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Un viaggio nell’ombelico del mondo

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La rubrica “Racconti di viaggi”, nell’augurare a tutti i lettori di poter tornare a viaggiare al più presto, inizia il 2021 con il viaggio di Nicola. Informatico pugliese, 52 anni, sposato con un figlio adolescente, da vent’anni vive a Pomezia dove partecipa attivamente a varie iniziative a favore del territorio. Viaggia molto, in Italia e all’estero. Ha visitato Londra più volte, e oggi ci parlerà del suo soggiorno nella capitale inglese nel 2015.

 Perché spesso a Londra?

L’idea di andare a Londra viene spontanea, perché piace a tutta la mia famiglia. Mia moglie ci va sempre volentieri perché ci abita la sorella. Il nostro punto di partenza è un quartiere tranquillo nel sud-ovest della città, Twickenham, famoso per l’omonimo stadio sede della Rugby Football Union, l’impianto degli incontri dell’Inghilterra di rugby. È una città che adoro, nella sua eterogeneità mi fa stare bene, mi sembra di essere nell’ombelico del mondo. Anche a mio figlio piace molto perché può praticare l’inglese. Questa mia passione la ‘esprimo’ fin dall’organizzazione del soggiorno, a partire dal viaggio in aereo, agli spostamenti, ai tour cittadini. Visto il clima particolare, che cambia più volte durante la giornata, sto sempre molto attento al meteo, e mi comporto di conseguenza nel programmare la visita della città. Faccio molte foto per ricordarmi di quello che viviamo durante il viaggio. Mia moglie è un’appassionata di musei e la città risponde appieno a questo suo hobby. Li abbiamo visitati quasi tutti: dal Museo di scienze naturali a quello di Arte Moderna, il Tate, uno dei più importanti al mondo assieme al British Museum.

Cosa ti emoziona in particolare della capitale inglese

Devo dire che per me il viaggio è uno ‘stacco’ dalla quotidianità, cerco posti dove star bene: girare e immergersi nelle abitudini e nei costumi del posto che visito. Deve darmi emozioni, sensazioni nuove e deve incuriosirmi, e Londra è per me l’ideale. Ha un fascino particolare, mi fa sentire al centro del mondo, quando sto lì sono

a casa. Il miscuglio di razze, di colori, di cibi mi fa sentire parte di una cosa più grande di me, e libero. Ognuno è libero di fare ciò che meglio crede, si può essere molto informali, fuori dagli schemi, ma allo stesso tempo formali e convenzionali, a partire da come le persone si vestono. La prima emozione fa rima con attenzione che ho sempre durante i miei soggiorni: vigilare per evitare di prendere fregature, o vivere brutte esperienze che possano rendere il viaggio meno piacevole. Purtroppo mi è capitato, e non sono l’unico, di essere stato derubato del cellulare da un ragazzo che è passato in bicicletta, mentre passeggiavo con amici e parenti in una tranquilla strada londinese. L’altra emozione che predomina è la curiosità: mi piace scoprire zone e passaggi anche un po’ in disparte, e fare foto per immortalare il momento. Giro sempre con la cartina che mi fa da bussola, ma mi avventuro volentieri anche in luoghi inesplorati e che scopro per caso. Come per esempio quando a Tottenham Court Road, strada centrale vicino al quartiere Soho, alzando gli occhi, ho visto un edificio di circa 15 piani in ristrutturazione che ‘nascondeva’ i lavori in corso con dei teloni che raffiguravano negozi e immagini che sembravano effettivamente veri! Adoro passeggiare nei parchi, soprattutto a Richmond Park, non lontano da dove vive mia cognata. Faccio foto, soprattutto quando, come capita a molti che visitano Londra, incontro gli scoiattoli che si avvicinano e mangiano dalle tue mani. Amo anche fotografare i negozi: ce ne sono di strambi, inusuali per come li intendiamo noi. Per esempio me ne piace uno, uno Store, che vende tutto in un unico ambiente: dalla cheese cake, buonissima, a tantissimi altri disparati e improponibili oggetti. Mi piace molto anche andare in giro a ‘naso all’aria’, come si suol dire. Mi piace sostare a Piccadilly Circus, una delle piazze più immortalate in assoluto: mi sento come se stessi in una cartolina, in un film che racconta la città. Mi dà molta emozione guardare le persone che camminano intorno a me. Mi piace anche comprare souvenir su richiesta degli amici. Così, per esempio, in questo viaggio sono andato allo stadio di calcio “Craven Cottage” della squadra Fulham, che dai cancelli in legno ai mattoncini rossi in terracotta ricorda il calcio di altri tempi, dove ho comprato un pallone per un amico che me lo aveva chiesto.

Londra e il cibo

Siamo una famiglia che ama mangiare bene. Ci piace assaggiare i cibi locali, ma quando andiamo in posti dove la cucina non è proprio il top, andiamo sul sicuro e mangiamo nelle varie catene internazionali, di cui conosciamo i sapori. Molti turisti raccontano di mangiare male a Londra. A noi piace mangiare per lo più a casa di mia cognata. Un ‘Fish & Chips’ ottimo, però, dove andiamo spesso con i miei cognati, si trova a Richmond. Il posto è molto carino, tappezzeria e mobili anni ’70, e il cibo è ottimo. Siamo anche andati a Camden Town, il famoso e colorato quartiere a nord della città e pranzato al Camden Market, spazio enorme e multietnico in cui si trovano cucine di tanti Paesi diversi, dalla messicana all’italiana, alla polacca con cibi preparati al momento, buoni e a prezzi abbordabili, con posti e tavolini limitati. Consiglio a tutti di farci un giro, per gustare il mix unico di gusti e sapori.

Bye-Bye al prossimo viaggio!

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