Wednesday, July 3, 2024

AVATAR- La via dell’acqua

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Torna finalmente al cinema, dopo 13 anni di attesa, il sequel di Avatar: Avatar- la via dell’acqua. L’ex marine Jake Sully è ormai diventato, sul pianeta Pandora, capoclan del popolo dei Na’vi, a fianco della sua compagna Neytiri. Nell’arco di pochi anni i due crescono insieme quattro figli: Kiri, Neteyam, Lo’ak, Tuktirey e il loro migliore amico umano Spider, il quale presto entrerà anch’egli a far parte della famiglia.

Per molti anni la pace regna su Pandora e sui suoi abitanti, fino a quando gli umani vi fanno ritorno per colonizzarla.

A capo degli uomini del cielo vi è il clone Na’vi del defunto colonnello Miles Quaritch, il quale lo aveva incaricato di vendicare la sua morte uccidendo Jake Sully.

Per proteggere la loro famiglia, Jake e Neytiri decidono dunque di lasciare la foresta per trovare ospitalità presso i Metkayina: una tribù della barriera corallina. Il capo Tonowari, sua moglie Ronal e i loro tre figli, aiuteranno poi la famiglia di Sully ad adattarsi a questa nuova cultura, insegnando loro a vivere nell’acqua.

All’interno di questa trama apparentemente complessa, vi sono inoltre numerose tematiche molto attuali. La prima, dal punto di vista ambientale, è quella dello sfruttamento della natura da parte degli umani. Viene infatti rappresentato come gli uomini del cielo, con il loro insediamento, calpestino la natura di Pandora, alterando l’equilibrio dell’isola. Un’altra tematica è quella, invece, dell’accoglienza di un popolo diverso in un paese. Le due famiglie presentano infatti differenze evidenti non solo fisiche, ma anche culturali, tuttavia, nonostante ciò, si aiutano sempre l’un l’altra.

Concludo dunque con il dire che l’attesa ne sia valsa sicuramente la pena. Avendo avuto più anni per lavorarci, James Cameron ha reso il secondo film, a mio parere, di gran lunga superiore al primo da un punto di vista tecnico, rendendolo ancora più realistico e ricco di strepitosi effetti speciali. Un film, insomma, da vedere obbligatoriamente sul grande schermo di un cinema, per vivere un’esperienza indimenticabile. Non posso infine non menzionare, in qualità di grande fan, il brano inedito di The Weeknd: “Nothing is lost”, presente al termine del film, che ha tenuto me e molti altri incollati alle poltrone, coronando perfettamente questo magnifico progetto, da cui siamo rimasti piacevolmente stregati.

Virginia Porcelli

 

 

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