L’arte in piazza con il “Pomezia in Musical”

Piazza Indipendenza dal 18 maggio al 27 luglio, vestirà i panni di un Museo a cielo aperto, a base di arte e architettura contemporanea grazie alla manifestazione Pomezia In Musical. L’innovazione di questo progetto, sta nella messa in scena, nel centro storico cittadino, di 8 spettacoli in altrettanti appuntamenti dove la multidisciplinarità (teatro, danza e musica) sarà lo strumento artistico culturale e comunicativo per veicolare messaggi relativi a valori, principi, aspetti religiosi, storia e leggenda, in un contesto paesaggistico che racchiude storia antica e moderna.
Gli 8 musical saranno realizzati con la direzione artistica di Simone Martino.

IL PROGRAMMA
Si parte il 18 maggio con lo spettacolo “San Michele – L’angelo dell’apocalisse” musiche e colori per testimoniare la lotta tra il bene e il male. Il secondo appuntamento porta invece lo spettatore a fare un tuffo nella storia. Lo spettacolo in scena il 25 maggio è “Lo sguardo oltre il fango – La ragazza n.65378” e narra di Ziva, una ragazza ebrea polacca, deportata con la sua famiglia in un campo di concentramento durante la seconda guerra mondiale. A seguire, altri due grandi rappresentazioni raccontate attraverso la recitazione e la musica; “la Sirenetta” con la regia dello spettacolo affidata a Claudio Insegno e “Robin Hood” con ben 9 protagonisti in scena; rispettivamente l’8 e il 22 giugno. Successivamente, sul palco del Pomezia In Musical, il 29 giugno, sarà la volta di “Beatrice Cenci – Vittima Esemplare” esibizione che narra di una donna diventata figura simbolo della lotta alla violenza sulle donne. Lo spettacolo vanta il premio al concorso “Domani, forse Broadway” con la giuria presieduta da Gino Landi. 
Il giro di boa per del Pomezia In Musical vede la data del 13 luglio e sul palco sarà la volta di “Una notte da Musical” 100 minuti di spettacolo con brani che hanno fatto la storia del musical con musiche arrangiate da pianoforte, un violino ed un violoncellista del teatro dell’opera di Roma. 
Il ciclo di appuntamenti continua il 20 luglio con “Roma Opera Musical – I Gemelli leggendari”; Kolossal in concerto sulla nascita della città eterna, con la voce narrante dell’opera del grande Luca Ward; e chiude poi i battenti il 27 luglio con “Musical Story Live”, un concerto di spessore internazionale realizzato da un quartetto d’archi e arricchito dalla lettura di poesie del giovane e talentuoso poeta Lorenzo Cioce.




In tutte le librerie il nuovo romanzo di Maurizio Valtieri, scrittore di Nettuno

Un romanzo che si ispira a
una vicenda di vita vissuta, il cui racconto, a tratti, si tinge di giallo.
Pubblicato dalle Edizioni Croce di Roma, l’ultimo libro dello scrittore di
Nettuno Maurizio Valtieri, appena uscito, si intitola La conversione dell’arcobaleno.
Vari quadri dal sapore cinematografico strutturano la narrazione, che
inizialmente si sviluppa quasi come un romanzo di formazione, per poi, con un
brusco ritorno alla realtà, addentrarsi via via in storie personali di dolore e
di redenzione, di sesso e di liberazione. Di ritorno da un viaggio avventuroso
e di “educazione sentimentale” in Messico, Davide si ritrova costretto per
volontà della madre, che ha da poco scoperto la sua omosessualità, a seguire un
percorso terapeutico all’interno di un importante istituto religioso. Lo scopo
è quello di ricondurlo alla “normalità”, attraverso la cosiddetta Terapia
Riparativa o Terapia di Conversione.

La terapia riparativa

Tale terapia, elaborata dallo statunitense Joseph Nicolosi, parte dal presupposto che non esistano gli omosessuali, ma “persone eterosessuali con un problema di omosessualità, causato da un deficit affettivo con la figura paterna”. La Terapia Riparativa, attraverso mezzi discutibili, servirebbe a “riparare” il suddetto deficit. Le idee di Nicolosi sono oramai diffuse e praticate anche in Europa e Italia, da gruppi di matrice cristiana, in aperto conflitto con le linee ufficiali della moderna psicologia. Spesso la Terapia Riparativa viene integrata con la Terapia dell’avversione(stimolo associato a disagio), con l’esorcismo o con la cosiddetta Fede Trasformante, ovvero l’uso della religione per l’eliminazione del desiderio omosessuale.

La trama

Tornando alla trama del romanzo, all’interno dell’istituto, che è anche un pontificio ateneo, nonché la casa generale della potente Congregazione dei Soldati di Cristo Re, il ragazzo per la prima volta capisce che una parte di mondo lo considera un malato, un giocattolo rotto che va riparato a tutti i costi. È subito collisione di due mondi separati e distinti: quello solare del diciassettenne, armato solo della propria naturalezza e quello claustrofobico e reazionario di un certo fondamentalismo cristiano. Fuori ci sono le vite di coloro che direttamente o indirettamente partecipano alla vicenda, tra cui i genitori di Davide, sua nonna, i suoi amici e personaggi senza scrupoli, pronti a qualsiasi cosa pur di mantenere all’interno delle mura dell’istituto imbarazzanti e pericolosi segreti. La conversione dell’arcobaleno è un libro che, pur parlando della Terapia Riparativa, pone l’accento sui legami familiari e amicali, sulla fiducia e il tradimento, focalizzando un frammento per parlare del mondo in generale. Niente nel romanzo è lineare. I personaggi si muovono sul loro palcoscenico, in uno svelarsi di situazioni impreviste e in un continuo aprirsi e chiudersi di sipari.

L’autore

Maurizio Valtieri è docente presso il dipartimento di italianistica del Pantheon Institute di Roma, in programmi per Penn State University e Tulane University.

Inizia a scrivere in
qualità di autore teatrale. L’opera più significativa rappresentata è Solitudini,
Luigi Tenco e Dalida
, a Roma presso il Tetro Greco. Nel 2007 pubblica
il suo primo romanzo 120. Nel 2013 pubblica il romanzo L’albero
dei rosari
. Nel 2017 pubblica la raccolta di racconti Confini
di pelle
. È presente con i suoi racconti in varie antologie.




Edizione numero otto per Lievito, torna la rassegna culturale di Rinascita Civile

Il 30 aprile evento clou: Marco Paolini alle 21 si esibirà al Liceo Classico.

Presentata l’ottava edizione di Lievito – Nuove
esplorazioni nel mondo delle arti e dei saperi. Dal 25 aprile al primo maggio
la rassegna culturale di Rinascita Civile ha messo in programma 43 eventi, tra
i quali un’anteprima che si è tenuta sabato
20 aprile alle 21:30 con il concerto country-folk del trio statunitense Five
Letter Word al Sottoscala 9 e un appuntamento con Lievito Plus il 5 maggio con
la consueta escursione di Suoni in Semprevisa a cura di Sempre Verde Pro
Natura.

Come sempre saranno tante le aree tematiche:
arte, letteratura, scienza, teatro, cinema, storia, musica e molto altro, con
eventi molto diversi fra loro in un ricco programma che ha per filo conduttore
il legame con il territorio.

A presentare la rassegna, il presidente di
Rinascita Civile Felice Costanti, il coordinatore degli eventi Giulio Capirci e
Renato Chiocca, consulente artistico di Lievito.

Le parole del presidente

“Lievito – ha spiegato Costanti – da sempre rappresenta per la città un contributo innovativo, fuori dagli schemi, e finanziato con risorse autonome della società civile. È una rassegna nata per colmare il vuoto culturale che era venuto a crearsi; negli anni si è consolidata una rete virtuosa di associazioni e cittadini che non solo hanno appoggiato questo progetto, hanno fatto anche di più, creando realtà nuove e differenziate. La citta è lievitata culturalmente”. La caratteristica di questa edizione sarà l’uso di spazi civici molteplici, come nella prima edizione: non saremo più a Palazzo M, ma Lievito sarà un “itinerario” soprattutto tra le tante scuole che ci ospitano e il Palazzo della Cultura”.

L’intervento del coordinatore degli aventi

Capirci ha parlato del programma della rassegna, ponendo l’accento su un passaggio importante: “Lievito è diventato ormai una tradizione per Latina. Di anno in anno – ha spiegato – è cresciuto, è diventato un appuntamento atteso ed oggi ha un format riconoscibile: siamo all’ottava edizione, e negli anni siamo riusciti a trovare un impianto che mano a mano si è consolidato. Resta alta l’attenzione per le fasce più giovani, sia con le sezioni tematiche sia grazie alle collaborazioni con le scuole. Ci sono Lievito Bimbi, con gli eventi dedicati ai più piccoli organizzati insieme ad altre associazioni; gli istituti superiori Alighieri, Galilei Sani e Grassi che ci ospitano sia per gli incontri con i ragazzi che per alcuni spettacoli serali; l’alternanza scuola-lavoro con Vittorio Veneto-Salvemini; gli istituti comprensivi che hanno partecipato con progetti. E poi ancora i consueti appuntamenti pomeridiani con la cultura: Lievito acustica con i concerti, gli incontri con gli autori, la sezione scientifica, l’arte contemporanea e le arti grafiche, il teatro, il cinema. Un’edizione nel solco della tradizione e che mantiene quella rete di proficue collaborazioni con le altre realtà del territorio, tra associazioni e locali che a Latina già promuovono cultura e musica”.

Il consulente artistico punta sugli ospiti

Chiocca ha puntato sugli ospiti: “Marco Paolini è una novità assoluta per Latina, qui non era mai venuto, ma ha un forte collegamento per le sue origini venete. Il 30 aprile porterà uno spettacolo sull’Italia e la contemporaneità con un linguaggio che è quello del teatro di narrazione, che si sposa bene con la cultura popolare di Latina. Kim Rossi Stuart ha invece uno stretto legame familiare con il capoluogo pontino: qui il primo maggio verrà a presentare il suo libro Le Guarigioni e Lievito sarà l’occasione per far incontrare un autore, da tutti noto per la sua carriera di attore e di regista, che già vive la città. Quello che voglio sottolineare è proprio il forte legame con il territorio che da sempre caratterizza Lievito: nella collaborazione con le associazioni, un festival che ospita altri festival, con la volontà di far emergere le eccellenze artistiche come ad esempio Lo Zoo di Berlino (ospiti il 25 aprile) e i Big Soul Mama (27 aprile), due realtà pontine di spessore che girano l’Italia con la loro musica”.

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Aperti durante tutte le feste gli Ambulatori di Cure Primarie e di Continuità Assistenziale Pediatrica

Sono stati
oltre 2.000 gli accessi durante le festività di Pasqua (20-21-22 aprile) presso gli
Ambulatori di Cure Primarie e di Continuità Assistenziale Pediatrica della Regione Lazio che rimarranno aperti anche durante le feste del
25 aprile e del 1° maggio. Si tratta di Ambulatori di Cure
Primarie e di Continuità Assistenziale Pediatrica aperti il fine
settimana, festivi e prefestivi (dalle ore 10 alle ore 19) dove è
possibile trovare un medico di medicina generale o il pediatra
di libera scelta. Tutte le informazioni sono consultabili sul sito
della Regione
salutelazio.it ed è anche possibile scaricare l’App dedicata: ‘SaluteLazio’
con il servizio di geolocalizzazione.

Prosegue con successo il nuovo servizio voluto dalla Regione Lazio per l’assistenza primaria accessibile a tutte le persone della Regione indipendentemente dalla ASL di residenza. Sono in totale 34 gli ambulatori di cure primarie (qui la lista completa), attivati progressivamente in tutta la Regione, di cui 18 sono nella città di Roma, 9 nella provincia di Roma, 3 in quella di Frosinone, 2 a Rieti, 1 a Latina 1 a Viterbo. Ad oggi sono state assistite oltre 391.000 persone, di cui oltre 2.000 durante le festività di Pasqua. Con le stesse modalità sono stati aperti 9 ambulatori per la Continuità Assistenziale Pediatrica gestiti dai pediatri di libera scelta: 6 nella Città di Roma, di cui 1 nella Casa della salute di Ostia (X Municipio), uno a Viterbo, Rieti e Colleferro. Dal 23 giugno del 2018 ad oggi sono stati visitati oltre 25.000 bambini da 0 a 6 anni, di cui circa 1.000 nelle festività di Pasqua.

“Gli
ambulatori di cure primarie rappresentano un servizio importante di
continuità delle cure territoriali – commenta l’Assessore alla Sanità e
l’Integrazione Sciosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato –
Vogliamo rendere la sanità del Lazio sempre più vicina ai bisogni dei
cittadini. In questi anni nel Lazio abbiamo aumentato la qualità delle
cure, ma anche il numero dei presidi di
riferimento della rete territoriale, grazie alle Case della Salute e
agli Ambulatori di Medicina generale aperti il sabato e la domenica e i
festivi. Offriamo ai cittadini più servizi, assicurando sempre un
elevato livello di qualità grazie alla disponibilità
e professionalità di medici, infermieri ed operatori sanitari. Il
servizio di continuità assistenziale e quello pediatrico è molto
apprezzato e i numeri sugli accessi testimoniano il gradimento degli
utenti che con continuità si rivolgono agli ambulatori del
weekend”.




Il Mercatino del riuso in Piazza San Benedetto da Norcia: domenica 5 e sabato 18 maggio 2019

Il Comune di Pomezia, in qualità di Città Pilota del progetto europeo “UrbanWINS” – che ha come finalità l’elaborazione di un nuovo modello di pianificazione urbana per la riduzione e la gestione dei rifiuti – ha organizzato due giornate in cui lo Scambio sarà il principale protagonista. 
Domenica 5 e Sabato 18 Maggio, in P.zza San Benedetto da Norcia, saranno infatti organizzati due mercatini del RIUSO a cui potranno partecipare sia privati cittadini (purchè maggiorenni e residenti nel Comune di Pomezia) che le associazioni del territorio. 
Tutti coloro che prenderanno parte a questa interessante iniziativa, avranno la possibilità di scambiare o vendere piccoli beni dal valore contenuto (inferiore ai 50 euro), ridandogli così nuova vita.

“Questo Mercatino, oltre a rappresentare un momento di aggregazione, costituirà l’occasione per sensibilizzare i cittadini alla riduzione degli sprechi. Si allunga la durata della vita di un oggetto e si promuove la cultura del riutilizzo basata anche su principi di solidarietà sociale” – ha affermato Stefano Ielmini, Assessore al Bilancio e alla Raccolta Differenziata, che ha poi spiegato: “Per favorire la partecipazione, gli interessati saranno esentati dal pagamento della T.O.S.A.P. e della TARI, normalmente previste dai Regolamenti per le Occupazioni di Spazi ed Aree Pubbliche”.

“Questi due appuntamenti saranno l’ulteriore dimostrazione che Pomezia ha ancora molto da dire sulla differenziata.”ha dichiarato Adriano Zuccalà Sindaco di Pomezia. “Il percorso svolto con “UrbanWins” è stato interessante e proficuo. Ringrazio tutti coloro, tra istituzioni e cittadini, che hanno contribuito al raggiungimento di questi risultati.




Il Comune di Pomezia vince il Premio Humana Eco-Solidarity Award 2019

Pomezia si aggiudica il premio “HUMANA Eco-Solidarity Award 2019” ed è prima nella categoria Kg/abitante per Comuni con oltre 50 mila abitanti.
Nel 2018 sono stati raccolti oltre 287 mila chili di abiti, ben 4 chili per abitante. Il dato è  frutto della raccolta effettuata su tutto il territorio comunale nell’anno 2018 da “HUMANA People to People Italia”. Anche quest’anno, Pomezia ha dato quindi il suo contributo alla realizzazione di 43 progetti di sviluppo nel Sud del Mondo in diversi ambiti di intervento da parte di Umana Italia.

 “Su tutto il nostro territorio sono stati raccolti ben 287.685 chili di abiti e questo determina impatti positivi dal punto di vista sociale, economico e ambientale, ulteriore dimostrazione di come i pometini siano attenti a selezionare cosa destinare in discarica e cosa no.” Ha dichiarato Stefano Ielmini Assessore al Bilancio e alla Raccolta Differenziata.

 “Sono orgoglioso dei miei concittadini, il premio ricevuto da Humana dimostra ancora una volta quanto sia grande il cuore di Pomezia.” Ha dichiarato Adriano Zuccalà Sindaco di Pomezia che ha poi aggiunto: “un ringraziamento va agli uffici comunali e ad Humana, che nonostante le difficoltà attraversate nei mesi scorsi, continua il suo lavoro con impegno ed entusiasmo.”

“Siamo particolarmente felici di premiare il comune di Pomezia. È grazie al rinnovato rapporto di fiducia con le Amministrazioni comunali e alla generosità dei cittadini che possiamo continuare a realizzare progetti di sviluppo nel sud del mondo e azioni sociali in Italia”. Ha dichiarato Ulla Carina Bolin, Presidente di HUMANA People to People Italia ONLUS.




FUORI PORTA – Il libro “HAI.K.O. – HAIKU CONTEMPORANEI” di Marco Fioramanti sarà presentato a Sezze

Quinto appuntamento della rassegna letteraria “L’ora del tè e delle parole” , promossa dal Bar Arduini Delizie Setine e dall’Atelier Angelus Novus onlus. Sabato 13 aprile alle 17,30, presso lo stesso Bar Arduini di Sezze (Via Cavour),  verrà presentato il libro “Hai.K.O. – Haiku contemporanei” di Marco Fioramanti, edito da FusibiliaLibri. Oltre all’autore interverranno: il poeta Antonio Veneziani, che ha firmato la prefazione al libro, il poeta e scrittore Claudio Marucci, che scritto la postfazione, e Dona Amati, direttora di FusibiliaLibri. Coordinerà l’incontro la poetessa e scrittrice Antonella Rizzo; letture di Maria Borgese, danzatrice e attrice.  “Chiunque si aspetti di leggere degli haiku tradizionali – scrive Claudio Marrrucci – rimarrà piacevolmente meravigliato, sorpreso e persino colpito dagli Hai-K.O. di Marco Fioramanti. Lui, infatti, reinventa l’haiku secondo un personalissimo percorso. Rimane la struttura metrica, certo; ma si aggiunge un titolo, come una didascalia all’immagine contemplata. L’haiku in Italia è un genere vivo, e come tutti i generi vivi, si inventa e si reinventa sollecitato da diversi stimoli e tendenze. Il senso più autentico di questo libro, il cui titolo concettuale strizza l’occhio a quell’arte visiva tanto amata e frequentata da Fioramanti, – sottolinea Marrucci – la sospensione del respiro che si dilata in una sinestesia sensoriale che dall’immagine passa all’emozione e viceversa, fin quasi a colpire e stordire il lettore, lasciandolo attonito, basito, meravigliato, sorpreso”. Il libro, oltre a una nota dello stesso autore, contiene otto quadricromie dell’installazione “Relic” e porta la traduzione giapponese a fronte di Ilaria Ingrassia.

Marco Fioramanti,  artista interdisciplinare (poesia, pittura, performance), ha attraversato i decenni del Novecento della cultura. Co-redattore del “Manifesto Trattista”, nel 1982 dà vita al “Trattismo” (Primitivismo astratto). Dal 2007 è ideatore del libro-rivista “Night Italia” e redattore culturale della rivista “Articolo 33”. Utilizza la scrittura e le molteplici declinazioni dell’arte come forme radicali di espressione, di comportamento e di comunicazione dirette, la cui immediatezza si sintetizza nella tecnica poetica dell’Hai-K.O.

L’incontro sarà intramezzato da brani musicali.




Pulizie plessi scolastici: servizi garantiti


In merito allo stato di agitazione della società che si occupa delle pulizie dei plessi scolastici di “Santa Procula” e “Trilussa”, l’amministrazione comunale fa sapere che per quanto riguarda i servizi minimi di pulizia, ovvero bagni e svuotamento cestini sono garantiti dall’azienda stessa; mentre la restante manutenzione è garantita dai plessi attraverso il personale ausiliario.

“Ci siamo sincerati che i servizi di pulizia abbiano una continuità nei plessi scolastici in questione” ha dichiarato Miriam Michela Delvecchio Assessore ai Servizi Sociali e ai Servizi Educativi – “La vicenda è costantemente controllata poiché riguarda i servizi essenziali dei nostri figli”

“Faremo tutto il possibile per garantire locali efficienti e puliti ad alunni, personale scolastico e genitori – ha dichiarato il Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà; “questa per noi è una priorità e faremo chiarezza sull’intera vicenda”.




Piantati 3.000 nuovi alberi con il progetto “Boschi E.ON per la città di Pomezia”

Si è svolta presso la Sala Consiliare la conferenza stampa sul progetto “Boschi E.ON per la città di Pomezia”.  Si tratta di una serie di interventi che vedono la piantumazione di 3.000 giovani alberi in sei aree urbane. Il fine del progetto è quello di realizzare una barriera verde che mitighi l’inquinamento acustico ed incrementi la biodiversità urbana. A margine della conferenza sono stati piantati altri alberi da parte degli alunni delle scuole secondarie nell’area verde di Via Salvo D’Acquisto.

“Con questi alberi, presto potremo disporre di una migliore qualità dell’aria, mitigando così gli effetti negativi dei cambiamenti climatici – dichiara l’assessore all’Ambiente Giovanni Mattias – i ragazzi delle scuole si sono divertiti a piantare gli alberi e parlare di ambiente e natura, simbolo di una coscienza verde in costante aumento”.

“Siamo felici di aver partecipato al progetto – ha dichiarato Adriano Zuccalà Sindaco di Pomezia – la crescente consapevolezza ambientale dei ragazzi fa ben sperare per il futuro.”




Innocenti fino a prova contraria. Tutti

Innocente fino a prova contraria: quanto vale oggi questa frase garantita dalle leggi e dalla Costituzione dello Stato italiano?

Contra legem i giornali e i forcaioli dichiarano condannato uno che riceve un avviso di garanzia. Basta leggere i titoloni che in questi giorni campeggiano su tutti i siti di informazione e su tutti i giornali.

Siamo ancora fuori dall’hotel Raphael a lanciare monetine.

Non abbiamo imparato nulla dalla morte, nel 1993, di Raul Gardini, uno dei manager italiani più internazionali e spregiudicati. Che si suicidò dopo aver letto sui giornali di un suo arresto imminente per un presunto coinvolgimento nelle inchieste di Tangentopoli.

E abbiamo cancellato le lettere che il socialista Sergio Moroni inviò a Giorgio Napolitano, allora presidente della Camera prima di spararsi in bocca perché aveva ricevuto due avvisi di garanzia in quel turbinio di avvisi che furono i primi anni Novanta. Quelli che cancellarono la Prima Repubblica ritenendola indegna, come se l’Italia non l’avessero costruita gli stessi italiani che sparavano sui loro rappresentanti.

Avemmo un golpe giudiziario all’epoca, stiamo assistendo a un golpe della comunicazione sfrenata oggi.

Siamo nella stessa identica situazione: la rabbia di un Paese che fa fatica si rivolge contro chi fino a ieri sembrava dovesse salvarlo.

Nemmeno più lo stadio della Roma riesce a unire i cuori dei tifosi, che schiumano odio e condannano a morte il primo che passa sotto tiro.

Avere a che fare con le cose delle pubbliche amministrazioni, oggi, è un compito difficilissimo. È un onore, è vero, ma anche un onere a tratti quasi insopportabile.

Perché si parte dalla presunzione di colpevolezza. Le Pubbliche amministrazioni sono posti di ruberie: partendo da questo assunto invece di fare, si deve passare il tempo a giustificare l’operato. Questa dottrina, diffusissima nel popolo minuto ma anche tra chi governa (passiamo dal drug test degli anni passati che si voleva imporre a chi fa politica, alle impronte digitali che piacciono all’attuale ministro della Funzione pubblica Giulia Bongiorno), implica un blocco su alcuni temi, ritardi su altri, e risorse sprecate.

Possiamo ricominciare a costruire l’Italia sull’art. 27 della Costituzione che afferma che «l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva»?

Diciamo che un avviso di garanzia (il cui uso andrebbe fatto con prudenza e parsimonia nelle Procure) è un modo per tutelare i diritti di tutti e non una condanna?

Nel 2017 per reati contro le pubbliche amministrazioni ci sono stati 15940 reati contro la Pubblica amministrazione, di cui 15 per concussione e 167 per corruzione a fronte di oltre 53mila reati contro il patrimonio di cui quasi 20mila condanne per furto (dati Istat completi qui).

Insomma, questi dati raccontano di un Paese diverso da quello che ci vogliono far vedere: possiamo ripartire da qui. Da quell’Italia produttiva e accogliente, a volte troppo silenziosa, che non lancia la caccia al ladro al primo avviso di garanzia, che non accusa gli immigrati delle proprie miserie, che invece vuole costruire un Paese migliore con l’apporto e il coinvolgimento di tutte le forze positive.




Giornate della Condivisione del Movimento Apostolico Ciechi Frascati, 16/18 novembre 2018 “1928 – 2018: novant’anni di missione con la Chiesa nel mondo”

Il 16, 17 e 18 Novembre presso il Centro Giovanni XXIII di Frascati si svolgeranno le Giornate della Condivisione, annuale raduno associativo del MAC, in cui si celebreranno i 90 anni di vita del Movimento, nato nel 1928 per iniziativa di Maria Motta, e i 50 anni dell’attività associativa di cooperazione fra i popoli, avviatasi dopo l’enciclica “Populorum progressio” di Paolo VI. Saranno ripercorse le tappe più significative della storia del MAC attraverso video, interviste e testimonianze di chi le ha vissute in prima persona.

“Saranno tre giornate all’insegna della  festa, della gioia e della fraternità” afferma Don Alfonso Giorgio, Assistente nazionale del MAC. “ In questi 90 anni sono stati raggiunti risultati significativi”  sottolinea Michelangelo Patanè, Presidente nazionale del Movimento, ”ma è ancora molta la strada da fare, in Italia e nel mondo, per una piena inclusione sociale ed ecclesiale delle persone con disabilità”.

Il programma:

Venerdì 16 novembre

Ore 17,30

50 anni di cooperazione con i Paesi del sud del mondo: finalità, metodo e testimonianze.

Intervengono: Don Paul Babikire, Responsabile della Pastorale sanitaria della Diocesi di Bukavu (Rep. Dem. del Congo) e Sabir Michael, sociologo di Okara (Pakistan)

Modera Fabio Zavattaro, giornalista vaticanista RAI

 

Sabato 17 Novembre

Ore 11,00

Udienza in Vaticano con Papa Francesco.

Ore 17,30

90 anni di attività del MAC: racconto del percorso compiuto e prospettive future.

Concludono: S.E. Mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, e Don Giulio Albanese, Missionario comboniano, direttore di “Popoli e Missione”

Modera: Fabio Zavattaro, giornalista vaticanista RAI

 

Domenica 18 Novembre

11,00

Messa nel Duomo di Frascati, celebrata dal Vescovo Monsignor Raffaello Martinelli.

Il Movimento Apostolico Ciechi (MAC) è un’associazione di fedeli laici riconosciuta dalla Chiesa cattolica e dallo Stato italiano. E’ formato da persone vedenti e non vedenti che, insieme, fanno un cammino di fede, condivisione e promozione umana. Opera perché nella società e nella Chiesa nessuno sia escluso e le persone con disabilità vi partecipino attivamente. Le attività del Movimento si svolgono non solo in Italia ma anche nei Paesi più poveri del mondo, nei quali il MAC promuove progetti di cooperazione internazionale per la prevenzione della cecità, la cura delle malattie oculari e la promozione sociale e religiosa delle persone non vedenti.




Le strade pubbliche come il nostro giardino

di Luca Catano

Pago le tasse e voglio il servizio! Ognuno di noi almeno una volta ha proferito questa frase che pur non essendo la traduzione di alcun detto latino ha ormai assunto la dignità di vero e proprio brocardo presente nel vocabolario del cittadino modello.  Per carità, è tutto giusto ma facciamo un passo avanti e riflettiamo sulle situazioni che viviamo ogni giorno; a tutti è capitato di camminare per strada e notare cespugli che crescono in prossimità dei marciapiedi o infestano piazzole e giardini. Altrettanto frequente è la domanda che viene rivolta agli operatori del verde pubblico che riguarda l’eliminazione di tanta flora rigogliosa ed anche qui l’italica saggezza raggiunge le sue vette più alte tra spiegazioni riguardanti la competenza su un determinato tratto di strada, ovvero i conflitti territoriali tra vari Enti che magari gestiscono vari pezzi del medesimo comprensorio, per finire con il sempreverde: “signò, qua semo pochi e il collega non si sente neppure tanto bene” . Che fare allora ? Ciò che viene messo in atto da tante persone, ogni giorno, in presenza delle medesime condizioni che sono state appena descritte ossia armarsi di una zappetta, scopa,  guanti, sacco per i rifiuti e ripulire il sito da  tutto ciò che lo deturpa o lo rende non adeguato all’uso cui è destinato.

Qui allora entra in gioco quello che  può considerarsi il lato più pragmatico e condivisibile dell’approccio che si dovrebbe avere nei confronti della “cosa pubblica” ossia considerarla come patrimonio che appartiene a ognuno  e non un bene che nasce orfano sin dal momento della sua nascita.  Inseriamo pure in questo discorso un rilievo  benevolmente utilitaristico, ossia che nell’adoperare alla cosa pubblica la stessa cura che si avrebbe per i beni propri si raggiungono molteplici obiettivi, ossia da una parte sarà evidente l’accuratezza con cui viene portata a termine l’operazione di pulizia e dall’altra sarà massima  la soddisfazione per aver restituito dignità a luoghi lasciati nell’incuria e che nella maggior parte dei casi sono legati ai ricordi più felici della propria vita.

Ci viene in mente solo un’ultima riflessione che poi tanto scontata non è: si può fare tutto questo nei fatti? Si va incontro a multe, sanzioni, denunce? Al netto del fatto che stiamo parlando di operazioni che vanno a migliorare lo stato dei luoghi (questo però non è un’argomentazione valida), si deve trovare  il contesto normativo dove recuperare la fattispecie  che con qualche nota di colore è stata appena descritta, aggiungendo anche delle informazioni che sicuramente non lasceranno  indifferente chi legge il testo della norma.

Vediamo allora qualche norma che fa al caso nostro come l’articolo 24 della  Legge 164/2014 che c’informa su diversi aspetti estremamente utili ai nostri fini,  ossia che i Comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché  individuati in relazione al territorio da riqualificare. Questi  interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano e, qui la vera notizia,  i Comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere. […] ; poi un’occhiata all’onnipresente Codice della Strada che all’articolo 15 comma 1 lettera F dispone che è vietato depositare rifiuti o materie di qualsiasi specie, insudiciare e imbrattare comunque la strada e le sue pertinenze” , per concludere che motivi plausibili per non armarsi di zappetta, scopa,  guanti, sacco per i rifiuti non ce ne sono, rimanendo bene inteso che noi le tasse le paghiamo, comunque…