’accoglienza dei bambini potrebbe essere nel nuovo spazio in biblioteca o direttamente nelle scuole. L’obiettivo fondamentale è offrire un momento di crescita, recupero del rapporto genitore figlio e migliorare la partecipazione delle famiglie alla vita del quartiere e della città.
  • Voucher asili nido erogato direttamente alle famiglie: prevista una erogazione per il 2013-2014 di quasi 250 mila euro di cui nel 1 trim oltre 50 mila già erogati. L’intervento si pone come obiettivo l’abbattimento delle liste di attesa, attualmente di oltre 250 bambini. Con i voucher si è calcolato che si riduce la lista di attesa del 60%, percentuale che con l’apertura del nuovo nido cresce fino ad arrivare ad una copertura del’84% delle liste di attesa attuali.

Al termine della presentazione sono state rivolte alcune domande da parte di cittadini e della stampa e l’Amministrazione ha potuto confermare che il progetto è a costo zero per il Comune, in quanto trattasi di finanziamenti comunitari ricevuti erogati tramite la Regione Lazio, che le opere sono tutte strettamente a norma, pena la decadenza dei requisiti per accedere ai finanziamenti di cui sopra.
Il presidente del CdQ Nuova Laviunium, Francesco Di Ruocco, ha inoltre chiesto di poter prevedere la realizzazione di una strada di collegamento tra il quartiere e la Pontina, per sgravare il nodo di Via Cincinnato – Via Virgilio e rendere più agevole la mobilità e l’accesso al quartiere, mentre l’Architetto Paolo Moscogiuri ha voluto sensibilizzare l’amministrazione nel prevedere dei percorsi formativi dedicati all’aggiornamento dei soggetti preposti alla realizzazione delle opere sui temi della mobilità e sulle normative relative all’abbattimento delle barriere architettoniche.




I Corpi estranei – Filippo Timi e l’integrazione che non c’è

Presentato in concorso al Festival di Roma e snobbato con troppa leggerezza dalla giuria (considerando poi chi ha vinto) arriva finalmente “I corpi estranei” del quasi esordiente Mirko Locatelli.

Un film coraggioso e complesso nella sua pur apparente semplicità, difficile da gestire per lo spettatore che viene spinto nell’abisso dell’attesa e della speranza di guarigione di un Ospedale pediatrico.

Antonio (meravigliosamente interpretato da Filippo Timi) è un padre premuroso e in difficoltà che porta dall’Umbria a Milano il figlio di nove mesi in un ospedale oncologico per un’operazione delicatissima.

Gettato in quel limbo di attesa che gela il sangue e ferma ogni altro moto di vita, Antonio dormendo, mangiando e soffrendo in ospedale nello spazio riservato ai parenti, conosce una famiglia tunisina, che cerca quasi maniacalmente con lui contatti che si riveleranno impossibili.

ICORPIESTRANEIscena icorpi-estraneiposter icorpiestraneifilippotimiScene di ordinaria diffidenza si potrebbe dire, con Antonio che sospettoso e disperato non riesce a gestire questa misteriosa e piccola comunità araba per lui assolutamente incomprensibile, che oscilla tra minaccia e disponibilità.

Una macchina da presa sempre addosso a Filippo Timi, abile a gestire le emozioni narrative con grandissima abilità e che riesce ad istaurare un rapporto con il neonato che fa la parte di suo figlio, così viscerale e tenero da commuovere ad ogni scena.

La sua performance però non basta da sola perché il pessimo suono in presa diretta e la regia troppo asciutta e preoccupata di non scadere nel pietismo ci restituiscono comunque un film a metà, che non convince, non lievita e quasi si richiude in se stesso in quello che (forse) voleva dirci, ma non ci dice.

Opera quella di Locatelli quindi troppo timida ed è un peccato davvero perché il tema poteva regalare molto di più, scavando in una integrazione mai avvenuta ma solo sopportata, frustrata e respinta anche da quel mondo nel mondo che la comunità araba ha costruito a Milano e che il protagonista, pur repellendola, è costretto ad accettare.

La religiosità di Antonio così bigotta che contrasta con quella ascetica del coprotagonista, Jahouer Brahim, bravo davvero nel trasferire quell’aurea di mistero e di diffidenza, fulminando con sguardi profondi che vengono da terre così lontane da non riuscire mai a comunicare con il povero Antonio.

Neanche la sofferenza e la malattia riescono ad accomunare veramente, si è sempre figli di un Dio diverso comunque e l’integrazione, che può sembrare a parole possibile, in quell’angusta sala di aspetto dell’Ospedale può rivelarsi in tutta la sua utopia .

Mauro Valentini




10 mesi a guardare le… (5) stelle

PomeziaPomezia 5 stelle: non è forse ancora arrivato il tempo dei primi bilanci, ma alcune piccole valutazioni, a quasi 10 mesi dalla elezione del Sindaco a 5 stelle Fabio Fucci, si possono fare.

Una tornata elettorale, quella del giugno 2013, che ha visto i vecchi partiti, per anni incontrastati contendenti alla guida di Pomezia, sconfitti e divisi.

Una autentica debacle e, allo stesso tempo, una vera iniezione di fiducia per i cittadini che, dopo anni di politiche personalistiche, clientelari e poco inclusive, vedevano finalmente la luce (“usciamo dal buio”, questo lo slogan elettorale dei Grillini) e la possibilità di far sentire la propria voce nelle decisioni del governo del territorio.

Un modo nuovo di fare politica: questa sicuramente la novità rispetto al passato.

Ma come?

Presenza continua di banchetti informativi nelle piazze e nelle vie della Città; istituzioni di gruppi di lavoro tematici; massima trasparenza dei lavori consiliari e in generale, dei procedimenti amministrativi; rivisitazione (al ribasso, ovviamente) dei lauti compensi dei dirigenti dell’Amministrazione.

Insomma, una profonda ristrutturazione interna unita alla volontà di cambiare la Città con il coinvolgimento, la partecipazione e il contributo di tutti i cittadini e delle loro idee.

Un lavoro davvero immane se si considerano, tra le altre cose, le difficoltà di approntare politiche di vero rilancio e sviluppo nelle condizioni di dissesto economico in cui è stata lasciata Pomezia.

Cosa dicono le altre forze politiche?

Essenzialmente che è stato un voto di protesta, che ha cavalcato l’onda antipolitica portata dai 5stelle.

Ma può essere antipolitico un movimento che ha invece portato ad interessarsi della propria Città migliaia di cittadini comuni che, magari fino a qualche mese fa, erano disgustati da un certo modo di occuparsi della cosa pubblica?

E allora cosa manca alla nostra Amministrazione per essere finalmente quella forza innovativa in grado di occuparsi e risolvere i problemi quotidiani del nostro territorio?

Sicuramente va concesso ancora un po’ di tempo al Sindaco Fucci: quando si “prende in eredità” una casa in pessime condizioni e da ristrutturare totalmente, non si può pensare alla bacchetta magica, anche perché, se mai esistesse uno strumento del genere, occorrerebbero parecchi soldi per comprarlo.

Forse, ma questa è l’impressione personale di un cittadino che ha creduto e crede ancora fermamente nel cambiamento, occorrerebbe una maggiore presenza sul territorio dello stesso Sindaco o del suo Staff di governo, specie nelle zone più periferiche della Città.

Solamente ascoltando i residenti e vivendo in prima persona queste aree, per troppo tempo lasciate sole e senza riferimenti, si possono comprendere le specifiche problematiche e cercare una soluzione possibile: penso a Campo Jemini e a Santa Palomba in particolare.

Rileggo poi gli impegni presi in epoca pre-elettorale dai 5stelle e c’è un punto che mi pare centrale: “(…) Compito dell’amministrazione di Pomezia sarà quello di soddisfare le diverse esigenze di mobilità e sicurezza in spazi qualificati e non degradati. Il bambino, l’anziano, il disabile, il ciclista, devono sentirsi artefici della città e non ospiti. (…)”.

Mobilità, ambiente, sicurezza: soprattutto su questi temi il Movimento 5Stelle si gioca tutta la sua credibilità nei prossimi mesi.

Io vivo quotidianamente la periferia di Pomezia e sento la necessità, insieme a tanti altri cittadini, di coinvolgere maggiormente le nostre Istituzioni nella “lettura visiva diretta” delle criticità, magari stilando insieme un elenco di priorità da affrontare.

La mia è una proposta che lancio direttamente al Primo Cittadino: percorriamo insieme le strade delle nostre periferie e ragioniamo su cosa può essere fatto, concretamente, nel breve-medio termine  e compatibilmente con le risorse a disposizione.

La bacchetta magica non esiste, ma rendersi conto in prima persona, ragionare e programmare per priorità, insieme ai cittadini di buona volontà, si può e si deve.




Codemotion Roma 2014

140x220Codemotion Roma 2014 – 9/12 Aprile: ecco il programma ufficiale

Innovazione e creatività saranno le parole chiave di Codemotion Roma, la conferenza internazionale dedicata alla tecnologia e aperta a tutti i linguaggi di programmazione. L’evento si svolgerà a Roma presso il Dipartimento di Ingegneria di Roma Tre dal 9 al 12 aprile.

Codemotion si articolerà su 16 track tematiche dedicate agli sviluppatori, ma non solo: le aziende saranno in prima linea grazie ai numerosi talk enterprise oriented.

Mobile, Web, BigData, Cloud, User Experience sono solo alcuni dei temi che verranno affrontati durante la conferenza. Non mancheranno Angular JS e Dart, i nuovi framework che hanno già conquistato la scena del codice e i nuovi linguaggi, sia funzionali che object oriented.

Codemotion è organizzato in due giorni di workshop e due di conferenze per un totale di circa 100 talk, il 75% dei quali in inglese. “Dopo l’esperienza di Berlino e Madrid e in previsione dell’evento di Tel Aviv – spiega Chiara Russo, CEO e co-fondatrice di Codemotion – abbiamo sentito che il pubblico italiano era pronto a un evento di più largo respiro: ecco perché abbiamo voluto che almeno il 50% dei nostri speaker fosse internazionale. La presenza di partner strategici come Google, Microsoft, Amazon, Oracle, Intel, IBM, Paypal, Telecom, ha permesso la realizzazione di un evento al di sopra di ogni aspettativa”.

In un mondo in costante evoluzione come quello dello sviluppo del software, l’aggiornamento professionale e la possibilità di potersi confrontare con gli ultimi trend tecnologici è fondamentale per un’azienda che voglia rimanere all’avanguardia e per un professionista che desideri mantenersi aggiornato. Solo in Italia il 3,1% del PIL è rappresentato dall’economia digitale secondo i dati Assintel, che rivelano anche anche una crescita del mercato mobile del 160% nel 2013. In Europa i posti di lavoro vacanti nel settore ICT sono oltre 400 mila, e sono destinati a raddoppiare entro il 2015. Numeri che da soli bastano a spiegare quanto sia importante partecipare a una conferenza come questa.

Codemotion conosce bene il mondo dei developer, anche dei più giovani, lavorando fianco a fianco delle startup ospitate dall’incubatore LUISS ENLABS e proprio alle startup hi-tech dedica uno spazio particolare. “Per una startup riuscire a entrare in contatto diretto con finanziatori o sviluppatori non è così semplice. La nostra iniziativa, StartupInAction, un contest rivolto alle startup ad alto tasso tecnologico, permette a questi ragazzi di presentare il loro progetto e le loro tecnologie a un pubblico selezionato e attento” spiega Mara Marzocchi, co-founder di Codemotion.

Un’attenzione particolare sarà rivolta durante l’evento ai piccoli programmatori. Dopo il successo dei corsi dedicati ai bambini, Codemotion Kids sarà presente a Roma per accogliere gli aspiranti developer che muoveranno i primi passi nel mondo della programmazione.

L’area Maker e Internet of Things, in collaborazione con Maker Faire Rome infine, sarà come sempre di grande richiamo per tutti coloro che vorranno vedere dal vivo educational toys e stampanti3D.

Non mancheranno inoltre le occasioni di contaminazioni artistiche e ovviamente di networking, a partire dall’Opening party, che si terrà nella prestigiosa cornice del Tempio di Adriano a Roma: un’ottima occasione per conoscere dal vivo tutti gli speaker e gli ospiti internazionali che si avvicenderanno sul palco del Codemotion Roma.

Per informazioni:

http://rome.codemotionworld.com/2014/




Fuoco amico – Chi ha rapito Davide Cervia?

fuocoamicofrancescodelgrossoQuella di Cervia è un’assenza forzata, che lo ha portato lontano dai suoi affetti in un giorno che segnerà in maniera indelebile le vite di un gruppo di persone qualunque, al quale è stato negato l’amore di un padre, di un marito, di un parente e di un amico, il diritto a una vita normale e soprattutto alla verità”.

Francesco Del Grosso ( come del resto chi Vi scrive ) è rimasto coinvolto intimamente dalla vicenda terribile di Davide Cervia, il tecnico elettronico rapito a Velletri il 12 settembre 1990. Un uomo semplice, una famiglia come tante violata per sempre.

Davide Cervia svanisce nel nulla in un buco nero che sembra averlo inghiottito. Ma dietro quella misteriosa scomparsa si nasconde una sconcertante verità. Il passato torna a bussare alla porta di Davide, un passato fatto di capacità e competenze tecnologiche su un sistema di puntamento per missili militari che è sicuramente la causa del suo rapimento. Un segreto di Stato, una verità non svelata per sporchi interessi e biechi affari che hanno coinvolto un innocente.

Tutto questo è “ Fuoco amico: La storia di Davide Cervia” il documentario di Del Grosso, che sarà presentato in concorso e in anteprima assoluta a Bari al “BIFEST“ che si svolgerà dal 5 al 12 Aprile nel capoluogo pugliese.

Con Fuoco amico si chiude una personale trilogia sulla figura del padre mancato” ha spiegato il regista “iniziata nel 2009 con Negli occhi e proseguita due anni dopo con 11 metri, rispettivamente dedicati alle vite di Vittorio Mezzogiorno e di Agostino Di Bartolomei. Un tema a me caro, diventato di fatto centrale nelle storie che ho deciso di raccontare e che adesso ritorna ancora più prepotentemente in questo terzo atto che ruota intorno a Davide Cervia e alla sua misteriosa scomparsa. Tre esistenze, le loro, legate ad altrettante storie così lontane, ma unite da uno stesso comune denominatore: l’assenza”.

Il film cerca di dipanare la matassa intricata di un evento tragico che schiuma di rabbia per un destino, quello del cittadino italiano Davide che deve rimanere segreto tra depistaggi, omissis e dichiarazioni mendaci di chi dovrebbe avere il compito di difendere i cittadini e la verità.

Un intrigo internazionale quindi, che però è soprattutto una vicenda familiare, che nel documentario la moglie di Davide Marisa e i figli Daniele e Erika raccontano con grande dignità e fermezza, coadiuvati dal papà di Marisa Alberto Gentile, che da quel giorno maledetto è stato aiuto forte e amorevole di questa famiglia splendida e spezzata. Una vicenda piena di verità scomode e di bugie omertose, portate a galla non solo dalla famiglia ma anche da un gruppo di persone che a vario titolo si sono occupate del caso, dovendo di volta in volta fare fronte comune contro atti intimidatori, depistaggi, processi, bugie, gravi omissioni, false testimonianze e tentativi di insabbiamento.

Fuoco amico” è un film necessario, racconto intimo e privato di un’odissea pubblica, un viaggio tra le parole, le testimonianze e i ricordi legati ad uno dei tanti Segreti di Stato taciuti e non ancora rivelati.

Il trailer del film


La proiezione ufficiale avrà luogo il 7 aprile alle ore 19 presso il Multicinema Galleria, alla presenza del regista, Francesco Del Grosso della produttrice Giulia Piccione, dei membri della troupe e della Famiglia Cervia. La replica è prevista per il giorno successivo alle ore 22:30. Una giuria del pubblico, presieduta dal critico Achille Bonita Oliva e composta da 30 spettatori, attribuirà il Premio Vittorio De Seta per il miglior documentario in concorso.

Per informazioni e notizie sul Festival:

http://www.bifest.it/

FuocoAmicolocandina fuocoamicofrancescodelgrosso fuocoamicodavidecervia

 




IUC la nuova imposta con il nome di un ghiacciolo ma il gusto di un cetriolo

liukIl Governo per il 2014 ci ha regalato la IUC, l’Imposta Unica Comunale, in sostituzione di Imu e Tares (che aveva appena preso il posto della Tarsu).

Si chiama “imposta unica” ma in realtà è la somma di tre tasse diverse tra loro, sia per modalità di calcolo, sia per i soggetti obbligati al pagamento.

Anche il Comune di Pomezia dovrà dotarsi, entro il termine di approvazione del bilancio preventivo 2014 (30 aprile salvo proroghe), del regolamento di questo nuovo sistema di tassazione e stabilire le tariffe con le quali calcolare quanto dovremo pagare.

Le tre tasse che compongono la IUC si chiamano: IMU, TASI e TARI

La parte IMU ha le stesse regole dell’imposta pagata fino al 2013,  ma rimangono esclusi dal tributo gli immobili (non di lusso) adibiti ad abitazione principale.

A tal fine e’ indispensabile che oltre alla dimora, anche la residenza anagrafica coincida con l’indirizzo dell’immobile.

Le aliquote per il 2014 saranno stabilite con successiva delibera, per l’anno 2013 l’aliquota base era il 10,6 per mille.

Si pagherà in due rate scadenti il 16 giugno ed il 16 dicembre di ogni anno tramite bollettino postale oppure utilizzando il modello di pagamento F24.

Non grava in alcun modo sugli inquilini degli immobili affittati.

La seconda componente (molto simile all’Imu e per questo accolta con pareri discordanti circa la sua legittimità) si chiama TASI, tassa sui servizi indivisibili.

Sarà pagata da tutti i proprietari di immobili incluse le prime case e per una quota variabile dal 10 al 30 per cento anche dagli inquilini. E’ finalizzata alla copertura dei servizi indivisibili dei Comuni, quali ad esempio l’illuminazione e la manutenzione stradale.

L’aliquota base e’ dell’1 per mille da applicare ai valori Imu degli immobili, ma per il 2014 i comuni potranno alzarla fino al 2,5 per mille.

Attenzione però perchè la somma tra Imu e Tasi per il 2014 non potrà comunque superare il 10,6 per mille.

Il recente decreto Renzi Salva Roma, ha previsto una ulteriore possibile maggiorazione dello 0,8% utilizzabile dai comuni per finanziare detrazioni.

Le scadenze e le modalità di pagamento dovrebbero essere le stesse dell’Imu.

La terza componente della IUC si chiama TARI e non è altro che la vecchia TARES, dovuta sia dai proprietari che dagli inquilini.

Il gettito sarà destinato a finanziare tutti i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a carico dell’utilizzatore.

Si pagherà in due rate semestrali ma non è escluso che per questa componente il comune possa prevedere un maggior numero di rate.

Ricapitolando la IUC,  la nuova imposta unica sugli immobili, sarà pagata da tutti i detentori di immobili, la quota IMU non graverà sulle prime case, la quota TASI sarà pagata parte dai proprietari e in piccola parte dagli inquilini, la parte TARI sara’ pagata da chi produce i rifiuti.




Operativi gli Sportelli di ascolto del Comune di Pomezia

imageSono le donne le protagoniste attive degli sportelli di ascolto e sostegno ai cittadini attivati dal Comune di Pomezia, in collaborazione con le associazioni del territorio che hanno vinto il bando dedicato, la cui presentazione si è tenuta venerdì 21 marzo presso la sala conferenze della Biblioteca comunale di Pomezia.

Lo Sportello della Banca del Tempo Città di Pomezia è stato presentato dalla coordinatrice Serena De Paolis, dalla sociologa Mattea Monaco dell’associazione “Le Mamme di Pomezia” e dalla presidente dell’Associazione Nazionale Banche del Tempo Marialuisa Petrucci.

“Siamo molto felici di aver vinto il bando come associazione del territorio per la gestione dello sportello di Banca del Tempo – ha dichiarato Serena De Paolis – che è una banca in cui la moneta di scambio non è il denaro ma il tempo. Ogni correntista potrà accumulare nel suo conto-tempo delle ore di credito offrendo dei servizi ai correntisti e usare questo credito per usufruire dei servizi che metteranno a disposizione gli altri correntisti.”

Il tutto avverrà per mezzo di un software predisposto dall’Associazione Nazionale BdT con il quale verrà gestito il credito/debito di ogni correntista. Lo spirito fondamentale è la pari dignità delle persone e dei servizi svolti, in quanto non esistono prestazioni di serie A o di serie B: un’ora scambiata per una consulenza legale ha lo stesso valore di un’ora di compagnia ad una persona anziana.
Altro punto fondamentale è che al servizio potranno partecipare non solo privati cittadini ma anche associazioni, scuole, centri anziani, nello spirito collaborativo che è alla base della riuscita della Banca del Tempo alla quale, proprio in virtù dell’ importanza del valore dato allo scambio ed alla collaborazione, hanno voluto dare il loro contributo con un operatore di sportello anche l’associazione “La Casa dell’Albero”, la Croce Rossa Italiana di Pomezia e Il CdQ “Nuova Lavinium”.

I concetti basilari della Banca del Tempo, la prestazione e l’aggregazione in un’ottica di solidarietà tra persone, sono stati descritti dalla sociologa Mattea Monaco e da Marialuisa Petrucci presidente dell’Associazione Nazionale Banche del Tempo.
Tramite lo scambio può nascere una vera e propria economia relazionale, è infatti la persona al centro della Banca del Tempo in un concetto di reciprocità totale. Al momento sono attive una decina di Banche del Tempo nella regione Lazio, con un coordinamento regionale e con oltre 9.000 iscritti nella sola città di Roma che corrispondono a 100 mila ore di scambi.

La Banca del Tempo, che si fonda sullo scambio gratuito di servizi in ore tra i correntisti,  sarà operativa dal 24 marzo presso la Biblioteca comunale il lunedì e il giovedì dalle 9.00 alle 11.00 e il mercoledì dalle 16.00 alle 17.30.

Lo Sportello di ascolto, informazione e sostegno ai migranti è stato presentato dalla Presidente dell’Associazione “Spirit Romanesc” Dana Ioana Mihalache, dalla responsabile sul territorio Daniela Hondrea con il supporto della psicologa Concetta Ricciardi.

Grazie all’8 per mille, devoluto alla Chiesa Valdese, lo sportello avrà come obiettivo di fornire informazione e consulenza per cittadini migranti, che nel comune di Pomezia sono circa 8.200, un numero che fa riflettere sull’impatto sociale e sull’importanza di uno sportello che possa essere punto di riferimento per l’integrazione dei cittadini stranieri.
Come riporta Daniela Hondrea, responsabile dell’Associazione Spirit Romanesc per il territorio di Pomezia e responsabile dello sportello:
“Lo sportello di Immigrazione è un servizio di informazione e orientamento rivolto ai cittadini stranieri su ogni aspetto legato alla loro permanenza nel Comune di Pomezia. Con lo sportello si intende aiutare gli immigrati per facilitare loro l’accesso ai servizi soprattutto in quegli ambiti dove esistono i maggiori problemi rispetto ai quali sono essenziali l’informazione, la consulenza e l’assistenza al fine di consentire loro il reale godimento dei diritti”.

Lo sportello avrà tra gli obiettivi prioritari quelli di fornire al cittadino straniero informazioni sulla legislazione italiana, sui diritti/doveri dei cittadini e un orientamento ai servizi sociale e scolastici presenti sul territorio. Offrirà un punto di ascolto e di orientamento anche relativamente a discriminazioni subite, alle pratiche sul ricongiungimento familiare e assistenza e orientamento sull’accesso agli alloggi e svolgerà inoltre anche l’importante ruolo di supporto agli operatori che lavorano nelle istituzioni pubbliche come anagrafe, Servizi Sociali, ASL, Comune, Scuole, ecc.
Lo Sportello di ascolto, informazione e sostegno ai migranti riceve ogni martedì dalle 15.30 alle 17.30 presso l’Ufficio Politiche Sociali del Comune di Pomezia in piazza S.Benedetto Da Norcia 1.

Lo Sportello Donne Pomezia è stato presentato da Claudia Bruno. Già  attivo da gennaio 2013 nella precedente sede presso Camera del Lavoro della CGIL di Pomezia, offre un punto di ascolto, informazione e consulenza dedicato alle donne.

“Allo sportello collaborano otto operatrici – ha dichiarato Claudia Bruno – tra cui psicologhe, sociologhe, giornaliste, allenatrici, attive in vari settori della società e alcune di loro provenienti dal movimento femminista e politica delle donne e quello che offriamo come sportello è prima di tutto ascolto e fornire informazioni utili che possano aiutare le donne presenti nel territorio a mettersi in rete e a uscire dall’isolamento, per cui trattiamo casi di violenza di ogni genere, non solo fisica, sessuale, domestica, ma anche quella psicologica, economica, mobbing sul lavoro. Cerchiamo di fare una mappatura sul territorio per mettere in relazione soggetti, associazioni e persone che collaborino per mettere in comune competenze per far si che una donna non sia più isolata”

E’ infatti l’isolamento il substrato per ogni genere di disagio lavorativo, familiare, relazionale ed è terreno fertile per ogni genere di violenza, perché le donne sono forti soprattutto quando riescono a comunicare tra loro e non si rinchiudono dentro le mura domestiche. Per qualunque tipo di consulenza, sia essa psicologica, legale, medica, ginecologica, economica, lo sportello si avvale dell’apporto di una rete di professioniste che collaborano con lo stesso e che mettono a disposizione da due a un massimo di quattro incontri per poi aiutare ad indirizzare la donna a rivolgersi a strutture con cui lo sportello è in contatto e collabora.

La speranza è quindi quella di riuscire a coinvolgere e a “intercettare” sempre più donne, perché la maggiore difficoltà è l’inibizione della donna nel rivolgersi ad uno sportello di ascolto, nel momento in cui vive un disagio. E’ possibile contattare lo sportello di ascolto sia fisicamente, sia online, tramite il sito www.sportellodonne.wordpress.com o su facebook.

Sportello Donne Pomezia riceve il mercoledì dalle 9.00 alle 11.00 e il giovedì dalle 15.30 alle 17.30 presso l’Ufficio Politiche Sociali, piazza San Benedetto da Norcia 1.

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Indovina chi… è corrotto?

 corruzioneE’ sorprendente come la gente, molta, ma non tutta per fortuna, si sia assuefatta alla corruzione che dilaga e che arriva fino al quotidiano di ognuno. Un tempo ci scandalizzavamo di fronte a notizie riportate della stampa, in cui si raccontava di personaggi politici, o imprenditori colti nell’atto di scambiarsi favori e assicurarsi vantaggi ingiustificati a spese della collettività. Erano storie lontane da noi, dalla vita di ogni giorno. E più si apprendevano i dettagli, gli intrighi e complotti, più si misurava l’infinita distanza tra fatti così gravi, commessi da uomini senza morale e la realtà quotidiana, che invece si alimenta, necessariamente, di relazioni fondate sulla fiducia reciproca.

Non so che cosa sia successo. Forse abbiamo peccato di distrazione, o forse abbiamo sottovalutato l’importanza di difendere il nostro quotidiano più immediato dagli attacchi che compromettono il legame fiduciario che lega ogni uomo all’altro.

In ogni caso, ci siamo distratti o addormentati e adesso ci svegliamo in un sistema che risulta estraneo a ciascuno, pur essendone la somma matematica e lontano da tutti, pur essendo composto di ciascuno.

Si avverte una strana sensazione: come se qualcuno ci avesse derubato durante il sonno. E quello che ha portato via non é soltanto il denaro e ogni cosa di valore. Ci sentiamo privati anche dell’intelligenza sociale, cioè di quella capacità di fare sistema per difendere ciò che ci appartiene.

Siamo corretti, risentiti, intenzionati a cambiare, ma non riusciamo a fare sistema e se sommiamo le nostre forze, ” la somma non fa il totale”. Tutti vogliamo un società più giusta, ma non riusciamo a ritrovarci nella stessa direzione politica e sociale, al di fuori di quella della rassegnazione.

É come se la società fosse posseduta da un sistema di furbi che, oltre a riservarsi i posti migliori del potere, giocano a condizionare le coscienze di ciascuno fino a farci credere che tutto non sia come lo vediamo. Il solo compito che ci viene assegnato è solo quello di scegliere e sostenere una parte o l’altra. Niente di più.

Ma come si fa a riconoscere un corrotto? Non è più come una volta, in cui i delinquenti avevano facce cupe e vivevano ai margini della società. Una volta la società sentiva come un proprio compito ineludibile quello di presidiare i valori della convivenza civile e i suoi rappresentanti si sentivano di dover competere sul terreno dei valori e della capacità di promuovere una migliore qualità della vita per tutti, con particolare riguardo a chi versava in condizione di bisogno o di debolezza.

La tendenza si è invertita. Chi ha raggiunto i vertici dei palazzi del potere, di norma, è sceso a patti e compromessi e ha dimostrato capacità di abdicazione della coscienza, quella che genera dilemmi morali e mette in crisi di fronte a scelte che generano ingiustizia. Chi ha scelto la correttezza, invece, si trova ai margini, in compagnia dei propri valori e poco di più, quando non è persino ritenuto un fastidio o una minaccia per la tenuta istituzionale.

Viviamo in un nuovo bipolarismo: da una parte chi è corretto e spera ancora nel vivere civile e nel rispetto della legalità; dall’altra chi si sente furbo e vive di espedienti, scorciatoie e incarichi istituzionali, conseguiti con il raggiro o con l’inganno dell’appartenenza elettorale, che tutto assolve.

La società assiste al proprio declino, espresso da una frattura sociale tra chi decide per sé e chi viene privato di risorse e opportunità e spogliato di ogni dimensione sociale. Ma tutto ciò non è opera di ladri mascherati o di bande con la lupara, ma di signori eleganti che nascondono abilmente i loro propositi di corruzione. Che magari sono professionisti o alti funzionari. Che si presentano bene e utilizzano un linguaggio pacato. E che fanno della retorica e del perbenismo le migliori armi per difendere le loro posizioni.

Non serve il richiamo all’etica o alla lealtà. Sono termini abusati che proliferano nei discorsi dei corrotti che si prodigano nel richiamarli con sempre maggiore enfasi, come se ci credessero davvero.

Il corrotto non frequenta necessariamente le bische o il malaffare. Si serve di questi, ma ne esprime il lato presentabile. Lui fa il gioco pulito e quello “sporco” lo fa fare agli altri. Si veste bene, partecipa ai salotti, si presenta alle elezioni, si allea, amministra e ha bisogno del potere come se fosse una droga. Non c’è nulla che possa tenerlo lontano dal palazzo comunale o dai luoghi in cui si amministra. E si sente furbo perché si allea con tutti, senza alcuna distinzione, sentendosi così un abile politico. Perché è la buona coscienza che insinua il tarlo della distinzione di valore tra gli alleati. E lui non ce l’ha. Sembra interessato ai problemi di tutti. Sembra volere risolvere ogni cosa. Ma in verità lo interessa solo ciò che può assicurargli potere e profitto. C’è chi, per darsi un tono ostenta auto di lusso, per dimostrare quale destino fortunato compete a chi corrompe. Ma c’è anche chi, invece, per rafforzare l’inganno gira da sempre con la stessa vecchia auto, confermandosi come esperto del raggiro e della manipolazione, magari vivendo altre vite e accumulando tesori in luoghi lontani, pensando di essere eterno.

La migliore descrizione del “corrotto” ci viene fornita proprio da Papa Francesco “Quanto è difficile che il vigore profetico sciolga un cuore corrotto!” È talmente arroccato nella soddisfazione della sua autosufficienza da non lasciarsi mettere in discussione. «Accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio» (Lc 12,21). Si sente a suo agio e felice come quell’uomo che pianificava la costruzione di nuovi granai (Lc 12,16-21), e se le cose si mettono male conosce tutte le scuse per cavarsela, come ha fatto l’amministratore corrotto (Lc 16,1-8) che ha anticipato la filosofia degli abitanti di Buenos Aires del «fesso chi non ruba». Il corrotto ha costruito un’autostima che si fonda esattamente su questo tipo di atteggiamenti fraudolenti: passa la vita in mezzo alle scorciatoie dell’opportunismo, a prezzo della sua stessa dignità e di quella degli altri. Il corrotto ha la faccia da non sono stato io, «faccia da santarellino» come diceva mia nonna. Si meriterebbe un dottorato honoris causa in cosmetica sociale. E il peggio è che finisce per crederci. E quanto è difficile che lì dentro possa entrare la profezia! Per questo, anche se diciamo «peccatore, sì», gridiamo con forza «ma corrotto, no!».

É ancora il Papa ad affermare lucidamente che “Una delle caratteristiche del corrotto di fronte alla profezia è un certo tipo di complesso di «inquestionabilità». Si offende dinanzi a qualunque critica, discredita la persona o l’istituzione che la emette, fa in modo che qualsiasi autorità morale in grado di criticarlo sia eliminata, ricorre a sofismi ed equilibrismi nominalistico-ideologici per giustificarsi, sminuisce gli altri e attacca con l’insulto quelli che la pensano diversamente (cfr. Gv 9,34). Il corrotto è solito perseguitarsi inconsciamente, ed è tale l’irritazione che gli genera questa autopersecuzione che la proietta sul prossimo e, da autoperseguitato, si trasforma in persecutore.”




5 aprile: Giornata Nazionale delle Manovre Salvavita Pediatriche

salvavitabambinoE’ di pochi giorni fa la terribile notizia del soffocamento di un bambino di soli tre anni in un centro commerciale di Roma. Un pezzetto di panino rimasto incastrato nella gola e l’assenza di attività respiratoria per tanti minuti ha procurato danni irreparabili.

Incidenti come questo sono molto più frequenti di quanto si possa pensare, tanto che il soffocamento per corpo estraneo è la seconda causa di morte per bambini fino a 4 anni e diventa la prima causa per bambini fino a 9 anni. 300 casi all’anno di cui la metà purtroppo fatali.

Ci si chiede come un centro commerciale enorme come quello di “Porta di Roma” non abbia al suo interno un presidio di pronto soccorso e certamente un esperto di manovre di disostruzione avrebbe salvato la vita al piccolo Francesco, esperienza e pratica che si possono fare anche da personale non medico o infermieristico grazie a una serie di corsi di preparazione.

Oltre alle associazioni medici pediatri che operano sul territorio e che garantiscono questi corsi di disostruzione, la Croce Rossa è in prima fila nelle piazze e nei centri dove i bambini sono in gran numero per spiegare come poche operazioni fatte con decisione e nella giusta maniera possono salvare una piccola vita.

In tutte le regioni d’Italia, quasi a scandirne l’urgenza dopo l’interesse mediatico del tragico evento romano la Croce Rossa Italiana in aggiunta alle normali attività formative in ambito pediatrico, offrirà il giorno 5 aprile 2014 a chi fosse interessato (fino ad esaurimento posti disponibili) una giornata informativa gratuita durante la quale si tratterà la prevenzione da ostruzione da corpo estraneo e le manovre salvavita pediatriche.

Per potersi iscrivere occorre inviare una mail all’indirizzo: 5aprile@cri.it.

Gli interessati sono invitati a citare la Regione d’appartenenza come oggetto della mail e nel contenuto andranno elencati i dati anagrafici e i recapiti (nome, cognome, regione, città, cellulare, email).”Un gesto cambia una vita, una manovra corretta la salva” è lo slogan della CRI per la giornata dedicata all’argomento.

Per informazioni:

http://cri.it/manovresalvavitapediatriche

http://www.manovredisostruzionepediatriche.com/