L’idea alla base di questo viaggio era quello di sperimentare un’esperienza del tutto nuova provando a partire sola, ma non ‘propriamente’ da sola. Questo il pensiero di Rosanna, una ragazza laureata in giurisprudenza, attualmente impegnata nella pratica forense, che ci parla del suo viaggio in Turchia, avvenuto nell’agosto del 2019 con l’organizzazione “Avventure nel Mondo” (AnM), su suggerimento di alcuni amici, che l’ha affascinata dal primo momento. AnM consente di partire con altre persone mosse dallo stesso desiderio di ‘scoprirsi’ e di scoprire nuovi posti. Rosanna coltiva molti interessi tra cui i viaggi, le immersioni subacquee, la lettura, con in cima le opere di Luigi Pirandello, Italo Calvino e della poesia romantica inglese e il cinema: recentemente ha apprezzato ‘La mano di Dio’ di Paolo Sorrentino, e ‘La figlia oscura’ diretto da Maggie Gyllenhaal, tratto da un romanzo di Elena Ferrante.
Turchia, nella lista dei miei desideri
Partendo con organizzazioni turistiche come AnM si ha il vantaggio di poter scegliere dall’amplissimo catalogo di itinerari sparsi in tutto il mondo e dalla durata diversa, a seconda di quelli che sono i propri desideri, tempi ed esigenze. Sapevo che volevo partire per un paio di settimane ad agosto e la Turchia era un luogo che avevo messo nella lista dei desideri e così mi sono buttata in questa avventura, prenotando senza conoscere nessuno degli altri partecipanti. Si è rivelata una delle decisioni migliori che abbia mai preso! Per ogni viaggio AnM prevede un coordinatore che ha la gestione organizzativa del viaggio, per quanto concerne alloggi, visite, itinerario e le esperienze da provare. Il mio coordinatore sembrava nato per questo, nonostante nella vita sia un fisico. Sin dall’inizio ha dimostrato attenzione e disponibilità per ogni nostra esigenza e richiesta di informazioni, ci ha reso partecipi nella scelta dell’itinerario e nelle diverse gite che a mano a mano abbiamo fatto. Mi reputo particolarmente fortunata perché sono capitata in un gruppo che è andato d’amore e d’accordo da subito: tutti quanti animati dalla stessa voglia di scoprire e girare il più possibile. Quando, durante il viaggio, abbiamo incontrato altri gruppi AnM ci siamo resi ancora più conto di questa grande fortuna, e penso che questo abbia tanto contribuito ad unirci. Il viaggio di per sé è stato abbastanza impegnativo. Dopo i primi tre giorni a Istanbul ci siamo spostati quasi tutti i giorni in un luogo diverso, viaggiando su un pullmino con un autista poco affidabile ed in grado di comunicare quasi esclusivamente in turco che però ci è dispiaciuto a tutti lasciare a fine esperienza, poiché era comunque diventato parte di quel qualcosa di magico che si era creato. Tra gli aneddoti collegati all’autista, c’è una sorta di colpo di sonno durante un tragitto, ‘sventato’ da un urlo allucinante di una ragazza del gruppo che le stava vicina!
Un viaggio così strutturato vale doppio
Un viaggio così strutturato è una scoperta doppia: non solo si vedono città e popoli per la prima volta, ma ci si confronta con persone sconosciute con cui sin dal primo momento sei costretto a condividere stanze, bagni, pasti e giornate intere. La sensazione che mi ha accompagnato costantemente è stata quella di essere sempre all’avventura, di misurarmi con qualcosa che non avevo mai fatto prima e di riempirmi ogni giorno che passava di qualcosa di nuovo e bello. Nel gruppo c’era un giovane avvocato con la passione per la fotografia ed un’attrezzatura quasi professionale che ha documentato ogni momento al meglio, cogliendo l’essenza dei posti e di noi viaggiatori.
Turchia, un ponte tra Oriente ed Occidente
E’ difficile descrivere la Turchia ed il suo popolo. Si percepisce che si tratta di una terra antica e ricca di storia che ha però dovuto da sempre fare i conti col non essere mai né propriamente Oriente né Occidente. Non c’è un posto tra quelli che ho visto che non mi sia piaciuto: il fascino indescrivibile di una città come Istanbul, con la basilica di Santa Sofia, la moschea Blu e il Grande bazar, le rovine di Efeso, l’aridità dell’entroterra turco pieno di storia nonostante l’asprezza della natura, la bellezza mozzafiato dei bagni termali di sale al tramonto presso Pamukkale, l’acqua cristallina che bagna le coste turche.
Il viaggio… a tavola
Per quanto riguarda il cibo ho cercato di affrontare con spirito diverso il viaggio anche sotto questo punto di vista. Adoro mangiare bene e la cucina italiana rimane per me insuperabile e dunque al secondo giorno consecutivo senza pasta un po’ ho sofferto, però ho provato ad assaggiare il più possibile quello che c’era di tipico come il Kebab; non ricordo altro di tipico, anche perché molte cose non mi piacciono e lì usano tante spezie. Cercando comunque di rispettare un budget che potesse andar bene per tutti non abbiamo mai mangiato in ristoranti raffinati o simili, ma sempre in posti molto semplici. A livello culinario, però, non c’è stato niente di particolare che ha colto la mia attenzione.
Durante il viaggio connessa o disconnessa alla rete?
Salvo il wifi negli alloggi ed in alcuni ristoranti, sono rimasta volutamente senza internet e non ho voluto comprare una scheda in loco. Quando c’era la possibilità mandavo foto ai familiari, ma la bellezza del viaggio ha consistito molto anche in questa tipologia di disconnessione dal resto del mondo, che mi ha consentito di vivere molto di più il presente, e poter conoscere le persone che viaggiavano con me.
Cosa può suggerire a chi voglia fare la sua stessa esperienza, viaggiare da sola, ma in gruppo?
Di seguire il proprio istinto e lasciarsi guidare da quello, invece di portarsi dietro le preoccupazioni o i pregiudizi altrui. Un’occasione così particolare può essere il momento per ascoltarsi davvero e, alle volte, anche per scoprirsi diversi da quello che si credeva.
Sociologa e formatrice, romana, ma da tanti anni a Pomezia, mi occupo di
comunicazione, viaggi e scienze sociali soprattutto su tematiche inerenti l’infanzia, l’adolescenza e le questioni di genere.