Antonio Faraò – pianoforte
Carlo Bavetta – contrabbasso
Pasquale Fiore – batteria
In scena per la prima volta al Latina Jazz Club Luciano Marinelli, uno dei pianisti italiani più apprezzati al mondo, ammirato dallo stesso Herbie Hancock: appuntamento questo sabato 16 marzo al Circolo cittadino con Antonio Faraò Trio. Con Antonio Faraò al pianoforte, Carlo Bavetta al contrabbasso e Pasquale Fiore alla batteria.
Autentica punta di diamante del panorama jazz internazionale, ha suonato con i più prestigiosi artisti – Joe Lovano, Didier Lockwood, Miroslav Vitous, Jack Dejohnette, Chris Potter, Benny Golson, Ivan Lins – Antonio Faraò è da mettere senza dubbio fra i musicisti europei che hanno raggiunto uno standard espressivo al livello degli americani. Il suo stile è inconfondibile: una brillantezza tecnica con una impetuosa carica emotiva, una notevole vena compositiva e un travolgente senso ritmico.
Nel 1998 riceve il più prestigioso dei riconoscimenti: il primo premio al “Concorso Internazionale Piano Jazz Martial Solal”, indetto dalla Città di Parigi. Un evento che ha lanciato Faraò ancora più intensamente nei circuiti europei della musica contemporanea, e lo ha portato a incidere, dopo alcuni dischi prodotti in Italia, vari album da leader per l’importante etichetta tedesca Enja Records come “Black Inside” nel 1998 con Jeff “Tain” Watts e Ira Coleman o “Thorn”, nel 2001, in cui Faraò è accompagnato da Jack DeJohnette, Chris Potter e Drew Gress.
Antonio Faraò è stato invitato diverse volte da Herbie Hancock per partecipare all’International Jazz Day evento mondiale del jazz organizzato dall’Unesco e dalle Nazioni Unite assieme a Brandford Marsalis, Kurt Elling, Wayne Shorter, Marcus Miller, Al Jarreau…e molti altri. Nel suo ultimo album Eklektik (Warner Music) invita diversi artisti di fama mondiale come Snoop Dogg, Marcus Miller, Bireli Lagrène e altri.
“Non mi capita spesso di essere sorpreso da registrazioni di musicisti, come lo sono stato quando per la prima volta ascoltai uno degli ultimi CD di Antonio Faraò. Ciò che mi ha colpito è stata la sensazione che ho sentito dentro di me. C’è talmente tanto calore, convinzione e grinta nel suo modo di suonare. Mi ha immediatamente attratto la sua concezione armonica, la gioia dei suoi ritmi e il suo senso di swing, la grazia e il candore delle sue linee melodiche improvvisate. Antonio non è solo un ottimo pianista, è un grande” Herbie Hancock.
Nel 2023 è coinvolto nel progetto “McCoy Tyner Legends” un quintetto tutto statunitense dove lui, unico musicista europeo, condivide il palco con jazzisti di levatura mondiale come Chico Freeman al sax tenore, Steve Turre al trombone, Avery Sharpe al contrabbasso e Ronnie Burrage alla batteria. Con questa formazione, rende omaggio a uno tra i più grandi pianisti jazz di sempre scomparso nel 2020: McCoy Tyner.
Infoline e prenotazione via whatsapp 3501959933- 3387961980
Apertura biglietteria 19.30 – Aperitivo dalle 20.00 –
Intero € 20
Ridotto € 15,00 (riduzioni per i soci Latina Jazz Club, under 25, studenti del Conservatorio e del Liceo Musicale)
Main sponsor Latina Jazz club:
BSP Pharmaceuticals, azienda leader nel settore farmaceutico.
Findus, del cui marchio è titolare la società CSI
PROSSIMI APPUNTAMENTI DI LATINA IN JAZZ
Sabato 6 aprile Simona Bencini & L.M.G. 4tet.
Simona Bencini non si può definire una cantante jazz tout court, ma una cantante duttile che ha fatto della contaminazione e della trasversalità la sua cifra stilistica: dal soul-funk dei Dirotta su Cuba alla canzone d’autore di Pacifico ed Elisa, dal jazz di Stefano Bollani e Lmg 4tet allo swing della PMJO (Parco della Musica Jazz Orchestra). Accompagnata da Lmg 4tet, quartetto pugliese col quale aveva registrato il suo primo disco jazz “Spreading love” (GrooveMaster 2011, Egea). Swing, ballad e bossa sono le sonorità che Simona Bencini attraversa nel suo personale approdo a un jazz vintage e raffinato, sorretto dalle sofisticate interpretazioni di genere del Last Minute Gig Quartet.
Sabato 4 maggio Alessandro Lanzoni & Seamus Blake 4tet.
Un’occasione speciale in cui incontrare sullo stesso palco 2 straordinari musicisti, generazionalmente distanti ma al contempo musicalmente vicini sia per le indubbie qualità strumentali di entrambi, che per affinità stilistica. Entrambi con all’attivo troppe collaborazioni e riconoscimenti prestigiosi per essere riassunti in poche righe. Il rapporto umano e professionale tra Blake e Lanzoni è nato in periodo di pandemia da alcune esibizioni in streaming che sono bastate per creare subito un’intesa che li ha portati a suonare dal vivo sia in duo che in quartetto. Alessandro si è imposto sulla scena italiana fin da giovanissimo, quando vinse il premio Urbani nel 2006, a quattordici anni. In seguito, ha suonato accanto ai massimi musicisti italiani, e, attualmente, guida un trio con il bassista Thomas Morgan e il batterista Eric McPherson. Lanzoni è considerato ormai uno dei pianisti di maggiore interesse nel panorama europeo. Seamus Blake ha collaborato nella sua carriera con John Scofield, la Mingus Big Band, Kevin Hays, Victor Lewis. Ha inciso molti album da leader e sideman, mettendo a punto un linguaggio da una parte basato sul bebop, dall’altra aperto a soluzioni melodiche e armoniche diverse.