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Mozione di sfiducia per Zingaretti, il Governatore resiste, ma per quanto tempo ancora? Le parole della Consigliera Valentina Corrado

By Massimiliano Villani on 3 Dicembre 2018
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Mozione di sfiducia per Zingaretti, il Governatore resiste, ma per quanto tempo ancora? Le parole della Consigliera Valentina Corrado

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Nicola Zingaretti resta Presidente della Regione Lazio: l’aula della Pisana ha infatti respinto, sabato 1° dicembre, la mozione di sfiducia al Governatore con 26 voti contrari e 22 favorevoli su 48 presenti.

Non hanno partecipato al voto, perché assenti, i consiglieri Sergio Pirozzi, capogruppo dell’omonima lista, Enrico Cavallari, del gruppo Misto, e Pasquale Ciacciarelli di Forza Italia, che aveva già annunciato la sua contrarietà.

Addirittura la Consigliera di Forza Italia Laura Cartaginese, in dissenso con la mozione di sfiducia – proposta proprio dal centrodestra – di fatto sfiducia il suo capogruppo Aurigemma e salva Zingaretti.

Una maggioranza che comunque rimane traballante, con un “patto d’aula” – allargato a destra – che scricchiola ogni giorno di più.

Pomezianews ha incontrato Valentina Corrado, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, per analizzare proprio questo voto.

Valentina Corrado, alla fine la mozione di sfiducia non è passata: cosa è successo?

“Il vero scopo della mozione di sfiducia nei confronti di Zingaretti era mettere in difficoltà il MoVimento 5 Stelle. E lo hanno dimostrato le assenze e alcune dichiarazioni in aula:
alcuni interventi – l’ho detto chiaramente nel mio discorso in Consiglio – meriterebbero la candidatura agli Oscar nella categoria delle migliori interpretazioni!”

Dichiarazioni che hanno chiamato in causa addirittura la Sindaca Raggi…

“Dagli interventi che ho ascoltato, la sindaca di Roma Virginia Raggi è stata dipinta come il male assoluto: è incredibile, anche quando si discute della sfiducia al Governatore del Lazio, il quale amministra da 6 anni e non è stato capace di portare in Consiglio una programmazione seria o un nuovo piano rifiuti, benché lo avesse scritto per ben due volte nel programma elettorale, del 2013 e del 2018. Attribuendo, tra le altre cose, la responsabilità della cattiva gestione dei rifiuti prima al governatore della regione uscente e ora se la prende con il Sindaco della Città metropolitana, perché lui era ed è governatore della Regione ma vorrebbe governare il Paese. Le comiche!”

Una mozione che ha però creato alcuni malintesi anche all’interno del Movimento 5 Stelle…

“La vera risposta l’abbiamo data sabato in aula, dove il gruppo ha votato compatto la sfiducia nei confronti dell’esecutivo pd, aldilà dei numeri, degli esiti, dei giochi di palazzo, delle compravendite, presenti e future: è doveroso rispettare il mandato che i cittadini che hanno votato il Movimento 5 Stelle ci hanno assegnato e solo il mantenimento della parola data ai cittadini ci consente di essere liberi di agire nel loro esclusivo interesse”

Secondo lei, quindi, il Governatore Zingaretti sta fallendo nella sua azione politica?

“Il punto è che sono mesi che il Presidente, oltre a essere una specie di fantasma in Regione – lo abbiamo visto sabato solo perché la questione ha riguardato la sua figura – programma e usa le risorse regionali piegandole alle esigenze della sua campagna elettorale. Come l’ultimo provvedimento con il quale si è riconosciuto la possibilità di assumere in Giunta altre 21 persone, per una spesa di 1,5 milioni di euro, che andranno ad aggiungersi alle 13 già facenti parte del suo gabinetto e che costano altri 1,5 milioni. A cosa serve un Presidente di Regione impegnato esclusivamente a fare campagna elettorale? A cosa serve un Governatore di una regione così importante come il Lazio indaffarato a scrivere tweet di denigrazione contro il “Governo del cambiamento” e contro il Movimento 5 Stelle, che sta risolvendo i danni causati dal suo stesso partito partito?”

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