Rubato il furgone della CROCE ROSSA DI POMEZIA

Questa mattina alle 7:00 cinque dei nostri si sono recati in sede per svolgere l’attività di Prevenzione presso la Farmacia Comunale di Torvajanica. Purtroppo hanno trovato una brutta sorpresa…il nostro Fiat Ducato (bianco con Emblema targato CRIA072)… la nostra ‘puzzola’, come teneramente veniva soprannominato da alcuni Volontari, È STATO RUBATO. In questi anni, nonostante fosse malconcio, ci ha permesso di svolgere tante iniziative a favore del vulnerabile. Anche oggi nonostante l’accaduto la nostra opera non si è fermata, con la tristezza nel cuore ma il sorriso sul viso, abbiamo comunque svolto la nostra attività di Prevenzione e 32 cittadini hanno potuto usufruirne gratuitamente.

Quel clic che, fino ad oggi, vi chiedevamo di fare per sostituire la nostra puzzola oggi è diventato necessario per permetterci di continuare a fare attività acquistando un mezzo nuovo.

La Croce Rossa di Pomezia ha bisogno di tutti voi!

Vi ricordiamo le modalità di voto per l’iniziativa “Clic Solidale” di CARREFOUR

Andate sul sito http://clicsolidale.carrefour.it/home e registratevi fornendo nome, cognome, una vostra mail ed una password che utilizzerete per accedere all’iniziativa.

Vi arriverà una mail di conferma registrazione su cui  dovrete cliccare per attivare la vostra utenza

Poi tornate su http://clicsolidale.carrefour.it/home , effettuate il login e poi cercate:

Regione Lazio
Comune Frascati

troverete il nostro progetto  CRI POMEZIA Emporio Solidale ….  e quindi VOTATE!!

GRAZIE A TUTTI




Clic Solidale – CRI Pomezia per l’ “Emporio della Solidarietà”

Clic Solidale

Per sostenere il progetto della Croce Rossa di Pomezia per l’Emporio Solidale, vai su http://clicsolidale.carrefour.it/project/15

registrati e dopo bastano 3 click 
Regione Lazio
Comune Frascati
e vota il progetto Emporio Solidale…
un click al giorno fino al 5 Giugno per una giusta causa!!!



Il Progetto

La Fondazione Carrefour sostiene i progetti delle ONLUS presenti sul territorio. Ogni punto vendita adotta un progetto di un’organizzazione no profit locale, sul tema dell’alimentazione e della nutrizione. I 20 progetti più votati riceveranno dalla Fondazione Carrefour un contributo economico.

Il Comitato Locale di Pomezia ha partecipato all’iniziativa proposta da Carrefour col Progetto “Emporio della Solidarietà”. Il progetto “Emporio della Solidarietà” nasce per offrire sostegno alle famiglie ed alle persone in difficoltà economica e disagio sociale che vivono nel territorio di Pomezia. L’Emporio della Solidarietà, con l’intento di restituire dignità alle persone in difficoltà e con la promessa di avere a cuore, condividere e alleviare le loro problematiche quotidiane, offre loro la possibilità di scegliere i prodotti di prima necessità di cui maggiormente hanno bisogno dal rifornimento di un piccolo supermercato, dedicato alle loro più urgenti e personali necessità.

Il contributo richiesto dal Comitato Locale della C.R.I. di Pomezia alla Fondazione Carrefour è destinato all’acquisto di un furgone per alla raccolta di alimenti che devono pervenire all’emporio solidale.




Conoscere lo stress per saperlo gestire

La Primavera per molti di noi, è un periodo faticoso. Ci sentiamo appesantiti dai mille impegni portati avanti durante l’inverno e dai cambiamenti climatici che minano la nostra salute fisica. E anche il periodo dei buoni propositi: in particolar modo ci auguriamo di non arrivare più a maggio sopraffatti da una stanchezza cronica che ci fa affrontare male gli impegni quotidiani. Mille pensieri che si affollano nella mente, e tante cose da fare!

…Ma non sono gli eventi esterni, per quanto frenetici o spiacevoli, a determinare lo stato di stress, bensì quel qualcosa che è dentro di noi!

 

Lo stress è infatti una domanda rivolta alle capacità adattive della mente e del corpo e quando le nostre energie psicologiche e/o fisiche si esauriscono, e le nostre capacità di prestazione si indeboliscono, proviamo un senso di inutilità e di vuoto, di perdita degli scopi e delle speranze e abbiamo l’impressione che gli obiettivi siano irraggiungibili.

In termini pratici qualsiasi persona sotto stress, deve prima di tutto considerare l’ambiente ed identificare la domanda per vedere se è suscettibile di qualche modificazione e, secondariamente, deve fermarsi ad ascoltare se stessa per vedere se le proprie reazioni alla domanda possono essere modificate, incrementando le capacità ed utilizzando al meglio quelle già esistenti.

Lo stress non è dovuto solo ad un carico eccessivo di impegni (iperstress), come molti credono, ma anche da un ipostress.

L’equilibrio desiderabile, all’interno di ciascuno individuo, è tra la forza della domanda e la capacità di rispondere.

Se la domanda è molto al di sotto delle capacità, ci potremmo sentire annoiati e ipo-stimolati (con vari problemi psicologici e fisici altrettanto dannosi di quelli prodotti dallo stress eccessivo). Se invece la domanda è molto al di sopra delle capacità, ci potremmo sentire troppo pressati ed eventualmente sopraffatti.

 

E’ quindi necessario contrastare lo stress imparando a gestire e ridurre il carico di tensione che ognuno di noi si porta …..cosa non sempre facile ma possibile!

Consapevolizzare alcune delle nostre modalità è il primo passo verso un buon equilibrio psico-fisico.

 

Dott.ssa Manuela Nicotra

cell 3929152278

nicotramanuela@interfree.it




La pazza gioia

Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi

Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi

Il dramma della follia senza i particolari in cronaca

Una mamma con il suo bambino piccolo affacciata ad un dirupo, che guarda un mare blu cobalto. Un treno che passa proprio lì vicino. Non è un’immagine serena e poetica, ma è l’inizio di un dramma, perché si ha la chiara sensazione che qualcosa stia per accadere. E quello che accadrà percorrerà in lungo e in largo tutta la storia. Inizia così il dodicesimo film di Paolo Virzì, “La pazza gioia” un’opera coraggiosa, che scava dentro un percorso intimo ed umano che è ormai il “capitale” narrativo del regista livornese, che abbandonata da tempo la commedia sociale è ormai un fine narratore di drammi sociali, un poco infarciti di commedia.

Beatrice Morandini è una splendida donna in continua lotta con la sua schizofrenia, millanta ma non troppo conoscenze con “il Presidente” e tratta i pazienti di una casa famiglia per psicolabili dove anch’essa è ricoverata come fosse la sua servitù. In questo bel casale adibito ad ospedale psichiatrico immerso nel Chianti irrompe la disperazione di Donatella, scheletrica, sofferente e vilipesa dalla vita, con cui Beatrice intreccerà un’amicizia complice e solidale. Beatrice è lucida nella sua pazzia, combina guai per il gusto di farlo e trascina in uno sprazzo di vitalità la povera Donatella, che invece i suoi mostri della mente sono tutti giustificati dalla vita e dalle crudeltà che ha subito nei suoi pochi anni.

Un legame spregiudicato e opposto, due poli sono Beatrice e Donatella che si attraggono nella follia, sconsiderate per motivi opposti, malate soprattutto di solitudine.

Un film bello, toccante ed intimo, scritto a quattro mani con Francesca Archibugi e che eredita dalla stessa Archibugi qualche imperfezione narrativa che però non inficia un racconto che cattura e non lascia più, anche dopo i titoli di coda.

Tanti gli omaggi al “grande Cinema” voluti anzi ostentati dal regista toscano e che trasudano amore per il mestiere; richiami a “Qualcuno volò sul nido del cuculo” e all’epica coppia “Thelma e Louise” arrivano evidenti, rilanciati soprattutto dalla classe di Valeria Bruni Tedeschi che si erge ad attrice di livello internazionale, ma molti sono anche i richiami al proprio cinema con cui Virzì gioca di rimando, tanto che alcune scene sembrano estrapolate da “Ovosodo” o da “Bacie abbracci” dando un tocco quasi nostalgico ad un lavoro che rimane però maturo e imparagonabile ai suoi primi film per qualità e quantità.

Due protagoniste incantevoli e diverse, diversissime, un abbraccio continuo tra due anime perdute, insieme a Valeria Bruni Tedeschi la bravissima Micaela Ramazzotti a comporre una coppia d’attrici straordinarie che mai si sovrappongono anche per merito dei dialoghi, perfetti a cui forse manca appena appena in qualche passaggio quella sobrietà che avrebbe evitato qualche forzatura di troppo.

Il dramma della follia senza i particolari in cronaca.  Due donne come tante,  come troppe,  a cui la vita per un momento breve ha dato senza misura ma che poi spietatamente ha tolto, lasciandole sole, nude e in compagnia del loro privato dolore.

Mauro Valentini




Truffe artistiche:

Case editrici a pagamento

Grazie ad internet è possibile qualsiasi cosa. Nel mondo artistico la piattaforma virtuale rappresenta un’ulteriore via di accesso per poter vedere realizzato il proprio sogno, che esso riguardi la fotografia, la pittura o la musica. Farsi pubblicità su internet è molto semplice e, in alcuni casi, anche molto efficace; ma in un’epoca ricca di competizione -e purtroppo anche di raccomandazione- non è comunque semplice riuscire ad emergere. Anzi, non lo è per niente. Dopotutto, l’arte ai nostri tempi non viene più valorizzata e i talenti rimangono conosciuti solo ad una nicchia di persone, se hanno successo.

Anche nell’ambito della letteratura vi sono molti ostacoli. Tanti scrittori si mettono alla ricerca di concorsi letterari nella speranza di riuscire ad emergere. Di concorsi ce ne sono davvero molti e di tutti i tipi: nazionali, internazionali, di narrativa, di poesia e anche di fumettistica. Ma ci si può fidare di tutti? Non sempre.

Infatti, vi sono alcune piccole case editrici che promuovono concorsi per cercare di “aiutare” i giovani talenti nella loro carriera artistica. Le pubblicazioni, però, non avvengono gratuitamente. Vengono spesso richiesti soldi per sostenere i costi della pubblicazione o per la pubblicità. Grazie a questi costi lucrano sulle speranze di moltissimi ragazzi, che alla fine non ottengono risultati e rimangono al punto di partenza. Cosa interessa effettivamente a queste case editrici? Vogliono davvero aiutare e valorizzare i nuovi talenti?

Ovviamente non tutte le case editrici lavorano in questo modo ed esistono molti altri metodi per cercare di emergere, tra cui anche l’auto-pubblicazione. Proprio dal momento che su internet è possibile qualsiasi cosa, invito le persone a stare attente ed informarsi bene prima di prendere decisioni al riguardo.




Referendum abrogativo:

E’ giusto mantenere il quorum?

E’ passato poco tempo da quando gli italiani sono stati chiamati alle urne per il referendum sulle trivellazioni, ma in molti hanno deciso di “non rispondere” senza andare a votare. Tra le tante riflessioni che ha aperto l’argomento ne analizzeremo in questo articolo una in particolare: quella riguardante il quorum.

Come è già noto, in Italia per il referendum abrogativo è necessario raggiungere il quorum del 50% degli aventi diritto di voto affinché esso possa essere valido. Esso serve per evitare che una minoranza di elettori possa prendere decisioni per tutta la collettività.

Il referendum è uno dei pochi strumenti democratici di cui la popolazione può usufruire per esprimere direttamente la propria opinione. Può accadere però (come è successo anche il 17 aprile scorso) che quest’ultimo possa essere sabotato da coloro che non sono favorevoli all’abrogazione e, per questo motivo, incentivano le persone a non votare, cosicché non si possa raggiungere la soglia minima di affluenza definita dal quorum. Le speranze dell’abrogazione di una legge si devono,quindi, sommare a quelle del raggiungimento del quorum stesso.

In questi giorni si sta diffondendo on-line la petizione che riguarda proprio l’eliminazione del quorum prevista per i referendum. Sempre più persone si dimostrano favorevoli e sono già state raccolte molte firme. Secondo quest’ultimi, l’abolizione porterebbe ad una maggiore democraticità, evitando ulteriori ed eventuali sabotaggi, e motiverebbe i politici ad esprimere una propria opinione sull’argomento, così da motivare anche la popolazione.




I circhi e lo sfruttamento di animali

Ancora legali nel 2016

Ormai sempre più persone si dichiarano contrarie alle attività circensi che fanno uso di animali per i propri spettacoli. Infatti, la sensibilità nei confronti di questo tema è notevolmente aumentata e attualmente la maggioranza della popolazione (stando ai dati, circa il 63% del popolo italiano) è d’accordo sull’abolizione dello sfruttamento degli animali all’interno dei circhi.

Le condizioni degli animali utilizzati per questo tipo di spettacoli non sono più un mistero da molto tempo. Nei circhi, infatti, essi sono costretti a “vivere” in gabbie strettissime, a volte senza dar loro cibo o acqua e costantemente scossi dai continui viaggi che sono costretti a compiere. Cresciuti in un ambiente completamente diverso da quello naturale, non conoscono che il terrore, la violenza e la paura. I metodi con cui vengono addestrati sono a dir poco terrificanti, costretti a compiere azioni totalmente innaturali solo per un insensato divertimento dell’uomo-padrone. Questi poveri animali riportano i segni, sia fisici che psicologici, del continuo maltrattamento a cui, purtroppo, sono stati abituati. Moltissimi di questi sono, inoltre, in via di estinzione. Tigri, elefanti, leoni, rettili, orsi e animali acquatici sono solo alcune delle specie che vi si trovano più frequentemente.

In Italia le attività circensi che fanno utilizzo di animali vengono riconosciute dalla legge del 18 marzo del 1968, da allora rimasta immutata nonostante il crescente dissenso nel confronti di tali spettacoli. Citando la legge, “lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante. Pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore”. Inoltre, non esiste un registro pubblico che indichi il numero di animali detenuti dai circhi, senza contare che queste attività possono contare su alcuni finanziamenti pubblici erogati dal specifiche strutture del Ministero dei Beni culturali, Spettacolo e Turismo.

Molti Paesi d’Europa hanno vietato lo sfruttamento di animali (anche se alcuni solo parzialmente) da diverso tempo. E’ arrivato il momento che anche in Italia si operi a favore di queste povere vittime, costrette alla subordinazione e ridicolizzate per un semplice “divertimento” dell’uomo. Organizzazioni come la LAV e L’OIPA stanno cercando di eliminare i finanziamenti destinati a tale scopo ed operano per vietare l’impiego di animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti.




In casa Ennova è nato SKILLO!

Nel 21° secolo ormai viviamo a stretto contatto con la tecnologia ed il mondo digitale, che sono parti integranti di molti gesti quotidiani, a casa, a lavoro, nel tempo libero.

Ognuno vive la tecnologia secondo le proprie esigenze, e se è vero che l’era digitale ci ha reso molte cose molto semplici e veloci, non sempre sono effettivamente semplici, ed in questi casi ognuno di noi ha l’amico “esperto”, quello che “ci capisce di tecnologia”, quello che chiami al telefono con il panico nella voce e al quale gridi quasi in lacrime “il PC è morto” o “il telefono è inchiodato”, quello a cui chiedi aiuto perchè, “sicuramente il router è rotto, il wi­fi non mi arriva in camera” o “ho speso 1000 euro di smart di tv ma non si connette corri ti prego”

La tecnologia insomma non è esattamente una strada in discesa, la via digitale può essere la più veloce ma bisogna conoscere le strade da percorrere e non sempre riusciamo a farlo in autonomia, perchè la tecnologia avanza ogni giorno… corre… tutti possiamo diventare esperti, ma c’è sempre una prima volta, il primo smartphone, la prima smart tv, il primo wi­fi…

Per questo Ennova ha pensato ad un servizio di assistenza tecnica dedicato a tutti quelli che vogliono sfruttare al meglio le tecnologie che ci circondano. Un servizio che possa essere di supporto nelle prime configurazioni ma anche successivamente, nelle varie necessità che posso sorgere in seguito, come installare un aggiornamento o configurare un secondo indirizzo e­mail e tanto altro…

e così è nato SKILLO, l’esperto digitale al tuo fianco.

COSA OFFRE SKILLO?

  • Supporto
  • Assistenza
  • Sicurezza
  • Riparazione

COME?

Il servizio Skillo mette a disposizione dell’utente un assistente in grado di guidarlo all’interno del dispositivo (pc, smatphone, tablet, smartTV, console), una supporto che può risolversi tramite contatto telefonico o anche tramite accesso da remoto attraverso gli strumenti innovativi messi in campo da Ennova.

Il genio digitale “vive” all’interno dell’applicazione SKILLO, essenziale nella veste grafica e dalla struttura decisamente intuitiva. Nell’APP troviamo 6 sezioni:

  • Per iniziare
  • Assistenza
  • Riparazione
  • Sicurezza
  • Contatta uno specialista
  • Profilo

L’applicazione SKILLO è disponibile in tutti gli store delle diverse piattaforme mobili

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Sul sito www.skillo.it potete trovare informazioni dettagliate sul servizio e conoscere in anteprima il genio della consulenza digitale con il video di presentazione

https://www.youtube.com/watch?v=­MlShCjqyMg




Rinasce la PRO LOCO POMEZIA, conosciamo meglio questa realtà

A Gennaio di quest’anno è RInata la Pro Loco Città di Pomezia. Abbiamo voluto incontrare, per provare a conoscerli meglio, il Presidente Claudio Mazza ed il vice-presidente Stefano Pozzi in una lunga intervista  in cui ci raccontano lo spirito e le iniziative che sono alla base di questa associazione.

Diamo precedenza al Presidente, chi è Claudio Mazza?

Nato ad Anzio nel 1970, vissuto a Nettuno, Roma, Ostia, Aprilia ed ora sono a Pomezia dal 2005.

C’è stata una fase nella quale volevo andare via… ma poi il destino mi ha fatto incontrare una persona che mi ha spronato a far uscire dal guscio la mia creatività

E vuoi dirci chi è questa persona?

Un sognatore affamato di aggregazione come me, è solo che usiamo mezzi diversi donati da madre natura. Chiunque viene dotato di virtù… il bello sta nello scoprire ciò che devi farne.

Conosciamo il tuo lavoro di artista attraverso le tue Opere, ricordo la splendida Pomona realizzata per il Carnevale pometino e il presepe di sabbia esposto anche alla mostra dei 100 presepi di Roma, da dove arriva l’ispirazione e come nasce la voglia di condividere?

Riuscire a dar vita (ma già è in se) alla materia creando forme più o meno piacevoli è una virtù, questo dono ha un suo perché… quando si crea non è necessario che il risultato sia bello o brutto, l’arte deve assolutamente comunicare nel momento in cui viene osservata, pensieri e parole saranno altamente soggettive e diverse fra loro, ma la cosa più bella sta nel vedere che ciò che tu hai creato porta le persone a parlare e relazionarsi. Ecco il famoso PERCHÉ! Sono sempre più convinto del motto Creare per Socializzare, mai come ora c’è un’ inconsapevole fame di aggregarsi. Siamo troppo abituati ad osservare cose artificiali prive di anima e asciutte di sudore. Nel momento in cui realizzi qualcosa hai sudato per ottenere quel risultato, dentro ogni opera c’è sacrificio, paura, ira… e gioia, questa è l’enorme differenza che dà modo di penetrare le persone cercando di far rinascere un loro soggettivo ed unico pensiero. Per me è sempre una nuova avventura, cerco sempre di essere il maestro di me stesso il che mi rende il cammino più complicato dato che amo essere autodidatta. Grazie a questa mia dote, il Dio destino mi ha fatto conoscere (e ancora continua) molte persone, costoro, pur non sapendolo, sono coinvolte incondizionatamente nelle mie opere. Sembrerò matto ma anche TU….che in questo momento leggi diventi complice e partecipe. Ogni persona, anche con il semplice sguardo, compie quelle micro azioni che formano l’interesse trasformandosi in pura energia per chi crea. Ma di base c’è sempre una semplice relazione fra chi osserva e chi crea, la maggior parte delle volte questa relazione si trasforma in conoscenza per poi diventare amicizia.

Come Nasce l’idea della Pro-loco?

Quando siamo partiti eravamo in 6, poi siamo diventati 15 tra cui il presidente onorario Mario Bianchi, (stimato e storico imprenditore pometino) ci riteniamo persone propositive e questo ci sta permettendo di camminare (e non correre) senza soste improduttive. Ad oggi la Pro Loco non è più un progetto, è un dato di fatto. Qualsiasi gruppo promotore può, dove ne sia la necessità, concretizzare l’obiettivo. Ed infatti a Pomezia c’era questa necessità, lo dimostra il fatto che in meno di 2 mesi abbiamo raggiunto oltre 100 tesserati e più di 50 convenzioni coinvolgendo nomi e realtà anche molto distanti tra loro, come: farmacie comunali, centri sportivi e molti imprenditori e professionisti, tra i soggetti convenzionati abbiamo anche la Clinica sant’Anna che mai prima d’ora aveva stipulato convenzioni. Il primo passo è stato accreditare la nostra Pro Loco all’UNPLI (Unione nazionale Pro Loco d’Italia), diversamente sarebbe stata un’associazione come tutte le altre, mentre questa iscrizione ci dà accesso a tutti i grandi contenitori che l’UNPLI mette a disposizione delle oltre 6000 Pro Loco in Italia, stipulando convenzioni e protocolli d’intesa direttamente con i ministeri o le associazioni nazionali come ANCI (associazione comuni italiani alla quale ha aderito anche il nostro comune). Descrivere le potenzialità che si aprono in poche parole sarebbe troppo riduttivo, basti pensare che l’UNPLI è stata riconosciuta tra le 170 associazioni scelte nel mondo dall’UNESCO. Il nostro egoistico pensiero sta nello sfruttare ogni mezzo messo a disposizione da UNPLI per dar risalto al nostro territorio e alle persone propositive ed attive per i loro progetti.

Proseguiamo con il VicePresidente, chi è Stefano Pozzi?

Sono un cittadino nato e cresciuto a Pomezia. Artigiano, spostato con 3 figli, molto curioso per natura.

Rivolgo anche a te la stessa domanda, Come Nasce l’idea della Pro-loco?

Mi sono avvicinato all’idea di Pro Loco perchè ritengo che in un comune come il nostro sia uno strumento indispensabile per contribuire alla crescita sociale della città, per la conservazione delle tradizioni, per la valorizzazione del territorio, per sviluppare un sentimento di appartenenza che non è diffusissimo in una città nuova come Pomezia. La Pro Loco era dormiente e quando mi è stato chiesto di riattivarla ho accettato con entusiasmo.

Quali sono i progetti che avete già realizzato e quali quelli in programma?

Siamo appena nati e finora siamo stati più impegnati in questioni organizzative e burocratiche ma siamo comunque riusciti a realizzare l’evento “Peperoncino che passione” (in collaborazione con l’accademia del peperoncino) presso il Centro commerciale 16 pini, un evento che è durato 10 giorni e che ha visto coinvolte diverse realtà del territorio. Stiamo organizzando per la fine di Aprile una riedizione del Torneo Matusa, una vecchia tradizione calcistica pometina, in pratica un torneo tra vecchie glorie per giocatori over 50. Domenica 5 Giugno a Torvajanica ci sarà la seconda edizione della Coppa Cobram, rivisitazione della mitica corsa in bici fantozziana, che lo scorso anno ha riscosso un notevole successo. Inoltre sono partiti i preparativi per il contest “a colpi di Rock” che vedrà coinvolte le rock band emergenti. E poi altri eventi ancora in fase embrionale dei quali è ancora presto parlare.

Non puoi darci qualche altra anticipazione?

Vorremmo per il futuro prossimo mettere insieme tutte le realtà territoriali, commercianti, albergatori, associazioni culturali ed amministrazione, per realizzare dei percorsi che rendano fruibili i siti di interesse storico e naturalistico, attraverso visite guidate e materiale informativo, magari con percorsi pedonali e/o ciclabili. Vorremmo inoltre organizzare una sagra a Pomezia con la partecipazione dei ristoratori locali.

Mentre parlo con voi mi rendo conto che siete tutti e due pasticceri… vedi a volte il caso…  

CLAUDIO: È l’esempio eclatante del cambiamento, no rivali, no concorrenti, no invidia, ma semplice rispetto e stima di un tuo concittadino e carissimo amico e collega . Forse si può vivere meglio …ma il dilemma sta nella propria coscienza . LO VOGLIAMO VERAMENTE ? Io SI

STEFANO: Questa è una bella coincidenza, non credo esista un’altra Pro Loco con due pasticceri nei ruoli di Presidente e Vice. Una Pro Loco zuccherosa, chissà che non si riesca a realizzare prima o poi qualcosa a tema pasticceria.

Un’ultima domanda… per contatti e tesseramenti come siete raggiungibili?

Rido da sola alla risposta ovvia…

Presso la pasticceria GMS in via Fillippo re 6 e Pasticceria Mazza presso il centro commerciale 16 Pini.

Potete inoltre seguire gli eventi della Pro Loco attraverso la pagina Facebook e presto con un sito dedicato.




Treno in ritardo di due ore? Rimborsati a metà

 

“Un servizio ferroviario più capiente, efficiente e puntuale, triplicando in cinque anni i fondi annuali per investimenti sulle ferrovie regionali, e puntando su tre interventi fondamentali: aumentare la capacità del sistema ferroviario regionale acquistando nuovi treni e investendo nell’acquisto di nuovi vagoni per aumentare la lunghezza dei treni e allungando, conseguentemente, le banchine delle stazioni; abbattere i tempi di percorrenza con l’eliminazione di passaggi a livello incustoditi; aumentare la frequenza dei treni, intervenendo sui sistemi di controllo e comando”.

Questo è ciò che si può leggere nel programma elettorale di Nicola Zingaretti, che da tre anni amministra da Presidente la Regione Lazio. Che tutte queste parole (o parte di esse) siano state trasformate in realtà oppure no lo possono affermare coloro che ogni giorno dall’alba fino a tarda sera utilizzano i treni che si muovono di città in città ed, in particolar modo, quelli che collegano le periferie regionali alle città maggiori, compresa la capitale.

Tralasciando le diverse problematiche con le quali i pendolari quotidianamente devono fare i conti (carrozze sporche, danneggiate e sovraffollate all’inverosimile negli orari di punta), capita che i treni non rispettino gli orari delle tabelle, causando non pochi disagi ai cittadini che devono raggiungere il posto di lavoro, scuole ed università.

La politica dei rimborsi di Trenitalia attualmente prevede due tipi di indennità in caso di ritardo: un rimborso del 25% del prezzo del biglietto, quando il ritardo è pari o superiore a 30 minuti e fino ad un massimo di 119 minuti, ed un rimborso del 50% del prezzo del biglietto, quando il ritardo è pari o superiore a 120 minuti.

A fronte delle numerose segnalazioni ricevute da cittadini, riguardanti i continui disagi dovuti ai disservizi lungo varie tratte regionali, il giorno 15 marzo i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle hanno depositato una mozione che impegna la Giunta della Regione Lazio a rinegoziare la Carta dei Servizi con Trenitalia per accordare un rimborso del biglietto pari al 100% in caso di ritardi superiori ai 120 minuti, con il fine di spingere l’azienda ferroviaria ad offrire un servizio migliore di quello attuale.

Il trasporto pubblico regionale è allo sbando per colpa di mala gestione, sprechi e speculazioni, una situazione che si riflette nella pessima qualità dei servizi offerti ai cittadini. Il trasporto ferroviario regionale gestito da Trenitalia si caratterizza per le corse che saltano e i ritardi cronici, un’evenienza quest’ultima che nel contratto di servizio stipulato tra regione e Trenitalia prevede un rimborso del titolo di viaggio del 25%e del 50% dipendendo dai minuti di ritardo”. Queste le parole di Silvia Blasi, consigliere regionale, che ha poi aggiunto: “Crediamo che sia un impegno di buonsenso e per questo crediamo che tutte le forze politiche dovrebbero approvare in aula quest’atto per tutelare pendolari e viaggiatori”.

 

 

 

 

 




Raccolta fondi per la scuola Margherita Hack

Quando le mamme sono cittadine attive succede che… si attivano! Ed in 3, Valeria Petricca,
Alessandra Ricci e Carmen Leone, mamme di alunni della Margherita Hack, decidono di
raccogliere fondi per la loro scuola e per farlo hanno pensato di organizzare un evento aperto a tutti
il cui ricavato andrà a finanziare alcuni progetti didattici.
Ma perché si attivano le mamme? ​Perché sanno ascoltare le altre mamme e riescono a trovare
soluzioni compatibili con le necessità di genitori e bambini. Così hanno pensato che, invece di
continuare a raccogliere soldi di volta in volta per i vari progetti, (il che ci fa odiare le povere
rappresentanti di classe che sembrano più agenti di equitalia che mamme), si poteva immaginare un
modo diverso di contribuire che somigliasse meno a un prelievo, e più a una festa. Nasce così l’idea
di un evento per la raccolta fondi, un pomeriggio di gioco per i bambini che si traduce in un
momento di aggregazione e complicità tra genitori che si adoperano per migliorare la proprio
scuola.
12809520_10208877719050841_6038162454524210354_nCome raccogliere i fondi?​ Con una riffa da 1 € a biglietto. L’estrazione dei premi avverrà nel pomeriggio di Domenica 20 Marzo durante l’evento “Aspettando la primavera”​che si terrà presso il comitato di quartiere Nuova Lavinium a partire dalle 15.00. La quota di partecipazione all’evento, che andrà anch’essa a far parte dei fondi destinati ai progetti da realizzare, è di 2€ a famiglia.
Nel pomeriggio si susseguiranno momenti di gioco, uno spettacolo interattivo e diversi laboratori per bambini realizzati con il supporto dell’associazione L’isola di Ula e Opp e con la collaborazione del Comitato di quartiere Nuova Lavinium sempre disponibile nel mettere i propri spazi a disposizione di iniziative sociali.
Verrà anche allestito un “albero delle idee” al quale i bambini potranno attaccare i loro
suggerimenti e preferenze per i laboratori da realizzare con i fondi raccolti.




Trivelle in mare

E il potere della disinformazione

Il 17 aprile 2016 i cittadini italiani potranno andare a votare per il referendum riguardante le trivellazioni in mare. Le estrazioni di petrolio e gas si intrecciano a molteplici interessi, senza mai però prendere alcuna considerazione i giganteschi danni provocati sull’ambiente. Lo sfruttamento dell’uomo delle risorse naturali è ormai -purtroppo- un argomento sentito e risentito e questa non ne è che l’ennesima dimostrazione. Danni di questo tipo disastrano da troppo tempo l’habitat di moltissimi organismi, compresi noi stessi in quanto il mondo che ci circonda è anche il nostro habitat e, come tale, dobbiamo salvaguardarlo.

Le trivellazioni in mare provocano enormi danni all’ambiente circostante. Bastano i pochi dati forniti dal ministero dell’ambiente per farci riflettere su quanto sia grave la situazione. Essi dimostrano che gran parte delle piattaforme di trivellazione superano spesso i limiti prefissati per quanto riguarda il rilascio di “sostanze pericolose” e, di conseguenza, di inquinamento. Inoltre, i dati raccolti riguardano solo una parte delle piattaforme operative. Immaginate, quindi, quanto potrebbero aumentare ulteriormente questi danni. Aggiungiamo a questo anche la manutenzione degli impianti stessi, la quale richiede costose operazioni che colpiscono e inquinano le nostre acque. Idrocarburi, metalli pesanti, sostanze cancerogene… queste sono solo alcune delle sostanze che vengono rilasciate nel mare, a danno della fauna marina e dell’uomo stesso.

A un mese dal 16 Aprile gran parte degli italiani non sono neanche a conoscenza del referendum in questione. Per quale motivo? Perché media, giornali, politici non ne parlano? Dopotutto, la disinformazione è sempre risultata un’arma potentissima che le nostre istituzioni hanno usato (e usano tuttora) per manipolare la realtà.

Dal momento che il referendum ha valore abrogativo, dovrete votare “si” se volete porre fine alle trivellazioni in mare e al conseguente inquinamento da esse provocato, nella speranza che sempre più parte della popolazione si sensibilizzi ai temi riguardanti per il rispetto per l’ambiente.