Matthew Gray Gubler e Rumple Buttercup: come parlare ai più piccoli di empatia e inclusione

L’ eclettico attore e scrittore statunitense ospite della scuola primaria “Carlo Goldoni” dell’IC “G. Giuliano”

Venerdì 6 dicembre, i bambini e le bambine della scuola primaria “Carlo Goldoni” dell’Istituto Comprensivo “Giuseppe Giuliano” di Latina, hanno vissuto una mattinata speciale, di quelle che non si dimenticano: Matthew Gray Gubler, il mitico dottor Spencer Reid della serie Criminal Minds, è andato a trovarli nelle vesti di autore del suo libro di esordio Rumple Buttercup, edito in Italia da Uovonero Edizioni, vincitore del Premio Strega Ragazzi e Ragazze, premio ritirato dallo scrittore nell’ambito della Fiera della Piccola e Media Editoria “Più Libri Più Liberi” che si sta tenendo a Roma in questi giorni.

L’attore e regista statunitense ha un rapporto poliedrico con l’arte, essendo anche uno scrittore e disegnatore di libri “per giovani cuori di tutte le età”, come ha dichiarato in una sua recente intervista.

Matt ha portato allegria, giochi e letture in italiano: i bambini e le bambine hanno letto con lui, aiutandolo nei passaggi più impegnativi. Ha risposto a tutte le domande che gli sono state poste su Rumple Buttercup, il mostriciattolo weird, strano, con tre ciuffi di capelli e la pelle verde che vive solo soletto dentro un tombino ed esce soltanto una volta l’anno, travestendosi con una buccia di banana per cappello, per l’annuale parata in pigiama. Una storia potente e poetica, che ha fatto riflettere tutti sulla diversità, su come guardiamo gli altri e su come veniamo guardati, sulle paure, sull’accettazione di se stessi e di ciò che è altro da sé: temi fondamentali da affrontare con i piccoli per garantire loro una crescita armonica e in sintonia con la realtà complessa che li circonda.

Gentile, disponibile ed entusiasta, Matthew Gray Gubler ha regalato il suo ultimo libro La bambina con la grande mano verde, Uovonero Edizioni a tutti quelli che c’erano, ha voluto vedere la scuola che ha trovato bellissima, una delle più belle che abbia visto, per colori e good vibes. Ha regalato a tutti una giornata indimenticabile e una promessa: quella di tornare a trovare i piccoli della Goldoni quando sarà di nuovo in Italia.

Questo incontro è stato possibile grazie alla professionalità di Monica Felici e Maila Di Domenico della libreria “A testa in giù” di Latina, attive da sempre per la promozione della lettura che portano avanti grazie a questi eventi che lasciano il segno ed alla disponibilità della casa editrice Uovonero Edizioni, sempre attenta ai temi dell’inclusione, che ha supportato l’organizzazione di questo indimenticabile incontro.




BRUNO FORZAN – TRADUTTORE DI NETTUNO – VINCE IL PREMIO “TOKIO-ROMA. PAROLE IN TRANSITO” 

A vincere l’edizione 2024 del Premio “Tōkyō-Roma, Parole in transito” è stato Bruno Forzan, nettunese di adozione, per la traduzione italiana del romanzo “Dendera” dello scrittore giapponese Satō Yūya, pubblicato da Rizzoli.

La premiazione

La premiazione è avvenuta sabato scorso a Roma, presso la Nuvola, nell’ambito di “Più libri più liberi”, la Fiera della piccola e media editoria.  La giuria ha elogiato Forzan per “la capacità di rendere in modo impeccabile in italiano le sfumature della complessa narrazione del romanzo, dimostrando alte capacità di scrittura e profonda conoscenza del mondo e della cultura giapponese”. Insomma, grazie alla sua esperienza e sensibilità, è riuscito a trasferire al pubblico italiano la profondità dell’universo narrativo di Satō Yūya.

Il premio

Questo premio è  un riconoscimento unico nel panorama letterario internazionale, istituito nel 2022 dalla Fondazione Italia Giappone. Ideato per valorizzare il contributo essenziale dei traduttori nell’avvicinare mondi e culture attraverso la letteratura, si distingue tra i riconoscimenti italiani per il suo focus specifico sulla traduzione di opere giapponesi. Sotto la guida del presidente della Fondazione, Umberto Vattani, e con una giuria composta da illustri personalità del mondo accademico e letterario sia italiano che giapponese, il premio mira a celebrare l’eccellenza di chi, con pazienza e abilità, trasforma le parole di un autore giapponese in un testo capace di emozionare il lettore italiano.

L’opera

Scegliere “Dendera” non è stato casuale: l’opera, ricca di simbolismi e riflessioni esistenziali, rappresenta una sfida per qualsiasi traduttore. Il romanzo narra di anziani che, per non essere di peso ai giovani, sono chiamati a un ultimo sacrificio per la comunità, l’ascensione: si addentrano nel bosco innevato e non fanno ritorno, destinati a morire di stenti e di freddo. La settantenne Kayu Sato, arrivato il suo momento, lascia il Villaggio e la vita, ma sulla montagna non troverà la morte, troverà Dendera: una comunità di donne che hanno rifiutato l’antica tradizione, lasciando però morire gli uomini, e hanno fondato una società autonoma tra i boschi, dove vivono tra una spietata lotta per la vita, la costante ricerca di risorse per sopravvivere al rigido e letale inverno e i giochi di potere portati avanti da anziane indurite dal tempo.

Bruno Forzan

Con una laurea in Lingua e Letteratura giapponese conseguita presso l’Università di Ca’ Foscari di Venezia, Bruno Forzan è un nome di spicco nel panorama della traduzione letteraria. Dopo anni di collaborazione con la televisione giapponese NHK, dove ha curato programmi culturali come consulente e coordinatore, si è dedicato alla traduzione, portando in Italia alcune delle voci più significative della letteratura contemporanea giapponese.




Fuori porta – Domani a Maranola di Formia arriva ‘Nomadi del volo’ di Carmine Cerbone

In Piazza San Luca la mostra installazione dell’artista pontino fino al 20 dicembre
Da domani 9 dicembre e fino al 20 dicembre 2024 sarà possibile visitare a Maranola di Formia (LT) in Piazza San Luca ‘Nomadi del volo’ mostra installazione del maestro Carmine Cerbone a cura di Claudio Futmani.
L’installazione gode del patrocinio del Parco naturale dei Monti Aurunci.

La mostra

La mostra illustra, attraverso l’esposizione di quadri e sculture tridimensionali rappresentanti “i gabbiani”, un tema quanto mai attuale che è quello della migrazione.
“Oggi, oltre agli uccelli, sono gli uomini a migrare – dichiara Cerbone -, e per questo li ho paragonati ai gabbiani che ho ritenuti e scelti quali simboli di libertà, viaggio, fantasia, incognita e avventura. Gli stessi gabbiani vengono osservati in questo loro lungo e lento ‘viaggio di migrazione’ che appare così simile a quello dell’essere umano, alla ricerca infinita di una terra dove stabilirsi o ,al contrario, riprendere il viaggio con tanti sogni nella mente e grandi speranze nel cuore. Un ‘viaggio-disagio’ vissuto tra la quotidiana indifferenza della gente.
Cristina De Caldas Brito – scrittrice brasiliana – così citava: Siamo tutti migranti…. Ogni migrazione esteriore a poco a poco diventa anche interiore…”



GLI OLI PONTINI SBARCANO A PIU’ LIBRI PIU’ LIBERI

La degustazione, in programma venerdì alle 13.30, sarà guidata da Luigi Centauri,capo panel e presidente del Capol

Nell’ambito della rassegna “Il territorio racconta i sapori del Lazio” che la Regione Lazio ha organizzato all’interno di “Più libri più liberi”, la Fiera nazionale della piccole e media editoria in programma a Roma, presso la Nuvola, dal 4 all’8 dicembre, venerdì prossimo, il Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole di Latin) terrà, alle 13.30 presso lo stand della stessa Regione Lazio un incontro in cui, oltre a parlare degli “Oliveti delle colline pontine: un’antica coltura a difesa dell’ambiente e della salute”, è prevista “La degustazione dell’olio extravergine di oliva monocultivar itrana”, guidata da Luigi Centauri, capo panel e presidente dello stesso Capol. Mentre a illustrare l’olivicoltura dell’Agro Pontino saranno Marisa Pietrosanti e Alessandro Rossi.

La produzione

In provincia di Latina, la coltivazione delle olive della varietà itrana si estende su una superficie complessiva di 9.500 ettari, pari al 76% della superficie olivicola del territorio (da Castelforte a Rocca Massima), interessando la zona collinare dei Monti Ausoni, Monti Lepini e Monti Aurunci. Da sempre il Capo, al concorso provinciale “L’olio delle Colline”, dedica una sezione ai “Paesaggi dell’Extravergine e Buona Pratica Agricola” e il premio “Custode delle Colline” è rivolto alle aziende olivicole che operano rispettando i requisiti agro- ambientali. Con tale premio gli organizzatori puntano a cogliere il legame profondo tra produzione, cultura e paesaggio dell’ulivo, indirizzando l’attenzione e lo sguardo
sulle esperienze e le differenze legate al territorio e ai differenti metodi di coltivazione. Circa la degustazione guidata degli oli, oltre a far conoscere le loro caratteristiche organolettiche punta anche a formare gli stessi consumatori.

“L’itrana – ricorda Centauri – è una varietà a maturazione scalare e tardiva; il periodo migliore per la  raccolta va da  fine ottobre a gennaio. Quando le olive vengono raccolte precocemente, ossia non ancora completamente mature, donano un olio dalle caratteristiche pregevoli che può essere apprezzato sia dagli esperti che dai consumatori. Al naso, spicca un sentore di pomodoro verde molto accentuato, accompagnato da un livello medio-alto di profumi; alla bocca. il sentore è ancora evidente e si accompagna a note di amaro e piccanti decise, ma mai troppo pronunciate. Segno questo – precisa il presidente del Capol – che la concentrazione di polifenoli è importante, ma non tale da comprometterne l’uso in cucina. Quando si valuta un olio, quando se ne sceglie uno per la cucina, bisogna cercare un compromesso tra le qualità salutistiche e quelle organolettiche”.




La raccolta delle olive e la produzione degli oli in Agro Pontino 

Secondo il Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole di Latina), quest’anno, la raccolta delle olive, farà registrare un calo del 60% rispetto alla media annuale (250 mila quintali).

In pratica, come accadde due anni fa, si raccoglieranno poco più di 100 mila quintali, di cui 30 mila verranno destinati alla produzione di olive da tavola (Gaeta Dop e Itrana bianca) e il resto verrà molito. Ma gli oli (13 mila e 300 quintali) che verranno ricavati raggiungeranno una qualità superiore a quella dell’anno passato: saranno ricchi di polifenoli, antiossidanti naturali,  e così l’equilibrio  tra l’amaro e il piccante sarà perfetto.

 “A provocare questo ennesimo calo – spiega l’agronomo Alberto Bono, vicepresidente del Capol – sono stati i cambiamenti climatici degli ultimi anni.  L’olivicoltura locale, grazie alle condizioni di clima asciutto e soleggiato dei mesi da febbraio ad aprile, nonché da una generalizzata e abbondante fioritura – ha precisato l –   faceva presagire una buona annata. Purtroppo però le allegagioni non sono state buone a causa di fattori ambientali e fitopatologici, da indagare con attenzione. È stata riscontrata una maggiore incidenza dell’occhio di pavone che in alcuni casi ha provocato il disseccamento delle mignole e della cercosporiosi che ha provocato l’ingiallimento delle foglie con la conseguente caduta delle stesse. Tali cause hanno compromesso la produzione in particolar modo per la nostra varietà Itrana più suscettibile a tali patologie”.

“A fine giugno poi – ha ricordato Centauri, presidente del Capol  –  il caldo eccessivo ha provocato una cascola delle piccole olive dove c’è stata la fioritura tardiva. Il forte caldo estivo, al di sopra delle medie stagionali, anche se ha ridotto notevolmente l’attacco della mosca olearia, ha causato un raggrinzimento delle olive con la conseguente cascola specie nelle aree più siccitose della provincia. La nostra varietà Itrana, inoltre, sta risentendo notevolmente dell’aumento delle temperature medie annuali che non consentono di raggiungere un adeguato fabbisogno in freddo necessario per la differenziazione delle gemme a fiore e per la fertilità del polline e degli ovari”.

Circa il calo della raccolta, Centauri  chiede di fare attenzione  alle sue conseguenze: “Le mancate produzioni di questi ultimi anni stanno provocando in alcune zone delle nostre colline la presenza di oliveti abbandonati e trascurati. Il recupero di queste zone deve diventare una delle priorità, sia per la valorizzazione idrogeologica e paesaggistica del territorio sia per la richiesta in continuo aumento da parte dei consumatori di olio extra vergine d’oliva di qualità. Occorre adottare soluzioni adeguate poiché l’abbandono potrebbe interessare numerosi oliveti (in dieci anni nel Lazio il numero delle aziende olivicole è sceso del 39%, censimento 2020) con conseguenze negative non solo sotto l’aspetto economico e occupazionale, ma anche sotto l’aspetto idrogeologico e ambientale. Circa l’aspetto economico, da ricordare che nell’Agro Pontino il settore è caratterizzato da due prodotti di alta qualità: l’olio Dop Coline Pontine e l’oliva da mensa Gaeta Dop”.




ALLA SCOPERTA DELLE ZUPPE DEL TERRITORIO

Realizzata da Roberto Campagna su incarico della Compagnia dei Lepini, verrà presentata sabato prossimo a Priverno, presso l’Auditorium Santa Chiara

 

A unire la cucina dei Monti Lepini e dell’Agro Pontino, comprese le isole, sono le zuppe. Zuppe a cui la Compagnia dei Lepini ha dedicato una ricerca nell’ambito del progetto sostenuto dalla Regione Lazio per le biblioteche, i musei e gli archivi:  “Res Rustica. Agricoltura dei Monti Lepini nel Tempo. Valorizziamo il Passato, Coltiviamo il Futuro”. Realizzata da Roberto Campagna, giornalista e scrittore,  la ricerca verrà presentata sabato prossimo alle 17  presso l’Auditorium Santa Chiara di Priverno.  Oltre all’autore, interverranno: Quirino Brigati, presidente della Compagnia dei Lepini; Alessandro Di Norma, giornalista, autore delle foto che illustrano il libro; Roberto Perticaroli, responsabile dello Slow Food Travel Monti Lepini; Luigi Centauri, presidente del Capol (Centro assaggiatori produzioni olivicole di Latina). Sono diciotto le zuppe “principali” descritte; altre vengono citate o raccontate. Da precisare che in alcuni casi non si tratta di vere e proprie zuppe, ma come recita lo stesso titolo del libro: “Se non è zuppa, è pan bagnato”.

“Tale pubblicazione – ha scritto nella presentazione della ricerca Quirino Briganti, presidente dalla Compagnia dei Lepini – è unica nel suo genere perché analizza usi e costumi, storie ed aneddoti che tratteggiano uno spaccato di vita perduta nei secoli ma che riemerge in sapienti pietanze e in sapori d’altri tempi. Per parafrasare l’autore, il cibo è ricordo e quando mangiamo pietanze così peculiari degustiamo anche le storie che portano dentro”.

Le zuppe sono nate contro lo spreco, considerato in passato un vero e proprio orrore. Sono nate per non buttare via il pane raffermo. Ma anche per meglio sfruttare un alimento. Per esempio, la “bazzoffia” fu creata per utilizzare la “carciofella”, una via di mezzo tra il “cimarolo” e il carciofino. In pratica, non essendo possibile né cucinarla nei tradizionali modi perché non è più un carciofo né conservarla come avviene per carciofini, venne impiegata nella preparazione di questa zuppa, le cui origini sono contese da Sezze e Priverno. E tale contesa, così come altre dispute, caratterizza la storia di questi due paesi dei Monti Lepini. Se questa è una rivendicazione fatta da ambo le parti solo a parole, in quella fra la stessa Sezze e Roccagorga sulla “arrapagacornuti” o “rappracornuti” ci sono i fatti a parlare. E i fatti farebbero pendere la bilancia dalla parte di Roccagorga perché in passato, e per molti anni, i suoi abitanti hanno organizzato la “Sfilata dei cornuti” in cui venivano festeggiati i mariti traditi. E questa zuppa prende proprio il nome dal modo in cui questi mariti venivano “rabboniti”, “placati” dalle mogli. La zuppa di lenticchie di Ventotene invece è legata, per certi versi, al confinato politico. Probabilmente Ernesto Rossi, Eugenio Colorni e Altiero Spinelli festeggiarono il progetto del Movimento Federalista Europeo con una bella mangiata di tale zuppa. Mentre la zuppa di pesce custodisce un passato di miseria: a Terracina le massaie, quando il pescato, per un motivo o per un altro, scarseggiava, la preparavano con i sassolini che raccoglievano lungo la spiaggia. Infine la “panada friulana” e la zuppa di fagioli “alla veneta” testimoniano l’arrivo in Agro Pontino delle popolazioni dell’Altitalia ai tempi della Bonifica. Per ognuna delle diciotto zuppe, oltre a essere state abbinate a un vino del territorio, perlopiù ottenuto con uve di vitigni autoctoni, viene indicato l’olio con cui arricchirla a crudo. Gli oli scelti sono quasi tutti prodotti con olive della cultivar “itrana”, tipica dell’Agro Pontino. Oli dal fruttato medio-intenso, dal tipico sentore di pomodoro verde, con un equilibrio al gusto tra l’amaro e il piccante




Terzo appuntamento della 25esima stagione del Latina Jazz Club Luciano Marinelli che per sabato 9 novembre propone il “FLAVIO BOLTRO 4tet”

Circolo Cittadino di Latina

sabato 9 novembre ore 21.00

FLAVIO BOLTRO 4tet

Flavio Boltro: tromba
Daniele Gorgone: pianoforte
Enrico Mianulli: contrabbasso
Pietro Iodice: batteria

 

Insieme al bravissimo Flavio Boltro alla tromba si esibiranno gli altrettanto bravi Daniele Gorgone al pianoforte, Enrico Mianulli al contrabbasso e Pietro Iodice alla batteria.

Prima del concerto il Latina Jazz club offrirà un aperitivo accompagnato dai vini offerti dalla cantina Villa Gianna.

Si ricorda che i prossimi due appuntamenti saranno:

sabato 30 novembre – PIERLUIGI BALDUCCI ENSEMBLE

sabato 4 dicembre – ELIO TATTI MEETS ROSSANNA CASALE

 

BIGLIETTI

  • Intero € 15 (€ 20 intero concerto 14.12 “Elio Tatti meets Rossana Casale”)
  • Ridotto* € 10 (€ 15 ridotto concerto 14.12 “Elio Tatti meets Rossana Casale”) *riduzioni per i soci Latina Jazz Club, under 25, studenti del Conservatorio e del Liceo Musicale

Per info e prenotazioni:

. / 338.7961980

info.ltjazzclublucianomarinelli@gmail.com

Sarà possibile inoltre l’acquisto dei biglietti presso il botteghino del Circolo Cittadino che sarà aperto la sera dello spettacolo, dalle 19.00 in poi




MAENZA, IL READING DEI RACCONTI DI ROBERTO CAMPAGNA

 

L’incontro, in programma sabato pomeriggio alle 18.30, si terrà presso la Pizzeria “Nonna Orgilla”   

 

Nell’ambito della “Festa della caldarrosta e dell’olio d’oliva”, i giovani di Maenza leggeranno sabato pomeriggio, alle 18.30, presso la Pizzeria “Nonna Orgilla”, i racconti del libro “Il sapore dei ricordi” di Roberto Campagna.

L’incontro sarà presentato e moderato dallo storico Alessandro Pucci.

“Un racconto – ha affermato Pucci – tita l’altro come le nostre ‘cirase’, la rinomate ciliegie maenzane. Si tratta di un libro in cui Campagna dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, tutte le sue doti narrative. Il suo è un linguaggio alla portata di tutti, colloquiale, che cattura il lettore. Leggere questi racconti è anche un modo per riscoprire l’identità culturale del comprensorio lepino sul cui territorio diversi di tali racconti sono stati ambientati. Non solo, ma il libro contribuisce anche al marketing territoriale”.

Il libro

Tredici i racconti, il cui protagonista è sempre Flavio, che in pratica funge da filo conduttore tra passato e presente, tra realtà e nostalgia. È un libro che si nutre della tradizione della letteratura popolare e del racconto orale, dove Campagna mescola abilmente elementi pseudo-autobiografici con la sua inconfondibile voce narrativa. Flavio, il riflesso nostalgico dell’autore stesso, rivive attraverso gli occhi di Campagna luoghi, sapori e atmosfere che potrebbero essere altrimenti dimenticati o destinati a scomparire. I ricordi che permeano le pagine di questo libro sono evocati da odori e gusti sepolti nel tempo, e l’autore li trasmette con una verve narrativa frizzante e ironica. Campagna impasta le sue storie, usando lo stesso timbro scanzonato di un moderno Balzac e lo fa trasportando il lettore nel suo mondo di nostalgiche disillusioni politiche, di scorribande canagliesche, di scherzi e alambicchi giovanili, di ripicche e fughe e amorazzi scollacciati. Leggendo dunque il libro non si può non pensare a una tenerezza antica – ma come fa la tenerezza a non essere anche gioia rabbiosa per un tempo ormai perduto? – e soprattutto a una operazione di recupero sociale e culturale, a un “amarcord” che vuole farsi scatola magica, scrigno di ricordi, perché il vero miracolo dell’uomo è sapere di appartenere a un luogo e di portarselo sempre dentro. “Il sapore dei ricordi – sottolinea Pucci – non è solo una raccolta di storie: è un viaggio nella memoria di un autore che sa dipingere con le parole, mescolando ricordi personali con una finzione che brilla per la sua autenticità. È un libro che incanta e sorprende, lasciando un retrogusto persistente di emozioni e riflessioni sulla fugacità del tempo e sul potere immortale dei ricordi”.

La festa

Circa la “Festa della caldarrosta e dell’olio d’oliva”, si terrà a Piazza Santa Reparata a partire dalle 16 di sabato. In programma: degustazione di olio Evo, piatti preparati con le castagne e spettacolo musicale.




Si alza il sipario sulla 25esima stagione del Latina Jazz Club Luciano Marinelli: dal 28 settembre 2024 si avvicenderanno dieci appuntamenti con artisti di livello nazionale e internazionale.

Circolo Cittadino di Latina

sabato 28 settembre ore 21.00

STICKY BONES

Mama Ines: voce
Emiliano Federici: pianoforte
Floriano Andolfo: chitarra, banjo
Maurizio Capuano: contrabbasso, tuba
Frank Marsigliese: cornetta
Phil Marino: clarinetto

 

Già fissate le prime 5 serate, che si terranno tutte di sabato alle 21 al Circolo Cittadino in Piazza del Popolo a Latina:

28 settembre – STICKY BONES

19 ottobre – MAX IONATA & HAMMOND GROOVERS

9 novembre – FLAVIO BOLTRO QUARTET

30 novembre – PIERLUIGI BALDUCCI ENSEMBLE

14 dicembre – ELIO TATTI MEETS ROSSANNA CASALE

 

Si inizia sabato 28 settembre alle 21, al Circolo Cittadino di Latina, con gli STICKY BONES.

Con:

Mama Ines: voce
Emiliano Federici: pianoforte
Floriano Andolfo: chitarra, banjo
Maurizio Capuano: contrabbasso, tuba
Frank Marsigliese: cornetta
Phil Marino: clarinetto

Prima del concerto sarà offerto un aperitivo con degustazione di vini di Villa Gianna.

STICKY BONES

Una fotografia in bianco e nero della musica americana delle radici, quando il jazz stava nascendo e le sue forme erano ancora arcaiche. È la mission degli Sticky Bones, band italianissima che rievoca una fase storica imprescindibile che merita di essere conosciuta meglio, anche perché conserva, ad un secolo di distanza, una invidiabile freschezza.

Gli Sticky Bones hanno esordito nel programma di Umbria Jazz nel 2016, ma erano stati in precedenza a Perugia come artisti di strada.

Sono una band ovviamente acustica e con una formazione molto flessibile, capace di adattarsi ad ambienti e situazioni diverse. Quello che non cambia è lo spirito, rivolto a celebrare le origini della musica che avrebbe caratterizzato il suo secolo ed influenzato praticamente tutti i generi, colti e popolari, in ogni angolo del pianeta. Una musica che ha molti nomi: early jazz, classic blues, American roots, hokum songs, barrelhouse, stomps, stride, boogie woogie, vaudeville.

Sono tutti stili a cui gli Sticky Bones si ispirano e che ne caratterizzano il sound. Un suono “sporco”, ruvido, lo stesso che si poteva sentire a tarda notte fuori nelle barrelhouse, nei bordelli, nei juke joint o negli spettacoli di vaudeville durante gli anni ‘20 e ‘30. Il loro disco “Goofer Dust Swing – The Barrelhouse Songs” ne rappresenta un buon documento, come pure “Whoop It up!”, l’ultimo lavoro che va da King Oliver a Clarence Williams a Fats Waller.

 

BIGLIETTI E ABBONAMENTI PER LA 25esima stagione Latina Jazz Club Luciano Marinelli

 

BIGLIETTI

  • Intero € 15 (€ 20 intero concerti 28.09 “Sticky Bones” e 14.12 “Elio Tatti meets Rossana Casale”)
  • Ridotto* € 10 (€ 15 ridotto concerti 28.09 “Sticky Bones” e 14.12 “Elio Tatti meets Rossana Casale”) *riduzioni per i soci Latina Jazz Club, under 25, studenti del Conservatorio e del Liceo Musicale

 

ABBONAMENTI

  • Abbonamento per la prima parte della stagione (5 concerti)

75 euro intero

60 euro i ridotti (per i soci Latina Jazz Club, under 25, studenti del Conservatorio e del Liceo Musicale)

  • Abbonamento per l’intera stagione (10 concerti)

140 euro intero

110 euro ridotto (per i soci Latina Jazz Club, under 25, studenti del Conservatorio e del Liceo Musicale)

 

DIVENTA SOCIO LJC (LATINA JAZZ CLUB)

Coloro che intendono appoggiare le iniziative del LJC potranno associarsi con le seguenti modalità: Socio sostenitore LJC: quota associativa annuale € 30

 

I SOCI AVRANNO DIRITTO:

  • acquisto di n.1 abbonamento ridotto e possibilità di scelta del posto (prelazione su posti disponibili);
  • acquisto n.1 biglietto ridotto per ogni singolo concerto della stagione;
    acquisto n.1 biglietto ridotto per eventuali concerti fuoriprogramma;

 

Per info e prenotazioni:

. / 338.7961980

info.ltjazzclublucianomarinelli@gmail.com

 

Sarà possibile inoltre l’acquisto dei biglietti presso il botteghino del Circolo Cittadino che sarà aperto la sera dello spettacolo, dalle 19.00 in poi.




Cybersecurity, GDPR e le sfide sull’intelligenza artificiale

Per l’occasione sarà presentato il volume “Privacy, Data Protection, Cybersecurity e Artificial Intelligence” a cura di Fabio Di Resta

Con il patrocino da parte della Regione Lazio

Nel Convegno del 10 ottobre prossimo organizzato dalla associazione Centro Europeo per la Privacy (EPCE) che si terrà a Roma presso la Regione Lazio, ente che patrocina anche l’evento, con la presenza di regolatori istituzionali dell’Agenzia nazionale per Cybersicurezza (ACN), dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid), del Garante per la protezione dei dati personali si farà il punto sulle sfide nazionali ed europee nella società digitale, sia nell’ambito della protezione dei dati personali e della cybersecurity, con riguardo all’Intelligenza artificiale, sia con riferimento alle minacce e alla crescente disinformazione derivante dal conflitto russo ucraino.

Il contesto internazionale attuale, il cui equilibrio risulta essere particolarmente precario, richiede agli operatori economici e agli enti pubblici ulteriori attenzioni dirette alla protezione delle reti e dei sistemi informativi. Analogamente tali attenzioni devono essere rivolte alla protezione dei dati personali e dei dati particolari che vengono gestiti sia in ambito pubblico che in ambito privato.

In tal senso, gli operatori economici e le pubbliche amministrazioni devono conoscere le diverse tipologie di rischi attuali per prevenirli e gestirli in modo adeguato. Il nostro Paese dovrà gestire non solo sfide derivanti dal contesto geopolitico attuale ma prepararsi alle scadenze imminenti già ad inizio anno 2025 previste dalla Direttiva UE 2022/2555 (c.d. Direttiva NIS 2) e dal suo recepimento nell’ambito della normativa sulla cybersecurity avvenuto tramite il decreto legislativo n. 138 del 4 settembre 2024.

Inoltre, la deflagrazione e l’escalation dei conflitti russo-ucraino ed israelo-palestinese con connessa propaganda ha mostrato come le fake news possano influenzare non solo l’opinione pubblica dei Paesi ma anche la classe dirigente, con impatti anche istituzionali, l’intelligenza artificiale gioca un ruolo importante nell’informazione dei cittadini ed utenti dando origine a nuovi rischi connessi all’impossibilità di distinguere informazioni false da informazioni vere e/o verificate, occorre pertanto intervenire a vari livelli per garantire la democrazia del nostro Paese.

In tale ampio contesto, da alcuni decenni si inserisce l’ambito della protezione dei dati personali, nel nostro Paese ma anche in Europa, nel quale si affrontano questioni legate alla sicurezza del trattamento dei dati personali. Le sfide future e le nuove e crescenti minacce, chiedono sempre maggiore attenzione compreso l’obbligo per le aziende e la pubblica amministrazione di scegliere, selezionare e monitorare i fornitori di tecnologia affinché gli stessi garantiscano al contempo sicurezza e conformità normativa. Questa attività di selezione dei fornitori di tecnologia, è fondamentale per il raggiungimento del risultato, richiedono alle organizzazioni di essere efficienti e di acquisire nuove competenze digitali e legali, sia in ambito di protezione dei dati, sia soprattutto in ambito di cybersecurity, ma anche in ambito dell’Intelligenza Artificiale (IA).

Come è noto, serve al nostro Paese una strategia di medio e lungo periodo, ma occorre anche operare immediatamente per prevenire e gestire gli incidenti di sicurezza evitando in tal modo la compromissione delle funzioni essenziali del nostro Paese.

Purtroppo, la diffusione esponenziale di ransomware nel nostro Paese in questi ultimi anni ci pone di fronte a scelte di governance pubblica tempestive ed efficaci.

Strettamente connesso a tali questioni urgenti vi è il tema di grande attualità relativo allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale (IA) che costituisce secondo molti versi una rivoluzione con nuovi benefici e nuovi rischi che necessitano di essere gestiti in modo proattivo.

L’IA nel settore della cybersecurity ha potenzialità enormi, sia per difendere le pubbliche amministrazioni e le imprese da numerosi attacchi di criminalità informatica che si realizzano ogni giorno, sia per i criminali informatici che, abbattendo costi e i tempi degli attacchi, concretizzano sempre più azioni efficaci e in modo massivo.

L’evento organizzato da EPCE sarà l’occasione per fare chiarezza sugli adempimenti e sulle imminenti scadenze, nonchè sulle questioni sopra descritte in presenza di relatori istituzionali ed esperti del settore, sarà pertanto rivolto ad enti pubblici e al settore privato, imprese e liberi professionisti.

 

Per info su orari e programma:

https://www.europeanprivacycentre.eu/it/cybersecurity-gdpr-e-le-sfide-sullintellingenza-artificiale-10-ottobre-2024/

 




Una domenica con “IL SAPORE DEI RICORDI’ alla Secolare Fiera di San Michele di Sermoneta

Ogni racconto gira intorno a un piatto o a un prodotto tipico, il cui sapore è impresso nella memoria

Domenica 29 settembre ore 16:30 nello stand Convegni – Libri in Fiera

 

Domenica pomeriggio, “Libri in Fiera”, la rassegna letteraria sulle tradizioni del territorio diretta da Mauro Nasi all’interno della Secolare Fiera di San Michele di Sermoneta, proporrà la première del nuovo libro del giornalista e sociologo Roberto Campagna: “Il sapore dei ricordi” (Edizioni del Roveto).

Il libro

Tredici racconti il cui protagonista è sempre Flavio: per questo la raccolta di Campagna potrebbe essere considerata un romanzo e i singoli racconti i suoi capitoli. Ma differenza del romanzo, che ha una trama orizzontale, quella del racconto è verticale, va diritta alla meta, senza altre divagazioni letterarie.

 

Ogni racconto gira intorno a un piatto o a un prodotto tipico, il cui sapore è impresso nella memoria di Flavio. La letteratura popolare e in particolar modo il racconto orale, in questo libro, si coniugano insieme in uno squisito pamphlet di ricordi pseudo autobiografici.

Lo scrittore

Campagna è un vero scrittore “popolare”, se con popolare si intende il lascito che la memoria imprime nella tradizione del saper narrare, con ironia e arguzia, episodi in grado di sintetizzare una comunità e le proprie tradizioni, i sapori tipici e trasformarli in emozioni viventi, immortali.

 

I luoghi dei racconti di Campagna sono per lo più paesi dell’Agro Pontino, che tracciano l’anima e cristallizzano i ricordi, tra favola e cruda realtà, come ne “La strada” di Federico Fellini.

Negli occhi di Flavio, il protagonista, l’autore ripercorre luoghi, fatti e sapori passati, forse scomparsi o in via di sparizione, ma indelebili nel suo palato. I ricordi sono fatti di odori e gusti sopiti nel tempo e Campagna, con la sua verve narrativa frizzante e ironica – l’autore ha la capacità di scrivere una lingua corrente, colloquiale, senza risultare volgare – impasta le sue storie, usando lo stesso timbro scanzonato di un Balzac e lo fa trasportando il lettore nel suo mondo di nostalgiche disillusioni politiche, di scorribande canagliesche, di scherzi e alambicchi giovanili, di ripicche e fughe e amorazzi scollacciati.

Una tenerezza antica e soprattutto un’operazione di recupero sociale e culturale, un “amarcord” che vuole farsi scrigno di ricordi, perché il vero miracolo dell’uomo è sapere di appartenere ad un luogo e di portarselo sempre dentro.

Quando e dove

Domenica, alle 16:30 nello Stand Convegni – Libri in Fiera, oltre all’autore, interverranno Alessandro Pucci, storico; Claudio Marrucci, poeta e scrittore; Enzo Mercuri, già direttore scolastico; Quirino Briganti, presidente Compagnia dei Lepini. Modera Mauro Nasi, giornalista; letture a cura di Maria Borgese, attrice e danzatrice.




Si alza il sipario sulla 25esima stagione del Latina Jazz Club Luciano Marinelli: dal 28 settembre 2024 si avvicenderanno dieci appuntamenti con artisti di livello nazionale e internazionale.

Il programma

Già fissate le prime 5 serate, che si terranno tutte di sabato alle 21 al Circolo Cittadino in Piazza del Popolo a Latina:

28 settembre – STICKY BONES

19 ottobre – MAX IONATA & HAMMOND GROOVERS

9 novembre – FLAVIO BOLTRO QUARTET

30 novembre – PIERLUIGI BALDUCCI ENSEMBLE

14 dicembre – ELIO TATTI MEETS ROSSANNA CASALE

La Prima data

Si inizia sabato 28 settembre alle 21, al Circolo Cittadino di Latina, con gli STICKY BONES.

Con:

Mama Ines: voce
Emiliano Federici: pianoforte
Floriano Andolfo: chitarra, banjo
Maurizio Capuano: contrabbasso, tuba
Frank Marsigliese: cornetta
Phil Marino: clarinetto

 

STICKY BONES

Una fotografia in bianco e nero della musica americana delle radici, quando il jazz stava nascendo e le sue forme erano ancora arcaiche. È la mission degli Sticky Bones, band italianissima che rievoca una fase storica imprescindibile che merita di essere conosciuta meglio, anche perché conserva, ad un secolo di distanza, una invidiabile freschezza.

Gli Sticky Bones hanno esordito nel programma di Umbria Jazz nel 2016, ma erano stati in precedenza a Perugia come artisti di strada.

Sono una band ovviamente acustica e con una formazione molto flessibile, capace di adattarsi ad ambienti e situazioni diverse. Quello che non cambia è lo spirito, rivolto a celebrare le origini della musica che avrebbe caratterizzato il suo secolo ed influenzato praticamente tutti i generi, colti e popolari, in ogni angolo del pianeta. Una musica che ha molti nomi: early jazz, classic blues, American roots, hokum songs, barrelhouse, stomps, stride, boogie woogie, vaudeville.

Sono tutti stili a cui gli Sticky Bones si ispirano e che ne caratterizzano il sound. Un suono “sporco”, ruvido, lo stesso che si poteva sentire a tarda notte fuori nelle barrelhouse, nei bordelli, nei juke joint o negli spettacoli di vaudeville durante gli anni ‘20 e ‘30. Il loro disco “Goofer Dust Swing – The Barrelhouse Songs” ne rappresenta un buon documento, come pure “Whoop It up!”, l’ultimo lavoro che va da King Oliver a Clarence Williams a Fats Waller.

 

BIGLIETTI E ABBONAMENTI PER LA 25esima stagione Latina Jazz Club Luciano Marinelli

 

BIGLIETTI

  • Intero € 15 (€ 20 intero concerti 28.09 “Sticky Bones” e 14.12 “Elio Tatti meets Rossana Casale”)
  • Ridotto* € 10 (€ 15 ridotto concerti 28.09 “Sticky Bones” e 14.12 “Elio Tatti meets Rossana Casale”) *riduzioni per i soci Latina Jazz Club, under 25, studenti del Conservatorio e del Liceo Musicale

 

ABBONAMENTI

  • Abbonamento per la prima parte della stagione (5 concerti)

75 euro intero

60 euro i ridotti (per i soci Latina Jazz Club, under 25, studenti del Conservatorio e del Liceo Musicale)

  • Abbonamento per l’intera stagione (10 concerti)

140 euro intero

110 euro ridotto (per i soci Latina Jazz Club, under 25, studenti del Conservatorio e del Liceo Musicale)

 

DIVENTA SOCIO LJC (LATINA JAZZ CLUB)

Coloro che intendono appoggiare le iniziative del LJC potranno associarsi con le seguenti modalità: Socio sostenitore LJCquota associativa annuale € 30

 

I SOCI AVRANNO DIRITTO:

  • acquisto di n.1 abbonamento ridotto e possibilità di scelta del posto (prelazione su posti disponibili);
  • acquisto n.1 biglietto ridotto per ogni singolo concerto della stagione;
    acquisto n.1 biglietto ridotto per eventuali concerti fuoriprogramma;

 

Per info e prenotazioni:

. / 338.7961980

info.ltjazzclublucianomarinelli@gmail.com

 

Sarà possibile inoltre l’acquisto dei biglietti presso il botteghino del Circolo Cittadino che sarà aperto la sera dello spettacolo, dalle 19.00 in poi.