Sono le 10:20 di una mattina come tante, una leggera pioggerellina accompagna gli invitati. In molti si sono già accomodati nella platea allestita nel locale di famiglia. È tutto pronto, all’interno siamo accolti dalle foto storiche ma soprattutto da lui, il mitico pattino di salvataggio Schiano, che Pio ha voluto posizionato al centro del locale.
Alle 10.30, puntualissimo, fa il suo ingresso in sala Pio Schiano Moriello, che per l’occasione ha voluto indossare la divisa dei Sommergibilisti.
Ci sono tutti, autorità, associazioni, stampa, amici, e tanta, tanta famiglia. Introduce la giornata Marco Schiano, raccontando di come, la sera precedente, in ricorrenza dei 100 anni del papà, la famiglia intera di figli, nipoti e pronipoti si sia riunita in quello stesso locale per festeggiare questo traguardo, 4 generazioni di una stessa famiglia unite intorno a Pio.
L’occasione è quella della presentazione del libro “Correnti Costiere” – storia di un marinaio di salvataggio, in cui l’autrice Claudia Montano racconta i 100 anni di vita di questo uomo straordinario. Un libro edito dalla casa Editrice Palombi, anch’essa centenaria (fondata nel 1914) quindi in piena sintonia con la storia che si vuole raccontare.
Già dalle prima parole dell’editore Francesco Palombi si respira aria di mare, di storia e di famiglia. L’editore pone l’accento sulla scelta delle foto di copertina con Pio giovane militare in divisa e quella sul retro, più recente, seduto sulla riva del suo mare con la citazione “ricordate che il mare è vita”
“Una foto meravigliosa con una frase brevissima che è di una suggestione quantomai evocativa, con lo sguardo che è rivolto verso noi ma verso tutti, verso la comunità, verso il mondo, con un sorriso che credo soltanto lui è in grado di fare. Una frase che, secondo me, più di ogni altra affermazione, rappresenta la vita di quest’uomo che è tutta vissuta intorno al mare, sul mare, per il mare. Ed è anche grazie al mare se noi siamo qui oggi, se ci sono quattro generazioni che portano avanti diverse attività professionali, lo devono tutti non solo alla sua capacità, alla sua determinazione alla sua genialità, alla sua creatività, ma lo devono tutti al mare. Mi ha molto colpito appena sono entrato vedere il pattino perché è proprio il simbolo di una vita faticosa, perché remare è un’ attività che richiede un grande sforzo”.
Questo il commento dell’editore a cui seguono le parole di Claudia Montano che cerca in pochi minuti di riassumere più di un anno di lavoro e di emozioni dovute al raccogliere i ricordi e le esperienze dell’oggi centenario Pio Schiano Moriello, l’uomo dei record per le sue traversate in pattino, definito dalla stampa il “marinaio di salvataggio più longevo d’Europa”
Non è facile raccontare tutto in poche parole ma l’autrice riesce a trasmettere alla platea l’entusiasmo e l’emozione di questa avventura intrapresa insieme a Pio.
“Era il 25 Maggio del 2018, arrivo nella sua casa di Torvajanica, la porta spalancata, chiedo permesso, entro. Le pareti di casa sono rivestite di foto, certificati, articoli di giornale, onorificenze e da una moltitudine di medaglie appese a chiodi la cui patina del tempo rimanda ad epoche trascorse. Lui è nel salotto seduto sulla poltrona che guarda in TV una regata velica, si alza e mi viene incontro, elegantissimo nella sua tenuta di marinaio di salvataggio, pantaloncini bianchi e canotta rossa che indossa sempre a prescindere dal mutamento delle stagioni, come fosse una seconda pelle, sorride e mi guarda negli occhi e con voce fiera esordisce: Claudia vi ho fatto chiamare per scrivere la mia storia e deve farlo in fretta, prima che il sopraggiungere dello tsunami dei 100 anni cancelli in un sol colpo tutti i miei ricordi.
Come restituire nelle pagine di un libro 100 anni di pensieri e di azioni di un individuo dal vissuto così avvincente?Quali le vicende da narrare? Quali al contrario quelle da lasciar giacere nell’oblio? Ebbene la ricerca sul campo ha rappresentato per me l’unica soluzione possibile al superamento delle perplessità. Solo ripercorrendo gli scenari contestuali raccontati dal proprio protagonista, solo proiettandomi in quelle dimensioni remote – facendo mie le situazioni, le sensazioni, i sentimenti e gli impulsi provati da Pio – avrei potuto modellare e ricomporre le 100 tessere del mosaico che rappresentano la sua vita. Ma il percorso più interessante e insieme più complesso è stato inerpicarmi nei meandri dei suoi ricordi. Parlo del viaggio retrospettivo condotto dal protagonista nel suo vissuto che ha affrontato tenendomi per mano come spettatrice privilegiata. Sorrisi e lacrime nel ricordare situazioni e nel novellare gli avvenimenti. Un percorso che definirei essere stato terapeutico per entrambi. Un abbraccio umano tra due diverse generazioni che, attraverso il confronto reso nelle pagine di questo libro, spero riesca a trasmettere al lettore l’importanza di recuperare e di fare propria la memoria storica come indispensabile strumento di vita di pace e di armonia”
Con queste parole l’autrice introduce la sua presentazione, parole cariche di emozione e narrate con l’enfasi di chi vuole trasmettere l’entusiasmo e la passione dedicate al progetto, parole che hanno la capacità di coinvolgere ed emozionare la platea in ascolto, la commozione è sentimento preponderante nella sala.
Tanti i racconti narrati dai presenti, tra cui quello della Vice Sindaco Simona Morcellini che ha voluto ricordare la signora Iole, consorte di Pio, con una frase semplice ma sempre molto forte: “Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”.
Questo libro ci fa scoprire anche il Pio fotografo ma soprattutto poeta, che ha voluto leggere (senza occhiali) uno dei suoi scritti ai presenti. Tra le sue poesie ne troviamo anche una dedicata al figlio Carlo, scomparso troppo presto, che è stata letta da uno dei suoi nipoti ed accolta dall’applauso commosso del pubblico.
Tanto ci sarebbe ancora da dire per raccontare di questa giornata, di quest’uomo e della sua vita, ma questa vuole essere solo una finestra sul mondo di Pio Schiano Moriello, per il resto vi lasciamo alla lettura di “Correnti Costiere”