Il mistero e la burocrazia. Intervista alla moglie Fiorella
Sergio Russo è un uomo di quelli che non passa inosservato. Curato nel fisico, sorriso accattivante e una loquacità che lo rendono protagonista in ogni situazione. Vive a Prato, la città del tessile, meglio dire quella che era la patria nostrana del tessile “made in Italy” prima dell’avvento degli imprenditori cinesi, che si sono mangiati lo spazio e il benessere di questa cittadina st
orica alle porte della “magnifica” Firenze.
Un istrione, chi lo conosce così dipinge Sergio. Aveva un’azienda che effettuava movimento e trasporto macchine tessili…appunto, aveva. La crisi che ha fatto chiudere le aziende dell’indotto ha decretato la crisi anche della sua e Sergio, come molti altri imprenditori della sua zona si è trovato spiazzato, alla ricerca di una ricostruzione professionale che non sempre è facile. Anzi, non lo è quasi mai.
Ci sono contrasti anche in famiglia, nei primi mesi di quest’anno si parla espressamente di separazione con la moglie Fiorella. Lui inizia ad isolarsi dal suo nucleo familiare e a frequentare chissà chi, i suoi amici di sempre lo vedono sfuggente, poco chiaro. Si vede spesso soltanto nella casa dei suoi genitori, va spessissimo da loro a pranzo e a cena, poi esce e non si sa dove vada. Sembra ormai una rottura irreversibile con Fiorella, poi, il 17 marzo, con un colpo di teatro degno del suo modo di essere, chiede a Fiorella un chiarimento. E la spiazza, perché le chiede scusa, per le sue mancanze di uomo e di marito, le propone di riprendere la vita familiare e di coppia, di riprovare, promette di esser diventato un uomo diverso, migliore e che quel suo nervosismo dipende soltanto dal fallimento dei progetti lavorativi ed economici.
E Fiorella lo ascolta, vuole dare ancora una chance a quest’uomo con cui ha costruito faticosamente la sua vita.
Problemi in casa con i soldi, fortunatamente non ce ne sono. Tutto però ruota intorno a Sergio, la gestione dei conti correnti, delle utenze e delle auto in famiglia, Sergio non fa mancare nulla a sua moglie e ai suoi figli, uno maggiorenne ed in corsa verso la carriera militare, l’altro minorenne che studia e fa la vita che tutti gli adolescenti fanno. Non manca nulla, ma manca la serenità.
Fiorella pensa di averla ritrovata, l’uomo che ha amato e troppo spesso perdonato negli ultimi tempi sembra voler tornare quello che era, con lei e con i figli.
Ma la serenità dura poco, tre settimane. Poi, il pomeriggio dell’11 aprile 2015 Sergio, che sta lavorando alla costruzione addirittura di un drone, nel garage della sua villetta, apre la porta e senza far rumore esce. E non torna più.
In casa c’è il figlio e la moglie, pensano che sia ancora in garage, poi quando si accorgono della sua assenza lo cercano, ma di Sergio non c’è più traccia.
«Me ne ha combinate tante Sergio, un carattere difficile, imprevedibile. Aveva mille progetti ma poi non ne portava a termine nessuno. Un uomo inquieto». Fiorella ormai aspetta notizie da tre mesi, la nostra conversazione corre subito sul doppio binario della preoccupazione e della recriminazione, impossibile prendere una strada univoca per lei, divisa tra la possibilità che Sergio si sia allontanato volontariamente «lasciandomi in questo caos in cui è difficile restare a galla» e il timore che invece qualcuno abbia fatto del male a quest’uomo robusto, atletico e tutt’altro che guardingo nella vita.
Il caos di cui parla Fiorella, è il centro di questo nostro incontro, non siamo qui per fare le indagini ma per sentire dalla viva voce di chi soffre quali sono i problemi pratici e burocratici di una famiglia che subisce una disgrazia come questa, volontaria o involontaria che sia questa sparizione.
«Il conto corrente che abbiamo è a nome di Sergio, io di fatto non posso prendere nessun soldo da tre mesi, ma devo mandare avanti una casa, i figli, devo potermi muovere per le ricerche effettuando anche azioni che comportano delle spese non indifferenti. Tutto è bloccato, tutto nell’attesa che Sergio ritorni o che sia ritrovato».
La legge parla chiaro, Sergio non è deceduto e non ci sono segni chiari ed inequivocabili di una sua impossibilità al ritorno, lui si è volatilizzato da tutto e da tutti, ma per la banca, per la società di assicurazioni delle auto, per le aziende che inviano i bollettini delle utenze Sergio esiste, con il suo codice fiscale e il suo PIN segreto e Fiorella non è nessuno.
«Mi sono arrivate delle multe da Equitalia, cifre non impossibili, per carità, ma non posso pagarle, rischiando così anche provvedimenti oppositivi che proprio non ci vorrebbero adesso».
Ma perché Sergio dovrebbe esser andato via così, senza un biglietto, senza una telefonata di spiegazione alla moglie, ai figli che lo aspettano combattuti anche loro tra la delusione e lo sgomento, perché non dare un cenno ai genitori con cui era legato a doppio filo, anche troppo qualcuno sussurra in giro tra chi lo conosce.
Qualche motivo in effetti per pensare all’allontanamento volontario ci sarebbe: «Sergio è un uomo a cui piace l’avventura, la sfida. Si era messo in testa di progettare un nuovo drone che potesse anche, in scala più grande portare anche delle persone, era li a lavorare a progetti, viaggiava spesso, anche attraverso contatti misteriosi, almeno misteriosi per noi, in Polonia, in Ungheria e anche in Cina. Pensa anche in Cina, una volta andò anche lì, raccontando agli amici che era andato per lavorare con una nota azienda ma poi le nostre ricerche ci hanno fatto scoprire che non era vero». Quindi, un uomo che potrebbe aver architettato una fuga magari sfruttando le conoscenze fatte in questi misteriosi viaggi tra lavoro e forse qualcos’altro?
Le uniche due cose che sono emerse a livello d’indagine, hanno portato a scoprire che Sergio Russo, ultimamente frequentava con assiduità e senza rivelarlo a nessuno un’associazione culturale di Agliana, la “Grandidee” che si occupa di benessere dell’anima e del corpo. Qualcuno ha subito pensato a qualcosa di estremamente misterioso, ma basta affacciarsi nelle pagine web dell’associazione per capire che tutto sembra esser limpido e chiaramente meritorio. L’associazione organizza convegni dal titolo: “violenza di genere, manipolazione e dipendenza affettiva”, oppure serate a tema vario anche di spettacolo. Curiosando nella loro pagina Facebook, qualcosa ci colpisce: il giorno prima della scomparsa di Sergio, l’associazione posta una foto in cui è raffigurato un bivio con due cartelli sullo stile di quelli delle indicazioni stradali. In uno c’è scritto “Successo” nell’altro”Fallimento”. Sergio forse si è sentito, a 52 anni, davanti a quel bivio, e ha deciso di scegliere una via misteriosa che per lui potrebbe significare aver di nuovo successo?
C’è quasi da sperarlo, anche perché questo silenzio è agghiacciante: «non abbiamo avuto segnalazioni dopo la sua scomparsa, nessuno lo ha visto, non ha ritirato neanche un euro dalla banca e allora come fa a vivere? C’è qualcuno che lo aspettava e che lo aiuta? Si è nascosto lontano così che nessuno lo possa vedere?». Fiorella è un leone, però dopo tre mesi passati a cercarlo, a darsi una spiegazione passando per i giornali locali, nazionali e anche nella trasmissione “Chi l’ha visto?” che ha dato molto spazio al suo caso, è sfiduciata.
«è dura, sia economicamente che psicologicamente. Ho trovato un lavoretto per tre mesi, sperando di poterlo mantenere più in la, altrimenti sarei davvero in difficoltà. Sto aspettando che si sblocchi qualcosa dopo l’istanza fatta al tribunale. Con lo sblocco dei beni di Sergio, potrei diventare tutrice dei suoi beni, cosi da poter far fronte alle esigenze primarie della famiglia».
Certo che, facendo un’analisi delle circostanze che hanno determinato la scomparsa, segnali di un epilogo tragico, di una qualche situazione in cui Sergio si è cacciato inconsapevolmente rimanendone vittima ci sono, purtroppo.
In primis l’assenza di avvistamenti, strano per un uomo così appariscente e vivace, impossibile passare inosservato, poi l’evidente mancanza di premeditazione della fuga, visto che non ha portato documenti con se, solo il cellulare che è spento da allora, non ha preso soldi e ha lasciato quel drone li, come se dovesse tornare a lavorarci di li a poco. «L’ultimo contatto del suo cellulare è nella cella di Agliana, qui vicino, proprio dove ha sede l’associazione Grandidee, che si dovesse vedere con qualcuno conosciuto proprio li? Chi lo sa..».
Fiorella ha in questi giorni saputo che qualcuno lo aveva visto, giorni prima della scomparsa in compagnia di una ragazza dell’Est, molto giovane con cui parlava così fitto e così disinvolto da far pensare che fosse quella una conoscenza non occasionale. Chi era questa donna? Qualcuno la conosce e può dare informazioni più dettagliate?
«Per me se è andato via volontariamente può dirmelo e basta. Ci mettiamo l’anima in pace. Io sono convinta che questa è una delle tante che mi ha fatto Sergio in tutti questi anni, la più brutta che mi ha fatto. Io ma soprattutto i suoi figli non ce lo meritavamo».
Rinnova l’appello, Fiorella:«chiunque lo abbia visto, in qualsiasi parte del mondo, ora che poi ci sono le vacanze e la gente viaggia moltissimo, può accadere che qualcuno lo veda, lo riconosca, vi prego allora, di contattare le autorità o anche la redazione di “Chi l’ha visto?” allo 068262 o via email a 8262@rai.it ».
Ama il mare Sergio, le immagini che sono girate nelle televisioni lo ritraggono sempre in costume e all’aria aperta: «potrebbe esser in una località marittima, non ci rinuncia al nuoto lui per niente al mondo».
Il grande aiuto Fiorella lo sta avendo dall’associazione “Penelope”, che tutela le famiglie degli scomparsi in Italia. «Senza di loro sarebbe stata dura, mi assistono legalmente e gratuitamente grazie all’Avv. Nicodemo Gentile e ho l’appoggio incondizionato del Presidente Antonio La Scala».
Sergio quindi è andato via volontariamente?
Fiorella ne è convinta, mi guarda con quegli occhi profondi, sente che è così, sento la forza e la rabbia di questa donna operosa e volitiva che dimostra almeno 10 anni in meno dell’età che ha.
Fiorella ne è convinta, noi possiamo solo sperare che davvero Sergio sia vivo, non sia caduto in un’imboscata tesagli dalle circostanze o dalla sua stessa voglia di vivere, che sia vivo Sergio, nascosto in un paese dell’Est europeo, a rifarsi un’identità, a scegliere ancora di prendere l’altra strada di quel bivio e di quell’immagine nella pagina Facebook di “Grandidee”.
In quella strada, che tutti hanno il diritto di percorrere manca solo un suo piccolo cenno, per dar pace ad una moglie, a due figli e a due genitori che vivono ormai da tre mesi nell’incertezza ed anche nella difficoltà proprio a causa di questa sua improvvisa e silenziosa dipartita..
