Lutto nel mondo delle telecomunicazioni. Salutiamo Fiorenzo Codognotto

Un brutto risveglio stamattina per Ennova e per tutto il mondo delle telecomunicazioni.

Si è spento Fiorenzo Codognotto.

In un momento così preoccupante per il nostro paese Fiorenzo ci lascia a causa di un malore improvviso.

Ci rammarica non poterlo salutare come avremmo voluto.

 

Un uomo che ha saputo innovare il mondo delle telecomunicazioni come pochi in Italia, una mente sempre attiva, lucida e allo stesso tempo visionaria.

Prima Ad di Comdata, ha saputo reinventarsi creando una nuova realtà chiamata Ennova.

Una realtà di innovazione, con un nuovo concetto di customer care che si prenda veramente cura del cliente a 360 gradi.

Superando il semplice concetto di inbound e outbound Ennova, è un incubatore che dà forma alle idee del suo fondatore; sviluppa una piattaforma attraverso la quale i tecnici da remoto aiutano gli utenti in difficoltà, e lancia il progetto di utilizzo di droni ultraleggeri per il supporto ai tecnici non in grado di operare in contesti critici o difficilmente raggiungibili.

Anche in questi giorni è stato sempre pronto e presente per permettere ai suoi dipendenti di continuare a lavorare in sicurezza sia da casa che negli ambienti comuni.

 

Da stamattina rimbalza sui social la notizia, con i ringraziamenti dei dipendenti e il cordoglio alla famiglia al quale si unisce anche questa redazione.

 

Non è così che avrei voluto parlarvi di lui, un figura che merita molto più di queste poche parole. Vi lascio con le sue, da una recente intervista, che sono le più adatte a raccontare la passione e l’impegno nel suo lavoro.

 

“Per far funzionare un’azienda credo sia importante dedicare le proprie energie a un progetto nel quale crediamo fortemente, in grado di appassionarci e di trasmettere agli altri la nostra visione. Un’idea che, per svilupparsi, ha bisogno di costante impegno e ricerca dell’eccellenza”

 

 

 




70° Festival di Sanremo: vince Diodato

Vi confesso che questo è un articolo in divenire, scritto durante la serata.

Alla fine devo dire Bravo Amadeus, (che non è tra i miei personaggi TV preferiti) dopo un inizio non troppo brillante, stasera una finale superlativa. Nonostante si sia arrivati praticamente all’alba (si chiude alle 2.35) La serata è stata scorrevole.

Dopo le prime serate un po’ appesantite dal contorno questa sera finalmente la musica è vera protagonista con un livello di performance dei cantanti in gara decisamente alto.

Bravo Amadeus a scegliersi i giusti compagni di viaggio, la presenza di Fiorello preziosissima, e quella di Tiziano Ferro superlativa. (Potrei scrivere un articolo solo su questo)

Bravo Amadeus anche nel mettersi in gioco, a passare dalle risate alla serietà senza mai sembrare imbalsamato.

Ma soprattutto Bravo Amadeus per la scelta dei brani in gara, (su questo aspetto avevo già espresso la mia scarsa fiducia) perché al di là dei gusti personali, che mi hanno portato ad apprezzare alcuni più di altri, bisogna dire che questo Festival ci lascia tanta buona musica, non ci sono stati pezzi oggettivamente brutti. Abbiamo ascoltato generi diversi in grado di accontentare ogni tipo di pubblico, con il giusto mix di concorrenti storici e giovani talenti.

Ma scorriamo velocemente la serata. Apertura con l’inno d’Italia eseguito dall’Arma dei carabinieri, un incursione di Cristiana Capotondi in veste di Vicepresidente della Lega Pro, Mara Venier che scende le scale scalza, poi arrivano le donne della serata, Diletta Leotta, Sabrina Salerno e Francesca Sofia Novello (che alla fine non ci ha stupito), ultima esibizione di Tiziano Ferro, verso mezzanotte arriva Biagio Antonacci.

L’ultimo cantante in gara si e esibisce alle 1.00 e si chiude il televoto.

I voti di stasera sono divisi tra 33% giuria demoscopica, 33% sala stampa, 34% televoto.

Dopo l’annuncio della classifica si riaprono le votazioni per decidere il podio e Fiorello ci intrattiene nell’attesa e sono ormai le 1.40 quando il pubblico gli dedica una Standing Ovation. Straordinaria la complicità tra Fiorello e Amadeus, amici da 35 anni, che rende tutto più naturale anche a tarda ora.

E quando pensi che sia finita, Amadeus infila uno dietro l’altro tutti gli ospiti previsti: Edoardo Pesce con un omaggio ad Alberto Sordi, il cast del film di Fausto Brizzi «La mia banda suona il pop», l’esibizione di Ivan Cottini, un ballerino che ha continuato a ballare anche dopo la diagnosi di sclerosi multipla, il tenore Vittorio Grigolo con un omaggio ai Queen, i Gente de Zona che quando sono ormai le 2.20 hanno il coraggio di chiedere al pubblico “su le mani”

Intanto si scatena il caso SKYTG24 che alle 2.00 già inserisce tra i banner la notizia: Festival di Sanremo, vince Diodato.

Finisco di scrivere ormai alle 2.30 conn Amadeus che fa avanti e indietro a prendere buste e premi (mentre tutti gli altri presenti sul palco sembrano improvvisamente pietrificati) e in meno di 10 minuti consegna tutti i premi e annuncia il vincitore.

Vince Diodato con “Fa rumore” un brano dal classico impatto Sanremese, con un testo poeticamente potente e ben interpretato dal suo autore. Segue Francesco Gabbani con la sua “Viceversa”, terzo posto per i Pinguini Tattici Nucleari con “Ringo Starr”

Diodato raccoglie anche il Premio Mia Martini e il Premio Lucio Dalla, a Tosca va il premio Giancarlo Bigazzi, il premio Sergio Bardotti a Rancore e a Gabbani il premio Tim Music per il brano più ascoltato sulla piattaforma digitale.

E credo che andrà in po’ così, Diodato vincitore sul palco, Gabbani vincitore fuori, lo dimostra anche il televoto che lo ha premiato con il 38% dei voti contro il 23% di Diodato.

Questo articolo era partito con dei toni molto entusiasti per la bellissima serata dedicata alla musica, totalmente incomprensibile perché relegare la maggior parte degli ospiti a tarda notte, tutti di corsa uno dopo l’altro (in mezzo anche una inutile esibizione di Diletta Leotta e ovviamente non potevamo non ascoltare Boys Boys di Sabrina Salerno). Tutto mentre il pubblico in attesa della notizia del vincitore nel frattempo ha anche dovuto subire lo spoiler di SKYTG24.

Ero pronta a dare un bel 9 a questo festival che scende inevitabilmente a 8 facendo tesoro di tutti gli aspetti positivi indicati in apertura per non scendere ancora. Probabilmente Amadeus paga paradossalmente l’aver fatto troppo, tirando troppo a lungo tutte le serate, costretto a chiudere una finale in fretta perché ormai ben oltre il pianificato.

In ogni caso, dopo due anni di Sanremo a direzione Baglioni, era abbastanza facile fare di meglio ma il risultato era tutt’altro che scontato.




Sanremo 2020 – Seconda Serata

Voto per la Seconda Serata 6 e mezzo

Donne di questa sera Laura Chimenti, Emma D’Aquino e Sabrina Salerno. Tra gli ospiti anche i Ricchi e poveri, di nuovo in 4 dopo 40 anni, e Gigi D’alessio che ha celebrato i 20 anni della sua “Non dirgli mai”

Amadeus ha spesso dichiarato che questo sarebbe stato il festival delle donne, beh oggi non ce ne siamo accorti. Tralasciando i minuti di revival con Sabrina Salerno, per sentir parlare Emma d’Aquino abbiamo dovuto attendere le 1.15, e arrivare fino alle 1.30 per ascoltare Laura Chimenti, per il resto le abbiamo soltanto sentite leggere l’elenco di cantanti e autori.

Una nota per i ragazzi delle nuove proposte tra cui spicca Marco Sentieri con la sua Billy Blu e un testo che parla di bullismo.

Anche per stasera vi racconto 3 momenti da Standing Ovation (che anche stasera sono momenti estranei alla gara)

  • Il duetto di Tiziano Ferro con Massimo Ranieri, che hanno interpretato la celebre Perdere l’amore. Uno di quei momenti che rimarranno nella storia della musica e della televisione, brividi e emozioni e voci che trapassano le orecchie e il cuore.
  • Paolo Palumbo, 22enne con Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) che insieme a Kumalibre ha cantato (con l’ausilio del sistetizzatoere vocale) un brano scritto da lui che parla della sua condizione intitolato “Io sono Paolo” e che recita “sono la montagna che va da Maometto pur restando disteso nel letto per volare mi bastano gli occhi quelle volte che il mondo sta stretto”
  • Arriva Zucchero! E l’Ariston si risveglia

A fine serata la giuria demoscopica decreta questa classifica

12 Junior Cally
11 Rancore
10 Elettra Lamborghini
9 Enrico Nigiotti
8 Paolo Jannacci
7 Giordana Angi
6 Levante
5 Michele Zarrillo
4 Tosca
3 Pinguini tattici nucleari
2 Piero Pelù
1 Francesco Gabbani

Classifica di stasera più che condivisibile anche se avrei portato più in alto Enrico Nigiotti che ha un bel testo e ha reso una performance decisamente emozionante. Interessante anche Levante.
Su Junior Cally si è detto tanto e credo che tutto si possa racchiudere in un concetto semplice che poi è anche il titolo della sua canzone “No Grazie”
Elettra Lamborghini porta il Reggaeton e il Twerk sul palco dell’Ariston, e se la cava anche bene nonostante le premesse, mi chiedo però, anzi lo chiedo al direttore artistico, ne avevamo veramente bisogno? Michele Zarrillo, (alla sua tredicesima partecipazione sanremese) è una bella inizione di energia ma arriva ormai alla soglia delle 1.30. Una certezza Piero Pelù e una sorpresa i Pinguini tattici nucleari. Primo meritatissimo posto per Gabbani che ad oggi risulta l’artista che più mi ha colpito per completezza tra musica, testo e performance.

E quindi perché solo 6 e mezzo?

Perché cresce il livello musicale ma scende tutto il resto quindi il voto rimane invariato.
La risposta è nelle ultime parole di Tiziano Ferro: “per domani # Fiorello Statte zitto”. E si, perché, dopo le nuove proposte il festival è stato un Fiorello Show ed abbiamo dovuto attendere le 22 per ascoltare la prima canzone in gara. A un certo punto ho anche pensato che il conduttore non fosse più Amadeus ma Fiorello.

5 ore di show intorno a quelli che sono all’incirca 60 minuti (comprese le presentazioni) riservati ai brani in gara.
Forse Amadeus e Fiorello hanno scambiato il Festival con il Varietà del sabato sera?

La classifica generale vede sul podio: Piero Pelù, Le Vibrazioni, Francesco Gabbani.
Domani serata cover con i voti dell’orchestra.




Sanremo 2020 – Prima serata

Voto per la prima serata 6 e mezzo

Donne di questa serata: Diletta Leotta e Rula Jebreal, Ospiti Al Bano e Romina, Gabriele Muccino e il cast del suo ultimo film, ed Emma Marrone, prima cantante in 70 anni ad esibirsi anche fuori dal teatro Ariston nel palco allestito in piazza Colombo.

Una nota di merito per la Rai che tramite Raiplay ha reso disponibile la fruizione del Festival per i non udenti con la traduzione in LIS di tutta la serata e di tutti i brani in gara.

3 i momenti di maggior rilievo, in ordine temporale e non di importanza:

  • La commozione di Tiziano Ferro che si emoziona cantando Almeno tu nell’universo dimostrando di essere l’uomo che canta con il cuore. “Questa canzone non è stata scritta per un uomo, e io sono stato il primo ad interpretarla, verso la fine un po’ non ce l’ho fatta, ma era il mio sogno, chi se ne frega!”
  • Il confronto tra cronaca e musica raccontato da Rula Jebreal che legge sul libro nero le parole che non vorremmo mai sentire, che parlano di storie di violenza, di chi colpisce con le chiavi di casa in mano, e sul libro bianco le parole di canzoni che invece raccontano di donne e di amore, tutte canzoni scritte da uomini, a significare che “è possibile cantare l’amore e la cura”. Ha aggiunto anche “domani parlate pure di me, di come ero vestita, è giusto, ma nessuno deve più chiedere a una donna come era vestita quando è stata stuprata”. Un momento che raccoglie la prima standing ovation di questo Festival.
  • E poi Gessica Notaro, la donna che circa 3 anni fa ha subito un aggressione con l’acido da parte del suo ex fidanzato, che ha interpretato un pezzo scritto con Antonio Maggio ed Ermal Metà. Un pezzo destinato a diventare un manifesto contro la violenza sulle donne.

A fine serata la giuria demoscopica decreta questa classifica

12 Bugo e Morgan
11 Riki
10 Rita Pavone
9 Achille Lauro
8 Anastasio
7 Raphael Gualazzi
6 Alberto Urso
5 Marco Masini
4 Irene Grandi
3 Diodato
2 Elodie
1 Le vibrazioni

Di questa classifica condivido solo la posizione di Elodie, con un brano in cui è chiara l’impronta dell’autore Mahmood.
Anzi no, anche la dodicesima posizione di Bugo e Morgan è meritatissima.
Non posso pensare a Rita Pavone sorpassata da Achille Lauro, l’uomo con la tutina di lustrini sotto il mantello, classificato un passo avanti ad una donna che ha fatto la storia della musica e che ha dimostrato ancora una grinta invidiabile con un pezzo tra i più giovani e originali ascoltati stasera.
Diodato e Le vibrazioni mi hanno lasciato abbastanza indifferente, con dei classici brani sanremesi, ma niente di originale. Ho molto apprezzato invece Marco Masini e Irene Grandi (con un brano scritto da Vasco Rossi e Gaetano Curreri) forse i più equilibrati sia per età che per esperienza.

E quindi perché solo 6 e mezzo?

Perché la serata è trascorsa piacevolemte, senza momenti di vuoto o di noia come negli ultimi due anni, ma Amadeus non mi ha ancora conquistata e sicuramente le canzoni in gara non sono state le protagoniste della serata.




Metamorfosi: Leonardo De Fazio torna in Italia

Partito giovanissimo dall’Italia, dopo essersi diplomato al college coreografico di Perm ed aver danzato per 7 anni nel teatro dell’opera di Krasnoyarsk in Siberia, Leonardo De Fazio affronta una nuova pagina della sua storia professionale lavorando in Cina come coreografo e direttore di compagnia.

Ed è proprio in oriente che comincia a vedere la luce in maniera concreta, questa idea che lo porterà a creare la LDF ART PROMOTION, una associazione che ha lo scopo di incentivare lo scambio artistico tra le realtà giovanili del balletto russo e cinese con il panorama artistico europeo, di unire la cultura e l’ arte tersicorea occidentale con quella orientale, Russa e Cinese. 

Così nasce METAMOFORSI, gran galà di presentazione della LDF ART PROMOTION, con la partecipazione di giovani danzatori, alcuni dei quali già con esperienza internazionale di importanti concorsi, alcuni ancora studenti, ma con i quali getta le basi per dare vita a questo ambizioso progetto internazionale di danza.

Da qui anche il titolo della serata, METAMORFOSI, a significare il cambiamento che si può intraprendere nel lungo percorso di studente, danzatore, coreografo, direttore di compagnia.

L’appuntamento è per SABATO 25 Gennaio alle ore 20,00 presso il Teatro Del Lido, Via delle Sirene 22, a OSTIA LIDO

Sotto la direzione artistica di Leonardo De Fazio vedremo in scena tra i danzatori: Marina Volkova, Alessandra Pacioni, Yuri Mastrangeli, Marzia Caddia, Donata Franceschino, Clara Anzalone, Kamil Jasinski; e tra i musicisti: Domenico Fei, Edoardo Serafini, Emanuele Peroni.

INFO e PRENOTAZIONI : 3292047122 – 3473867042. Biglietti: INTERO € 10,00 – Ridotto per scuole di danza e minori 14 anni € 8,00




Pio Schiano Moriello. L’ultimo viaggio di una leggenda

Si è spento questa mattina Pio Schiano Moriello, vera e propria leggenda del nostro litorale. Con lui se ne va un secolo di storia.

Ad annunciarlo è la famiglia tramite Social Network

” Buongiorno a tutti ❤️
Vogliamo condividere questa notizia con voi tutti, che in un modo o nell’altro avete fatto parte della sua vita
E lui in cambio vi ha regalato un pezzetto di sé
Una grande forza, grandi valori, sempre un occhio attento e un orecchio pronto ad ascoltare chiunque avesse avuto voglia di parlare.
Tanta umiltà e tanta bontà
Ha creato una grande famiglia, ha saputo crescerla e unirla
E con voi che ne fate parte ci stringiamo in questo momento”

La foto in copertina l’ho scattata la scorsa estate, immagine quotidiana per i fraquentatori della spiaggia. Ed è così che vogliamo ricordarlo, sorridente e sereno alla guida del suo pattino, con il quale tutte le mattine solcava il suo mare. Il nostro marinaio di salvataggio.

La redazione di Pomezia news esprime la sua vicinanza alla famiglia

Ricordate che il mare è vita
Pio Schiano Moriello




Il Festival di Sanremo tra musica e gossip

Chi mi conosce lo sa, per me il Festival di Sanremo è l’evento televisivo dell’anno.
E chi mi conosce sa anche che non sono una grande amante della musica italiana ma nonostante tutto Sanremo per me è imperdibile.

Non ho apprezzato la direzione artistica di Baglioni, non tanto per la lentezza della presentazione, quanto più per la scelta dei partecipanti e dei pezzi. I brani di qualità ascoltati negli ultimi due anni si contano sulla punta delle dita.

Ma veniamo al presente.
Già dall’annuncio, la scelta di Amadeus come direttore artistico non ha accolto il mio entusiasmo ma non volevo lasciarmi condizionare dai pregiudizi e così ho aspettato la lista dei partecipanti.

Marco Masini
Alberto Urso
Elettra Lamborghini
Achille Lauro
Anastasio
Bugo e Morgan
Diodato
Elodie
Enrico Nigiotti
Francesco Gabbani
Giordana Angi
Irene Grandi
Le Vibrazioni
Levante
Junior Cally
Michele Zarrillo
Paolo Jannacci
Piero Pelù
Pinguini Tattici Nucleari
Rancore
Raphael Gualazzi
Riki
Rita Pavone
Tosca

Mi chiedo come si possa conciliare la presenza sullo stesso palco di Rita Pavone e Elettra Lamborghini o Piero Pelù e Achille Lauro. Magari quello che ci stupirà sarà proprio la capacità di riuscire a far convivere queste diverse anime sullo stesso palco, ma sono molto scettica.

Forse una scelta dettata dal tentativo di attirare l’attenzione di un pubblico giovane? Ancora una volta non voglio lasciarmi trasportare dal pregiudizio, aspetto di sentire i brani in gara e spero …

Ma oggi ho vacillato, quando ho letto le dichiarazioni di Amadeus che sulla scelta di Francesca Sofia Novello, fidanzata di Valentino Rossi, ha dichiarato di
“averla scelta per la bellezza ma anche per la capacità di stare accanto a un grande uomo, stando un passo indietro”

Parole che hanno scatenato una forte polemica difendendosi poi con:

“Mi dispiace che sia stata interpretata malevolmente la mia frase, sono stato frainteso. Quel ‘passo indietro‘ si riferiva alla scelta di Francesca di stare fuori da riflettori che inevitabilmente sono puntati su un campione come Valentino. Un’altra ragazza avrebbe forse potuto ‘cavalcare’ tanta popolarità e invece Francesca ha scelto di essere più discreta, di rimanere più defilata”

La spiegazione è condivisibile ma ormai il danno è fatto. Le dichiarazioni “di pancia” sono sempre le più dirette e le smentite hanno sempre meno eco. Certo che è riuscito a fare passare quello che doveva essere un pregio, ovvero non approfittare della notorietà del fidanzato per fare carriera, come uno stile di vita anacronistico, quello della donna che rimane un passo indietro per non oscurare la notorietà del compagno.

Che poi, se non fosse stata la fidanzata di Valentino Rossi, siamo sicuri che l’avremmo vista sul palco dell’Ariston?
Ma anche qui, niente pregiudizi, essere compagna o parente di qualcuno non deve essere una preclusione per una ragazza di talento (ipotizzo perché non la conosco) che probabilmente saprà farsi apprezzare oltre le polemiche.

Che poi, le polemiche, il gossip e gli scoop sono il vero motore di Sanremo. Non ci prendiamo in giro, sono rimasti in pochi i pazzi come me che seguono il Festival per scoprire la nuova musica italiana, sperando sempre di trovare qualcosa che vada oltre i talent e gli influencer.

Mi consola però, ed è la mia spinta principale per la visione di questa edizione del Festival che parte male male male, la presenza fissa di Tiziano Ferro, e questo già mi basta.




A Pomezia sarà un Natale d’Amore

Natale d’Amore, questo il tema scelto per quest’anno a Pomezia per celebrare le festività. Piazza Indipendenza a Pomezia, e Piazza Ungheria a Torvajanica sono avvolte da proiezioni dai toni rossi a simboleggiare appunto il Natale d’amore.

Il focal point di entrambe le piazze sarà l’albero. Un’opera intitolata Frammenti di un tutto d’amore, firmata da Luca Mazza, direttore creativo di Slamp, azienda pometina leader nel settore dell’ illuminazione e del design.

Un albero scultura, alto 10 metri, ideato appositamente per celebrare il Natale pometino. Le due opere luminose, sono dei pezzi unici, realizzati da Slamp in collaborazione con un altra azienda pometina, Clax Italia. Con una struttura in acciaio rivestito da frammenti “di ghiaccio”, gli alberi presentano un design scultoreo ispirato alla forma piramidale che acquisiscono le stalagmiti.

Tre i principi che hanno ispirato l’artista:

– la frammentazione della geometria a rappresentare tutti i cittadini uniti in una unica forma protesa al cielo.

– La celebrazione del Natale con la forma che nasce da un cristallo di ghiaccio e la cometa che punta a Betlemme formandosi dai frammenti della piramide stessa.

– La celebrazione della Luce che rappresenta la Slamp che da 25 anni è sul territorio di Pomezia ed esporta in 108 paesi del mondo. Anche grazie alle persone del posto che ci lavorano.

“Il concept che ha portato alla realizzazione delle opere – ha spiegato il Direttore Creativo di Slamp, Luca Mazza – è stato suggerito dal tema delle festività natalizie di quest’anno: l’Amore. Un insieme di tessere che, attraendosi, escono dalla terra e si uniscono per andare a formare un “tutto d’amore”. Due sculture simbolo di unione e di solidarietà, atte a rappresentare quell’insieme di gesti, di momenti, di sorrisi, di bellezza che danno vita al sentimento dell’Amore, in tutta la sua forza e potenza. L’unico sentimento capace di trasformare il futuro. Con l’intento di comunicare questo messaggio le opere prendono il nome di ‘Frammenti di un tutto d’amore’”.

“La proficua collaborazione messa in piedi con le aziende del territorio – ha dichiarato il vice Sindaco Simona Morcellini – ha portato al sodalizio con Slamp. Un progetto creativo, dal design innovativo, che prende ispirazione dalle geometrie pure delle piazze, mantenendo coerente il “tutto” – inteso come totalità dell’opera – ma decostruendo la parte decorativa come rappresentazione dei singoli cittadini. Il concept di questo progetto abbraccia la nostra idea di Natale: una festività inclusiva, in cui l’amore e la bellezza diventano veicolo di valori eterni, capaci di unire nel “qui ed ora” le anime di tutti”.

Ricco il programma di eventi che avrà lo Start con l’accensione dei due alberi Domenica 8 Dicembre, alle 17 a Pomezia e alle 19 a Torvajanica. Mercatini, laboratori per bambini in biblioteca e nei musei, spettacoli teatrali, artisti di strada, concerti, tanti gli appuntamenti previsti fino al 6 Gennaio,

Questo il calendario completo degli eventi
http://www.comune.pomezia.rm.it/natale_d_amore




“Accetto Miracoli” il nuovo album di Tiziano Ferro

Ieri ho avuto l’onore di ascoltare in anteprima le tracce del nuovo album di Tiziano Ferro:Accetto Miracoli” in occasione del meeting riservato al fan club.

In questi eventi è sempre apprezzabile come il pubblico di Tiziano sia composto e ordinato, una lunga fila numerata e siamo dentro al Fabrique di Milano.

Tutti i fan sono stati omaggiati di un bracciale esclusivo con firma e dedica “ai miei fan. Grazie a voi… Accetto Miracoli.”

All’interno del locale era possibile acquistare in anteprima l’album, una possibilità mai avuta prima e che probabilmente doveva farci presagire la sorpresa successiva…

L’ascolto del nuovo album in un evento come quello del meeting è sempre un’esperienza emozionale di livello superiore. Locale buio, pubblico in ascolto, e traccia dopo traccia, scopriamo le note che caratterizzano questo nuovo capolavoro.

Un album eterogeneo che alterna le classiche ballad poetiche e romantiche in pieno stile “Tiziano innamorato” a pezzi più ritmati, con sound ricercato, dai toni elettronici, che da un lato rimandano allo stile di esordio, quello di “xdono” ma in cui traspare chiara l’impronta innovativa della collaborazione con Timbaland.
Spicca tra i brani il duetto con Jovanotti “Balla per me”

12 le tracce
Accetto Miracoli
Vai ad amarti
Amici per errore
Seconda pelle
Balla per me
In mezzo a questo inverno
Come farebbe un uomo
Un uomo pop
Il destino di chi visse per amare
Casa a Natale
Le 3 parole sono 2
Buona (cattiva) sorte

Poi entra lui ed è delirio, ci regala due pezzi dal vivo e poi… La sorpresa. Tiziano si mette a disposizione per foto ed autografi, nuovo deliro!

L’album esce ufficialmente oggi e sono tanti gli eventi promozionali programmati.

Da Maggio tornerà live in un tour di 13 date in Italia e 10 in Europa. Nessuno si stupirà se a questo calendario si aggiungessero altre date visto che molte sono già vicine al sold out con una prevendita iniziata a Luglio che ha contato 75000 biglietti venduti in 24 ore.

Tiziano Ferro torna dopo 3 anni di silenzio, un periodo di grandi cambiamenti come il trasferimento a Los Angeles ed il matrimonio con Victor Allen e sulla scelta del titolo dichiara:

È cambiato tutto, per cui volevo intitolare questo disco alla bellezza della vita che sceglie per te a volte: è vero che i miracoli avvengono, però devi essere anche in grado di rimanere aperto alla possibilità di accoglierli”.




Correnti Costiere – Storia di un marinaio di salvataggio

Sono le 10:20 di una mattina come tante, una leggera pioggerellina accompagna gli invitati. In molti si sono già accomodati nella platea allestita nel locale di famiglia. È tutto pronto, all’interno siamo accolti dalle foto storiche ma soprattutto da lui, il mitico pattino di salvataggio Schiano, che Pio ha voluto posizionato al centro del locale.

Alle 10.30, puntualissimo, fa il suo ingresso in sala Pio Schiano Moriello, che per l’occasione ha voluto indossare la divisa dei Sommergibilisti.

Ci sono tutti, autorità, associazioni, stampa, amici, e tanta, tanta famiglia. Introduce la giornata Marco Schiano, raccontando di come, la sera precedente, in ricorrenza dei 100 anni del papà, la famiglia intera di figli, nipoti e pronipoti si sia riunita in quello stesso locale per festeggiare questo traguardo, 4 generazioni di una stessa famiglia unite intorno a Pio.

L’occasione è quella della presentazione del libro “Correnti Costiere” – storia di un marinaio di salvataggio, in cui l’autrice Claudia Montano racconta i 100 anni di vita di questo uomo straordinario. Un libro edito dalla casa Editrice Palombi, anch’essa centenaria (fondata nel 1914) quindi in piena sintonia con la storia che si vuole raccontare.

Già dalle prima parole dell’editore Francesco Palombi si respira aria di mare, di storia e di famiglia. L’editore pone l’accento sulla scelta delle foto di copertina con Pio giovane militare in divisa e quella sul retro, più recente, seduto sulla riva del suo mare con la citazione “ricordate che il mare è vita”

“Una foto meravigliosa con una frase brevissima che è di una suggestione quantomai evocativa, con lo sguardo che è rivolto verso noi ma verso tutti, verso la comunità, verso il mondo, con un sorriso che credo soltanto lui è in grado di fare. Una frase che, secondo me, più di ogni altra affermazione, rappresenta la vita di quest’uomo che è tutta vissuta intorno al mare, sul mare, per il mare. Ed è anche grazie al mare se noi siamo qui oggi, se ci sono quattro generazioni che portano avanti diverse attività professionali, lo devono tutti non solo alla sua capacità, alla sua determinazione alla sua genialità, alla sua creatività, ma lo devono tutti al mare. Mi ha molto colpito appena sono entrato vedere il pattino perché è proprio il simbolo di una vita faticosa, perché remare è un’ attività che richiede un grande sforzo”.

Questo il commento dell’editore a cui seguono le parole di Claudia Montano che cerca in pochi minuti di riassumere più di un anno di lavoro e di emozioni dovute al raccogliere i ricordi e le esperienze dell’oggi centenario Pio Schiano Moriello, l’uomo dei record per le sue traversate in pattino, definito dalla stampa il “marinaio di salvataggio più longevo d’Europa”

Non è facile raccontare tutto in poche parole ma l’autrice riesce a trasmettere alla platea l’entusiasmo e l’emozione di questa avventura intrapresa insieme a Pio.

“Era il 25 Maggio del 2018, arrivo nella sua casa di Torvajanica, la porta spalancata, chiedo permesso, entro. Le pareti di casa sono rivestite di foto, certificati, articoli di giornale, onorificenze e da una moltitudine di medaglie appese a chiodi la cui patina del tempo rimanda ad epoche trascorse. Lui è nel salotto seduto sulla poltrona che guarda in TV una regata velica, si alza e mi viene incontro, elegantissimo nella sua tenuta di marinaio di salvataggio, pantaloncini bianchi e canotta rossa che indossa sempre a prescindere dal mutamento delle stagioni, come fosse una seconda pelle, sorride e mi guarda negli occhi e con voce fiera esordisce: Claudia vi ho fatto chiamare per scrivere la mia storia e deve farlo in fretta, prima che il sopraggiungere dello tsunami dei 100 anni cancelli in un sol colpo tutti i miei ricordi.
Come restituire nelle pagine di un libro 100 anni di pensieri e di azioni di un individuo dal vissuto così avvincente?Quali le vicende da narrare? Quali al contrario quelle da lasciar giacere nell’oblio? Ebbene la ricerca sul campo ha rappresentato per me l’unica soluzione possibile al superamento delle perplessità. Solo ripercorrendo gli scenari contestuali raccontati dal proprio protagonista, solo proiettandomi in quelle dimensioni remote – facendo mie le situazioni, le sensazioni, i sentimenti e gli impulsi provati da Pio – avrei potuto modellare e ricomporre le 100 tessere del mosaico che rappresentano la sua vita. Ma il percorso più interessante e insieme più complesso è stato inerpicarmi nei meandri dei suoi ricordi. Parlo del viaggio retrospettivo condotto dal protagonista nel suo vissuto che ha affrontato tenendomi per mano come spettatrice privilegiata. Sorrisi e lacrime nel ricordare situazioni e nel novellare gli avvenimenti. Un percorso che definirei essere stato terapeutico per entrambi. Un abbraccio umano tra due diverse generazioni che, attraverso il confronto reso nelle pagine di questo libro, spero riesca a trasmettere al lettore l’importanza di recuperare e di fare propria la memoria storica come indispensabile strumento di vita di pace e di armonia”

Con queste parole l’autrice introduce la sua presentazione, parole cariche di emozione e narrate con l’enfasi di chi vuole trasmettere l’entusiasmo e la passione dedicate al progetto, parole che hanno la capacità di coinvolgere ed emozionare la platea in ascolto, la commozione è sentimento preponderante nella sala.

Tanti i racconti narrati dai presenti, tra cui quello della Vice Sindaco Simona Morcellini che ha voluto ricordare la signora Iole, consorte di Pio, con una frase semplice ma sempre molto forte: “Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna”.

Questo libro ci fa scoprire anche il Pio fotografo ma soprattutto poeta, che ha voluto leggere (senza occhiali) uno dei suoi scritti ai presenti. Tra le sue poesie ne troviamo anche una dedicata al figlio Carlo, scomparso troppo presto, che è stata letta da uno dei suoi nipoti ed accolta dall’applauso commosso del pubblico.

Tanto ci sarebbe ancora da dire per raccontare di questa giornata, di quest’uomo e della sua vita, ma questa vuole essere solo una finestra sul mondo di Pio Schiano Moriello, per il resto vi lasciamo alla lettura di “Correnti Costiere”




Il ritorno del Gabba

È tornato Francesco Gabbani con un nuovo brano: Duemiladiciannove

Non cercate il brano su Spotify, non lo troverete su i-tunes e in nessun altra piattaforma digitale di diffusione musicale.

Il Gabba stupisce ancora con un’idea innovativa e geniale, sfruttando al massimo le potenzialità dei social media.

Gabbani così regala ai suoi fans il suo brano su whatsapp. Lanciata la campagna sui social Francesco ha chiesto ai suoi fans di inviare ad un numero di cellulare nome e cognome, e di attendere una sorpresa. Dopo qualche messaggio di benvenuto, sabato 9 Novembre è stata svelata la sorpresa: il link al video YouTube del nuovo brano.

L’idea geniale di sorpassare i canali tradizionali di diffusione, e arrivare direttamente ai suoi fedelissimi ai quali ha chiesto di condividere il link per raggiungere direttamente più persone possibili.

Un’idea nuova che sa di sfida al sistema chiuso del mondo discografico che allarga gli orizzonti fino a raggiungere il destinatario finale senza troppi passaggi intermedi. Ma anche un modo per essere riconoscente a quel pubblico che non lo ha mai abbandonato anche quando si è spenta l’onda sanremese, continuando a seguirlo in tutte le sue iniziative.

Ah, dimenticavo, non cercate il brano su YouTube, non lo troverete se non avete il link…

Dopo quasi 48 ore il video ha superato le 21000 visualizzazioni… Gabbani vincerà la sua sfida?

Non vi anticipo nulla sul video
Siete curiosi…?
Guardatelo 😄




Museo Città di Pomezia – Laboratorio del 900

Oggi, 29 Ottobre, Pomezia compie 80 anni. In occasione di questo anniversario è stato  inaugurato il Museo Città di Pomezia, Laboratorio del 900, dedicato alla fondazione e allo sviluppo della Città.

Un luogo fisico dedicato al contemporaneo nel quale sarà  possibile esplorare la storia di Pomezia nella sua totalità, dove rivivere passo dopo passo gli eventi che hanno contribuito alla crescità della città. La grande esposizione permanente è progettata e organizzata come un luogo di conservazione, formazione e conoscenza del contemporaneo dedicata alla storia della città, ai suoi beni architettonici ed artistici ai propri fondatori hanno le memorie collettive e alle diverse identità culturali che ne costituiscono la natura storica. Tratterà inoltre il tema della trasformazione urbana ed economica dei suoi territori.

L’allestimento è stato frutto di sinergia tra diversi attori tra cui il Cesar, che ha curato l’allestimento scientifico e le pannellature del centro storico,  il Rotary, che ha donato il plastico che illustra la ricostruzione virtuale del centro storico. Il materiale esposto è stato reperito attraverso l’acquisizione di diverse fonti: archivio centrale storico, archivio di stato di Latina, vari istituti culturali pubblici e privati, uffici tecnici.

Il racconto è sviluppato attraverso sezioni esplicative per abbracciare un arco temporale che va dalla fondazione della città di Pomezia all’abolizione della cassa del Mezzogiorno.

Pomezia in cantiere: in cui viene narrata la storia della città dalla fondazione all’inaugurazione
Città e governo del territorio: in cui viene illustrata la documentazione amministrativa relativa alla costituzione di Pomezia nel periodo dal 1938 al 1948
Popoli fondatori: in cui si illustrano le origini dei popoli che formeranno i cittadini di Pomezia. In questa sezione sono presenti anche foto storiche donate  dai cittadini
Industrializzazione e sviluppo: in cui si tratta il fenomeno del boom industriale degli anni 60 fino alla fine della cassa del Mezzogiorno.

Completa il percorso la pannellatura su piazza Indipendenza con la segnalazione e descrizione dei punti di interesse storico del nucleo aulico di fondazione non che la proiezione di filmati riguardanti i primi anni della fondazione, ricevuti in concessione direttamente dall’Istituto Luce, sia filmati sull’industrializzazione degli anni 60.

Un museo da vivere, capace di adattarsi alle diverse esigenze con una sala conferenze modulare, uno spazio che permetterà di accogliere  mostre, rassegne e iniziative culturali, un museo in divenire pronto ad accogliere anche la storia futura della città.

Molte le autorità presenti stamattina ma anche e soprattutto una grande partecipazione dei cittadini.

“Abbiamo voluto creare un luogo fisico dedicato al contemporaneo – ha spiegato il vice Sindaco Simona Morcellini durante la cerimonia di inaugurazione –, un organismo in continuo divenire, diretto a favorire una migliore conoscenza, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico, artistico, architettonico e identitario della nostra Città. La scelta dell’ubicazione della struttura non è casuale: il Museo si trova proprio in un edificio storico facente parte del complesso architettonico originario della Città, in piazza Indipendenza”.

“Grazie all’impegno dell’Amministrazione di Pomezia rivivono le tradizioni e la cultura di una città che negli ultimi decenni ha aumentato il suo sviluppo economico e sociale. I cittadini – ha dichiarato il vice Sindaco della Città metropolitana di Roma, Teresa Zotta – potranno ripercorrere tappe di storia fondamentali per le nuove generazioni. La Città metropolitana di Roma, vuole essere promotrice di una “rete del sapere”, per creare un filo conduttore che non solo metta insieme le esperienze culturali di ogni Comune del territorio, ma che diventi fonte di conoscenza più profonda per chiunque visiti le nostre bellezze territoriali”.

“Inaugurare il Museo Città di Pomezia – Laboratorio del Novecento – ha aggiunto il Consigliere Delegato della Regione Lazio Daniele Ognibene – è l’occasione per guardare alla propria storia, alla propria identità di città e di cittadini e proprio dalla cultura che gli arriva dalle prime generazioni, che hanno permesso di arrivare agli 80 anni di storia, deve consentire a Pomezia di guardare con fiducia al suo futuro. Le Istituzioni come la Regione Lazio vogliono affiancare lo sviluppo economico e sociale della città. Per capire il futuro e le sue possibilità, bisogna capire fino in fondo la propria storia, e questo Museo deve essere un vero punto di riferimento per tutti”.

“Un altro tassello importante che si inserisce nel più ampio progetto di riqualificazione degli spazi del nostro centro urbano – ha evidenziato il Sindaco Adriano Zuccalà – con il recupero di uno spazio dedicato alla nostra storia. Pomezia si rinnova e si proietta sulla scena storico-culturale nazionale: un risultato possibile grazie alla preziosa sinergia innescata con tutti i soggetti coinvolti. Il mio ringraziamento va alla Regione Lazio, alla Fondazione CESAR, ai partner, ai nostri Assessori, a dipendenti e dirigenti comunali, e a tutti i cittadini che hanno contribuito alla nascita del Museo con le loro donazioni”.

Nel suo discorso introduttivo il Sindaco ha anche annunciato la nomina di Claudia Montano a direttrice del Museo.

Il pomeriggio è stato dedicato alla memoria storica della città con la visione dei filmati originali dell’istituto Luce e l’incontro con i pionieri del territorio Pio Schiano Moriello, Eleuterio Conte, Lorenza Di Giorgio, Maurizio Priori, Odilla Locatelli. A seguire intervento di Antonio Sessa su Pomezia e il cinema della dolce vita.

Durante la cerimonia è stato anche siglato un protocollo d’intesa tra le città di Fondazione: Pomezia, Aprilia, Pontinia, Sabaudia, Colleferro, Guidonia e Latina. I 7 comuni coinvolti si impegnano a promuovere lo sviluppo di un sistema culturale integrato tra musei biblioteche e archivi che favorisca una più efficiente e completa gestione degli spazi grazie alla collaborazione in rete.