Le Case è un posto che ti chiude l’anima.
Le Case è un cuore nero piantato in mezzo al pancione di Maremma,
che si traveste piena di sogni
e dopo te lo ficca nel didietro a brutto muso.
Quando si ha la capacità di scrivere come Sacha Naspini, bisogna anche assumersi la responsabilità di lasciare un grande vuoto nel lettore che legge le ultime righe del suo ultimo lavoro: Le case del malcontento.
Questo perché arrivati al punto finale è impossibile sollevare lo sguardo senza chiedersi: “E ora?”
La scrittura di Naspini rapisce e non lascia più andare, una specie di sequestro del lettore.
Quando poi la pagina successiva è bianca e il “sequestrato” torna alla realtà, esso non è più lo stesso; capita quindi di ritornare ai primi capitoli, perchè Le Case non ti permette di andar via.
Le case del malcontento graffiano e le cicatrici che lasciano portano i nomi dei protagonisti di quella che non riusciamo a definire se storia o favola: Adele, Filippo, Samuele, Giovanna, Sonia, Adelaide…
I capitoli si rincorrono e i rimandi continui non permettono al lettore di rilassarsi, la suspence è dietro ogni pagina.
È vero infatti che la lettura di questo originalissimo romanzo non è una tranquilla passeggiata, al contrario una salita dura e accidentata.
Arrivati poi alla cima, già siamo consapevoli che un lieto fine non ci sarà, Sacha Naspini ha in riservo per noi un finale al cardioplama: un baratro nero e implacabile che tutto inghiottirà.
A Le Case tutti sono innocenti e nessuno lo è; ognuno di loro sarà vittima e carnefice…
Le Case è un mostro che ingrassa ad ogni respiro,
e allora io ne spengo uno per volta,
fino all’ultimo,
che sarà il mio.
Le case del malcontento è un romanzo corale, dove si ama, si uccide, si odia, si vendono figli, si ruba; un viaggio nei meandri più oscuri dell’animo umano che non concede sconti a nessuno.
La Maremma toscana prende vita dallo stile tagliente, profondo ma mai banale di uno scrittore che, mi auspico, farà molto parlare di sé e continuerà a travolgerci piacevolmente nelle sue storie.
SINOSSI
Le Case è un borgo nell’entroterra toscano, un paese morente dove gli ultimi abitanti trascinano le loro stanche vite. Un posto dove i giorni sono sempre uguali nel susseguirsi di buongiorno e buonasera all’apparenza cordiali ma, nella sostanza, mai sinceri.
Fino al giorno in cui la piccola comunità viene sconvolta dal ritorno improvviso di Samuele Radi, nato e cresciuto nel borgo vecchio e poi fuggito nel mondo.
Il suo ritorno a casa dà vita alla storia di questo paese dove ognuno è dato in pasto al suo destino.
Appassionata di libri e cucina, frequento un corso di scrittura creativa. I miei scritti sono stati pubblicati in un’antologia, “Voci nuove” edita da Rapsodia.