Io capitano, una commovente storia vera
Il nuovo film di Matteo Garrone “Io capitano”, candidato agli Oscar di quest’anno come miglior film straniero, è stato recentemente reso disponibile al pubblico dalla piattaforma Sky, ottenendo un notevole successo. Questo ci permette di vivere e allo stesso tempo patire per il lungo viaggio affrontato da Seydou e Moussa verso l’Europa, costretti ad affrontare l’infinità del deserto, la crudeltà delle prigioni libiche e i pericoli del mare.
La storia del film comincia però anni fa, quando un amico del regista, che gestisce un centro di accoglienza in Sicilia, gli aveva raccontato la vicenda di un ragazzo, Fofana Amara, che all’epoca aveva solo quindici anni. Rimasto colpito, Garrone sentì la necessità, dopo anni di paure e incertezze, di girarlo. La scrittura della sceneggiatura durò sei mesi ma ci vollero almeno due anni per ricostruire mediante documentazione la rotta del viaggio percorso.
Il giovane attore protagonista, Seydou Sarr, rende il film ancora più commovente, lasciandoci immedesimare nelle tristi vicende e soffrire con lui. Egli ha infatti ottenuto il Premio Marcello Mastroianni allo scorso Festival di Venezia, che viene conferito al miglior attore emergente.
Il regista inoltre, secondo quanto rivelato nelle interviste, è stato per Seydou come un padre. L’attore infatti vive in Italia ormai da più di un anno, più precisamente a Fregene, a casa della madre di Garrone e afferma di non essere ancora pronto per il suo nuovo viaggio ad Hollywood, a cui preferirebbe tranquillamente la quiete di Fregene e la pasta al ragù di Donatella.
Come ha dichiarato lo stesso regista spesso i film sull’immigrazione possono spesso cadere nella trappola della retorica o sembrare un tentativo di speculazione sulla sofferenza degli altri. Ciò che dovrebbe farci riflettere, tuttavia, è che in questo film ogni scena è autentica, ogni vicenda rappresentata è realmente accaduta ed è proprio questo che colpisce e fa commuovere particolarmente il pubblico. Ci permette infatti di aprire gli occhi su realtà che purtroppo sempre più spesso sottovalutiamo o di cui addirittura ignoriamo l’esistenza, ma che sono all’ordine del giorno. Questo è il motivo per cui “Io capitano” è un film che tutti dovrebbero vedere, per avere uno sguardo più ampio sul mondo e sulle sofferenze che lo caratterizzano.
Virginia Porcelli