Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Latina, Damiano Coletta, del Consigliere regionale Enrico Forte e della direttrice del Museo, Manuela Francesconi, sarà la volta degli interventi a cura della curatrice della mostra, Roberta Malossi, del presidente del Rotary Club di Latina, Alfredo Cugini, di Francesco Romagnoli per l’Ordine degli Architetti della provincia di Latina, di Enrico Volterra, Pioniere del nucleare.
Nel corso della manifestazione verrà consegnato l’attestato di riconoscimento ai pionieri del nucleare.
Parte del materiale sarà donato e resterà al museo come patrimonio storico per la Città di Latina.
La mostra si potrà visitare anche domenica, 1° maggio, dalle 10.30 alle 13.30.
Dalle note di presentazione della mostra a cura di Silvio Biondini:
“Latina e i Pionieri del Nucleare” è una mostra fotografico-documentale, avente come tema conduttore il significato socio-antropologico determinato dalla presenza della Centrale TermoNucleare nel nostro territorio.
La mostra vuole rappresentarsi con un approccio prettamente laico rispetto alla ‘questione nucleare italiana’, perseguendo il solo intento di documentarne gli effetti sociali sul territorio, attraverso le testimonianze di quei cittadini, di Latina in generale e di Borgo Sabotino in particolare, che ne parteciparono la realizzazione ed il funzionamento, nonché a costituirne un “archivio della memoria nucleare locale” con valore documentario.
Il progetto della mostra ha un incipit iniziatico fondato sul lavoro di catalogazione della documentazione e del materiale professionale lasciato da una figura di rilievo del management della Centrale di allora, il Dr. Sergio Malossi, Fisico Nucleare, storico Dirigente della sezione di Fisica Sanitaria, l’ufficio addetto al controllo del rischio radioattivo e quindi responsabile della sicurezza del sito…e di conseguenza, dell’intera città e non solo.
Durante la meticolosa catalogazione di questo materiale, le figlie Antonella e Roberta si sono rese conto di avere, tra testimonianze ritrovate ed i loro personali ricordi delle narrazioni paterne, uno spaccato della vita quotidiana e dei rapporti umani sia all’interno della Centrale che nel vicino Borgo Sabotino