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Testamento biologico, è legge dello Stato

By Marta Fortunati on 6 Febbraio 2018
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Testamento biologico, è legge dello Stato

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La legge sul testamento biologico è stata approvata in Parlamento e dà la possibilità ad ogni cittadino, che ne manifesti la volontà, di dare istruzioni sul suo fine vita. Presso il Comune di Pomezia-Ufficio servizi demografici  dello Stato civile, è attivo il Registro comunale delle Dichiarazioni anticipate di volontà per autenticare  il proprio biotestamento

 

È in vigore, dal 31 gennaio 2018, la nuova legge sul testamento biologico. Approvata in Parlamento lo scorso 14 dicembre (legge n. 219), dopo un lungo iter parlamentare e non poche polemiche, è pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 16 gennaio 2018 con il titolo ‘Norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari’.

Tra le possibilità aperte c’è la dichiarazione anticipata di trattamento (Dat) con la quale si danno istruzioni sul fine vita, in vista di una futura eventuale incapacità di autodeterminarsi. Ogni cittadino maggiorenne, capace di intendere e di volere, può redigere un documento in cui indica i trattamenti sanitari che vuole ricevere e quelli ai quali vuole rinunciare nel caso in cui non riuscisse ad esprimersi e a prendere decisioni autonomamente: si  tratti di patologia o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o di malattia che costringe a trattamenti con macchine o sistemi artificiali.

Il testamento biologico si può autenticare con atto pubblico, rivolgendosi per esempio ad un notaio, oppure con scrittura privata consegnata personalmente all’ufficio dello stato civile del Comune di residenza. A fine marzo 2018 le volontà dei cittadini verranno inserite all’interno del Fascicolo sanitario elettronico: il Lazio è tra le 13 regioni che hanno il Fse. La legge auspica, ma non obbliga, che chi sottoscrive il proprio biotestamento deleghi un fiduciario che si assume la responsabilità di prendere decisioni in nome e per conto del firmatario del testamento biologico, di concerto con il medico. Il medico deve rispettare la volontà del malato anche se gli è garantita l’obiezione di coscienza; se si  rifiuta di fare ciò che il paziente ha chiesto, la struttura ospedaliera deve comunque trovare qualcuno che garantisca la volontà di quest’ultimo.  La Dat può essere scritta a mano, al computer o video-registrata; si può revocare, aggiornare o modificare in qualsiasi momento ed in caso di urgenza “la revoca può avvenire anche oralmente davanti ad almeno due testimoni”. Questo documento è esenti dall’obbligo di registrazione, dall’imposta di bollo e da qualsiasi altro tributo ed una copia andrebbe anche consegnate al fiduciario che si è scelto; se redatto dal notaio rientra nella libertà tariffaria di ogni professionisti.

Non esiste ancora un Registro nazionale delle Dat; solo 187 Comuni su otto mila hanno creato dei registri comunali, tra questi c’è il Comune di Pomezia. Presso l’ufficio comunale di Stato civile (delibera del Consiglio comunale n. 6 del 7/4/2017) è  istituito un Registro comunale delle Dichiarazioni anticipate di volontà (Dat). L’iscrizione al Registro del testamento biologico è gratuita e riservata ai cittadini maggiorenni residenti a Pomezia: la domanda va inoltrata, secondo le modalità indicate dalle disposizioni comunali vigenti,  previo appuntamento  con l’Ufficio servizi demografici  dello Stato civile–Piazza San Benedetto da Norcia, tel:  06/91146419/454/455/427/417,  email:  stato.civile@comune.pomezia.rm.it.

È da ricordare che la legge di fine vita, che finalmente avvicina l’Italia a molti Paesi europei, non riguarda eutanasia e suicidio assistito, che invece sono vietati dalla legge italiana.

Per informazioni più dettagliate, consultare il sito dell’associazione Coscioni  http://www.lucacoscioni.it/ che da anni si batte per la libertà di ricerca scientifica e i diritti dei malati.

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