Le quattro fontane di Roma

Cercare il fresco a Roma tra fontane e fontanelle

 

Conosci le Quattro Fontane di Roma?
Nell’estate rovente, durante l’interminabile ricerca del fresco in città, potresti capitare nelle vicinanze delle Quattro Fontane.
Nonostante l’insopportabile caldo estivo di Roma, migliaia di turisti e di romani non cessano di riempire le piazze e le strade bollenti del centro della Città Eterna. Anche nei giorni più caldi, migliaia di turisti non rinunciano al piacere di una vacanza indimenticabile. Anche nei giorni più caldi, migliaia di romani non possono sottrarsi al dovere di un lavoro a ferie ridotte. E così, cercare il fresco a Roma diventa una parola d’ordine per tutti. E per tutti si attiva un meccanismo straordinario, tipicamente romano.

 

Quattro Fontane, Sovraintendenza Capitolina

 

 

Una mappa tutta romana
Una mappa di canori zampilli rinfrescanti si disegna nella testa e nel cuore di boccheggianti viandanti che, guidati dalle più diverse motivazioni, migrano verso fontane e fontanelle e le popolano. Roma è famosa le sue mille fontane e fontanelle, che oggi sono lì ancora a ricordarci l’abbondanza delle acque che attraversavano la città antica. L’antica Roma si giovava infatti di ben undici acquedotti, cui se ne aggiunsero altri cinque a partire dall’età rinascimentale fino all’età moderna. Dunque, in questi giorni torridi, a gruppi o in solitudine, in tanti cercano il fresco convergendo nei punti focali di questa rete, di questa mappa tutta romana.

 

Fontane e fontanelle
Ci si ferma volentieri presso le numerose fontane monumentali, a volte gigantesche, come il Fontanone, cioè la Fontana dell’Acqua Paola, o la Fontana di Trevi, mostra dell’acquedotto Vergine, o la Fontana dei Quattro Fiumi, altra mostra dell’acquedotto Vergine e mille altre fontane d’arte presso cui rinfrescarsi godendo della grande bellezza

Moltissimi si fermano a bere e a bagnarsi anche presso i nasoni, cioè le fontanelle pubbliche in ghisa, dal rubinetto ricurvo come un nasone, che si incontrano a decine presso gli incroci e le strade, dal centro alla periferia.

 

Le Quattro Fontane di Roma
Cercare il fresco a Roma muove così le persone anche verso le famose Quattro Fontane, che si trovano nel quadrivio che da loro prende il nome e costituiscono un organismo vero e proprio. Siamo nel punto di incrocio della Strada Felice con la Strada Pia: sono i nomi originari di due strade che furono intitolate ai papi che le realizzarono.

 

Quattro Fontane; M. Vasi – Catawiki

 

 

Strada Felice
Il papa Sisto V, Felice Peretti, fece costruire la Strada Felice. Questa collegava e collega ancor oggi Trinità dei Monti, la magnifica chiesa in cima alla Scalinata di piazza di Spagna, con la basilica di Santa Croce in Gerusalemme, passando per la basilica di Santa Maria Maggiore. Il nome originario di Strada Felice è oggi sostituito da tre nomi, in quanto la lunga strada fu suddivisa nel tempo in Via Quattro Fontane, Via Sistina e Via Agostino Depretis.

 

Strada Pia
La Strada Pia prende invece nome da papa Pio IV, Giovanni Angelo Medici di Marignano e fu realizzata per collegare il Palazzo del Quirinale, che era sede del Papa, con la omonima Porta Pia. Dopo l’Unità d’Italia il nome originario di Strada Pia venne sostituito da due nomi, in quanto la strada fu divisa in due tratti: Via XX Settembre e Via del Quirinale.

 

Prospettiva dalle Quattro Fontane
Il centro dell’incrocio, spesso assolato e anche molto trafficato, offre una particolare prospettiva. Per vederla bene ti devi mettere proprio al centro dell’incrocio, facendo molta attenzione al traffico. Guardando verso l’orizzonte delle quattro arterie stradali, si possono vedere allineati in lontananza tre obelischi e la facciata interna della michelangiolesca Porta Pia. Lungo l’asse della Strada Felice vedrai da una parte l’obelisco Sallustiano di Trinità dei Monti sul Pincio e dall’altra quello Liberiano di Santa Maria Maggiore sull’Esquilino. Lungo l’asse della Strada Pia vedrai da un lato l’obelisco della Fontana dei Dioscuri sul Quirinale e dall’altro capo, il lato interno di Porta Pia. Questo è anche il punto di unione di ben tre rioni di Roma: Trevi, Monti e Castro Pretorio.

 

Un po’ di storia
Costruite tra il 1588 e il 1593, le Quattro Fontane erano alimentate dall’Acquedotto Felice, l’ex Acquedotto Alessandrino restaurato da papa Sisto V, Felice Peretti.
Questo papa, giovandosi del talento del grande architetto Domenico Fontana, ci ha lasciato eredi della cosiddetta “Roma Sistina”, un vasto progetto di ottimizzazione e monumentalizzazione degli spazi che cambiò per molti versi il volto della città. Tra gli scopi del papa c’era quello di consentire la distribuzione dell’acqua nei vari rioni di Roma, a beneficio del popolo. Dunque, l’incrocio delle Quattro Fontane era strategico per tale progetto e di lì nacque l’idea di utilizzare le costruzioni che già si trovavano ai quattro angoli per realizzare quattro nicchie entro cui collocare quattro fontane. Per amore della simmetria, si pensò a due figure maschili e due figure femminili e in particolare a due fiumi e a due divinità.

 

Procediamo in senso orario
La Chiesa di S. Carlino, capolavoro del Borromini, mostra sul muro che affaccia su via delle Quattro Fontane l’iscrizione che indica il castellum aquae dell’Acquedotto Felice, per la riserva, la decantazione e la distribuzione dell’acqua. Sull’angolo troverai la fontana col Fiume Tevere, sul lato del Rione Monti. All’angolo del Palazzo Mattei-Albani-Del Drago ti aspetta il Fiume Arno. Eccoci alla Fontana di Giunone all’angolo del Palazzo Volpi-Galloppi, per concludere con la Fontana di Diana, all’angolo del Giardino Barberini. Da notare che le fontane furono eseguite a spese dei proprietari dei terreni limitrofi in cambio di concessioni gratuite dell’Acqua Felice. Varie ipotesi ancora sono aperte riguardo agli autori: ci sarebbe un autore per ogni coppia di analogo soggetto,

Gli studiosi pensano a Domenico Fontana, a Pietro da Cortona per la Fontana di Diana, a una collaborazione del Bernini per i fondali delle nicchie delle Fontane di Giunone e del Tevere.

Di certo, l’esperienza di questo spettacolare angolo barocco ti rimarrà negli occhi e nel cuore, nonostante i caldi bollori di questa torrida estate.