La Medea raccontata attraverso i vasi

 

Medea: maga e barbara

 

Medea è un’importante e famosissimo personaggio della mitologia greca.

E’ una maga potente e temibile, figlia del re della Colchide, e la sua storia è stata raccontata anche da due dei tre più importanti tragediografi dell’età classica: Sofocle ed Euripide.

Ma la sua fama continua nei secoli, fino ad arrivare alla trasposizione cinematografica di Pasolini.
Insomma, una figura importantissima che vale la pena conoscere.

 

 

Giasone e il Vello d’oro

 

La storia di Medea è però indissolubilmente legata a quella degli Argonauti: Giasone, eroe alla ricerca del Vello d’oro, arriva in Colchide con i suoi compagni, dove incontra Medea.

Lei si innamora perdutamente e fa di tutto per aiutarlo a superare le prove che dividono l’eroe dalla conquista del Vello d’oro.
Addirittura uccidendo il proprio fratello e tradendo il padre per scappare con Giasone.

Infine giungono a Corinto, dove hanno due bambini.
Dopo poco tempo, però, Giasone la abbandona per sposare la figlia del re, Glauce.

Qui inizia il vero dramma di Medea, che nella tragedia di Euripide dura solo una notte.
Il dramma di una donna abbandonata ma decisa a vendicarsi del torto subito. Una donna forte, potente e pericolosa.
Medea non è un personaggio positivo. Ma è un personaggio con cui è impossibile non provare empatia, leggendo i suoi lamenti e i suoi dolori.

 

Medea consegna la veste a Glauce

Ella si trova in un paese sconosciuto, in cui è maga e barbara e disprezzata da tutti, in solitudine, abbandonata dall’uomo per cui era scappata ed esiliata dal re.

 

E proprio in quel momento inizia a covare la sua vendetta. Il suo progetto è quello di umiliare e far pentire Giasone nel modo più assoluto di tutti, ovvero senza prendersela con lui: con le sue capacità di maga, imbeve una veste di veleno e la fa consegnare alla giovane Glauce, la quale muore avvampando in terribili fiamme.
La stessa sorte colpirà anche il padre, corso in suo soccorso per aiutarla.

 

 

 

Medea uccide i suoi figli e fugge sul carro

 

La sua vendetta però non finisce qui. Ed è la parte più dolorosa e tormentata della vicenda, ma Medea non può permettere a Giasone la gioia, in nessun modo.
E così, dopo un lungo strazio, Medea decide di uccidere i suoi due figli.

Dopo aver commesso questo orribile peccato, Medea non può più tornare indietro: invoca un carro trainato da draghi e su di esso saluta e maledice Giasone per sempre.
E poi scompare.

 

 

 

 

 

 

 

Il mito di Medea è tra i più crudeli e tormentati di tutta la mitologia greca, ma le sue vicende così raccontate non fanno trasparire veramente il dramma, l’angoscia ed il tormento che Medea vive dopo l’abbandono di Giasone, il suo grande amore.
Medea è un personaggio dalla complessa psicologia, capace di provare sentimenti così discordati eppure così naturalmente appartenenti all’uomo.
Non è assassina spietata, ma sposa tradita e madre tormentata.