Wednesday, July 3, 2024

Il bullo in mezzo agli altri

By Marta Fortunati on 2 Novembre 2019
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Il bullo in mezzo agli altri

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La diffusione in Italia del bullismo è sempre più in aumento, soprattutto fra gli 11 e i 17 anni: un ragazzo su due ne sarebbe vittima. È un fenomeno complesso che chiama in causa un insieme di comportamenti offensivi e prepotenti, messi in atto da ragazzi e ragazze che ‘puntano’ una vittima precisa, considerata debole e che non riesce a reagire per bloccare queste prepotenze e difendersi (dati Istat). Ne cominciò a parlare nel 1973 il ricercatore norvegese Then Olwens, utilizzando la parola mobbing. È diffuso soprattutto a scuola, ma anche in altri gruppi della società come nelle palestre o sul web, e in questo caso si parla di cyberbullismo messo in atto attraverso la tastiera del pc.

Il bullo evidenzia un comportamento sociale dovuto al modo di relazionarsi con gli altri. Essenzialmente ci sono quattro tipi di bullismo: verbale, con il quale la vittima viene vessata, derisa e minacciata con parolacce e altro; sociale, fatto di pettegolezzi costruiti ad hoc, attuato soprattutto dalle ragazze; fisico, dove c’è l’impatto con il corpo, con botte, spinte e pugni; cyberbullismo, con il quale i bulli molestano attraverso il web, con chat, sms o tramite foto e video della vittima che poi fanno girare in rete per diffamarlo e minacciarlo. Questo bullismo indiretto è meno visibile, ma non meno pericoloso perché tende a isolare la persona dagli altri, escludendola con calunnie e pettegolezzi. Il cyberbullismo diffama ed emargina la vittima che spesso per reazione si chiude in se stessa con atteggiamenti anomali che possono compromettere il suo equilibrio psicofisico.

Importante è il ruolo degli ‘osservatori’, di chi sa cosa sta accadendo, che assistono alle prepotenze e non intervengono per paura di divenire anche loro ‘vittime’. Tra i comportamenti da poter attuare se si è vittima di bullismo: non vergognarsi per ciò che accade e non pensare di essere ‘sbagliato’ perché non è colpa tua; parlarne in famiglia o con qualcuno senza vergognarti, se mantieni il segreto le cose non cambieranno; non isolarti. Se invece vedi qualcuno fare il bullo con qualcun altro fai capire al bullo che non sei d’accordo con quello che sta facendo, accompagna la vittima da un adulto per far raccontare l’accaduto, accogli nella tua cerchia di amici la vittima per non farla sentire isolata (tratto da Telefono Azzurro). Dai dati di una ricerca condotta da Telefono azzurro e Doxa nel 2017, il 35% dei ragazzi intervistati è stato vittima di bullismo, soprattutto a scuola, in strada, internet o sui mezzi pubblici. Tra le violenze comunicate ai genitori dai ragazzi vi sono le  provocazioni e/o prese in giro ripetute (14%), offese immotivate (13%), danneggiamento di oggetti (12%) e furto di oggetti o cibo (10%). Dal canto loro i genitori propongono al figlio di parlare con i docenti (29%), oppure parlarne direttamente (26%), o lasciano decidere il figli da solo (10%).

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